Le confezioni Rivarossi impianti completi 1960-64



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Le confezioni Rivarossi impianti completi 1960-64

Messaggioda gius » 14 dic 2014, 17:46

Prendo spunto dal nuovo approfondimento Impianti completi 1960-64. Guardandolo attentamente , e pur avendo tutti i cataloghi, mi sono reso conto di quante confezioni complete la Rivarossi aveva prodotto in quelli anni meravigliosi. Purtroppo, a mio avviso, molte di queste fantastiche scatole sono completamente scomparse e risultano per me introvabili. Tranne una decina che sono più o meno reperibili e che sono le confezioni più piccole o da principianti per le altre c'è il buio assoluto. Ricordo con dis-piacere la confezione 212 una scatola gigantesca con la Mallet e 12 vagoni l'ho vista una volta sola alla fine degli anni sessanta. Ma per molte altre e parlo delle scatole più grandi e lussuose non ci sono nemmeno delle fotografie. Ora mi chiedo ne avranno prodotte poche? in Italia a quei prezzi quante saranno state vendute? saranno andate all'estero? Le scatole con le BLS sono state vendute prevalentemente in Svizzera e importate da Weber (mio cugino possiede la scatola con l'etichetta del negozio di Lugano) a questo proposito confermo anche l'esistenza della scatola completa con il locomotore sempre BLS bruno visto da me in vendita a una borsa scambio tedesca era come nuova disgraziatamente non la comprai perchè non avevo la disponibilità in contanti quando riuscì a reperirli la scatola era stata venduta.
E le scatole americane finirono in America o nell'America latina?
A rigor di logica le scatole con le loco italiane 428 646 691 740 940 dovrebbero essere reperibili da noi ... ma sono difficili o impossibili a trovarsi.
Forse c'è una spiegazione triste ma possibile che le confezioni furono buttate vie già direttamente all'epoca conservando gli elementi sciolti.
gius

 
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Re: Le confezioni Rivarossi impianti completi 1960-64

Messaggioda Tricx » 14 dic 2014, 20:10

gius ha scritto:Prendo spunto dal nuovo approfondimento Impianti completi 1960-64.......Ora mi chiedo ne avranno prodotte poche? in Italia a quei prezzi quante saranno state vendute? saranno andate all'estero? ........E le scatole americane finirono in America o nell'America latina?........
A rigor di logica le scatole con le loco italiane 428 646 691 740 940 dovrebbero essere reperibili da noi ... ma sono difficili o impossibili a trovarsi.
Forse c'è una spiegazione triste ma possibile che le confezioni furono buttate vie già direttamente all'epoca conservando gli elementi sciolti.

In effetti anch'io mi ripromettevo di parlare dell'argomento ed avevo alcune curiosità da chiarire.
Secondo me, se c'è una tale e conclamata penuria di questi articoli, è perchè evidentemente - e parlando rigorosamente del periodo considerato, o quantomeno fino al 1964, massimo 1965 - di quelle scatole devono averne prodotte complessivamente proprio pochine, escludendo da esse ovviamente quelle per principianti e delle serie minori e comunque quelle dai costi più ridotti.

Inoltre, per l'America, non facevano altro tipo di confezionamenti ? Tra l'altro, non avrà magari provveduto AHM o chi per esso, insomma l'importatore di turno, a tali confezionamenti ( parlo del materiale RR in genere, non solo degli "impianti completi"), visto che erano proprio le "sue" scatole ?
E poi ogni confezionamento ( anche del materiale vario in genere ), non avrebbe portato via "spazio" e aggiunto peso, incidendo di fatto sui costi di trasporto ?

Quindi, per quanto riguarda gli articoli in questione, coi confezionamenti che conosciamo ( ....ma a questo punto, visto che non se ne vedono materialmente, si potrebbe dire "coi confezionamenti che ipotizziamo" ), la cosa dovrebbe ridursi al mercato dell'Italia e dell'Europa.

