Oggi vediamo un segnale e un lampione prodotti per il mercato americano, un’auto giocattolo taxi di produzione americana
e infine un lampione a due luci di produzione tedesca tutti accessori fabbricati per arricchire i plastici in scala zero o scala uno.
Il segnale a croce di Sant’Andrea con iscrizione in inglese è stato prodotto un centinaio di anni fa dalla tedesca GBN Bing per il mercato americano o inglese.
Questa ditta era leader mondiale in quegli anni e produceva molto anche per esportare sia in Inghilterra dove era presente già dai primi anni del 1900,
ma anche in America, Stati Uniti, dove aveva anche aperto stabilimenti per la produzione in loco… Forse per evitare i dazi?
Comunque sia nei primi anni del novecento, in particolare prima della grande crisi del 1929, le maggiori case produttrici tedesche di giocattoli in metallo
esportavano enormi volumi di prodotto negli Stati Uniti d’America.
Il palo e le tabelle del segnale sono costruite in ferro saldato mentre la base è realizzata in fusione di metallo pesante.
L’altezza massima del segnale è pari a 17,5 cm ed il segnale veniva proposto per la scala zero e la scala uno.
L’auto Giocattolo in lamiera litografata che riproduce un taxi di New York è invece un giocattolo di fabbricazione americana, il produttore è la ditta Cheim & Co.:
a giudicare dalle scritte sulla parte posteriore dell’auto si direbbe prodotta attorno al 1928.
L’aspetto generale dell’auto fa pensare più ad un giocattolo che ad un modello, le ruote sono troppo grandi e i parafanghi ed i fanali sono assenti.
Il taxi è lungo 15,5 cm ed alto 8 cm. La costruzione della carrozzeria è estremamente semplice, risulta infatti composta solamente da due pezzi di lamiera tranciati e piegati
a comporre la carrozzeria. La fascia orizzontale comprende metà del radiatore, una fiancata, la parte posteriore, la seconda fiancata
ed infine l’altra metà del radiatore che vengono piegate e sagomate secondo semplici linee di piega.
Le due metà del cofano motore, parte superiore, vengono piegate e sagomate ed infine congiunte tra loro tramite una graffatura molto stretta.
Anche il radiatore viene composto piegando le due metà e graffando il bordo delle due parti di lamiera con una piega molto stretta.
Il tetto dell’auto, il secondo pezzo di lamiera che compone la carrozzeria, chiude la carrozzeria graffando lungo tutto il lato lungo
il bordo del tetto contro il bordo della fiancata.
Le ruote sono ottenute con due pezzi di lamiera cadauna, la parte principale compone la ruota ed il disco al lato esterno, mentre sul lato interno
è presente solo il mozzo della ruota di diametro piuttosto contenuto, bloccato alla ruota con le quattro linguette che si vedono emergere sulla faccia esterna.
L’asse anteriore può essere posizionato in tre differenti modi. Infatti da una parte, a destra, l’asse è trattenuto in unica posizione da un foro
di dimensione equivalente all’asse delle ruote mentre sul lato sinistro vi è praticata un’asola con due dentelli che consentono al lato sinistro dell’asse
di essere posizionato per procedere dritto oppure sterzare a destra piuttosto che a sinistra.
Il motore a molla è estremamente semplice come concezione e costruzione, composto da una molla realizzata con filo di acciaio armonico del diametro di 1 mm
avvolto in una elica cilindrica del diametro di circa 15 mm e lunghezza attorno ai 40 mm, avvolta sopra un tubo di lamiera del diametro di 8 o 10 mm
che mantiene la molla nella sua disposizione ottimale, la molla si può caricare con una decina di giri della chiavetta fissa dotata di meccanismo di non ritorno ad una estremità
mentre all’estremità opposta vi è una ruota dentata realizzata in lamiera tranciata che muove un pignone anche esso realizzato in lamiera tranciata con forma assai originale:
anziché otto o 10 denti il pignone è realizzato con otto o 10 striscioline di lamiera di sezione quadrata, approssimativamente di lato 1 mm
e larghezza della dentatura attorno ai cinque o 6 mm.
Questo pignone muove un albero intermedio il quale porta una ruota dentata uguale alla prima la quale ingrana un pignone identico al primo descritto e gettato sull’albero motore.
Quindi abbiamo tre alberi e due coppie di ruote dentate che realizzano complessivamente un rapporto di moltiplicazione 1 a 6,
quindi ogni giro completo della molla realizza sei giri completi della ruota motrice.
La particolarità costruttiva, le soluzioni meccaniche e il design dell’oggetto mi sembrano copiati pari pari da alcuni giocattoli tedeschi della ditta Lehmann di Brandeburgo
la quale era tra le maggiori esportatrici in America di semplici giocattoli in latta sino dai primissimi anni del 1900.
La ditta tedesca tentava di proteggere i propri giocattoli con brevetti internazionali, ma evidentemente agli americani
questi brevetti non interessavano moltissimo… Tanto più che c’era l’oceano Atlantico a dividere i due contendenti commerciali!