Questa estate leggendo una vecchia guida turistica della Val d'Aosta del 1977/78 ho trovato questo breve riassunto storico.
Sintesi storica
PERIODO PREISTORICO
Secondo le più recenti ipotesi la Valle d'Aosta, e quindi probabilmente anche la Valdigne, era già abitata nel periodo neolitico (luoghi di culto e tombe fatte risalire al secondo millennio a.C. sono state rinvenute ad Aosta, a Villeneuve e a Saint-Nicolas) e durante le successive età del bronzo e del ferro.
La popolazione che abitava questi luoghi dopo l'epoca neolitica è detta per antica definizione risalente ai romani "Ligure" intendendosi con tale nome genericamente tutte le popolazioni occupanti un amplissima zona a cavallo delle Alpi Occidentali.
A un periodo prossimo al V secolo a.C. si fanno risalire invasioni di tribù celtiche, già a conoscenza dei processi di fusione del ferro.
Di sicuro si sa solo che nel secondo secolo a.C. la regione era abitata dai "Salassi" (secondo una interpretazione che fa riferimento alla originale cultura neolitica pre-ligure il nome "Salasso" sembra derivi da "Sal", forte e "atz", casta, tribù, cioè "Tribù dei forti").
Questo popolo praticava l'agricoltura, sfruttava le numerose miniere di oro, argento e rame (Le più importanti si trovavano proprio nella Valdigne), trafficava con gli abitanti delle regioni vicine e controllava, facendo pagare pedaggio, i passi del Piccolo e Grande S. Bernardo.
La capitale dei Salassi era Cordelia (sembra da "Korde"," luogo fortificato", e da "illia","la città" quindi la città fortificata che alcuni situano nella Valdigne in prossimità di Prè Saint -Didier , ma più probabilmente si trovava presso Aosta a Saint-Martin de Corléans (da Cordeleanus).
Quindi La Valdigne, che è esattamente la zona nella quale mi trovo in montagna , era un' area indubbiamente abitata e frequentata dagli uomini fin da tempi remoti.
Ora leggendo quanto riportato brevemente sopra, nessuno ancora al giorno d'oggi sa dove fosse situata Cordelia, la leggendaria capitale dei Salassi, che doveva avere le caratteristiche di una città fortificata come dice l'etimologia stessa del suo nome.
Ora, intendiamoci, rimanendo nel puro campo delle ipotesi, le misteriose rovine semisepolte e inghiottite dai boschi (che riesco in parte a intravedere col binocolo e telescopio là dove aperture nella vegetazione boschiva lo consentono ) che si trovano tutte sul monte Licony di fronte il paesino di Morgex potrebbero benissimo essere riconducibili ad antichi insediamenti minerari dei Salassi o potrebbero, essere addirittura i resti di Cordelia ? Tra i boschi vi sono infatti, come vi avevo già mostrato in precedenza , tratti di alti e possenti muraglioni che potrebbero ,teoricamente ,essere quel che resta di un imponente sistema fortificato di difesa ora naturalmente in completa rovina.
TALI mura infatti sono insolitamente molto alte
in alcuni punti e anche assai spesse, troppo spesse perchè possano essere riconducibili a semplici capanne e piccoli insediamenti occasionali di pastori o minatori, la butto li, non potrebbero questi spezzoni di muraglioni essere quel che rimane dell' antico sistema fortificato di Cordelia?
- misteriose rovine situate a breve distanza dal muraglione sopra
- altro alto muraglione tra i boschi
- questo ha tutto l'aspetto di un antico muraglione di sbarramento alto diversi metri, insolitamente troppo alto.. si tenga presente che quei pini sono assai ben sviluppati in altezza
Queste foto pur da lontano dimostrano comunque la presenza di massicci muri di pietra non certo opera della natura, possibili resti di antiche fortificazioni ?
La capitale dei Salassi poteva essere stata edificata a mezza costa lungo l'intera fiancata del monte Licony in una posizione tale che le avrebbe consentito di controllare agevolmente dall'alto il fondovalle della Valdigne e quindi la strada che portava ,andando a Prè Saint- Didier, verso il Piccolo S. Bernardo ?