E poichè coi costi che avevano, avranno ipotizzato che il mercato ne avrebbe assorbite poche, e si saranno regolati di conseguenza, anche se riempirne con esse pagine e pagine di catalogo, dava comunque un'aria di prestigio, di fronte alla quale non si potevano tirare indietro, per competere ad alto livello con le marche più blasonate.

Del resto, mi fa specie che di scatole "piccole" RR se ne trovino numeri non irrisori e di scatole Lima se ne trovino se non proprio a bizzeffe....quasi, mentre invece di queste nulla !
Possibile che gli sfigati ( tra cui il sottoscritto...), che ricevevano una sfessatissima confezione Lima, la tenessero con tutti i riguardi anche in tenera età, mentre invece gli snobboni che avevano ricevuto un sontuoso regalo di quel tipo, se ne stropicciassero a tal punto i cosiddetti, da sbatterla nella spazzatura subito o nel volger di breve tempo ?
E poi la "conservazione degli elementi sciolti" è un pò un controsenso, proprio perchè la carenza di confezione non aiuta certo la conservazione di pezzi tanto fragili e deperibili quanto prestigiosi.
La cosa non poteva aver senso nè per il ragazzino che montava il giocattolo sul tappeto e poi lo smontava, giacchè aveva bisogno di riporlo; e non aveva senso neppure per chi aveva gia un plastico, giacchè era un soggetto che aveva già fatto "un salto di qualità", era in sostanza anche già un collezionista ed era attento ai particolari ed alla cura di quelle specifiche cose che costituivano l'oggetto della sua passione.

Quello che volevo chiedere io, si riallaccia indirettamente agli interrogativi ed alle ipotesi formulate da Gius. Più realisticamente, non sarà possibile piuttosto, sempre sulla base di uno scarsissimo numero di pezzi prodotti, che molti negozianti, non riuscendo a "sbolognare" in un colpo unico simili costosi "malloppi", e non volendoseli tenere sulle croste per anni e anni ( era un capitale immobilizzato ed i costi correvano comunque, la Rivarossi i suoi soldini li aveva presi già da un pezzo...), abbiano pensato bene di vendere "a lotti separati" tali pezzi e il loro contenuto ?

Un'altra domanda che mi ponevo, in specie riguardanti le confezioni di materiale "americano", ed in particolare quelle comprendenti "Fairbanks Morse" et similia, caratterizzate da molteplici livree realizzate da Rivarossi, è la seguente:
le confezioni di cui trattasi, contenevano solo ed esclusivamente quelle livree indicate sui cataloghi oppure è possibile che in esse potessero trovare posto anche altre livree ?
Dopotutto ci potevano essere magari carenze del materiale originariamente destinato a tali scatole e la contemporanea pressante esigenza di fare comunque fede ai propri impegni ed alle consegne.

Si attendono opinioni in merito.
Saluti a tutti.
Tricx

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Re: Le confezioni Rivarossi impianti completi 1960-64

Messaggioda gius » 14 dic 2014, 21:21

Le confezioni complete mi hanno sempre affascinato fin da piccolo, allora vivevo a Milano, e ricordo di aver visto le confezioni Rivarossi come le Marklin Fleischmann e Lima. Mio cugino che ha 10 anni più di me ha parecchi ricordi in merito possiede ancora la confezione con la 740 PL/R oltre a due confezioni d'inizio FNM e si ricorda che anche suoi amici avevano ricevuto parecchie confezioni con impianti completi che all'epoca chiamavano confezioni regalo.
Riguardo al mercato americano sono sicuro d'aver visto un catalogo del famoso negozio Schwarz New York con in vendita degli impianti completi Rivarossi non AHM.Non presi questo catalogo solo per il prezzo richiesto che era molto elevato. Inoltre negli anni passati in aste americane sono state vendute due scatole anni sessanta una con la 940 in cartone l'altra era la 405 come nuova confezione in plastica rossa che non sono riuscito a prendere per noie al computer. Ma negli anni ho acquistato 2 abbastanza comuni in Israele mentre in Argentina mi avevano proposto la scatola 803 se ben ricordo Santa Fe ad un prezzo elevatissimo.
In confronto le confezioni di impianti completi Marklin e Lima sono comunissime Le Fleischmann un po meno ma penso che le Rivarossi siano le più rare
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Re: Le confezioni Rivarossi impianti completi 1960-64

