gius ha scritto:Prendo spunto dal nuovo approfondimento Impianti completi 1960-64.......Ora mi chiedo ne avranno prodotte poche? in Italia a quei prezzi quante saranno state vendute? saranno andate all'estero? ........E le scatole americane finirono in America o nell'America latina?........
A rigor di logica le scatole con le loco italiane 428 646 691 740 940 dovrebbero essere reperibili da noi ... ma sono difficili o impossibili a trovarsi.
Forse c'è una spiegazione triste ma possibile che le confezioni furono buttate vie già direttamente all'epoca conservando gli elementi sciolti.
In effetti anch'io mi ripromettevo di parlare dell'argomento ed avevo alcune curiosità da chiarire.
Secondo me, se c'è una tale e conclamata penuria di questi articoli, è perchè evidentemente - e parlando rigorosamente del periodo considerato, o quantomeno fino al 1964, massimo 1965 - di quelle scatole devono averne prodotte complessivamente proprio pochine, escludendo da esse ovviamente quelle per principianti e delle serie minori e comunque quelle dai costi più ridotti.
Inoltre, per l'America, non facevano altro tipo di confezionamenti ? Tra l'altro, non avrà magari provveduto AHM o chi per esso, insomma l'importatore di turno, a tali confezionamenti ( parlo del materiale RR in genere, non solo degli "impianti completi"), visto che erano proprio le "sue" scatole ?
E poi ogni confezionamento ( anche del materiale vario in genere ), non avrebbe portato via "spazio" e aggiunto peso, incidendo di fatto sui costi di trasporto ?
Quindi, per quanto riguarda gli articoli in questione, coi confezionamenti che conosciamo ( ....ma a questo punto, visto che non se ne vedono materialmente, si potrebbe dire "coi confezionamenti che ipotizziamo" ), la cosa dovrebbe ridursi al mercato dell'Italia e dell'Europa.
E poichè coi costi che avevano, avranno ipotizzato che il mercato ne avrebbe assorbite poche, e si saranno regolati di conseguenza, anche se riempirne con esse pagine e pagine di catalogo, dava comunque un'aria di prestigio, di fronte alla quale non si potevano tirare indietro, per competere ad alto livello con le marche più blasonate.
Del resto, mi fa specie che di scatole "piccole" RR se ne trovino numeri non irrisori e di scatole Lima se ne trovino se non proprio a bizzeffe....quasi, mentre invece di queste nulla !
Possibile che gli sfigati ( tra cui il sottoscritto...), che ricevevano una sfessatissima confezione Lima, la tenessero con tutti i riguardi anche in tenera età, mentre invece gli snobboni che avevano ricevuto un sontuoso regalo di quel tipo, se ne stropicciassero a tal punto i cosiddetti, da sbatterla nella spazzatura subito o nel volger di breve tempo ?
E poi la "conservazione degli elementi sciolti" è un pò un controsenso, proprio perchè la carenza di confezione non aiuta certo la conservazione di pezzi tanto fragili e deperibili quanto prestigiosi.
La cosa non poteva aver senso nè per il ragazzino che montava il giocattolo sul tappeto e poi lo smontava, giacchè aveva bisogno di riporlo; e non aveva senso neppure per chi aveva gia un plastico, giacchè era un soggetto che aveva già fatto "un salto di qualità", era in sostanza anche già un collezionista ed era attento ai particolari ed alla cura di quelle specifiche cose che costituivano l'oggetto della sua passione.
Quello che volevo chiedere io, si riallaccia indirettamente agli interrogativi ed alle ipotesi formulate da Gius. Più realisticamente, non sarà possibile piuttosto, sempre sulla base di uno scarsissimo numero di pezzi prodotti, che molti negozianti, non riuscendo a "sbolognare" in un colpo unico simili costosi "malloppi", e non volendoseli tenere sulle croste per anni e anni ( era un capitale immobilizzato ed i costi correvano comunque, la Rivarossi i suoi soldini li aveva presi già da un pezzo...), abbiano pensato bene di vendere "a lotti separati" tali pezzi e il loro contenuto ?
Un'altra domanda che mi ponevo, in specie riguardanti le confezioni di materiale "americano", ed in particolare quelle comprendenti "Fairbanks Morse" et similia, caratterizzate da molteplici livree realizzate da Rivarossi, è la seguente:
le confezioni di cui trattasi, contenevano solo ed esclusivamente quelle livree indicate sui cataloghi oppure è possibile che in esse potessero trovare posto anche altre livree ?
Dopotutto ci potevano essere magari carenze del materiale originariamente destinato a tali scatole e la contemporanea pressante esigenza di fare comunque fede ai propri impegni ed alle consegne.
Si attendono opinioni in merito.
Saluti a tutti.