Turbonave Andrea Doria e Cristoforo Colombo 1950-1954
Il 9 febbraio 1950 i cantieri Ansaldo di Sestri Ponente, Genova iniziarono la costruzione del famoso transatlantico Andrea Doria. La sua gemella turbonave Cristoforo Colombo seguirà sei mesi più tardi. Con la costruzione della Andrea Doria la cantieristica italiana si riproponeva di costruire un transatlantico capace di ricordare degnamente i lussuosi predecessori Rex e Conte di Savoia degli anni 30. L’Italia che stava velocemente uscendo dalla crisi del primo dopo guerra voleva riproporsi al mondo come nazione tecnologicamente molto avanzata e portatrice di uno stile ed un amore per l’arte ed il bello del tutto particolare.
Non si trattava più di competere per la nave più grande che in quegli anni era l'inglese Queen Elizabeth né di costruire la nave più veloce che proprio negli stessi mesi degli anni 50 veniva costruita in America con il transatlantico United States. Si fece di tutto per costruire una nave moderna, abbastanza veloce ma molto prestigiosa e con uno stile tutto particolare in modo tale che la clientela di tutta Europa e degli Stati Uniti d’America la potesse preferire rispetto ad altre navi degli altri gestori europei ed americani. Nella progettazione furono coinvolti i più famosi architetti navali di quegli anni unitamente ad artisti, scultori e decoratori di grido per pensare e realizzare gli arredi interni e le opere d’arte usate per rendere questa nave unica nel suo genere. Solo per gli arredi e le opere d’arte venne speso oltre 1 milione di dollari dell’epoca.
Con una lunghezza di 213,5 m ed un baglio massimo di 27 m la nave aveva una stazza lorda di 29.950 t. Il pescaggio era di 9,5 m.
Il varo della Andrea Doria avvenne il 16 giugno 1951 dopodiché ci volle oltre un anno e mezzo per completare gli allestimenti interni. La nave entrò infatti in servizio solamente il 14 gennaio 1953 e fu immediatamente un grande successo di critica e di pubblico!
La nave aveva una capienza di 1241 passeggeri divisi in tre classi, l’equipaggio era composto da 580 uomini. Lo scafo in acciaio era a doppio guscio con 12 compartimenti stagni, i motori installati erano due turbine a vapore alloggiate in due compartimenti separati tra loro, capaci di erogare nelle prove in mare la potenza massima di 62.200 HP misurati all’albero. La velocità massima nelle prove era di 26,44 nodi, ridotti a 23 nodi di velocità di crociera.
La nave gemella Cristoforo cClombo venne varata in luglio del 1953 ed infine entrò in servizio nel 1954, era praticamente identica alla sua gemella più famosa. Entrambe queste navi erano stabilmente adibite ai collegamenti di linea tra Genova e New York. Tutto sembrava andare per il meglio fino alla tragica notte del 25 luglio 1956 quando la nave che navigava a bassa velocità in una situazione di fitta nebbia e scarsissima visibilità venne speronata dal mercantile svedese Stockholm che, a causa di un errore umano del timoniere che aveva male interpretato le segnalazioni del radar, causò un enorme squarcio nella murata della nave italiana causandone all’impatto la morte di 46 passeggeri. Un ultimo ferito perderà la vita alcuni giorni dopo in conseguenza delle gravi ferite. Anche cinque uomini dell’equipaggio della nave svedese perirono nel disastro. La nave italiana pur essendo stata progettata secondo i più moderni criteri di sicurezza navale, a causa della falla che si era creata nell’impatto, quattro volte più grave di quanto previsto dai capitolati di sicurezza, affondò una decina di ore dopo l’impatto dando il tempo all’equipaggio ed ai passeggeri superstiti di abbandonare la nave senza ulteriori vittime.
Il salvataggio dei passeggeri e dell’equipaggio fu reso possibile dall’intervento in soccorso del transatlantico francese “Ile de France” che aveva da poco incrociato la rotta dell’Andrea Doria e, rispondendo immediatamente alla richiesta di soccorso, riuscì a raggiungere il luogo dell’incidente nel giro di pochissimo tempo consentendo il trasbordo dei superstiti con le scialuppe di salvataggio che erano insufficienti in quanto la nave molto sbandata su un lato aveva impedito il calo in mare delle scialuppe al lato opposto della falla.
Quando infine la Andrea Doria affondò tutti i superstiti erano già in salvo. Il relitto non è mai stato recuperato e giace ancora in fondo all’oceano Atlantico ad una profondità di 75 m.
Come già detto nella descrizione della nave precedente, dopo questa sciagura il gestore "Italia società di navigazione" sostituì la nave perduta con il transatlantico Giulio Cesare, ristrutturato allo scopo nel 1957 elevando la capienza a 1185 passeggeri e affiancandola stabilmente al Cristoforo Colombo nella linea Genova New York. Nel 1958 venne affidato ai cantieri Ansaldo di Sestri Ponente la costruzione di un nuovo transatlantico più grande e più sicuro dell’Andrea Doria per far dimenticare al pubblico questo incidente. La costruzione durò ben due anni con la riprogettazione della nave che entrerà in servizio soltanto nel 1960. La vedremo meglio con le navi di seconda generazione quando parleremo della Leonardo da Vinci.

- Le gemelle Andrea Doria e Cristoforo Colombo, 1954

- Le differenti marcature dei due gemelli

- Confronto tra mn Victoria e A. Doria, 1953
I modellini mercury 452/AD e 452/CC con una lunghezza di 176 mm risultano essere in scala leggermente maggiorata, ovvero 1/1206 . A differenza di altri casi visti in precedenza in questo caso, probabilmente a causa dell’enorme risonanza che ebbe questa grave sciagura navale, la casa torinese valutò opportuno il cambio di nome del modellino facendo nascere il Cristoforo Colombo al posto della nave affondata. Molto particolare il fatto che il primo modello era realizzato in lega di zinco zama mentre il secondo venne prodotto in alluminio.

- Etichetta bagagli "Italia società navigazione"
Da notare, sulle belle etichette per bagagli, la silhouette della nave con la murata dipinta in nero era la linea destinata al Nord America. Mentre la nave con la murata dipinta in bianco era la linea destinata al Sud America e all'estremo Oriente.

- Calendario partenze per il Nord America, 1952 (fronte)

- Dettaglio tariffe bagagli e biglietti (retro)
Particolarmente interessante il calendario partenze dell' "Italia compagnia di navigazione" nel 1952: oltre alle navi superstiti della seconda guerra mondiale (Conte bianca mano, Conte grande, Vulcania e Saturnia) vediamo in lista già l'Andrea Doria sebbene non fosse ancora entrata in servizio. Segno di quanto fosse forte l'attesa che il gestore riponeva nell'entrata in servizio della nuova nave.

- Pubblicità del 1953 per la nuova turbonave Andrea Doria
La foto precedente, tratta da un'inserzione di ebay, pubblicizzava su una rivista del 1953 la recentissima entrata in servizio della nuova turbonave.
Nella foto pubblicata sopra di confronto della motonave Victoria con la turbonave Andrea Doria, la scala dei due modellini non è esattamente la stessa ma comunque il confronto dà un'idea della proporzione tra le due navi.
Continua...
A presto, Paolo