Messaggioda FNM600 » 15 dic 2014, 4:40

Tricx ha scritto:
gius ha scritto:Prendo spunto dal nuovo approfondimento Impianti completi 1960-64.......Ora mi chiedo ne avranno prodotte poche? in Italia a quei prezzi quante saranno state vendute? saranno andate all'estero? ........E le scatole americane finirono in America o nell'America latina?........
A rigor di logica le scatole con le loco italiane 428 646 691 740 940 dovrebbero essere reperibili da noi ... ma sono difficili o impossibili a trovarsi.
Forse c'è una spiegazione triste ma possibile che le confezioni furono buttate vie già direttamente all'epoca conservando gli elementi sciolti.


In effetti anch'io mi ripromettevo di parlare dell'argomento ed avevo alcune curiosità da chiarire.
Secondo me, se c'è una tale e conclamata penuria di questi articoli, è perchè evidentemente - e parlando rigorosamente del periodo considerato, o quantomeno fino al 1964, massimo 1965 - di quelle scatole devono averne prodotte complessivamente proprio pochine, escludendo da esse ovviamente quelle per principianti e delle serie minori e comunque quelle dai costi più ridotti.

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Del resto, mi fa specie che di scatole "piccole" RR se ne trovino numeri non irrisori e di scatole Lima se ne trovino se non proprio a bizzeffe....quasi, mentre invece di queste nulla !
Possibile che gli sfigati ( tra cui il sottoscritto...), che ricevevano una sfessatissima confezione Lima, la tenessero con tutti i riguardi anche in tenera età, mentre invece gli snobboni che avevano ricevuto un sontuoso regalo di quel tipo, se ne stropicciassero a tal punto i cosiddetti, da sbatterla nella spazzatura subito o nel volger di breve tempo ?
E poi la "conservazione degli elementi sciolti" è un pò un controsenso, proprio perchè la carenza di confezione non aiuta certo la conservazione di pezzi tanto fragili e deperibili quanto prestigiosi.
La cosa non poteva aver senso nè per il ragazzino che montava il giocattolo sul tappeto e poi lo smontava, giacchè aveva bisogno di riporlo; e non aveva senso neppure per chi aveva gia un plastico, giacchè era un soggetto che aveva già fatto "un salto di qualità", era in sostanza anche già un collezionista ed era attento ai particolari ed alla cura di quelle specifiche cose che costituivano l'oggetto della sua passione.

Quello che volevo chiedere io, si riallaccia indirettamente agli interrogativi ed alle ipotesi formulate da Gius. Più realisticamente, non sarà possibile piuttosto, sempre sulla base di uno scarsissimo numero di pezzi prodotti, che molti negozianti, non riuscendo a "sbolognare" in un colpo unico simili costosi "malloppi", e non volendoseli tenere sulle croste per anni e anni ( era un capitale immobilizzato ed i costi correvano comunque, la Rivarossi i suoi soldini li aveva presi già da un pezzo...), abbiano pensato bene di vendere "a lotti separati" tali pezzi e il loro contenuto ?
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Noto questa nuova domanda.
Rispondo basandomi su memoria non sicura di confezioni viste in negozi a Milano da bambino all'epoca.

