Esaminato e sintetizzato sommariamente il secondo documento precedentemente citato, e lasciando a successivo messaggio eventuali commenti all'ultimo messaggio di Marco che appena precede, passo al terzo documento in precedenza elencato.
Sperando che a qualcuno interessi .... e di non aver tirato fuori materia "troppo noiosa" ....
E' il documento di chiusura della procedura che da atto che " a conclusione delle operazioni di liquidazione dei beni, nonchè delle varie problematiche che si sono succedute nel tempo, ivi inclusi i contenziosi di natura civilistico/fiscale, in data 6.7.2020 è stato depositato il rendiconto finale della gestione, che è stato approvato il 15.10.2020."
In merito alla lunga durata, si da atto, successivamente nel contesto del documento, che il procedimento "si è protratto, come è noto nel tempo solo ed eslusivamente a causa del contenzioso promosso da un creditore/socio di Lima stessa, come già evidenziato nel rendiconto..."
Si parla poi di un "riparto finale", con pagamenti ai creditori nei primi mesi del 2021, dandosi atto che "all'esito dei vari riparti parziali e di quello finale", i creditori in prededuzione, privilegiati ed ipotecari sono stati integralmente soddisfatti, mentre i chirografari ( gli "sfigati", in sostanza...) sono stati soddisfatti nella misura del 61,76%, a fronte di una previsione iniziale del 40% dell'ammontare dei loro crediti.
Per quel che qui a noi può interessare, nell'accenno a somme avanzate dai vari riparti e spettanti "ai creditori risultati irreperibili, nonchè a quelli che hanno cessato l'attività e/o hanno rinunciato alle proprie ragioni di credito ( €. 25.260,06 lasciati "con vincolo di destinazione in possesso del liquidatore volontario...), viene espressamente indicato l'importo
"di €. 3.132,75 corrispondente all'introito dell'avvenuta cessione dell'archivio storico..." somma anch'essa lasciata al suddetto liquidatore....
Questo è ciò che ho ricavato dalla suddetta lettura e dal che si desume che il suddetto "archivio storico" ( e non si sa bene ancora cosa contenesse, perchè essenzale a questo scopo sarebbe stata la possibilità di poter visionare un inventario...) sarebbe stato effettivamente venduto per la bellezza di poco più di tremila €uro.
Vorrei aggiungere anche, in relazione ad altre discussioni su questi stessi temi e su quelli "collegati" avvenute in precedenza qui sul Forum, oltre a quelle già citate da Marco e cioè:
- Visitor Center Hornby - imperdonabile errore! (orrore)
viewtopic.php?f=53&t=6704- Museo Rivarossi in (s)vendita?
viewtopic.php?f=53&t=5739anche le seguenti altre discussioni che avevano affrontato l'argomento direttamente o indirettamente:
-DOCUMENTI EX LIMA/RIVAROSSI
viewtopic.php?f=53&t=4688&p=32556&hilit=archivio+Rivarossi+hornby#p32556- Liquidazione fallimentare archivio storico Lima e Rivarossi
viewtopic.php?f=53&t=5707&p=42082&hilit=archivio+Rivarossi+hornby#p42082Conclusivamente potrei dire che tutta la problematica del "Museo Rivarossi" con relativa documentazione e completo inventario, che sicuramente dovevano esserci in una azienda meticolosa e precisa nelle proprie "catalogazioni" come la Rivarossi ( e stesso discorso potrebbe essere fatto anche per Lima ) e che dovevano essere alla base anche degli "inventari" di controllo che necessariamente dovevano essere fatti in sede di procedura fallimentare e/o liquidatoria, ebbene tutta questa "problematica" non venne neanche minimamente presa in considerazione come tale e col rilievo che avrebbe dovuto avere...
Fu trattato tutto "in maniera burocratica", senza evidentemente darvi nessun peso ed anzi considerando quegli "oggetti" semplicemente non per il loro peculiare e principale "valore storico - culturale" prima ancora che economico, ma essenzialmente come qualunque altro bene di quella azienda, con la conseguenza che la priorità fu solo il "realizzo" a breve di qualche spicciolo.... considerando che in frangenti di quella specie le valutazioni e liquidazioni di oggetti di quel tipo si fanno "con l'accetta" e all'ingrosso, "a peso"...

e non certo con la pazienza, passione ed attenzione.... e buon senso di qualunque modellista.
A quel fine, oltre al "comitato dei creditori" che le norme prevedono.... sarebbe stato opportuno, data la particolarità dell'oggetto e della storia dell'Azienda,... insediare anche un "comitato degli aficionados" della marca....

( ...si ride per non piangere, naturalmente...

), che purtroppo però non era previsto....
Secondo me però gran parte del "danno" era già avvenuto fin dai tempi dello sgombero della sede di Rivarossi da Como e forse avrebbe dovuto intervenire fin da quel momento qualche Autorità di tutela culturale per impedire la deprivazione culturale di quel territorio ed il possibile "scempio" del Museo.... come poi è regolarmente avvenuto e come normalmente può accadere nei casi di traslochi e trasferimenti in genere....
Insomma, sarebbe bastato forse anche da parte pubblica una vigilanza ed un minimo di disponibilità di messa a disposizione di qualche locale, che non posso credere che una città come Como non avesse e non abbia ...!! e tutto questo avrebbe potuto essere già a suo tempo evitato e costituire un importante vantaggio e ritorno di immagine per la città e per la Casa.... anche se questa aveva trasferito la sede.
E poi magari avranno pure speso consistenti cifre in pubblicità !!!.... senza considerare che proprio quello avrebbe potuto essere uno dei migliori veicoli pubblicitari.... E magari si evitavano pure spese di trasloco e di reperimento locali... ammesso che li avessero effettivamente cercati ed attrezzati.... sulla qual cosa comincio a nutrire qualche dubbio....
Stesso discorso poi, ovviamente poteva essere fatto anche per Lima e per quelle altre realtà anche estere, nelle quali si articolava una multinazionale del calibro del Gruppo Rivarossi - Lima alla metà degli anni '90.
In ultima analisi, alla fine, tornando alle vicende fallimentari e liquidatorie, leggendo quelle pochissime carte, mi sono fatto la convinzione che, in fondo, se fosse stato posto un vincolo "pubblico" ben chiaro sul compendio museale e sugli annessi e connessi, nonche sulle "carte storiche", gli ingelsi di Hornby avrebbero offerto e dato comunque le somme che avevano proposto per l'acquisto della c.d. "best company", insomma delle parti economicamente e commercialmente interessanti per loro, costituendo in fondo quei reliquati museali, che per noi ( e per qualunque Paese che tenga alla propria cultura ed alla proopria "storia" anche del lavoro ed industriale ), hanno un'importanza enorme, viceversa per loro forse più un peso che un vantaggio.... tanto che ( visto che astutamente gliel'avevano praticamente regalati ), se ne sono subito disfatti alla prima occasione utile.... cercando, ovviamente, - cosa che non guasta mai -
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.... di raggranellare ancora anche qualche quattrino !!
Adesso mi fermo, per non tediarvi ulteriormente.
Un saluto a tutti. Riccardo.