Già dai primi numeri di Italmodel, nel 1951, è chiara la concezione fermodellistica di Italo Briano: non solo riproduzione di locomotive e veicoli sempre più fedeli al vero (costruzione di carri merci, costruzione loco da manovra)…su binari fedeli alla realtà, da qui la predilezione per le due rotaie (o con la terza rotaia nascosta), ma riproduzione a tutto tondo della ferrovia, preferibilmente di ambientazione italiana, regole d’esercizio comprese..alcuni titoli significativi “ Orari ferroviari e Modellismo collettivo” “Segnali fissi di protezione teoria e costruzione”…non a caso la prima fornitura di materiali modellistici riguarda modelli di segnali FS semaforici,
con lo stesso numero 6/7 inizia finalmente una serie di articoli di ACU (Aldo Cuneo) dal titolo significativo “Invito al modellismo ferroviario”, dedicata ai neofiti, con proposte di soluzioni attente al realismo senza però disdegnare economicità e facilità costruttiva. In questo senso la proposta dei Micromodels bustine di costruzioni modellistiche, anche ferroviarie, in piccola scala (000 1/200 circa)… per ottenere diorami statici, in stile inglese od americano, di sorprendente realismo
diorama di G. Bottoni GFF A. Pocher -Trento)
in scale ancor più ridotte navi ed edifici storici, Briano continuò, attraverso Modelprodotti, a promuovere, con scarso successo purtroppo, i Micromodels anche negli anni successivi
per chi ne volesse saper di più