Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra



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Già da tempo in contatto con loro, abbiamo insieme deciso di creare una sezione del forum dedicata al loro sito.
Naturalmente per prima cosa, per chi non l'avesse ancora fatto, vi consiglio di andare a visitare il sito http://www.rivarossi-memory.it e di studiarlo per bene visto che contiene buona parte della storia del fermodellismo Italiano per poi venire qui e parlarne con noi e con loro!
Vi aspettiamo numerosi!!!
Lo staff di ferramatori.it e di rivarossi-memory.it"

Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 18 apr 2018, 19:19

Sappiamo che Rivarossi aveva grande interesse nell'entrare nel mercato americano e gli fu proposto di farlo (probabilmente) durante la fiera di Milano (inaugurata dopo la ricostruzione post bellica il 12 settembre del 1946) vedi:
http://www.rivarossi-memory.it/Altre_Ma ... M/Polk.htm
Ma quale era la situazione del modellismo ferroviario (H0) in America mentre Rivarossi cercava di penetrarne il mercato?
Quasi certamente la ditta più rappresentativa su quel mercato era la Varney: iniziamo da questa.

VARNEY SCALE MODEL

Nel 1936 a Chicago nell’Illinois (USA) Gordon Varney fondò l’omonima ditta, iniziando la produzione di modellismo ferroviario in scala H0. All’epoca questa scala era considerata troppo piccola a causa della difficoltà di realizzare motorini elettrici di dimensioni contenute ma sufficientemente potenti per trainare trenini lunghi e piuttosto pesanti (la plastica era agli albori e quindi i materiali impiegati erano principalmente metallici).
Varney riuscì a realizzare un affidabile motorino a 6 volt, in corrente continua, piccolo e potente, detto V-1 ed iniziò la produzione di locomotive, vendute in kit, realizzati in metallo (pressofusione, lamiera e ottone) e carri merci invece realizzati in legno e cartoncino stampato: i lati dei vagoni erano riproduzioni di foto scattate nei cantieri della ferrovia di Los Angeles e quindi di aspetto molto realistico. Questi carri merci, erano venduti in kit con lo slogan "Nessuna vernice necessaria".
Per l’impegno nel promuovere la scala H0 nelle ferrovie modello che ha permesso di portare l'hobby a dimensioni più contenute e offrire quindi l’opportunità di godersi il modellismo ferroviario in spazi ridotti, Gordon Varney è stato definito "Dean of HO scale".
Varney è anche stato uno dei primi produttori a utilizzare la plastica nel modellismo, realizzando il primo kit in plastica già nel 1940, utilizzando un composto chimico chiamato "Tenite". (acetato stampato ad iniezione, solitamente utilizzato per manici di utensili e manopole di apparecchiature di vario tipo). Oltre alle locomotive e ai vagoni, Varney realizzò anche una serie di accessori per fermodellismo e di modelli di auto e camion in scala H0. I veicoli erano in plastica solida (senza interni). Erano venduti sia come modelli dipinti pronti che come kit.

TAVOLA 01-Cataloghi1939 e 1947.jpg
A sinistra la copertina del catalogo Varney del 1939 a destra quello del 1947

Nel 1955 l'attività venne spostata a Miami, in Florida. Il1960 è l’anno della morte di Gordon Varney: Sol Kramer ne acquistò l’azienda e ne sfruttò i prodotti come base per il lancio della sua nuova linea di treni Life-Like nel 1970. I modelli Varney erano superiori, per qualità e dettaglio, alla media dell’epoca e sono ancora molto popolari tra i collezionisti e gli appassionati di modellismo ferroviario.
CONTINUA........
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Re: Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 18 apr 2018, 19:24

La prima locomotiva del dopoguerra di Varney fu una versione pressofusa della 0-4-0 tank Dockside switcher, Baltimore & Ohio RR, detta anche 'Little Joe', Movimentata da un motore Pittman DC-6, poteva essere dettagliata utilizzando un kit del biellismo completo ed altri particolari. Era il modello più piccolo ed economico di Varney e fu un prodotto molto popolare all’epoca.

