Mi sembra ovvio, ho definito "sprecato" (virgolettato) l'integrato usato da Rivarossi per significare che, dal punto di vista puramente tecnico, era anche eccessivamente potente, non intendevo rendermi colpevole di lesa maestà, oltretutto credo che l'integrato LM 317 sia coevo del TCA900.Marco Fornaciari ha scritto:Sprecati o meno, dobbiamo prendere atto che all'apoca RR ha fatto con quello che c'era/gli andava meglio
Verissimo, difatti sia io che Il Fiamma, prima del messaggio di Elio, abbiamo pensato al LM317.Marco Fornaciari ha scritto:Il principo dei regolatori di tensione è sempre il medesimo,
Anche su questo sono d'accordo e, data la mia età, non ho nessun problema.Marco Fornaciari ha scritto:Dobbiamo vedere le cose di 30 anni con lo stato delle cose di 30 anni fa
Su questo invece non posso essere d'accordo; la tensione di uscita è proprio il nocciolo della questione, dato che vogliamo che la lampadina si accenda a luce piena con la locomotiva ferma o quasi. Se la lampadina si accende, ad esempio, a partite da 5 Volt la locomotiva, anche trenta ani fa, è già ben in moto.Marco Fornaciari ha scritto: pertanto il fatto che la tensione di uscita fosse alta non aveva nessuna importanza
Difatti, come ho scritto, io ho usato microlampade da 1,5 Volt ma, dato che siamo in CC, sarebbe banale adattare la tensione d'uscita ai LED.Marco Fornaciari ha scritto:Poi c'erano solo le lampadine e niente led bianchi
Certo che oggi il DCC ha reso tutto quanto sopra obsoleto ma forse qualcuno potrebbe essere interessato a capire come funzionava il circuito Rivarossi e, in sua assenza, come ottenere l'illuminazione costante in modo semplice ed economico su modelli non digitali.
Talgo49