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Re: Etichette Rosse

Messaggioda Tricx » 27 ago 2016, 18:05

rivarossi76 ha scritto:......e poi, si sono mai viste invece delle locomotive che avevano numeri ad una o due cifre soltanto? Per intenderci, tra 1 e 99?......


Ha già dato concreta e documentale risposta Berto, ma qui volevo solo precisare che no, non c'erano numeri a due o una cifra, ma le cifre erano sempre tre, salvo essere le prime degli zeri.

rivarossi76 ha scritto:Eh già, probabilmente hai ragione..ma ciò che mi stupisce e' che non ci sia nessuno tra tutti coloro che hanno lavorato alla Rivarossi, nella produzione come nell'archivio/museo, che non legga questo forum (anche solo per nostalgia..) e dia una risposta certa....


Scusa David, ma se fai i calcoli e consideri che la prassi in questione è stata utilizzata dagli inizi dell'attività ed in particolare negli anni '50, per concludersi poi definitivamente agli inizi degli anni '60, con la Serie Collezionisti, cioè entro la metà al massimo di tale decennio, e ragioni poi sul fatto che il personale più giovane allora impiegato poteva avere dai venti ai trent'anni ( e sempre ammesso e non concesso che ogni dipendente fosse a conoscenza esatta della prassi di cui si discute e del significato di quelle cifrette), ti renderai conto che si tratta di persone di un'età minima tra i settanta e gli ottant'anni se non di più, che seppur, spero, ancora valide e attive, in genere prevalentemente sono piuttosto restie ad iscriversi ad un Forum ed interloquire.
Ovviamente si può sempre sperare in qualche eccezione.....ma le probabilità ritengo siano basse.
Chiaramente....spero di venire contraddetto nei fatti !!!
-4- a tutti.
Riccardo.
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Re: Etichette Rosse

Messaggioda rivarossi76 » 27 ago 2016, 23:33

Grazie Berto e Riccardo, l'argomento è interessante ma penso che ancora non siamo arrivati ad una risposta precisa, purtroppo..

Il mio amico mi ha appena mostrato due tram della cos.mo, facenti parte dell'archivio Rivarossi, ed entrambi hanno i famigerati numeretti, 018 e 019 in questo caso, e pure due cos.mo 691 con ancora due numeri, 345 e 346

Ora, siccome i due tram sono nelle due versioni diverse (quello per il mercato italiano e quello per il mercato estero con attacco tipo trolley) e le due 691 differiscono tra loro per vari particolari, per questi motivi lui pensa che i numeretti altro non siano che i numeri di "catalogo" dell'archivio, e da ciò poi passava ad ipotizzare che tutti gli esemplari con numeri sottostanti fossero in qualche modo legati alla Rivarossi..ma ovviamente questo pare un po' eccessivo..

Forse come dice Riccardo gli stessi numeri avevano un certo significato per l'archivio ed un altro per la produzione..

Comunque è vero come dici che coloro che lavoravano alla Rivarossi negli anni 50/60 probabilmente sono in tutt'altre faccende affaccendati, ma per quanto ne so il museo Rivarossi e' stato aperto sino al 2001, ed immagino ci doveva essere un responsabile, un curatore, un magazziniere che doveva conoscere vita, morte e miracoli di ogni esemplare..o no? Ed in tal caso non dovrebbe essere il fratello di Matusalemme :smile:

Non pensate così?

david
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Re: Etichette Rosse

Messaggioda Tricx » 28 ago 2016, 16:24

rivarossi76 ha scritto:.....il mio amico inglese Chris, che e' colui che ha accesso all'archivio Rivarossi in Inghilterra, e sta cercando di capire meglio questa faccenda dei numeri,..........Potete dargli (e darci) un aiuto?
david


Anzitutto ben volentieri credo che ciascuno di noi vorrebbe dare una mano, tanto più per cercare di risolvere una questione quale quella di cui si tratta.....

Il problema è che per fare una sorta di statistica attendibile occorrerebbe un numero veramente notevole di volenterosi, cosa che mi sembra improbabile si possa realizzare....Comunque tentar non nuoce ed anche in questo caso spero di essere smentito nelle mie pessimistiche previsioni di fattibilità della cosa e di attendibilità del risultato.

Ad esempio per quanto riguarda il 626, modello che peraltro non possiedo e per il quale non potrei contribuire, già avevo accennato a problematiche che al giorno d'oggi inevitabilmente si potrebbero.
In sostanza molti attuali possessori di tale modello lo hanno magari acquistato in tempi recenti a qualche borsa scambio e nulla sanno delle sue origini e vicende precedenti.
La gran parte di quei modelli ha perso da tempo la sua confezione originale e magari qualcuna faceva parte di qualche impianto completo disperso nel tempo.
Anche le loco degli impianti completi avevano il numerino ??
Io non lo so, ma magari Qualcuno più esperto di me su tale tipo di modello sa invece, speriamo, dare una risposta.

Infine una domanda a David: quando parli di "archivio" Rivarossi, intendi il museo dei modelli che era originariamente a Como, oppure intendi anche più in generale gli archivi della ditta, contenenti documentazione varia, di carattere anche commerciale o relativo alle vicende societarie anche para-fallimentari e di amministrazione controllata ecc.?

In tutti i casi potrebbe essere il tuo amico inglese a dare una mano a noi e dare risposte a tanti nostri interrogativi....
Tanto per cominciare qualche foto di modello del "nostro" beneamato museo Rivarossi non guasterebbe !!

Nella speranza di vedere questo mio desiderio esaudito, invio i miei più calorosi saluti.
Riccardo.
Tricx

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