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Come scrivevo in un’altra discussione, lo scorso 6 febbraio ho compiuto 60 anni. Per festeggiare degnamente questo compleanno ho deciso, con il consenso esplicito di mia moglie, di farmi un bel regalo collezionistico.
Ero indeciso inizialmente tra due temi: il primo soggetto poteva essere una locomotiva a vapore vivo, tedesca o inglese. Il secondo tema invece riguardava una locomotiva grande, ossia con un rodiggio realistico tipo Pacific (2’C1’) che ancora mi mancava. Sapevo che questo genere di locomotiva è stato prodotto dalla tedesca Marklin dal 1925 al 1939 in diverse versioni sia elettriche che a vapore vivo. Tutti modelli molto affascinanti, ricercati e quindi anche molto costosi. Mentre cercavo su eBay qualche idea convincente mi sono imbattuto in questo modello estremamente dettagliato e fedele, prodotto in fusione di ottone da una ditta milanese di cui ignoravo praticamente l’esistenza! Il tipo di locomotiva era esattamente quello che cercavo ed in più riproduce una macchina italiana, anzi, l’unica macchina italiana di tipo Pacific che alcuni definiscono la portabandiera dell’orgoglio nazionale!
Siccome il prezzo era importante, mi sono fatto aiutare a leggere per bene le fotografie e mi sono preso un paio di giorni di riflessione dopodiché ho deciso per l’acquisto. Ora vi posto alcune fotografie per illustrare degnamente il pezzo:

Come avrete potuto cogliere molto bene dalle foto si tratta di un modello estremamente dettagliato, prodotto con la tecnica della fusione in ottone. Non avevo mai potuto apprezzare dal vivo un modello simile in quanto non mi era mai capitato di poterne osservare in manifestazioni pubbliche, né tantomeno di poter acquistare un pezzo prodotto con questa tecnica. I pezzi che possiedo in collezione sono quasi tutti fabbricati in lamiera ed in generale possiedono poche o pochissime parti realizzate in fusione.

Naturalmente l’effetto complessivo è diverso rispetto ai giocattoli più antichi in lamiera, in questo caso prevale la fedeltà di riproduzione modellistica che si può senz’altro dire estremamente raffinata e fedele.
In particolare trovo molto belli i dettagli dell’interno della cabina macchinista, i dettagli del tender, le ruote motrici con le relative bielle di accoppiamento, biella di spinta e biella di distribuzione. Notevoli sono anche le tubazioni del vapore ed i gruppi pompa. Il peso della locomotiva è molto importante: locomotiva più tender pesano 3900 g, il solo tender pesa 1170 g… Si può ben dire un peso massimo! La lunghezza totale di locomotiva più tender ai respingenti è di 57,5 cm; la locomotiva da sola è lunga 36 cm ed il tender misura 23,5 cm. I quattro respingenti sono molleggiati. I due carrelli a due assi del tender sono eseguiti in fusione di ottone e montano ciascuno quattro ruote a disco pieno.
Tutte le ruote della locomotiva, sia le motrici che le folli sono ottenute in fusione con le razze come si vede bene dalle foto.
Il motore elettrico ed i fanali funzionano a corrente alternata e a 20 V con binario a tre rotaie. La locomotiva è collegata elettricamente al tender con spinotto per poter alimentare l’illuminazione interna delle carrozze.

Devo dire che questo pezzo, dopo averlo esaminato e studiato nel dettaglio, ha superato ampiamente le mie aspettative. Dato che ci tengo a conoscere la storia delle ditte produttrici dopo aver ricevuto l’oggetto mi sono messo a cercare in questo forum ed altrove notizie storiche della casa produttrice.

