Ecco dove è finito il "Museo Rivarossi" !!!

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Comunque, giusto quanto hanno detto coloro che mi hanno qui preceduto, "tutto il materiale è disperso" e secondo me, proprio tale dispersione non può garantire più la "genuinità" ed autenticità della provenienza effettiva dal suddetto Museo.
Non la possono affermare gli odierni possessori di ipotetici singoli lotti, così come non la può affermare neppure il grossista inglese che si dice abbia acquistato per intero quella collezione..... a meno che esista effettivamente della documentazione munita di "data certa" consistente sostanzialmente nel completo "inventario" del suddetto "Museo" redatto in tempo non sospetto da un "Pubblico Ufficiale", vale a dire da un "Ufficiale Giudiziario" o da un Notaio o anche da un "Curatore" o da un "Perito" stimatore eventualmente incaricato da un tribunale in sede di procedura fallimentare o para-fallimentare o di "Concordato".
Orbene mi pare di capire che tale fase "giudiziaria" sia stata piuttosto confusa e travagliata e che in quell'ambito le attenzioni maggiori o quasi esclusive siano andate ad altre priorità che non alla sorte del "famoso" Museo e che col subentro delle "nuove gestioni" la situazione sia stata resa ancora più opaca e misteriosa, con la liquidazione un pò "alla chetichella" di tutto quel compendio, che in quel contesto più che un "valore" da preservare, cominciava ad avere principalmente un "peso logistico" ed economico gravosissimo.
In sostanza a Como, così come a Vicenza dovevano a tutti i costi e nel più breve tempo
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possibile "sgombrare" le sedi

e possibilmente "farci il business" immobiliare...
Insomma avevano molta fretta !!!
Ricordate cosa dissero a Giorgio Giuliani, qualche anno fa quando lui chiese di poter visitare ancora una volta gli stabilimenti ed acquisire o almeno vedere possibilmente qualche documentazione rimasta.... che in quel frangente non serviva più a nessuno ?
Ce lo ha testimoniato lui stesso, anni fa, su queste pagine del Forum.
Tutto questo sproloquio per dire che tutti quei modelli ( o meglio una non meglio definita quantità di modelli di varie marche...) erano stati acquisiti negli anni dalla Rivarossi più che per esigenza "copiativa"

piuttosto come testimonianza di cosa faceva la concorrenza .... e forse limitatamente a questo potevano avere un senso i "test" e le "comparazioni", ..... ma che tutto tale compendio si può dire "ufficialmente" ... per il modo poco trasparente e sbrigativo e quasi certamente "non pubblico" con cui sembra siano state condotte le cose.... sia andato "perduto"
Unica attenuante per chi ha condotto quelle cose a quel modo, -e forse questo va anche riconosciuto-, potrebbe risiedere pure nel mancato interessamento e nell'insipienza dimostrata da Enti ed autorità del nostro paese, che avrebbero potuto prendere a cuore il problema e raggiungere una intesa economica per impedire "lo scempio" di un patrimonio di cultura che avrebbe pure potuto costituire una risorsa per il territorio...
E allora oggi vogliono venire a "gabellarci" per "buoni" quei modelli che ora girano in vendita ?
Ma che vadano "affanc...lo" !!!

Lasciategli pure !!! Li hanno voluti prendere così....

hanno gestito "l'affare" in quella maniera ? Ebbene, se li tengano...!!!
In fondo chiunque potrebbe essere in grado di prendere un qualunque rotabile "un pò datato" di una qualsiasi marca e appiccicarci sotto un pezzetto di carta con qualche numero scritto a biro o anche qualche "decals" coi numeretti rossi e bianchi (.... magari dopo avergli fatto qualche trattamentino di "invecchiamento" e sbiadimento...
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) e poi sostenere che è proveniente da "quel" compendio !!! Ma in base a cosa ???? Ha qualche documento che lo dimostri irrefutabilmente ??
Questa, almeno è la mia opinione.... fino ad accertamento del contrario.
Saluti "diffidenti"

... e "con beneficio d'inventario"...

Riccardo.