Tale monte inoltre ha la particolarità di essere sempre esposto alla luce diretta del sole in tutte le stagioni e per tutto l'arco della giornata, dalla mattina alla sera quindi i suoi (ipotetici) abitanti potevano beneficiare di un irraggiamento solare diretto e di una condizione microclimatica favorevole che attenuava i rigori dell'inverno , la neve infatti si scioglie sempre velocemente sulle montagne situate sulla sinistra orografica della Dora Baltea , mentre al contrario, permane anche per mesi sulle fiancate delle montagne site alla destra orografica della Dora dato che nei mesi invernali l'irraggiamento solare avviene solo per poche ore al mattino e per il resto della giornata le gelide ombre avvolgono i fianchi di quelle montagne.
NON è UN CASO che oggi i vigneti della Valdigne, famosi per essere i vitigni più alti d'Europa si trovano tutti sulla sinistra orografica della Dora essendovi un irraggiamento solare sempre diretto e perciò favorevole anche ad altre piccole coltivazioni.
vedi qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/Adret#:~: ... la%20valle.
Inoltre un ulteriore indizio del quale vi parlerò a breve... su una vetta della Grand Rochère ( letteralmente Grande Roccia) montagna situata esattamente alle spalle e di fianco il monte Licony, questa estate con mio grande stupore e incredulità
,ho avvistato chiaramente col telescopio , scolpita sulla sommità di una parete di roccia un inquietante gigantesco e possente idolo di pietra con tanto di grottesca testa con una fila di grossi denti, naso e occhi , busto e gambe divaricate e accenno di braccia che guarda frontalmente e domina dall'alto la Valdigne , un antichissima divinità pagana delle vette sempre esposta alla luce del sole, al tramonto gli ultimi raggi morenti ancora la lambiscono essendo situata poco sotto la sommità di quella montagna.
E quella montagna raggiunge nel punto più alto i 3300 metri di altitudine!
Se è opera dell'uomo, come io credo, non può essere certo opera di un piccola comunità di montanari perchè sarà alta almeno una decina di metri se non di più (considerate che io dal LONTANO fondovalle la vedevo molto agevolmente nei dettagli col telescopio (nonostante sia molto più lontana delle rovine sul licony! quindi deve essere enorme!)
La Grande roccia doveva essere un luogo sacro assai importante per giustificare un opera immane del genere a quella altitudine, come sia stato possibile realizzarla non saprei proprio... di certo la sua realizzazione deve aver coinvolto parecchie persone e solo il cielo sa come abbiano fatto.
Quindi questo presuppone che ci fosse un grosso insediamento umano nelle vicinanze (forse Cordelia?)
Mi rendo perfettamente conto che a scrivere questo rischio di essere preso per pazzo e visionario (MA SIAMO NELLA SEZIONE OSTERIA PER FORTUNA
) , sono disposto a correre il rischio, ma abbiate pazienza quando vedrete le foto forse vi ricrederete. Spero di aver stuzzicato la vostra curiosità...
Le LEGGENDE valdostane parlano dei sacerdoti celtici , degli antichi druidi che studiavano le stelle su altari posti in luoghi elevati o sulla sommità de monti (questo lo dicono chiaramente anche gli antichi scrittori latini e cioè che i liguri prima e i celti poi erano adoratori delle vette) ;
- copertina del libro leggende e racconti della val d'Aosta
- nelle leggende vi è sempre un fondo di verità, vi sono ancora antiche divinità pagane ormai completamente cadute nell'oblio ma ancora esistenti e saldamente insediate nei loro troni alpini ?
da questo punto di vista non c'è niente di strano che abbiano eretto i loro luoghi sacri su alcune cime alpine in posti anche completamente insospettabili per noi uomini contemporanei che di quelle lontane epoche conosciamo assai poco.
All'amico tricx le FOTO le ho già mostrate via what app, ancora un poco di pazienza e le posterò .
Saluti megalitici Berto75