Correggo e completo quanto scritto prima, rileggendolo ho dubbi di chiarezza. Ho cancellato il post precedente.Ponete attenzione a:
- nomi delle ditte possono essere uguali, ma che fa testo sono la P. IVA, il CF, il REA
- gli archivi contabili seguono per forza la P. IVA
- gli archivi commerciali seguono in parte la P. IVA, in parte possono anche andare al macero salvo valenza penale o/e fiscale
- gli archivi tecnici sono a parte e seguono chi li compra o eventualmente chi compra i materiali, specialmente se ci sono brevetti o/e merchi registrati.
- i documenti dei tribunali sono spesso riassuntivi e fanno riferimento al numero identificativo del loro procedimento, magari 10000 pagine (è come le delibere dei consigli comunali 5 pagine di visto e considerato, poi solo due righe per approvare il preventivo di sostituzione dello zerbino di fronte al portone d'ingresso agli uffici comunali).
Alla fine sono pacchi di carte che viaggiano per conto loro.
Per la cronaca, in caso di fallimento gli archivi tecnici di solito non si trovano mai; non possiamo prendere esempio dagli archivi Reggiane, TIBB, Ansaldo, giusto per fare nomi a noi noti, sono di ditte cessate o cedute a terzi, dove qualcuno si è preso la briga di prendersi in carico gli archivi, dato che diversamente non interessavano nessuno, ma per legge vanno distrutti o smaltiti con alti costi e procedure particolari, se qualcuno se li prende sai che sollievo. (Quando ho chiuso la ditta, data la bassa quantità, un ditta specializzata dietro casa mi ha detto che mi conviene pagare la multa per falò abusivo.)
Chi compra da un fallimento, o succede nella proprietà per altri motivi e strade, si prende quello che gli interessa, il resto lo lascia. Ben diverso è l'acquisto delle azioni delle S.p.A., o delle quote societarie delle S.n.c. e delle S.r.l.: lì si subentra, quindi la vita della ditta prosegue come se nulla fosse successo.
In ogni caso quando c'è un fallimento, i beni e i capitalei possono essere divisi in lotti per tanti motivi, uno è l'appetibilità commerciale.
Anche oggi, con la nuova normativa, non tutti i documenti sono pubblici, anzi.
Alla fine solo le sentenze sono pubbliche, in quanto per un dato tempo qualcuno si può sempre opporre.
I capannoni sono spesso di società immobiliari, magari es. Lima Immobiliare.
Tutto quanto resta alli'nterno degli edifici alla fine delle altre procedure legali o commerciali che non coinvolgono la parte immobiliare è degli edifici.
Insoma la materia è complessa, e per potersi districare bisogna avere in manotutta la carta coinvolta, non solo i documenti pubblici del tribunale.
Di fatto a Hornby dei capannoni e degli avanzi ivi contenuti non importava nulla.
Il contenuto del museo Rivarossi era già a Brescia, con o senza documenti cartacei; quello Lima mi pare di no, a meno che il Lima non fosse già entrato a far parte del Rivarossi.
Alla fine tutto il discorso Lima si è chiuso solo nel 2021 per via di un contenzioso sollevato da un creditore ex socio, e 16 anni ci stanno per le norme italiane.
Ma leggendo tutti i tre documenti qui presenti
https://www.portalecreditori.it/procedura?id=rm9ly8AZ2N emerge che tutto era già stato definito nel 2004.
Adesso non ricordo, pur avendo inciampato alcune volte in fallimenti di clienti, come e quando in ogni caso è messo in atto il concordato preventivo, mi pare quando sugli stessi beni possono vantare diritti più soggetti (esempio quando i fabbricati sono affitto o in corso di pagamento tramite mutuo ipotecario), ovvero quando il numero di dipendenti eccede i 15 (?); oppure quando c'è già un acquirente (mi successe così in un caso, la sentenza di fallimento servì appunto per chiudere la questione rapidamente e nessuno dei creditori e dipendenti ci rimise, e furono evitate eventuali offerte di concorrenti in quanto ditta appetibile e con brevetti a livello mondiale).
Anche Francesco Cossiga era appassionato di treni e trenini, e aveva anche un negozio a Roma, ma di quanto di suo o donato alla Presidenza della Repubblica e presente nel Palazzo del Quirinale si è persa traccia, quindi dallo stato e dalle sue istituzioni non aspettiamoci nulla, a meno che porti voti nell'mmediato.