Mentre gl'impianti rr economici ed anche con la FNM Gr"70 "Castano" Art.31116 in impianti 110 - 120 - 130 erano in scatole con alloggiamenti tagliati nel piano interno di cartone per riporre i vagoni e locomotive http://www.rivarossi-memory.it/Impianti ... _60-64.htm, le scatole d'impianti più grossi e costosi serie "Modello" avevano la grossa scatola esterna contenente i vagoni e locomotiva già individuaslmente confezionati nelle scatole da pezzo sciolto in particolare le storiche "rossa". Insomma doppio imballo.
Quindi spesso la scatola esterna assai fragile ed ingombrante magari veniva cestinata abbastanza presto mentre le scatole "rosse" individuali si salvavano anche con più facilità di riporre in cassetti, armadi, ecc.
Così ai nostri giorni ci ritroviamo solo con scatole individuali di vagoni.
Anche facile per i negozianti di smembrare confezioni per vendere i vagoni e loco sciolti già in scatole individuali. Anche detto sistema permetteva ad aquirenti di comprare un'impianto con diversi vagoni o locomotiva scambiando le scatole individuali.

E' la mia memoria giusta?
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Re: Le confezioni Rivarossi impianti completi 1960-64

Messaggioda Massimo » 15 dic 2014, 11:12

una considerazione semplice semplice: gli impianti completi davano prestigio al catalogo rendendolo ponderoso e proponendo moltissime combinazioni, tutte veramente interessanti, di loco+vagoni ragionevolmente accoppiati e subito pronti. Ma non offrivano altro che prodotti a catalogo, esattamente simili ai confratelli esposti poche pagine dopo. Dunque, a parte qualche figlio di ricca famiglia (beato lui) o l'occasione di offrire un regalo prestigioso, gli impianti completi avevano il solo sopo di fornire una combinazione attraente e facile da scegliere per il ricco offerente. Ovviamente l'acquisto era limitato alla prima confezione, poi chiunque si sarebbe automaticamente indirizzato verso acquisti più mirati (e meno inutilmente costosi).
Gli impianti completi non rappresentavano un addebito maggiore per l'Azienda (nessun investimenti in nuovi stampi, o tampografie dedicate od organizzazione industriale) ed un guadagno decisamente maggiore:

prendiamo ad esempio l'impianto completo I835 P/R al prezzo (catalogo 1961-62) Lire 9500
comperando singolarmente gli articoli: 835: 4900 bagagliaio a due assi VDi: 1350 V Ciy 1350 totale: Lire 7600

Dunque quasi 2000 Lire in più, nette nette, il 20% in più.... ecco perchè venivano chiamate "confezione regalo" ;-)
Massimo

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Re: Le confezioni Rivarossi impianti completi 1960-64

