Cari eNNisti, ogni volta che guardo la E 626 Tibidabo soffro......
ripenso al modello Rivarossi in HO degli anni '50 e la trovo pressochè inguardabile......
Ho pensato quindi di procedere con un "lifting pesante" per questo celeberrimo e (perchè no?) simpatico modello in scala N tentando di dargli delle sembianze più dignitose.....ottenendo una loco di 3^ serie.
Ho proceduto all'elaborazione (o ricostruzione....?) in questo modo:
CASSA
1) ho separato gli avancorpi dalla cassa;
2) ho modificato i portelloni superiori degli avancorpi utilizzando un cutter, carta abrasiva e filo di rame sottilissimo per ricostruire le nervatura dei portelloni che sono diversamente orientati; su quello anteriore è stato riportato il caratteristico rialzo (lo vedete perchè è un rettangolo di plasticard bianco);
3) la cassa è stata lisciata totalmente, eliminando chiodature (orrende e fuori scala), portelli (imprecisi), contorni delle targhe (dimensioni inverosimili...), griglie ai finestrini laterali, al vero inesistenti, i rialzi sul tetto che fanno da base ai pantografi (hanno il solo scopo di rialzarne la posizione, che in questa scala è sempre esageratamente alta...) e dettagli delle porte di accesso;
4) con cianoacrilato sono stati tappati tutti i finestrini laterali e frontali (si mette del nastro adesivo esternamente alla cassa, sul finestrino da tappare;da dentro si versa un goccio di colla e si attende la sua asciugatura, poi si rimuove il nastro: finestrino già tappato e stuccato alla perfezione!);
5) sono stati riaperti tutti i finestrini di cui sopra di dimensioni corrette;
6) applicate nuove visiere ai finestrini frontali di dimensioni e foggia corretta (plasticard da 0,25mm di spessore), cancelletti antinfortunistici; tettucci sopra alle porte; coprigiunti (plasticard da 0,5x0,25mm; ovviamente mancano qui le chiodature, un piccolo compromesso....)
7) rifatte le porte di accesso con plasticard da 0,25mm di spessore;
8) rifatti i portelli lato AT in plasticard da 0,25 mm, sovrastati dalla sottile grondaietta in alpacca fotoincisa (si può usare anche del sottile filo metallico sagomato;
9) rifatte le prese d'aria ad orecchia su entrambi i lati in questo modo: con pellicola di alluminio compressa sul fianco della cassa originale si ottiene un calco delle prese; sul retro della pellicola così sagomata si passa un velo di cianoacrilato che irrigidisce ed irrobustisce il tutto; si ritagliano i gruppetti di 6 prese d'aria ad orecchia e si incollano come da foto.
TELAIO E CARRELLI
I carrelli: - sono stati limati lungo il contorno per dare loro la sagoma più fedele al reale, rifacendo i pattini di appoggio con due quadrati di plasticard da 1mm di spessore, arrotondati agli spigoli. I respingenti sono Almamodels (oggi Assoenne).
Poi sono stati applicati i cilindri freno realizzati in tondo di plasticard da 1mm e tutta la tiranteria del freno con listello da 0,5 x 0,5 mm supportati da listello da 0,25 x 0,5 mm.
Il rinforzo interno superiore centrale è stato eliminato e ricostruito all'estremità, in quanto dove si trova andrebbe ad interferire con le prese di corrente.
Il telaio: - è stato pure interamente rifatto in plasticard da 1mm con sovrapposto uno strato da 0,25mm ad imitazione della caratteristica lamiera. Rifatte le testate del telaio ove troveranno alloggio i fanali con listello da 2 x 0,5 mm. Dimensioni di massima come il telaio Tibidabo originale.
Applicate le fiancate lavorate Tibidabo, con cilindri freno, timoneria e 3 serbatoi dell'aria in tondo da 1mm di plasticard.
Forato al centro con sede per il motore Lima G; l'apertura per l'alloggiamento del motore è stata adattata al meglio e completata con gli attacchi per il motore G, costituiti da pezzi di plasticard da 1,5 mm tagliati opportunamente e forati per le relative viti.
Uno spessore da 0,25 per entrambi i supporti ha regolato il giusto assetto del motore.
I carrelli sono stati chiusi con carterini ricavati da ottone (avanzi di fotoincisione) con i ganci originari riprodotti, poi fissati con 2 viti autofilettanti ai telai.
Una vite per carrello tiene questi al telaio conferendo il gioco necessario; è stata interposta una piccola rondella in acciaio tra carrello e telaio per dare scorrevolezza alla rotazione ed il giusto assetto.
La loco è stata zavorrata solo parzialmente (negli avancorpi, sotto al motore, e dentro ai carrelli, in un piccolo vano superiore cilindrico già esistente, allo scopo di conferire loro stabilità in corsa - data dalla somma della picola zavorra, dal peso del carterino e dai respingenti in metallo).
Sono stati aggiunti i fanali alla giusta distanza tra loro (tondo in plasticard forato successivamente), scalette (da cisterna Lima) (una si è scollata durante le foto, poi rimessa), tubi lanciasabbia e corrimani vari (filo in ottone da 0,3 e acciaio armonico da 0,4, vomeri (da una d345 del prado). La scelta di fissare le scalette ai carrelli ed i corrimani al ballatoio è dettata da ovvi motivi di rotazione dei carrelli (già vincolati un pochino dai tubi lanciasabbia....)
La zavorra è stata aumentata di pochissimo attaccando sopra al motore e alla zavorra già applicata 2 pezzetti di piombo; la forza di trazione è buona: tira 11 carri a velocità da e444....e ce n'è ancora d'avanzo...
La verniciatura è stata effettuata con coori Puravest Castano, Isabella e rosso Segnali, dati in tre mani a pennello e poi, a decals applicate (MDF-Danifer), è stata completata con una mano di trasparente opaco Talken in bomboletta.