Torniamo a parlare dei modelli. Come si è detto, dagli inizi di giugno 1966 la Carrera Sidewinder, Russkit è lo slot vincente (soprattutto nelle gare dei prototipi) contrastato solo dall'ASP della Classic che ha prestazioni quasi analoghe ma l’handicap di essere un modello di fantasia e pure “bruttino”. Tutti i modelli della concorrenza non sono più vincenti, calano le vendite e le varie ditte sono costrette a rinnovare la propria produzione. Si assiste quindi, dopo pochi mesi dalla nascita, all’avvento di una nuova generazione di slot.
Vediamo, come esempio, tre delle maggiori ditte di slot dell'epoca: Monogram, Revell e COX. La Monogram, seguendo le orme della Russkit, abbandona i suoi tradizionali telai con la trasmissione in linea e passa a quella sidewinder. Anche per le carrozzerie si cambia: acetato al posto del polistirolo, rinunciando al realismo del modello per ridurne il peso ed abbassare il baricentro. Inoltre vengono montate, di serie, le gomme in spugna che sono diventate praticamente indispensabili nelle gare.

- La rivista Autosprint è sempre il punto di riferimento del settore e presenta le novità (A:S. n°29 del 21/071966)
Il nuovo telaio Monogram è un buon passo avanti rispetto alla precedente produzione: è più semplice e robusto, basso di baricentro ma non abbastanza per competere col bassissimo telaio a pianale Russkit. Ma l'errore maggiore è nel mantenere il pesante motore 36 D

- Il nuovo telaio Monogram: si noti come in questo vecchio telaio, il proprietario abbia incurvato in basso gli attacchi della carrozzeria per cercare di abbassare il baricentro del modello: siamo ancora lontani dall'efficienza del pianale della Carrera Russkit
Anche la Revell (primi di agosto '66) segue una strada molto simile a quella Monogram: trasmissione sidewinder e carrozzeria in acetato e purtroppo anche l'ingombrante (e ormai inutile) motore 36D. Si distingue però per la stravagante asimmetria longitudinale del telaio:

- Questo telaio ha pure un altro (inammissibile) difetto: il motore in posizione fissa (come nella vecchia Lotus 40 della COX) che non permette di variare i rapporti di trasmissione (pignone corona) e quindi di montare motori elaborati.
Il riferimento ad Indianapolis dell'articolista è cosa a dir poco peregrina: nell'Ovale americano si gira sempre nello stesso verso quindi in quel caso un telaio asimmetrico ha una precisa ragione in essere ma le piste slot del 1966 non sono semplici ovali e non tutte hanno lo stesso senso di marcia.....
Comunque sia, riporto la notizia di una vittoria del telaio Revell in una gara di modelli di serie.

- Nelle gare con modelli di serie (come qualche mese prima sapeva fare la Lotus 40 COX) questa Revell pare vincente.....
Non ho fotocopiato l'intero articolo ma in base alla classifica vedo che la Revel vincente ha guadagnato 64 giri sulla seconda ed essendo un inguaribile sospettoso mi chiedo: "E se il modello fosse stato leggermente elaborato(*) e gli organizzatori non se ne sono accorti?......"
Dopo la Revell si sono classificati tre telai Russkit e la seconda Revell in gara è giunta solo quinta a ben 132 giri (su un totale di 1123) dalla vincitrice.
Comunque sia il telaio Revell poteva gareggiare nelle gare con modelli di serie ma nei prototipi non c'era storia.
Nota(*) Si può aumentare il numero di giri (rpm) di un motorino a C/C semplicemente anticipando il collettorre (=ruotandolo di 10/15° in direzione del verso di rotazione) ed avvicinando i magneti, semplicemente interponendo uno o due strati di nastro adesivo tra cassa e magnete. Queste due semplici operazioni aumentano i giri del motore senza che ci sia un sostanziale aumento dell'assorbimento che, i giudici di gara, potrebbero giudicare irregolare. Per increnentare ulteriormente i giri del motore si potrebbero ridurre gli avvolgimenti togliendo un certo numero di spire di filo di rame. Questa operazione però aumenta l'assorbimento. L'eventuale elaborazione doveva comunque essere minima anche perchè se fosse stata troppo accentuata si sarebbe presentato l'inconveniente di dover cambiare i rapporti di trasmissiore, cosa che in quel modello Revell non era possibile.
Anche la COX che era stata supervincente con la sua Lotus 40 deve evolvere ma non vuole rinunciare alla (eccellente) qualità modellistica dei suoi slot e continua a produrre (bellissime!) carrozzerie in polistirolo rigido.

- Dino Ferrari 1:24 della COX - Nel riquadro in alto a destra l'annuncio pubblicato su Autosprint (18 agosto 1966)

- Dino COX, venduta in scatola di montaggio con due diverse carrozzerie (coupè e spyder)
Il telaio mantiene l'impostazione di quello della Lotus 40 ma viene montato il piccolo motore 16 D (come Russkit) e questa volta dotato di slitta scorrevole che permette di variare i rapporti e quindi di utilizzare motori elaborati

- Il nuovo telaio COX col motore 16D regolabile
Anche questo bellissimo modello non può battere la Carrera Russkit: questo telaio è previsto solo per le carrozzerie in plastica rigida della COX quindi non si possono usare i leggerissimi gusci in acetato. Per tutto il 1966 le gare vedono sole al traguardo, le Russkit (e qualche ASP)
CONTINUA
Saluti da Oliviero