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Messaggioda andrea_fs » 13 ago 2020, 9:49

Ciao a tutti, bazzicando sulla baia mi sono imbatutto nella loco in oggetto. Nella descrizione in spagnolo veniva chiaramente specificato che il motore gira ma non trasmette il moto alle ruote, per non meglio precisati problemi di trasmissione. Aggiudicatomi l'asta ad un prezzo davvero basso, a parte le spese di spedizione un po' altine, appena giunta a casa mi metto a trafficare nella loco. Dalle foto si vede bene che il problema è il distacco degli ingranaggi dalle ruote, due gocce d'attak e fine del discorso. Peraltro c'erano precedenti tracce di colla all'interno delle ruote, evidentemente il precedente proprietario, magari in un'epoca in cui non eistevano ancora i cianoacrilati, aveva effetuato la stessa operazione, ma senza successo. Meccanicamente è perfetta, sembra davvero poco usata, pignone, ingranaggi, tutto ok, la luce funziona. Esteticamente, a parte i ganci piegati e la mancanza dei predellini anteriori, nonché la sbeccatura di entrambi gli spigoli anteriori dei praticabili, è in buone condizioni. Ho dovuto invertire il magnete, vedi foto, come molte macchine dell'epoca girava "al contrario". Per i predellini anteriori, almeno momentaneamente, ho trovato tra i vari ricambi casalinghi quelli che vedete nelle foto, che ho adattato, se non altro bloccano il gancio anteriore in posizione, vedrò se acquistare il ricambio o provare ad autocostruirlo. In realtà è un po' che ne cercavo una, possibilmente a poco prezzo, anche in pessime condizioni, nella veste di "donatrice d'organi" per il 626 serie verde, il pignone callettato all'albero motore è molto consumato. Ma tutto sommato penso che lascerò tutto così, in fondo anche lei è un pezzo di storia RR, pure se questa non è tra le più ricercate, essendo l'ultima versione in bachelite, del '54, almeno così mi pare, a giudicare da diversi dettagli. Due curiosità, almeno per me che non l'avevo mai provata prima. La luce che "esce" anche dal fumaiolo e i cilindiri in zama che si scaldano abbastanza, nonostante abbia preventivamente lubrificato gli stantuffi. Allego qualche foto, buona gionata a tutti. Andrea
Allegati
B&O_1.gif
B&O_2.gif
B&O_3.gif
Il problema della trasmissione (entrambi gli assi)
B&O_4.gif
Inversione del magnete
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B&O_6.gif
I predellini posticci
B&O_7.gif
Giro di prova, tutto ok!
andrea_fs

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Re: L B&O /V

Messaggioda 3-nino » 13 ago 2020, 12:09

ciao Andrea, perchè dici che la B&O è meno interessante di altri modelli coevi? E' bella, uno degli ultimi modelli in bachelite di RR , e se è del 54, ancora più interessante perchè ormai RR aveva scelto il polistirolo e vendeva la B&O in plastica. Non credo che nel 54 se ne siano prodotte molte. Poi ha la luce. Se è originale è ancora più interessante, perchè in questo allestimento- nera, con la sola biella ai cilindri e la lampada,- è stata prodotta per pochissimo tempo. un solo consiglio. Togli gli assi dal carrello, se serve pulisci bene le ruote anche con abbondante acqua e sapone ( i cerchioni sono di ottone nichelato e non temono l'acqua) togli tutta la colla residua, se serve sfila la ruota dall'asse, e incolla l'ingranaggio ben ripulito con una colla bicomponete. Non usare il cianacrilato. Dopo una lubrificazione si può staccare. L' ingranaggio dovrebbe presentare un foro con due piccoli lobi ricavati sulla circonferenza che a loro volta dovrebero incontrare le loro controparti maschili nel mozzo della ruota. Se è così l'incollaggio risulterà ottimo. A volte i mozzi delle ruote non presentano più questi piccoli tasselli, perchè rovinati, consumati o altro, e in questo caso l'incollaggio va fatto veramente bene: altrimenti l' ingranaggio comincia a girare attorno al mozzo della ruota e si scolla. La cosa strana è questa dei cilindri in zama. Credo che tu abbia sbagliato nel riferire, perchè la B&O in bachelite aveva i cilindri ricavati dallo stesso stampo di tutta la carrozzeria con un'unica colata di bachelite. Se sono di zama qualcuno ha sostituito quelli originali magari rotti con altro. Guarda meglio perchè probabilmente ti sei sbagliato.
3-nino

