daromany ha scritto:............
Quanto al lessico Rivarossi, mi sta pure bene, basta però che nessuno dica più gancio, ma aggancio come è giusto...
Chiedo scusa a Dario in anticipo, puntualizzando che ciò che scrivo di seguito, non vuole essere una polemica per quanto da lui affermato ma solo essere una difesa alle scelte linguistiche operate da Rivarossi alla sua epoca.
(Parliamo di Lingua italiana)
DIZIONARIO DELLA LINGUA ITALIANA DEVOTO-OLI EDIZIONE 1971
Gàncio: organo curvilineo di attacco atto a resistere al peso e alla trazione
Aggancio: Collegamento temporaneo o di comodo
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DIZIONARIO SABATINI COLETTI (consult. su internet)
Gàncio: strumento a forma di uncino utile per appendere o trainare
Aggancio: 1)Azione di agganciare, collegamento, legame di una cosa con un'altra
. " .2) Dispositivo di collegamento di due veicoli......
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Quindi nell'accezione più immediata dei vocaboli di cui sopra, aveva ragione Rivarossi: il GANCIO è lo strumento fisico adibito all'azione di resistere alla trazione, ovvero di trainare, mentre il vocabolo AGGANCIO raffigura l'azione che lo strumento fisico gancio compie.
Soprattutto nella
nomenclatura di ricambi, l'oggetto che cerco sul catalogo e che devo sostituire è il gancio e non l'aggancio.
Nell'accezione 2 del Sabatini-Coletti: "Dispositivo di collegamento di due veicoli", che sembra avvicinarsi al termine usato nelle normative attuali, si parla di dispositivo tra due veicoli= l'insieme del gancio di carro, "legato" al gancio di un secondo carro. Quindi è sempre
l'azione di agganciameno tra due veicoli e non il singolo elemento fisico che collabora all'azione.
Ora se quelli che hanno scritto le norme non conoscono la lingua italiana, non è colpa di Dario che ha certamente le sue ragioni nel cercare di regolamentare questa disciplina.
C'è comunque da ricordare che la lingua italiana si evolve continuamente e ciò che venti anni fa le maestre sottolineavano con la matita blu, oggi lo scrivono i giornalisti sui quotidiani. Ma quando Rivarossi scrisse quei cataloghi penso avesse ragione di scrivere quello che ha scritto.
Saluti da Oliviero