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Messaggioda Massimo » 10 apr 2009, 10:12

A riguardare alcune vecchie foto dei miei plastici mi viene spontanea una considerazione: proprio come tra gli amici maerklinisti anche tra i fermodellisti "rivarossiani" si formò uno specifico stile di costruzione dei plastici, uso dei rotabili ed accessori, estetica di motrici e carri, determinati sia dalla produzione e dalle scelte dei materiali RR, sia dalla "formazione" dei giovani fermodellisti nell'imprinting di Como. Ci veniva insegnato non solo l'uso corretto del materiale rotabile ed accessori ma ci veniva consigliato di usare solo materiale proveniente dal "sistema Rivarossi". Ricordo ad esempio che comperai il relais RR convinto che altri (anche semplicemente reperibili nei negozi di elettricità) non avrebbero funzionato o avrebbero causato danni al sistema. La fidelizzazione era tale che un giorno scommisi (..e persi..) che i veri segnali FS non avessero il giallo, semplicemente perchè il segnale RR non offriva tale colore. Ma la voglia di treni era tale che desideravo comunque possedere modelli (anche di altre marche purchè compatibili) ma non osavo trasgredire alla regola di usare solo materiali provenienti dal "sistema". Il lato positivo fu una forte personalizzazione dei nostri plastici, decisamente "rivarossiani" e dallo stile personalissimo, proprio, appunto come i plastici maerklin, quelli per intenderci con i famosi binari M, dalla massicciata in lamiera stampata.
Ovviamente ci pensò RR a fornirmi di treni di altre Amministrazioni con la produzione Trix...
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Re: una considerazione di carattere generale

Messaggioda requin » 10 apr 2009, 23:14

Ineccepibile.
Rivarossi indirizzava i suoi clienti standardizzandoli verso la sua produzione, e quella degli affiliati. Wiking, Faller, Trix erano i partner principali della RR. Per chi si fosse posto la domanda: come mai RR usava la scala 1/80 x il mondo FS? Semplice, per non permettere la compatibilità con altre marche che usavano l'esatto 1/87. Fleischmann inizialmente adottò questa scala, infatti la vecchia E 428 (fra l'altro orrenda) era in 1/80, così come altre locomotive sia svizzere che tedesche. Poi capì che si isolava dal resto delle produzioni DB, e cambiò registro.
Anche la collaborazione con Trix non durò a lungo; un paio d'anni o poco più.
Faller invece produsse per moltissimo tempo gli accessori x RR.
Anche la Wiking durò moltissimi anni a inscatolare le sue produzioni nelle scatole RR.
Fu una grande collaborazione. Tutt'oggi si trovano, su e-Bay principalmente, molte scatoline con auto, autocarri, rimorchi, carrelli elevatori, carrelli stradali ecc. ecc. intonse e a cifre abbordabili. I plastici erano pieni di questi prodotti. Ancora oggi vedendo certe foto viene una forte nostalgia, quella di un mondo fermodellistico che non c'è più; ed è un peccato.
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Re: una considerazione di carattere generale

Messaggioda marklinista49 » 11 apr 2009, 13:26

"A riguardare alcune vecchie foto dei miei plastici mi viene spontanea....."

Vecchie foto ma begli scorci...Quando fu realizzato il plastico?

Comunque complimenti (24)

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Re: una considerazione di carattere generale

Messaggioda ZioSogliolone » 11 apr 2009, 14:43

..ciao Ragazzi queste sono foto di un pezzetto di storia che mi fa ritornare bambino quando vidi per la prima volta un plastico ferroviario alla fiera di Genova negli anni 70..ricordo che rimasi imbambolato compromettendo anche la mia riuscita scolastica per qualche giorno(allora facevo le elementari)dietro questo"shock"modellistico..vapore,diesel,elettrico..manovre,alberi,case..e le gallerie'e gli scambi che si muovevando da soli domandandosi su"se le ruote dei modellini funzionavano sugli scambi come quelli dei treni veri" (7),dove un signore distinto in giacca e cravatta movimenteva il tutto da un banco comando enorme e tisorrideva perchè ha notato il tuo interesse verso tutto questo ben di Dio,e con un sorriso mi disse:"vedo che ti piaccono molto"..poi,la mia faccia non si staccava più da una delle gallerie a doppio binario che era all'estremità di questo grande impianto cercando di ficcare gli occhi più a fondo possibile per capire questi piccoli treni finivano o da dove provenivano ma vedevi le luci di testa o di coda che si avvicinavano o allontanavano allora cercavi di immaginarti il tracciato all'interno dove nessuno poteva vedere..oggi,a questi modelli,ci metto le mani sopra e non c'è momento,cari Signori,che non mi venga in mente questo importante episodio che ancora adesso fa parte della mia vita di modellista..un grazie anche alla Lima e Rivarossi perchè la loro storia non deve cadere mai nei dimenticatoi perchè il Modellismo è un'Arte e non un semplice passatempo..
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Re: una considerazione di carattere generale