 
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Re: L B&O /V

Messaggioda andrea_fs » 13 ago 2020, 14:48

Ciao, hai ragione i cilindri non sono in zama, l'avevo dato per scontato, ma in realtà sono un tutt'uno con la carrozzeria in bachelite. I lobi all'interno della ruota non ci sono più, per cui l'attak è dal mio punto di vista la soluzione migliore (e funziona perfettamente). Che dire, esteticamente questa locomotiva non mi è mai piaciuta, troppo tozza, massiccia, rispetto alle italiane da manovra, per dire, 835/851, c'è un abisso. Comprai molti anni fa la sua più recente e deliziosa cugina, sempre b&o, la 96, tetto rosso e tender, ho anche da quand'ero bambino, babbo natale, la 0-8-0, così densa di particolari, uno stampo fantastico. Apro una parentesi. Per la mia generazione, l'estetica in campo ferroviario la dettava Rivarossi. Io non so dire se effettivamente le locomotive e i locomori italiani fossero davvero più belli esteticamente rispetto alle motrici europee, ma ancora adesso (guardando al passato, ora non le distinguo una dall'altra, un po' come per le automobili) per me è così. Di fatto (parlo sempre puramente d'estetica) ho sempre trovato le locomotive e i locomotori tedeschi, per dire, piuttosto massicci e sgraziati, un po' meglio in Francia, almeno parlando di locomotive, perché i locomotori avevano linee abbastanza assurde, se vi ricordate il lunotto posteriore della Ford Anglia sapete di cosa sto parlando, idem per altri paesi europei, Svizzera a parte, più simili ai locomotori italiani, dalle forme più aggraziate. Discorso diverso per gli USA, locomotive splendide, l'unico locomotore riprodotto all'epoca è stato il GG1, davvero strano e "futuribile". Voi che dite, I cataloghi Rivarossi hanno in qualche modo influenzato il nostro modo di percepire e giudicare l'estetica dei rotabili oppure Rivarossi tendeva a riprodurre ciò che anche da un punto di vista estetico fosse appagante, al di là degli aspetti tecnici? Buona giornata, Andrea.
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Re: L B&O /V

Messaggioda Max 851 » 28 ago 2020, 11:53

Il discorso sarebbe lunghissimo e complesso, anche se molto interessante. Premesso che la percezione di "bello" e "brutto" è ovviamente soggettiva, sappiamo che Rivarossi spesso ha privilegiato la riproduzione di prototipi per così dire "particolari" anche dal lato estetico, non badando al fatto che magari erano esistiti in numero limitato come il carro trasporto vino, il piccolo carro chiuso FNM etc. A volte si è arrivati anche ad alterare leggermente alcuni particolari per rendere più "armonioso" l'insieme (finestrini dell'E 428 seconda serie).
Detto questo, personalmente non credo che possano essere stati i cataloghi Rivarossi a influenzare il nostro senso estetico, ma piuttosto la conoscenza dal vero o anche solo per immagini, penso ad esempio alle ferrovie americane moderne o di epoca "western" che abbiamo sicuramente visto nei film, a farci percepire le differenze e a indirizzare i nostri gusti.
Poi sicuramente un tempo certi prodotti industriali si distinguevano facilmente per nazionalità: non solo una locomotiva americana era molto diversa da una italiana, ma anche da una tedesca, francese o inglese, ma anche per esempio un tram a due piani rivelava subito la sua quasi certa origine inglese. Quanto alle automobili, era facile distinguere immediatamente una Fiat da una Lancia o da una Renault. Non solo, ma nel caso di un'industria come la Fiat si potevano ritrovare certi richiami stilistici in prodotti diversissimi, pensiamo per esempio al muso di una ALn 556 confrontato con quello di una Topolino A.
Ora ovviamente è tutto cambiato: frecce rosse, pendolini e pendoloni, etc., automobili che sembrano fatte col "copia & incolla", finestrini posteriori sempre più piccoli, lunotto che in pratica non serve a niente (tanto ci sono i sensori di parcheggio e magari la telecamera, si, vabbè).
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Re: L B&O /V

