Re: Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra
Inviato: 20 mag 2018, 0:42
PROBLEMI DI DATE
Sulle date storiche del modellismo, a volte, c’è confusione: ad esempio, vi è chi ha scritto che il motore SFN 1079 è del 1955 (non si fanno nomi ma vedi link su RRM). Questa data è certamente inattendibile visto che il motore è sicuramente montato su almeno due motrici, mostrate sia sul catalogo generale RR che su quello ricambi del 1954 e come conferma vi sono le testimonianze di vari amici del forum che hanno comprato quei modelli (sia venduti singolarmente che in convoglio) con certezza, proprio in quell’anno e lo hanno dichiarato sul Forum in varie occasioni. Ma io a questo punto voglio andare oltre e mi chiedo: Rivarossi, per progettare due nuovissime e differenti locomotive (costruite pure con nuovi materiali mai sperimentati prima nella sua produzione) che dovevano essere strutturate sui parametri del nuovo motore (e non il contrario come per Märklin e Flaischmann) doveva avere già il motore completo e ben collaudato! Quindi avendo in programma di vendere (e magari portare in America?) quei modelli nel 1954 è pensabile che il motore lo avesse già pronto nel 1953 (mese più, mese meno!)? Quindi la data di nascita del motore “a pallini” (SFN 1079) dovrebbe poter essere il 1953?
Suppongo a questo punto che sarebbe necessario discutere sui metodi di datazione dei modelli più “antichi”. I parametri generalmente usati per datare un modello (andando a ritroso) sono almeno tre: 1- La commercializzazione (ovvero quando lo troviamo in negozio) 2- La presentazione sul catalogo. 3-L’effettiva realizzazione del prototipo e l’inizio produzione dei modelli.
Ora si è visto che il parametro 2 è inattendibile dato che troppo spesso abbiamo notato che dopo la presentazione di un modello questo viene messo in vendita anche un paio d’anni dopo (o anche …mai!). Ma succede pure che il modello sia già in circolazione (pre-produzione per sondaggio di mercato) e solo dopo lo troviamo in catalogo.
Il parametro 3 dovrebbe essere il più corretto ma a patto di trovare testimonianze attendibili che “ricordano” la data in cui lo hanno acquistato o visto nei negozi.
Penso comunque che (a scanso di equivoci) il modo più corretto per precisare la data di un modello dovrebbe essere: “Modello presentato in catalogo per la prima volta il……” - Poi eventuali possibili precisazioni.
Ma mentre per i modelli completi si può scegliere tra le prime due opzioni suppongo che la datazione di un motore (prototipo collaudato pronto per la produzione) dovrebbe essere pensata anticipata rispetto al modello che lo monterà.
Finalmente torniamo a parlare di America
Incassata la buona accoglienza in USA delle L SP/R e FM/R e presumibilmente preoccupato dell’invadenza delle ditte tedesche su quel mercato, RR ha compreso che deve fare il “salto di qualità” e proporre finalmente un sistema completo, esteticamente all’altezza dei modelli prodotti in America all’epoca, tecnologicamente innovativo e soprattutto economico per controbattere la concorrenza locale.
Quasi certamente ha pronto il motore e lo sta sperimentando su due locomotive che metterà nel catalogo italiano del 1954, sta progettando un nuovo sistema di binari ma forse non è ancora pronto a produrli in quantità, oppure ancora non si fida a portarli in America prima di testare il sistema in Italia (diciamo che non può rischiare un investimento “al buio”). Per i binari quindi si accorderà con la ditta americana Atlas che fornisce discreti binari a basso costo. Ma ha anche un altro “asso nella manica” è pronto ad abbandonare la vecchia bachelite e sostituirla con un nuovo materiale: il polistirolo.
Nota: occorre puntualizzare che questo materiale (polistirolo / polistirene) era (limitatamente) utilizzato da ditte americane già nel 1950 (in particolare da Varney)....ma torneremo in seguito su questo argomento.
Per capire l’entità del “salto di qualità” che si attualizza tra il catalogo RR del 1952 a quello 1954 (dato che Rivarossi non ne parla) bisogna osservare attentamente le illustrazioni del catalogo e “leggere tra le righe”: noteremo che la plastica è dappertutto. Verifichiamolo come esempio sugli edifici:
Confrontando gli edifici del 1952 con quelli del’54 notiamo che tutte le porte dei piani terreni, che precedentemente erano state realizzate in cartoncino, ora sono stampate in polistirolo. Anche i tetti di Bellaria e Cecina sostituiscono al cartoncino ondulato il polistirolo stampato.
Tutte le nuove carrozze centoporte a carrelli e quelli a due assi hanno ormai la cassa in plastica e non più in bachelite e anche molti carri merci sono stati modificati senza che il catalogo ne faccia cenno.
