
- Pubblicità di piste 1:24, sul settimanale di automobilismo sportivo AUTOSPRINT (Anno 1966)
Va notato il fatto che vengono coinvolte riviste di automobilismo "serio" (Autosprint, Quattroruote, ecc)
per pubblicizzare piste e competizioni di modelli in scala.
A dicembre del 1965 viene aperto a Roma a piazza Pio XI, 31 il primo "Center" (centro di corse automodelli) italiano:
il
MODEL CAR RACING CENTER

- Le tre piste (nella foto vediamo le due più piccole) erano state costruite in America ed importate da Model Car Racewais of Italy

- La maggiore delle tre la "Pista rossa" ad otto corsie, per modelli in scala 1:24, aveva una percorrenza di 45 metri, ponte e curve sopraelevate
Le tre piste in legno del Model Car Racing Center di piazza Pio XI erano state costruite in america dal Model Car Raceways Inc. di Beverly Hills (California) ed importate dal già citato omologo italiano. In Italia, insieme con le piste, comparvero una miriade di produttori (soprattutto americani, più o meno conosciuti in Italia) di modelli ed accessori di auto slot 1: 24 ed 1:32 Tra quelli che ricordo: Monogram, Cox, AMT, Russkit, K&B, Champion, Classic, BZ, Dynamic, Strombecker, Rannalli, Riggen, Buz-Co, Gar Vic, ecc. e tra le ditte conosciute (per le scatole di montaggio statiche o per materiale ferroviario): Revell, Aurora, Atlas, Tyco e in seguito l'inglese Airfix e le tedesche Fleischmann, Faller e Stabo, omettendo per ora le giapponesi e le italiane. Un vero boom!
All'epoca gareggiavo ancora in casa con gli amici, su una pista Scalextric 1:32. Utilizzavamo principalmente modellini Policar e Scalextric, ma io mi ero costruito un prototipo basato su una carrozzeria Monogram di Ferrari 275 P (1:32) a cui avevo applicato un avantreno con pik-up e ruote sterzanti ricavato da un modellino di F2 Scalextric. Motore e retrotreno Policar, gomme e cerchi della scatola Monogram.

- La confezione conteneva un modello statico ma previsto per essere impiegato su un telaio motorizzato per lo slot che però non avevo comprato.
Nonostante fosse un "accrocco pazzesco", sulle piste di casa funzionava bene ed aveva riscosso l'ammirazione (malriposta) degli amici "pistaioli"
Con l'accrocco 1:32, baldanzoso mi recai (per la prima volta) al Model Car Racing Center e ovviamente feci una magrissima figura

e tornai piuttosto avvilito a casa

ma con tante nozioni ed idee in testa e soprattutto con un modello nuovo, in scatola di montaggio sotto il braccio

: la Hussein 1:24 dell'americana AMT

- La mia prima slot 1:24

- La mia Hussein AMT 1:24 era in plastica nera, con telaio in ottone e dotata di un "grosso" motore Mabuchi D36

- Il telaio in lamierino di ottone, nudo e smontato AMT 1:24.
Era regolabile in lunghezza (e in larghezza) per potersi adattare a moltissime carrozzerie
Ero quindi pronto per iniziare la mia fulgida

carriera di "slottista professionale"
Oggi a distanza di tanti anni risulta sorprendente e forse incomprensibile immaginare il subitaneo interesse che il nuovo hobby generò in un pubblico molto variegato. All'inaugurazione dei nuovi "center" erano spesso presenti autorità, personaggi dello spettacolo, complessi rock, famosi piloti di automobilismo. Basta vedere le foto dell'epoca.

- Una piccola folla assiepata attorno ad una pista slot (anno 1966)
Saluti da Oliviero
CONTINUA