Alberto Claudio Angiolini ha scritto:C'è un'importante differenza fra "raffigurare nella pietra" (anche se sarebbe più corretto dire sulla pietra)
ovvero incidere o dipingere un serpente su una superficie piana abbastanza facilmente raggiungibile
e "scolpire a tutto tondo nella pietra" e non una statuetta di pochi decimetri di dimensione
(come facevano tutti all'epoca) ma un megalite in zona abbastanza inaccessibile.
Ne abbiamo già parlato, ma capisco, se uno non ha mai passato la giornata con mazzetta e scalpello è una sfumatura difficile da cogliere! :)
alb
Mi rendo conto che il tuo è un ragionamento più che sensato, tanto da far apparire folli le mie ipotesi e miei sospetti su queste presunte realtà megalitiche, scolpire grosse formazioni rocciose, per di più in posizioni, a dir poco impervie, (ma i celto/liguri ai luoghi impervi e selvaggi e alle sfide contro una natura spesso ostile si erano erano straordinariamente adattati tanto da sviluppare un profondo legame d'amore, per non dire simbiotico, con le loro montagne e una grandissima resistenza fisica ) appare un impresa titanica, sicuramente incredibile se ciò fosse provato.
Sappiamo dalle fonti latine che dopo le sconfitte subite da parte dei romani molte tribù di liguri furono costrette alla deportazione in altri territori e che in un caso un intera tribù preferì il suicidio collettivo piuttosto che separarsi dalle proprie montagne, quindi in seguito a questi eventi traumatici (una sorta di pulizia etnica diremmo oggi) non ci sarebbe niente di strano se alcuni di questi loro luoghi sacri eretti/scolpiti in zone difficilmente accessibili sui monti siano caduti nell'oblio e con il tempo se ne sia perduta completamente (o quasi) la memoria storica, luoghi elevati che probabilmente erano considerati fuori mano e inospitali dagli stessi invasori romani. Del resto chi è che va a ficcare il naso su quelle alture apparentemente insignificanti oltre che impervie? Chi è che fa caso a delle rocce dalle forme bizzarre, forse scambiate per scherzi della natura, per lo più seminascoste dalla vegetazione e dai boschi?
Eppure se quello che l'ultima estate ho visto e fotografato col telescopio riguardo il testone con copricapo conico del quale avevamo tanto parlato e discusso è reale, (e le mie foto rilevano numerosi dettagli e particolari sconcertanti ) vi assicuro che solo quello basterebbe a cambiare completamente la prospettiva e la percezione della storia antica della Valle d'Aosta, ma finchè non esce

l' attesissima Trilogia "La guida ai megaliti dell' Italia Settentrionale, centrale e meridionale " dell'archeologa Teresa Ceccacci e Giancarlo Pavat, per correttezza non posso parlarne pubblicamente) .
I liguri dimoravano raramente in capanne , molto più spesso passavano la notte tra anfratti rocciosi e grotte e solo il cielo sa cosa potrebbe esserci o nascondersi tra le rocce di quelle alture (parlo sia di Bard che di Derby.) Solo una esplorazione di quelle zone potrebbe darci una risposta definitiva , nel senso che se veramente sono stati dei luoghi sacri importanti e frequentati, saranno pur rimaste delle tracce di questa frequentazione (es: graffiti, pitture rupestri, simboli incisi nelle rocce, resti di arnesi magari conservati all'interno di grotte ecc.)
La montagna della follia a Bard, come la chiamo io, appare a dir poco una stranezza insolita,

una montagna a forma di grottesca testa sormontata da una formazione rocciosa a forma di serpente con la bocca spalancata sita a ridosso dell'archeosito sacro di Bard ammetterete che come coincidenza è certamente strana e perlomeno sospetta ,per non parlare del presunto volto Moai che domina la piana di Bard, insomma il tutto mi sembra veramente una scenografia perfetta

per gli inquietanti figurini fantasy di Oliviero , grifoni , scheletri, orchi e goblin ..come dire che la realtà (almeno a livello scenico) supera la fantasia! Quello che ancora non so è se la montagna della Follia sia visivamente percepibile nella sua forma di testa con serpente sopra nel fondovalle di Bard o se è visibile solo dall'alto cioè dalle foto satellitari o eventualmente dalla montagna di fronte ad essa, anche questi sono elementi da chiarire per cercare di capirci qualcosa di più; sono certo che il territorio di Bard nasconde inquietanti
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misteri e segreti.
Alberto Claudio Angiolini ha scritto:
Detto questo, ho ritirato giorni fa il libro sui Salassi di cui ti avevo accennato, sono agli inizi
ma tanto per dire loro sembrano orientati verso un un'origine celtica più che ligure
(pur non nascondendo l'osmosi che necessariamente si crea fra popolazioni confinanti).
Ti saprò dire meglio più avanti!
alb
INTERESSANTE

!!Ovviamente sono curiosissimo di sapere cosa dice il tuo libro riguardo i Salassi e se si parla eventualmente della loro religione o culti ? Archeomisterici

BERTO75