Saluti da Oliviero
CONTINUA
Sulle date storiche del modellismo, a volte, c’è confusione: ad esempio, vi è chi ha scritto che il motore SFN 1079 è del 1955 (non si fanno nomi ma vedi link su RRM). Questa data è certamente inattendibile visto che il motore è sicuramente montato su almeno due motrici, mostrate sia sul catalogo generale RR che su quello ricambi del 1954 e come conferma vi sono le testimonianze di vari amici del forum che hanno comprato quei modelli (sia venduti singolarmente che in convoglio) con certezza, proprio in quell’anno e lo hanno dichiarato sul Forum in varie occasioni. Ma io a questo punto voglio andare oltre e mi chiedo: Rivarossi, per progettare due nuovissime e differenti locomotive (costruite pure con nuovi materiali mai sperimentati prima nella sua produzione) che dovevano essere strutturate sui parametri del nuovo motore (e non il contrario come per Märklin e Flaischmann) doveva avere già il motore completo e ben collaudato! Quindi avendo in programma di vendere (e magari portare in America?) quei modelli nel 1954 è pensabile che il motore lo avesse già pronto nel 1953 (mese più, mese meno!)? Quindi la data di nascita del motore “a pallini” (SFN 1079) dovrebbe poter essere il 1953?
Suppongo a questo punto che sarebbe necessario discutere sui metodi di datazione dei modelli più “antichi”. I parametri generalmente usati per datare un modello (andando a ritroso) sono almeno tre: 1- La commercializzazione (ovvero quando lo troviamo in negozio) 2- La presentazione sul catalogo. 3-L’effettiva realizzazione del prototipo e l’inizio produzione dei modelli.
Ora si è visto che il parametro 2 è inattendibile dato che troppo spesso abbiamo notato che dopo la presentazione di un modello questo viene messo in vendita anche un paio d’anni dopo (o anche …mai!). Ma succede pure che il modello sia già in circolazione (pre-produzione per sondaggio di mercato) e solo dopo lo troviamo in catalogo.
Il parametro 3 dovrebbe essere il più corretto ma a patto di trovare testimonianze attendibili che “ricordano” la data in cui lo hanno acquistato o visto nei negozi.
Penso comunque che (a scanso di equivoci) il modo più corretto per precisare la data di un modello dovrebbe essere: “Modello presentato in catalogo per la prima volta il……” - Poi eventuali possibili precisazioni.
Ma mentre per i modelli completi si può scegliere tra le prime due opzioni suppongo che la datazione di un motore (prototipo collaudato pronto per la produzione) dovrebbe essere pensata anticipata rispetto al modello che lo monterà.
Finalmente torniamo a parlare di America
Incassata la buona accoglienza in USA delle L SP/R e FM/R e presumibilmente preoccupato dell’invadenza delle ditte tedesche su quel mercato, RR ha compreso che deve fare il “salto di qualità” e proporre finalmente un sistema completo, esteticamente all’altezza dei modelli prodotti in America all’epoca, tecnologicamente innovativo e soprattutto economico per controbattere la concorrenza locale.
Quasi certamente ha pronto il motore e lo sta sperimentando su due locomotive che metterà nel catalogo italiano del 1954, sta progettando un nuovo sistema di binari ma forse non è ancora pronto a produrli in quantità, oppure ancora non si fida a portarli in America prima di testare il sistema in Italia (diciamo che non può rischiare un investimento “al buio”). Per i binari quindi si accorderà con la ditta americana Atlas che fornisce discreti binari a basso costo. Ma ha anche un altro “asso nella manica” è pronto ad abbandonare la vecchia bachelite e sostituirla con un nuovo materiale: il polistirolo.
Nota: occorre puntualizzare che questo materiale (polistirolo / polistirene) era (limitatamente) utilizzato da ditte americane già nel 1950 (in particolare da Varney)....ma torneremo in seguito su questo argomento.
Per capire l’entità del “salto di qualità” che si attualizza tra il catalogo RR del 1952 a quello 1954 (dato che Rivarossi non ne parla) bisogna osservare attentamente le illustrazioni del catalogo e “leggere tra le righe”: noteremo che la plastica è dappertutto. Verifichiamolo come esempio sugli edifici:
Confrontando gli edifici del 1952 con quelli del’54 notiamo che tutte le porte dei piani terreni, che precedentemente erano state realizzate in cartoncino, ora sono stampate in polistirolo. Anche i tetti di Bellaria e Cecina sostituiscono al cartoncino ondulato il polistirolo stampato.
Tutte le nuove carrozze centoporte a carrelli e quelli a due assi hanno ormai la cassa in plastica e non più in bachelite e anche molti carri merci sono stati modificati senza che il catalogo ne faccia cenno.
Saluti da Oliviero
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