TAVOLA 02 -DOCKSIDE Varney.jpg
La 0-4-0 Dockside della Varney con lo schema di montaggio delle parti principali (mancano i biellismi)

Il modello, interamente metallico, era venduto in kit. Vediamo un modello (non dipinto) perfettamente conservato nel quale si può vedere chiaramente la fusione della carrozzeria.
TAVOLA 03 ''metallica''.jpg

Poteva essere completato con un kit aggiuntivo di accessori
TAVOLA 06 Dockside ACCESSORIATA.jpg

Il modello era molto popolare: ogni modellista ne aveva almeno uno nel suo plastico (H0...!):
TAVOLA 04 plastico.jpg
Plastico in tipico stile desertico-western con cowboy e ....vacche

TAVOLA 05 plastico miniera.jpg
Uno splendido plastico a tema minerario


Saluti da Oliviero
CONTINUA..........................
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Re: Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra

Messaggioda Karolus » 19 apr 2018, 10:29

Argomento interessante!
Attendiamo la continuazione.
Karolus

 
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Re: Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra

Messaggioda Massimo » 19 apr 2018, 12:25

Concordo, splendido argomento! mi sa che stai aprendo un autentico vaso di Pandora!
e penso che quest'argomento valga un'intero capitolo sul sito, non una semplice trattazione sul Forum
Massimo

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Re: Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 19 apr 2018, 15:57

Grazie per l'attenzione! :-P
Ma continuiamo con la Dockside
TAVOLA 06 Scatola Dock(RIDOT).jpg
Eccone ancora il modello della Varney, qui lo vediamo con la scatola originale (del kit) con cui veniva venduto.

Ma parliamo per un momento anche della vera locomotiva

[lupe.gif] Perché la Dockside? [lupe.gif]
Il modello di questa loco tender verrà copiato e riprodotto da molti produttori di modellini ferroviari in scala H0. C’è da chiedersi il perché di questa scelta dato che la locomotiva era stato realizzata in solo quattro esemplari (Classe C16 del 1912) che operavano esclusivamente nel porto interno di Baltimora e nel porto di Philadelphia. Due di queste (nel 1926) vennero poi ricostruite e dotate di tender: quindi ne rimasero solo due, demolite infine nel 1950 e nel 1951. La ragione della scelta modellistica fu legata certamente alla particolare costruzione della locomotiva “saddle tank engines” ovvero munita di un serbatoio “a sella” disposto intorno alla caldaia; la forma “cicciotta” della locomotiva permetteva l’introduzione nel piccolo modellino del motorino elettrico che non sarebbe potuto entrare nella stretta caldaia di una locomotiva priva di quella sella, viste le limitazioni tecnologiche dell’epoca che non permetteva la realizzazione di motori troppo piccoli.
[lupe.gif] LE DOC. VERE [lupe.gif]
FOTO VERA .1.jpg
Come si vede, la foto grande è la stessa che venne usata per il coperchio della confezione della Warney. Notare che le locomotive non erano tutte e quattro identiche si osservi il diverso fanale e il predellino unico della n°99 (angolo in basso a sinistra nella tavola)

è quella che ci interessa di più: la B&O n.98.......Chissà perchè?..... :lol:
FOTO VERA .2-3.jpg
Due foto dell'originale B&O N°98

E adesso di chi parliamo?
:mrgreen:
CONTINUA
Saluti da Oliviero
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Re: Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra

Messaggioda Giorgio44 » 19 apr 2018, 16:43

Oliviero, sei un mito! :yahoo:
-4-
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Re: Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra

Messaggioda berto75 » 19 apr 2018, 21:39

Grazie per le interessantissime (3) (3) informazioni Oliviero applause1 applause1 applause1 !!!
Conoscevo di nome quel marchio ,ma non ne conoscevo la storia !
Ma allora Rivarossi si ispirò alla scelta della Varney per riprodurre proprio questo modello nell'immediato dopoguerra ?
-4- berto75
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Re: Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 20 apr 2018, 0:37

Per Merlotrento : l'obiettivo sarà quello ma ciò che mostri è già il 1960 :smile: per ora siamo ancora al 1947 .....anzi 1946 Yellow_Flash_Colorz_PDT_02
berto75 ha scritto:Ma allora Rivarossi si ispirò alla scelta della Varney per riprodurre proprio questo modello nell'immediato dopoguerra ?

Direi di no. Abbiamo già detto che gli fu chiesto di farlo.
Rivedi:
http://www.rivarossi-memory.it/Altre_Ma ... M/Polk.htm
Grazie a tutti per l'attenzione ma dovete avere ancora un pochino di pazienza....l'argomento non è tanto semplice da districare (x) sarà ancora un lungo cammino :-(
Saluti da Oliviero
CONTINUA
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Re: Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra

Messaggioda merlotrento » 20 apr 2018, 19:06

volevo far notare solamente l'utilizzo della foto....molto diffusa o pari pari ripresa dalla scatola Varney?
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