hiawatha ha scritto:Ritrovamenti veramente interessanti..
Il mio coupè rosso è decisamente diverso e ha una linea più datata. Non l'ho aperto ma all'interno del tetto si vede chiaramente il numero 1. Guarda bene i fondini sotto lente e vedrai che la marca è Skatt e non Skati, evidentemente non sempre la stampata è perfetta e l'ultima T può essere scambiata per una I. Ho incontrato Paolo Rampini all'ultimo Novegro e anche lui,pur conoscendone l'esistenza, non ne sa nulla.
Grazie Hiawatha per la tua gentile conferma e le tue preziose precisazioni ! In effetti hai ragione il marchio
![-lu- [lupe.gif]](./images/smilies/lupe.gif)
Ad ora abbiamo appurato che sono state prodotte da questa enigmatica
![-13- [ph34r.gif]](./images/smilies/ph34r.gif)
Cosa possa c'entrare la SKATT (un marchio comunque italiano) con LIMA è un bel mistero! Un ipotesi potrebbe essere che LIMA usasse inizialmente rifornirsi di queste automobiline dalla SKATT forse perché nei primi tempi non aveva ancora avviato una produzione propria di automezzi in scala adattabili ai treni (ma in teoria aveva già comunque A DISPOSIZIONE i camioncini di latta della serie MINOR che ,da quanto mi sembra di ricordare, comparivano già sul catalogo LIMA del 1948 dell'amico Hiawatha) e che solo in un secondo tempo LIMA abbia deciso di produrre in proprio le auto della serie MICRON con meccanismo a frizione e telaio in latta analogo (guarda a caso) a quelle della SKATT con le 4 linguette metalliche (due per testata)piegate a fissare la carrozzeria di plastica al telaio .
PER quanto riguarda invece i pianali dell'art.2005 dell'ultima generazione prodotti nel 1962-63 (come quello acquistato dall'amico Tartaruga che mi sembra in ottime


Poi non escludo che potessero esistere altri mezzi sempre della stessa serie come ricorda mio padre che li acquistava all'epoca (con lo stesso fondino con cerchio centrale e le stesse ruote con mozzi sporgenti ) di cui però fino ad ora non esiste alcuna prova


Ecco sotto le foto dei 3 mezzi classici della serie tuttaplastica provenienti dalla collezione di mio padre.