Messaggioda ZioSogliolone » 11 apr 2009, 21:32

la semplice cure di queste immagini fanno veramente credere di cosa abbiamo perduto,caro Wolf(requin)..oggi abbiamo altrettanto modelli molto belli ma il segreto di questa Casa era proprio la semplicità che si affiliava all'accuratezza e alla qualità di un modello fatto veramente bene senza tanti fronzoli..proprio ieri sera vedevo girare sul plastico di un mio caro amico un suo E428 in 1/80 e la corsa del modello era come se fosse uscita dalla scatola per la prima volta..questo mio conoscente mi ha confermato che non ha mai aperto il motore...
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Messaggioda marklinista49 » 12 apr 2009, 12:21

ZioSogliolone ha scritto:la semplice cure di queste immagini fanno veramente credere di cosa abbiamo perduto,caro Wolf(requin)..oggi abbiamo altrettanto modelli molto belli ma il segreto di questa Casa era proprio la semplicità che si affiliava all'accuratezza e alla qualità di un modello fatto veramente bene senza tanti fronzoli..proprio ieri sera vedevo girare sul plastico di un mio caro amico un suo E428 in 1/80 e la corsa del modello era come se fosse uscita dalla scatola per la prima volta..questo mio conoscente mi ha confermato che non ha mai aperto il motore...
Ciao, pensa ch io ho conservato, oltre a vari carri e carrizze, una 835, una 625, la Badoni di cui ho postato e una 424 che purtroppo negli anni di adolescenza ha subito diverse modifiche: poi ho acquistato una confezione Trenhobby per avere la carrozzeria e devo sistemarla, pur sapendo che quest'ultima non sarà più originale...Beh, per quanto riguarda il funzionamento sono tutte ok, nonostante la più recente sia datata credo '62 (24)

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Re: una considerazione di carattere generale

Messaggioda ZioSogliolone » 13 apr 2009, 12:00

beh..tinti stretto quanto hai..quel poco che ho del vecchio RRssi me lo tengo stretto e mai lo darò via.. (7)
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Re: una considerazione di carattere generale

Messaggioda marklinista49 » 13 apr 2009, 19:09

se recupero il posto, mi faccio un dioramino.. (24)

Da qualche parte devo avere ancora una stazione S. Nazario (15)
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Re: una considerazione di carattere generale

Messaggioda ZioSogliolone » 13 apr 2009, 21:44

la mitica s.Nazario... (24)
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Re: una considerazione di carattere generale

Messaggioda Massimo » 14 apr 2009, 9:58

rispondo a requin che scrive:

"come mai RR usava la scala 1/80 x il mondo FS? Semplice, per non permettere la compatibilità con altre marche che usavano l'esatto 1/87"

La considerazione non è completamente esatta: infatti Alessandro Rossi si pose sempre la preoccupazione di produrre modelli in scala HO esatta e di adeguarsi a norme europee comuni (di cui fu uno dei più convinti sostenitori) prese ricalcando gli schemi NMRA. Nei modelli americani, dai prototipi volumetricamente più generosi, la scala infatti fu sempre rispettata e ciò dimostra la volontà di non isolarsi, nella compatibilità, con altre marche. Ma nei modelli europei, dai volumi più contenuti, la scala 1/80 fu inizialmente determinata dalla presenza di un motore che al tempo non permetteva eccessive miniaturizzazioni. Ciò impose adeguamenti e correzioni, parziali o totali, dei volumi delle motrici e conseguentemente del materiale rimorchiato.
Sarebbe stato infatti sgradevole vedere convogli con motrici nella scala ibrida 1/80 trainare carri e carrozze in scala esatta 1/87. Man mano che si aggiungevano modelli questi ovviamente erano adeguati alla esistente produzione . Ma molte deroghe furono fatte proprio nel tentativo di allinearsi il più possibile alla scala dichiarata. Un esempio tra gli altri: la splendida carrozza letti tipo P è esatta (1/87) nella lunghezza ma naturalmente carrelli, altezza e larghezza, dimensioni dei finestrini, ecc...furono impostati per un adeguamento estetico a motrici, carrozze e carri.
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