dimenticavo il testo della lettera
berto75
berto75 ha scritto: Ciao Tricx complimenti per il tuo ingegnoso impegno vedo che ti sei appassionato a questo soggetto!! Anch' io seguo con interesse il tuo lavoro !
Riposto qui una foto del 3 ottobre del 1941 scattata da mio nonno Aldo di un caccia russo precipitato; sul retro della foto è riportato il nome della località dove tutt'ora si sta combattendo questa insensata guerra
Anche in questo caso nonostante il rovinoso atterraggio l'elica non appare particolarmente rovinata, è saltata via la copertura del puntale e solo la pala in alto è incurvata in avanti.
Ho letto in rete che un mucchio di atterraggi di fortuna da parte soprattutto di velivoli alleati, durante il secondo conflitto mondiale sono stati effettuati in territorio svizzero vedi qui:
https://www.google.com/url?sa=i&url=htt ... AdAAAAABAE
sarebbe interessante trovare questo volume sicuramente ci saranno molte altre foto di aerei incidentati.
Un grande in bocca al lupo Riccardo per la prosecuzione del tuo interessante lavoro!
Ps Bentornato STEFANO!
2ps : dimenticavo mi piace moltissimo Tricx il tuo zero giapponese!!!
https://www.ferramatori.it/forum/downlo ... &mode=view
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Tricx ha scritto: E veniamo ora all'intervento di Berto.
Anzitutto va precisato che la foto dell'aereo al suolo, semidistrutto, scattata da suo nonno Aldo il 3.10.41 era già stata da lui pubblicata in altre due occasioni in altrettante diverse discussioni.
Lo dico, perchè in quelle due diverse sedi erano state fatte ipotesi sulle varie indicazioni che venivano dalla foto stessa.
Per precisione l'aveva pubblicata una prima volta nella discussione: "Rassegna Aerei in kit di assemblaggio Scala 1/72", cioè qui: https://www.ferramatori.it/forum/viewto ... =90#p45592
Poi l'aveva ripubblicata nuovamente e inserita correttamente nel suo lungo filetto sulle "avventure" belliche di suo nonno, titolato " Ricordi e testimonianze della seconda G.M." nell'ambito della sotto-sezione "Mezzi militari" cioè qui: https://www.ferramatori.it/forum/viewto ... =90#p55933
La prima volta era stato da me identificato l'aereo come un "probabile" Mig 3 sovietico, mentre la seconda volta il buon Berto aveva anche staccato la foto dell'album per cercare di trovare altre notizie ed informazioni in merito, fotografando le scritte riportate sul retro di pugno dal suo nonno, così come ha pubblicato anche questa volta.
Non posso aggiungere molto rispetto alle varie considerazioni che erano già state fatte in precedenza.
In occasione della seconda pubblicazione della foto ( dopo averla staccata dall'album ), Berto affermava che l'unica cosa perfettamente leggibile era quella della data "dell'abbattimento".
Riguardando meglio ritengo che la data riportata si riferisca piuttosto al periodo in cui la stessa era stata scattata, poichè pare che il velivolo giacesse a terra già da un pò e ne fossero già stati smontati e asportati vari pezzi.
Sulla scritta a tergo della foto, piuttosto "ostica" nella interpretazione, si può ipotizzare che il nonno l'avesse vergata un pò di fretta... o avesse scritto inizialmente un nome di località, che poi successivamente, nella riga sotto ha corretto o magari meglio specificato.
Ma, caro Berto, esaminando l'album da dove l'hai distaccata, non è possibile leggere qualche frammento od ombra di scritta rimasta sulla superficie della pagina stessa ?
Altra ipotesi che si potrebbe fare è che il nonno di Berto avesse inizialmente scritto (o tentato di scrivere) il nome dell'aereo ( o meglio quello che riteneva essere tale ), ricavandolo magari da qualche targhetta di riconoscimento visionata sullo stesso....cercando di tradurre in lettere nostrane i caratteri cirillici.