Nel forum ho trovato un paio di discussioni, la prima risale al 2011 dove si accennava brevemente dell’esistenza della ditta, la seconda risale a novembre del 2019 e dove si parla in maniera un attimo più estesa della produzione e dell’esistenza di questa ditta. Mi sono guardato anche il sito che esiste. La ditta infatti produce ancora oggi questo genere di modelli. L’attività è iniziata nel 1946 quando il nonno degli attuali proprietari cominciò la fabbricazione di modelli che volevano eguagliare o superare in qualità e dettagli la famosa ditta tedesca di cui parlavo prima. La tecnica adottata allora era del tutto simile a quella dei giocattoli tedeschi, lamiera di acciaio e parti fuse in zama. I modelli prodotti in questo primo periodo erano il locomotore elettrico italiano E 428, la locomotiva uguale a questa illustrata ma prodotta in lamiera e numerose carrozze passeggeri e carri merci. All’inizio degli anni 80 cambiarono la tecnica di fabbricazione con il passaggio alla seconda generazione, vale a dire il padre degli attuali proprietari. Si cominciò ad utilizzare la fusione in ottone abbandonando la lamiera di acciaio e puntando a produrre modelli in scala perfetta e di altissima qualità.

Credo che il modello che ho trovato io appartenga a questa seconda produzione che dovrebbe collocarsi appunto a partire dai primi anni 80 fino a circa la fine degli anni 90. Ho infine parlato al telefono con gli attuali proprietari della ditta, che l’anno scorso ha festeggiato i 75 anni di attività: oggi la tecnica è sempre la fusione in ottone con stampi a cera persa e le locomotive sono dotate di equipaggiamenti elettronici, decoder, apparecchiature per effetti sonori e quant’altro di più raffinato e moderno.

Il catalogo attuale propone questo stesso tipo di locomotiva ma con gli accessori detti qui sopra oltre alla locomotiva da manovra tipo FS Gr.880 sempre accessoriata con decoder elettronici ed effetti acustici. Sono inoltre disponibili tutta una serie di carrozze molto belle sia italiane che internazionali. I prezzi attuali di questi articoli, per curiosità ho chiesto le locomotive, sono estremamente esclusivi: la prima si colloca attorno ai 6700 € mentre la seconda costa “solo“ 2900 €… Mi sa proprio che quest’anno non la compro!

Regalate non direi, prezzo importantissimo...
ma che bella! Ottimo compleanno!
(ma hai anche di farla girare?)

alb

Ciao Alberto, scrivevi con un eufemismo “non proprio regalate“:
Diciamo pure che i prezzi del nuovo di questi oggetti sono proibitivi.per mia fortuna ho trovato un venditore in Germania che a mio parere non ha capito cosa vendeva: mi sembra che abbia parametrato il prezzo sui normali valori di mercato delle locomotive tedesche tipo “ tin plate “ di grandezze similari che in questo caso si collocano a prezzi sensibilmente più bassi. Mi chiedi se ho modo di farle girare: come materiale di armamento possiedo una serie di binari della tedesca Marklin, Alcuni della serie più semplice con tre traversine che non sono sufficientemente rigidi per macchine di questo peso, un’altra serie della stessa casa con sette traversine che invece possono essere utilizzati ma che hanno bisogno di grandi spazi, per far girare un convoglio lungo 1,5 m ci vorrebbe almeno una superficie di 3 × 2 m… Giusto nel soggiorno di casa… Moglie permettendo! Per l’alimentazione ho un paio di trasformatori d’epoca a 20 V sempre della casa tedesca.
Cordiali saluti Paolo.

Caro Paolo
Che dire.... hai fatto un acquisto sensazionale!
Certo che per i tuoi 60 anni (a proposito i miei più sinceri auguri anche se in un ritardo siderale , come sempre) ti sei tolto una bella soddisfazione!
È un oggetto magnifico e imponente e simbolo di una tradizione artigiana italiana di lunga storia e di successo
Io ebbi la fortuna di visitare il loro laboratorio nei primi anni 90 grazie al titolare (il signor Bottazzi)del negozio in cui facevo acquisti (il treno azzurro di Fiorenzuola D'Arda,che ora purtroppo non esiste più) e avevo avuto la fortuna di conoscere anche il signor Ravasina in persona!
Io allora 15enne , ero letteralmente estasiato nel vedere il loro laboratorio, ricordo che allora avevano in lavorazione le carrozze CIWL realizzate in vero legno di Tek e c'era un loro addetto che stava eseguendo le righe gialle sulla cassa con i tirarighe a mano!
Erano presenti anche un paio di E428 con quel loro fascino di riproduzione un pò retrò stile anni 50
Non credo riuscirò mai ad avere un a loco Elettren , ma un 428 mi piacerebbe molto!
Spero che non ti offenda, ma un pò di invidia da parte mia c'è
Saluti strabiliati
Michele

