Facciamo ora un giro in Scandinavia: dopo aver esplorato in lungo ed in largo le flotte italiane, tedesche, inglesi ed americane diamo uno sguardo ad alcuni modelli di paesi minori.
Ecco qui di seguito una piccola corazzata costiera dalla Finlandia:

- Wiking corazzata costiera finlandese Väinämöinen 1936
Al numero 76 il modello in metallo della Wiking è lungo 75 mm. La nave era una piccola corazzata costiera capoclasse di una serie di due navi, costruita negli anni 30 aveva una lunghezza di 93 m e dislocava 3900 t.
Aveva un pescaggio modesto di 4,5 m ed una velocità altrettanto modesta di 14,5 nodi che ad ogni modo le consentivano di muoversi agevolmente nei mari di casa ed essere efficace forza di dissuasione verso gli aggressori in particolare l’unione sovietica che tenterà in ogni modo di affondarla senza mai riuscirvi. Per ironia della sorte a guerra finita la riceverà in regalo come indennizzo per danni di guerra e la utilizzerà fino al 1958.
L’armamento era costituito da quattro cannoni calibro 254 mm in due torri binate, da otto cannoni calibro 105,4 mm e da 4 cannoni calibro 40 mm.
Infine numero due poi saliti a cinque e quindi a sette cannoni antiaerei calibro 20 mm.
Vediamo ora tre unità della marina svedese, paese rimasto neutrale durante la seconda guerra mondiale:

- Wiking corazzata costiera Sverige 1938
Al numero 77 il modellino Wiking della corazzata costiera svedese è lungo 96 mm, e dotato di due torrette mobili.
La nave, capoclasse della classe omonima, composta da tre navi era lunga 121 m e dislocava 7775 T. La propulsione inizialmente garantita da caldaie a carbone e turbine a vapore consentiva una velocità di 22,5 nodi. Nel 1931-1933 subirà una ricostruzione e un riammodernamento che interverrà anche sulle caldaie convertendole ad olio combustibile. La potenza ottenuta risulterà di 20000 hp. Venne inoltre migliorato l’armamento.
L’artiglieria era composta da quattro cannoni calibro 283 mm in due torri binate, otto cannoni calibro 150 mm, sei cannoni calibro 75 mm, due cannoni calibro 57 mm, due mitragliere anti- aereo ed infine due tubi lanciasiluri diametro 460 mm.
Nel corso della ricostruzione la camera di lancio dei siluri verrà eliminata lasciando spazio ad una centrale di tiro per le artiglierie principali e i cannoni antiaereo.
La Svezia rimase neutrale e questa unità svolse perlopiù compiti di dissuasione verso i potenziali aggressori, non venendo coinvolta in operazioni particolari. Andò in disarmo nel 1946.

- Wiking incrociatore porta idrovolanti svedese Gotland 1935
Al numero 78 il modello Wiking dell’incrociatore porta idrovolanti svedese lungo 105 mm.
Il modello è dotato di due torrette mobili e di un ampio ponte di volo a poppa.
L’incrociatore porta idrovolanti Gotland , Classe unica, venne concepito alla fine degli anni 20 dalla Svezia per pattugliare efficacemente il Mar Baltico. Costruito tra il 1930 ed il 1933 entrò in servizio nel 1934. Con una lunghezza di 135 m dislocava 4600 t. Poteva lanciare sei idrovolanti tipo Hawker Osprey per il pattugliamento marittimo ed aveva una dotazione di artiglieria composta da sei cannoni calibro 150 mm in due torrette binate più 2 casamatte singole.
Quattro cannoni calibro 75 mm, quattro cannoni calibro 40 mm anti-aereo, quattro mitragliere antiaereo calibro 25 mm ed infine due tubi lanciasiluri in postazioni trinate per siluri diametro 533 mm.
Nel 1942 divenuti obsoleti gli idrovolanti in dotazione e non essendovi disponibili altri tipi compatibili la nave venne trasformata in incrociatore antiaereo incrementando la dotazione di armi antiaeree poste su quello che prima era il ponte di volo. Infine dopo la guerra questa nave venne adibita a compiti addestrativi andando in disarmo nel 1960.

- Wiking incrociatore svedese Tre Kronor 1948
Al numero 79 il modellino Wiking dell’incrociatore leggero svedese è lungo 146 mm.
La Svezia come detto era neutrale nella seconda guerra mondiale ma si rese conto dell’inadeguatezza dei propri mezzi navali decidendo nel 1942 di lanciare la costruzione di due nuovi incrociatori leggeri. Iniziata nel 1943 fu completata solo nel 1946 a guerra finita, ed entrò in servizio nel 1947.
La Tre Kronor capoclasse e la sua gemella Gotaleon erano due incrociatori leggeri, con una lunghezza di 182 m dislocavano 9350 t., con una potenza installata di 100.000 cavalli sviluppavano una velocità massima di 33 nodi.
L’artiglieria era composta da sette cannoni calibro 152 mm, 20 cannoni antiaereo calibro 40 mm, sette mitragliere pesanti antiaereo calibro 25 mm, infine sei tubi lanciasiluri diametro 533 mm. La capoclasse rimase in servizio fino al 1964 mentre la gemella venne venduta nel 1970 al Cile dove cambiò nome diventando la "Almirante La Torre" rimanendo in servizio nella marina cilena fino al 1984.

- Wiking corazzata costiera danese Niels Juel 1928
Al numero 80 il modello Wiking della piccola corazzata costiera danese, in metallo, è lungo 71 mm e dispone di due torrette mobili.
La corazzata costiera danese Niels Juel concepita durante la prima guerra mondiale venne costruita tra il 1918 ed il 1923 entrando in servizio nel 1924. Con una lunghezza di 90 m dislocava 3400 t e doveva garantire la difesa costiera e l’accesso ai canali danesi.
Il motore alternativo a vapore le consentiva la modesta velocità di 16 nodi. L’artiglieria di cui era dotata era composta da 10 cannoni calibro 150 mm al posto di due cannoni calibro 250 mm inizialmente previsti dal progetto.
Vi erano inoltre quattro cannoni antiaereo calibro 57 mm, 2 tubi lanciasiluri di diametro 450 mm. La Danimarca occupata dall’esercito tedesco nel 1940 venne lasciata relativamente autonoma dagli occupanti e la marina poteva operare con limitazioni importanti ad esempio allo sminamento dei canali attorno alla Danimarca. Con il passare del tempo la pressione dell’occupante si fece sempre maggiore fino al 29 agosto 1943 quando l’esercito tedesco decise di disarmare l’esercito e la marina danese. A quel punto le unità navali danesi decisero di autoaffondarsi oppure consegnarsi alla Svezia. Questa unità tentò appunto di sottrarsi alla cattura navigando verso la Svezia ma appena uscita in mare aperto fu bombardata da Stukas, che contro le sue modestissime difese antiaeree ebbero buon gioco a metterla fuori combattimento: danneggiata gravemente andò ad arenarsi su un basso fondale. In seguito la marina tedesca cercò di recuperarla senza successo ed infine nel 1952 fu recuperata per demolizione.
to be continued...