E magari tale targhetta riportava semplicemente il nome dello stabilimento, magari corrispondente a qualche nome di località omonima...
Dopo tale scritta iniziale si legge la parola... (?)... "abattuto"... ( con una "b" sola...?), oppure "sabotato", ...ma in tal caso ci sarebbe una "t" di troppo... ....oppure ancora, "battuto" (riferito al combattimento in cui aveva avuto la peggio....ad opera non si sa di chi...), oppure...la stessa parola anzidetta, ma nel senso di "fregato" al nemico... ... e lo stavano smontando e recuperando a pezzi proprio loro ?
Oppure ancora la parolina mancante si può leggere, in un gergo più "militaresco", "da caserma", da "naja", come "fottuto" ? E questo come significato valido per ambedue delle ultime ipotesi che precedono, cioè abbattuto o fregato...o tutte due...
Quanto a trarre da tale foto elementi certi per comprendere le condizioni di un velivolo di quel periodo dopo un atterraggio di fortuna, la vedo alquanto complicata, ma Ti ringrazio lo stesso per l'interessamento.
Anzitutto, come detto il lasso di tempo intercorso tra arrivo al suolo e fotografia, non mi pare potesse essere stato breve.
Inoltre vedendo il carrello estratto, non si può escludere che l'atterraggio potesse essere stato meno drammatico e praticamente sui carrelli, salvo rottura di uno dei due all'ultimo, ovvero smontaggio successivo ad opera di qualcuno (...e magari manca l'intera ala non visibile, nascosta dietro la fusoliera...).
Infine non può essere neppure escluso un grave danneggiamento al suolo ( quindi neppure in volo ), ad opera dell'aviazione...tedesca !
Oltre a ciò, non è possibile vedere ( peraltro come la quasi totalità dei documenti fotografici di quell'epoca ) le condizioni della parte inferiore del velivolo a seguito dello strisciamento sulla "pancia" dovuto ad eventuale atterraggio senza carrelli estratti.
Per concludere alcune piccole notazioni:
berto75 ha scritto:
....Anche in questo caso nonostante il rovinoso atterraggio l'elica non appare particolarmente rovinata, è saltata via la copertura del puntale e solo la pala in alto è incurvata in avanti.
La "copertura del puntale" (dell'elica...n.d.r.).... si chiama "ogiva" ed una delle pale dell'elica, quella in alto, non è e non può essere incurvata in avanti, ma è una semplice apparenza prospettica, dovuta all'angolazione della foto, che fa apparire come tale la punta della pala piegatasi nel senso di rotazione dell'elica stessa.
Molto interessante poi - e Ti ringrazio - il rimando al sito relativo agli atterraggi di fortuna di aerei belligeranti sul suolo svizzero, durante la seconda guerra mondiale.
Infine Ti ringrazio anche per i complimenti sullo "Zero", ma ne riporterò il ringraziamento anche lì, nella sua propria sede naturale e se per caso si ritiene di fare pure anche rilievi o critiche....pure quelle sono altresì comunque bene accette.
Un saluto a tutti.
Riccardo.
GianPiero ha scritto: Altro che critiche....io m'ero perso tutto sto pezzo sugli aerei e anche sulla parte storica, vi seguo con estremo interesse!!!
berto75 ha scritto: Ringrazio TRICX per i suoi sforzi interpretativi, vi assicuro che pure io mi ero lambiccato il cervello per tentare di dare un senso logico alle parole parzialmente leggibili e inframezzate dai brandelli di cartoncino grigio dell'album sul quale, malauguratamente, le foto erano state incollate.
