
Tricx ha scritto:Scusate ma l'incrocio inglese semplice di cui si parla, art 3322 è in sostanza lo stesso già indicato come art, 3319 ed uscito come novità sul catalogo 1966.67 e col medesimo codice rimane fino al catalogo 1971-72.
Poi dal catalogo 1972-73 il codice cambia appunto in 3322 e come è già stato rilevato in qualche intervento precedente, qualcosa sarà stato cambiato....ma secondo me non la "geometria" del pezzo.
Secondo me avranno cambiato leggermente la traversinatura, specie agli estremi, dove si trovano le "scarpette", che, come negli altri binari, proprio in quel periodo subiscono un cambiamento rispetto alla produzione precedente.
Tuttavia nella descrizione "tecnica" di catalogo. confrontando ad esempio quello di prima uscita ( 66-67 ) con quello 1972-73, si nota che le indicazioni sono le medesime ....ed anche le immagini.
In sostanza viene indicata una angolazione di 20 gradi, che è la medesima di quella degli scambi, la cui curvatura è equivalente appunto ai RC 120.
Se l'incrocio avesse avuto curvatura maggiore, sarebbe venuto meno il "parallelismo" necessario agli "attraversamenti" dei fasci di binari, come indicato nelle descrizioni di catalogo, e sarebbe venuta meno la armonia con i tratti deviiati degli scambi.
Max 851 ha scritto:Secondo me, dal momento che combinando insieme deviatoi semplici e inglesi si otteneva sempre un interasse tra i binari di 70,5, il raggio di curvatura del ramo deviato del deviatoio inglese non poteva essere altro che 585,5. D'altra parte, il fatto che il codice dell'articolo iniziasse con 33.. penso che facesse riferimento proprio al raggio 585,5.
Massimiliano
davscarna ha scritto:Secondo le mie misurazioni, se il deviatoio inglese avesse avuto la tratta deviata da 585,5 mm, si avrebbe avuto un deviatoio del tipo Beastler, non presente nella rete ferroviaria italiana del presente, così come del passato.
davscarna ha scritto:Per questo motivo la coeva produzione Casadio era infinitamente superiore alla comasca Rivarossi...
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