Buongiorno sig. Paolo,

non confonda il suo bel modello con quello realizzato in Fine Scale nel 2013 (?)!

Il suo appartiene sempre alla serie tinplate (giocattolesca) e, come lei scrive, doveva entrare in competizione con l'HR Marklin del 2° dopoguerra, la Hudson di Lionel ed altre ed è stata prodotta fino al 1996 ed attualmente non credo sia ancora ordinabile; vita più lunga ha avuta la 428 tinplate, sopratutto per le ordinazioni provenienti dalla Svizzera (Fulgurex del conte Giansanti).
Tralasciando l'HR la cui concezione risale agli anni' 20 è evidente che che il confronto estetico con le coeve macchine Lionel, JEP (che era una 1-4-1) ed anche con alcune Hornby anteguerra pende decisamente verso la 691 ma bisogna anche dire che il suo costo era più che doppio confrontato alla concorrenza, mentre la qualità generale e l'affidabilità la hanno giudicata negli anni i possessori, gli ingranaggi in tela bachelizzata per un modello di quel peso...

Io ne ho vendute diverse negli anni e non credo che la cassa del tender e la cabina di guida siano realizzate in fusione di ottone e la caldaia è sicuramente realizzata in lamiera di acciao brunito mentre, immagino lo avrà già sospettato, i fanali non hanno nulla a che vedere con Elettren né vecchia e né nuova.

Saluti

Buongiorno signor Bruno, premesso che ho il più grande rispetto per la sua lunghissima esperienza in materia e che giudico la sua collezione, dalle foto che ha pubblicato, di altissimo livello mi permetto di precisare un paio di cose:
Quando scrivo i testi di un contributo da pubblicare mi preoccupo prima di verificare che quello che scrivo non siano impressioni superficiali o baggianate.
Il mio modello non è affatto un prodotto della prima serie in lamiera di acciaio! Visto che raccolgo giocattoli in latta da più di 25 anni riesco a riconoscere una locomotiva costruita in latta anche ad occhi chiusi, infatti basta il tatto per distinguere un oggetto in lamiera da un particolare realizzato in fusione. Comunque dopo la sua segnalazione ho verificato quello che segnalava a riguardo della cabina macchinista e della caldaia che a suo parere sembrano realizzate in lamiera:
Le confermo che la cabina, pareti laterali e frontale e tetto sono realizzati in fusione di ottone, solo il pavimento ed il gancio di traino sono in lamiera di acciaio.la caldaia, la porta della camera a fumo, la ciminiera, i praticabili le pompe le bombole il fischio del vapore ed il duomo del vapore sono tutti realizzati in fusione di ottone… L’unico particolare della caldaia che risulta ferromagnetico e quindi realizzato in acciaio è il man corrente ai due lati della caldaia. Nei carrelli anteriore e posteriore delle ruote di piccolo diametro vi sono delle traverse in lamiera di acciaio ma i fianchi e la struttura portante sono infusione di ottone, gli assi ruota naturalmente sono in acciaio.il tender è interamente realizzato in fusione di ottone, su quest’ultimo gli unici particolari in acciaio rilevati calamita alla mano sono gli assi delle ruote. mi sembra che tutto ciò dimostri che si tratta di un modello in ottone e non in lamiera stagnata. Ho chiesto espressamente al titolare attuale della ditta quando si è passati dalla produzione in lamiera stagnata al primo utilizzo delle fusioni in ottone ed egli mi ha risposto che questo passaggio è stato fatto nel 1980. Naturalmente non penso affatto alla produzione degli ultimi anni a partire dal 2013 che è senz’altro più evoluta e raffinata come del resto ho già scritto nel testo iniziale.sarei invece certamente interessato a saperne di più circa il rapporto tra la ditta Elettren e la Fulgurex avendo visto su eBay alcuni prospetti pubblicitari degli anni 90 dove le due ditte appaiono abbinate. Saluti Paolo.

