Torno ora all'ultimo messaggio di Marco, per dei chiarimenti.
Tra l'altro, per opportuno controllo, sono anche andato a rivedermi la storia dell'Azienda sul Sito, nonchè su Wikipedia, la cui "voce" è stata curata, se non erro, da un Amico del Forum.
Marco Fornaciari ha scritto:I documenti relativi al procedimento chiuso l'anno scorso fanno riferimento all'archivio storico e alla procedura di liquidazione della Lima Vicenza, quindi nulla a che vedere con il museo.
Insomma sempre di una Lima dei trenini si tratta, ma sono due procedure completamente diverse e indipendenti di due ditte diverse con P. IVA diversa.
Alla fine se non erro le Lima dei trenini foruno tre se non di più (per via delle successioni eriditarie), ma tutte con iscrizioni diverse in CCIAA, anche se poi ci fu successione diretta nelle attivita produttive.
Perchè scrivi "nulla a che vedere con il museo" ?
La procedura è unica, anche se hanno fatto uno "spezzatino", in cui il boccone principale ( il cosiddetto "ramo d'azienda") se lo è pappato subito la Hornby e il resto si è diluito e dilungato nel tempo, come emerge dalla documentazione precedentemente illustrata.
In quel boccone principale, .... per interessi... o per pressapochismo e disattenzione, per la insita difficoltà di gestione di simili pratiche giudiziarie, che già di per sè comportano una marea sterminata di documenti, ( cosa che si va ad aggiungere all'incredibile giacimento di documentazione che già costituiva la storia societaria, commerciale e produttiva dell'Azienda ), e alla fin fine per la solita esigenza di "fare per le spicce", finendo di trattare tutto "burocraticamente", .... nonchè per il solito disinteressamento di Autorità ed istituzioni che avrebbero potuto evitarlo, in quel boccone principale venne lasciato anche cadere il mitico "museo".... senza neppure apporvi un qualche "vincolo" per evitare almeno il peggio !!
Come già detto, secondo logica, la Hornby intendeva acquistare per ben altri suoi motivi economici e strategici che non per accollarsi una collezione di modelli d'epoca !!
Museo o meno non si sarebbe spostato di una virgola, specie per il potenziale acquirente, l'interesse, il valore e il peso dell'operazione !!
Detto questo, è ovvio che si tratti di soggetti societari diversi, in quanto la Lima era appunto "in liquidazione", per distinguerla da quella in precedenza operante, che ha costituito poi appunto per la quasi totalità il ramo d'azienda cui Hornby aveva fatto manifestazione di interesse... che poi ha concretizzato nell'acquisto effettivo.
Ma la procedura è sempre unica e nessun rilievo hanno neppure le varie successioni e modificazioni di ragione sociale o fusioni o incorporazioni..... che di solito comportano i vari cambiamenti di partita Iva o iscrizioni/trascrizioni camerali ecc.
Marco Fornaciari ha scritto:...La Lima S.p.A. gestita da Prandi si prese i marchi e i modelli, ma non i capannoni e il resto.
La nostra Lima di Brescia aveva la proprietà solo il museo Rivarossi, e forse il Lima ovvero parte di esso entrano nel fallimento che chiuse la Hornby con il suo acquisto....
Ma marchi e modelli ( "know-how" per fabbricarli, si intende...) non sono finiti proprio ad Hornby ed erano "la polpa" del calderone "para-fallimentare" e la cui vendita è stata gestita e trattata dalla stessa società in liquidazione, con il successivo "avallo" del Tribunale ?
la "Lima di Brescia" aveva la proprietà... di che cosa ? Non si trattava dello stesso soggetto societario ?
Marco Fornaciari ha scritto:....Al tempo della Lima Brescia, a produrre i modelli era la Lima Vicenza. In pratica Lima Vicenza era un terzista di Lima Brescia: è una cosa abbastanza normale....
Chiaro, ma non erano due società diverse.... o magari si, nel senso di "divisioni" o consociate o "rami d'azienda", corrispondenti in pratica alla "sede operativa" e alla "sede legale".... e in parecchi casi pratici esiste anche una "sede commerciale" o direttiva, talvolta per conto proprio e alle volte presso una delle due sedi prima citate.
Non so che tipo di sede, oltre a quella legale ci fosse a Brescia.... magari c'era una pura sede "formale", magari presso uno studio commercialista...
Comunque di quello non ne ho idea, Se ne sai di più qualcosa Tu, sarà cosa gradita....
Marco Fornaciari ha scritto:...Se a seguito di un fallimento c'è una vendita per forza è un asta .......
.....Quando chi compa ha pagato e firmato contestulamente i ducumenti, la procedura di fallimento si chiude per sempre.....
Chi compra, paga e si prende ed utilizza subito quel che ha comprato.... certamente, ma la "procedura"... "venditrice"... rimane in piedi fino alla completa chiusura.
Nel caso di specie è sopravvissuta ancora per quasi un ventennio la stessa "Lima in liquidazione", perchè formalmente neppure c'è stato "fallimento" vero e proprio, ma "concordato fallimentare" ed anzi la evitata pronunzia del "fallimento" era la "condicio sine qua non" per l'acquisto da parte di Hornby.
Quindi gli stessi gestori della società in liquidazione, avevano trattato direttamente e separatamente con i vari potenziali acquirenti (inglesi, italiani ecc.), concordando poi la proposta di acquisto che successivamente è stata "avallata" dal Tribunale.
Marco Fornaciari ha scritto:...Quando furono portati i libri in tribunale dagli azionisti di maggioranza la motivazione fu fallimento, anche perchè quando le passività superano di troppo la attività non hai altra scelta. Poi siccome la richiesta di fallimento arrivò dalla proprietà e non dai creditori, la procedura è diversa e più veloce....
Richiamo tutto quanto finora detto. Esisteva certamente un pesante "stato di insolvenza", connessa pure con una "guerra" giudiziaria tra i soci, che aveva portato o stava portando alla paralisi della società, che infatti dagli stessi organi sociali venne posta "in liquidazione" per poter poi subito dopo avanzare la richiesta di concordato fallimentare.... prima di essere dichiarata fallita su iniziativa di altri....
Che poi la procedura sia diversa e se non più vantaggiosa, possa almeno limitare un bel pò di danni, anche agli stessi creditori, quello è vero.... Ma che sia più "veloce", non è detto.... come si è visto.
Scusa, non è che volessi replicare puntigliosamente ad ogni tua affermazione, ma era solo per fare un pò di chiarezza e non ingenerare ulteriori confusioni nei ( credo pochi ) lettori che hanno avuto la pazienza di seguire la discussione....
Quello che ho detto l'ho tratto dai siti dove tu mi hai indirizzato. Se poi c'era anche altro dove guardare e mi è sfuggito, chiedo venia. E se Tu sei al corrente di altri particolari, che dai siti che ho visto io non emergono, allora faccelo sapere.
A tutti: vi prego, non "sparatemi" per avervi rotto le "balle"...
per tutto questo tempo.
Saluti. Riccardo.