Purtroppo, dicevo già a Tricx in un messaggio privato, che non ci sono tracce sull'album che possano aiutare nella comprensione o decifrazione della frase , perchè tali annotazioni FURONO scritte direttamente sul retro della foto e solo in un secondo tempo le stesse furono, sempre da mio nonno, incollate sull'album , probabilmente così facendo Aldo dopo la guerra intendeva semplicemente mettere ordine tra le sue foto, incollandole per evitare che andassero disperse , ma purtroppo non si è preoccupato di trascrivere come ha detto tricx, ( magari sotto le stesse foto) tali indicazioni e annotazioni potenzialmente interessantissime dal punto di vista storico per i posteri.
La rimozione dei brandelli di cartoncino grigio forse teoricamente è anche possibile, per dei restauratori di libri o supporti cartacei, ma questo dipende anche dal tipo di colla da lui usato per il fissaggio.. avevo pensato di mettere a bagno qualche foto per vedere se si rimuovono tali brandelli, ma non mi fido rischierei di fare un disastro ci vorrebbe il parere di un esperto.
Le ultime interpretazioni date da tricx mi sembrano le più plausibili quando parla di aereo battuto, nel senso di "fregato o fottuto" del resto il compito di mio nonno era proprio quello di recuperare ciò che era salvabile dai relitti aerei che trovava non solo tedeschi, ma anche russi tipo apparecchiature radio o pezzi particolari che so.. accidenti cosa darei perchè fosse tra noi per fargli un sacco di domande!
Per quanto riguarda l'ultima parola Dnipropetrovk sono quasi certo che sia il nome della località dove Aldo aveva rinvenuto questo relitto, si tratta dell'oblast ucraino di Dnipropetrovsk, territorio attualmente sotto pressione dell'artiglieria e missili russi . Del resto, come ho riscontrato per tante altre foto , mio nonno era solito scrivere anche i nomi delle località in cui le scattava . In questa immagine è evidenziato il territorio di questo Oblast. La storia ritorna sui luoghi di passate tragedie..
tristi saluti belligeranti berto75
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Dnipropetrovsk in Ukraine
Tricx ha scritto: Ringrazio Berto per il suo interessamento e il suo intervento e spero che in un prossimo futuro riesca a trovare qualche metodica "sicura", che non comprometta la preziosa documentazione fotografica che gli è stata lasciata "in eredità"... e possa riuscire a mettere a posto tutti i tasselli del "puzzle" di informazioni che descrivono e inquadrano quel particolare momento storico e quel particolare contesto di fatti bellici e personali.
Mi raccomando però, caro Berto, ... non mettere assolutamente "a bagno" o esporre altrimenti a pericolo quelle fotografie, perchè hanno un intrinseco valore "d'epoca" e sono state scattate personalmente da tuo nonno, mentre se anche avessi i negativi, per stamparne di nuove ( cosa di cui dubito...), la eventuale perdita o danneggiamento delle originali, sarebbe secondo me qualcosa di inaccettabile.
Nella peggiore delle ipotesi, potresti tentare di sollevare con attenzione quegli "ispessimenti" di cartoncino, con l'utilizzo di una pinzetta ( magari con l'ausilio di un restauratore di libri ecc.), facendo estrema attenzione e comunque "a secco"
Anche sul vapore di una pentola di acqua bollente non sono certo che la foto non potrebbe subire danno.... Se riesci ad avere il consiglio di qualche esperto del ramo, qualche restauratore di libri o materiali analoghi, forse può essere meglio e magari risolutivo.
Detto questo, ritengo che altre opinioni su quei temi e questioni poste da quei ricordi e da quelle foto, dovremo continuare a farne oggetto di discussione nell'ambito del relativo lungo filetto che avevi aperto sotto il titolo "Ricordi e testimonianze della seconda G.M.", eventualmente trasponendo e ricopiando anche là questi recenti messaggi, nei quali abbiamo discusso di tale questione.
Infine ringrazio anche GianPiero per l'interesse con cui segue la discussione e per la sua garbata pazienza nel farlo...
Un saluto a tutti.
Riccardo.
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