Eh, eh sig. Paolo, se ci dobbiamo arrabbiare lasciamo perdere!


Questo fanale può o può mai essere stato prodotto da Elettren? Il pancone può essere realizzato in fusione di ottone?



Questo tetto e questo fianco possono essere realizzati in fusione di ottone?



Questa caldaia può essere stata fusa in ottone od anche semplicemente realizzata in lamierino di ottone?



Questa cassa tender può essere stata fusa in ottone?

Cosa c'entra il magnetismo? - non sto mica dicendo che sono fatte coi ferri smessi dei muli!

Forse talune parti aggiunte ma credo poche, poi non comprendo quale sarebbe il discapito verso il modello se fosse fabbricato in altri materiali.


Ditemi voi!
Non è che voglio fare il "saputello" ma Armando Ravasini le cose prima di venderle le doveva anche costruire...
La macchina è bellissima ed originale con l'eccezione dei fanali, non so dirle l'anno di fabbricazione ma è probabilmente da collocare negli anni '60/'70

Purtroppo lei ha parlato con la terza generazione dei Ravasini (produttori di modelli), le dice qualcosa la "sindrome di Buddenbrook"?

Un link su Elettren della TCA:
http://www.tcawestern.org/elettren.htm

Saluti

Buongiorno signor Bruno, non mi arrabbio, vorrei solo capire e possibilmente imparare. Ovviamente comprendo che lei ha una conoscenza e frequentazione della materia e dei produttori enormemente maggiore della mia. Perciò prendo per buona la sua stima che colloca questa macchina tra gli anni 60 e 70… Per quanto riguarda i fanali anch’io ho avuto la sensazione che non fossero in linea con l’aspetto generale della macchina, ma non avendo mai visto altre macchine simili non ero sicuro di questo. Vorrà dire che proverò a chiedere ai famosi nipoti di cotanto nonno si possono fornirmi i ricambi originali… Sperando che non mi chiedano 600 €! la sindrome dei B. Non la conosco, semplicemente immaginavo, anzi speravo che i nipoti sapessero cosa e quando aveva fatto il loro nonno ed il loro padre.
Mi scriveva “cosa c’entra il magnetismo“: per riconoscere la lamiera di acciaio dolce da altri materiali come ad esempio l’ottone, l’alluminio, la lega zama il metodo di testare con un magnete permanente l’esistenza della proprietà ferromagnetica in maniera non invasiva… Non volendo rovinare l’oggetto io la uso sempre. Deve sapere che ho lavorato 36 anni in acciaieria di Bolzano ed ho avuto a che fare con lavorazioni plastiche a caldo, freddo, trattamenti termici e prove non distruttive e distruttive di qualsiasi genere su acciai di qualsivoglia tipologia, quindi quando si tratta di acciaio ne capisco abbastanza.
Penso che ci siamo chiariti a sufficienza, la ringrazio ancora per il suo qualificato giudizio e per il link ricco di notizie sulla ditta. Cordiali saluti Paolo

Ciao Coccobill ti segnalo a titolo documentario queste vecchie inserzioni di articoli elettren che avevo casualmente notato tempo fa: https://www.ebay.it/itm/185187664674
poi https://www.ebay.it/itm/185228123164
https://www.ebay.it/itm/185261099702
https://www.ebay.it/itm/185228043503
Ricordavo anche di aver visto una 691 ma non vi sono più le foto probabilmente perchè l'inserzione è scaduta da troppo tempo
elettrenistici berto75