Messaggioda gius » 15 dic 2014, 12:55

Rispondo a Massimo per primo poi ci sono i binari e il binario presa di corrente che non sono stati considerati quindi il prezzo è simile.
Erano gli anni del boom economico e il trenini erano il sogno di bambini ragazzi e ... papà nonni compresi . Praticamente i trenini andavano venduti come il pane o quasi!
E le confezioni iniziali erano richiestissime le fatidiche 10.000 erano alla portata di molte persone certo non di tutti. C'era la moda dei trenini! sic
Addirittura bisognava per dicembre prenotare i modelli e i negozi si svuotavano del tutto per Natale e non dico eresie ma era veramente così come ricordo.
Per i prezzi non parliamo della confezione 212 che con 43.000 lire era irragiungibile ma parlo di confezione più modeste che senz'altro erano state vendute in quantitativi non indifferenti.
Per gli impianti completi dal 1960 al 1964 bisogna mettere considerare un fatto importante che portò alla Rivarossi un danno d'immagine e cioè l'adozione del famigerato imballo in simil spugna sintetica gialla che portò alla distruzione di tante carrozzerie, telai ingranaggi e ... scatole. Mio padre acquistò la 646 appena uscita un modello meraviglioso fu lasciata intonsa nella scatola ebbene dopo un anno il modello era stato corroso irrimediabilmente vane e inutili furono i tentativi di pulizia e restauro la corrosione era arrivata al motore. La Rivarossi chiese nel 1962 un cambio alla qualità di composizione della spugna sintetica ma il problema purtroppo era destinato a ricomparire in un lasso di tempo maggiore e con variate condizioni di temperatura e umidità.
Addirittura mi è stato detto da fonti sicure che i negozianti stessi consigliavano ai clienti di eleminare le scatole. Ecco perchè le scatole delle loco di questo periodo sono rare a trovarsi. Non parliamo poi delle chiusure laterali destinate a perdersi.
Si era innestata nel mondo dei trenini anche una nuova moda quella di conservare nelle vetrine locomotive e locomotori cosi le scatole e le confezioni vennero cestinate perse o distrutte. Nei negozi ormai spariti dell'epoca le vetrine interne davano gran prestigio a Milano Borella Mastro Geppetto Al nano blu.
Poi vennero le scatole rosse in plastica con interni in plastica gialla presentate alla Fiera del giocattolo del 1964? che divennero la sede ideale di tanti impianti completi che però sul mercato si vedono ben poco.
Ritorniamo alle confezioni di questi anni la Rivarossi nelle confezioni precedenti anni cinquanta adottava una tecnica partcolare quella della scatola nella scatola cioè una scatola grande conteneva tante scatole con i pezzi e binari del convoglio. Nel 1960 venne intodotta la scatola sia con la sagoma di cartone che con la spugna sintetica per i locomotori e locomotive.
Rimane sempre il fatto che per molte ragioni e per diverse ipotesi questi impianti completi non si reperiscono più.
Ma c'è qualcuno che possiede i grandi impianti o che abbia delle foto?
gius

 
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Re: Le confezioni Rivarossi impianti completi 1960-64

Messaggioda Tricx » 15 dic 2014, 13:04

Massimo ha scritto:Gli impianti completi non rappresentavano un addebito maggiore per l'Azienda (nessun investimenti in nuovi stampi, o tampografie dedicate od organizzazione industriale) ed un guadagno decisamente maggiore:

prendiamo ad esempio l'impianto completo I835 P/R al prezzo (catalogo 1961-62) Lire 9500
comperando singolarmente gli articoli: 835: 4900 bagagliaio a due assi VDi: 1350 V Ciy 1350 totale: Lire 7600

Dunque quasi 2000 Lire in più, nette nette, il 20% in più.... ecco perchè venivano chiamate "confezione regalo"


Sì, belin...!...ma allora in questo caso era la Rivarossi che si faceva il regalo !... laught16
Ma, scusa, non c'erano anche i binari, piastrina di alimentazione e cavetteria ?
Allora forse in questo caso i conti tornano ! :lol:
-4-
Riccardo.


P.S.: .... [ops.gif] dopo l'invio del messaggio, mi sono accorto che Gius aveva già dato risposta e sollevato i rilievi di cui qui sopra.
Rinnovati saluti.
Tricx

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Re: Le confezioni Rivarossi impianti completi 1960-64

Messaggioda Massimo » 15 dic 2014, 13:49

nella confezione citata da me non esistevano binari
Massimo

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Re: Le confezioni Rivarossi impianti completi 1960-64

Messaggioda Tricx » 15 dic 2014, 13:56

Scusa Massimo, ma nel rispondere in precedenza, ero andato poi a controllare sul catalogo da Te indicato ed ho visto che c'era una nota verso fondo pagina che faceva riferimento (o almeno sembrava farlo) agli impianti illustrati nell'intera pagina e che diceva che la scatola era completa di cerchio di binari ecc....
-4-
Tricx

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Re: Le confezioni Rivarossi impianti completi 1960-64

Messaggioda Massimo » 15 dic 2014, 14:30

si, hai ragione, avevo visto di fretta. Allora i conti tornano: 12 sezioni da 80 ed una piastrina prendi corrente 1830, sommate alle 7600 danno esattamente 9430. Chiedo scusa della svista, onore al merito alla cara vecchia RR!
Massimo

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