Messaggioda andrea_fs » 28 ago 2020, 13:03

Già, la conoscenza dal vero, quand'ero bambino qualche locomotiva da manovra ancora la vedevi in giro, e poi gli onnipresenti 424, i 428, 626, 646, le prime tartarughe... bei tempi, personalmente, per molti aspetti. Sì, Rivarossi amava la riproduzione di esemplari particolari, ma ho l'impressione che anche l'estetica guidasse alcune scelte, così come l'ingentilire alcune forme, magari anche perché riducendo in H0, alcune proporzioni non sarebbero state soddisfacenti, da un punto di vista estetico e/o funzionale, vedi 428 ma anche i fanali elettrici delle locomotive, molto meglio le lanterne, più belle ma soprattutto in grado di ospitare le micro lampadine. La b&o, così tozza, era in grado di accogliere il motore che condivideva con il 626, una volta sviluppato il motore a pallini, sono fiorite tutte le locomotive italiane e non, che ben conosciamo. Buona giornata a tutti.
andrea_fs

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Re: L B&O /V

Messaggioda Max 851 » 28 ago 2020, 16:44

Già, erano bei tempi anche per me, anche se credo di essere stato bambino...qualche anno prima. Comunque qualcosina di vapore ho fatto in tempo a vederlo, anche se ormai era quasi tutto elettrico o diesel, almeno dalle mie parti.
Ovviamente i fanali a petrolio erano molto più suggestivi, oltre che gli unici in grado di ospitare una microlampada. Tanto è vero che quando Rivarossi provò a dotare qualche locomotiva a vapore di fanali elettrici (625, 835) i risultati furono abbastanza discutibili. Comunque a me i fanali a petrolio delle locomotive Rivarossi sono sempre piaciuti moltissimo, anche se criticati da qualcuno per essere a quanto pare fuori scala; non mi è mai venuto in mente di fare delle misure, anche perché non ho le dimensioni di quelli veri, che però sono piuttosto grandi (vedi p.e. il museo di Pietrarsa). Poi arrivò la famosa 880 Roco con i tanto decantati fanali elettrici per i quali si rinunciò all'illuminazione pur di realizzarli in scala, almeno per il diametro perché quanto a lunghezza erano almeno il doppio di quelli veri...
La 0-4-0 B&O, a parte le giuste considerazioni sulla possibilità di ospitare il motore dell'epoca, credo che fosse un modello che negli USA "tirava" molto, anche se al vero realizzato solo in quattro esemplari.
Massimiliano
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Re: L B&O /V

Messaggioda andrea_fs » 29 ago 2020, 14:35

Non so se i fanali a petrolio siano fuori scala, bisognerebbe confrontarli con la nuova produzione, tenendo però conto che questi sono in 1/87 invece che 1/80 ma non ho locomotive recenti, solo qualche locomotore. Peraltro la prima versione, quella con la maniglia metallica a parte da inserire nei fori, era la più bella, se non erro era tutta trasparente e poi verniciata in nero, ne ho un sacchettino tra i ricambi. Parlando di locomotori, beh anche qui le dimensioni dei fanali sono sempre state abbondanti, probabilmente per avere un'illuminazione migliore, visto che la luce passava dal trasparente illuminato dall'unica lampadina centrale. Tolte le prime realizzazioni in bachelite (424-626), la capacità di riprodurre i fari in scala c'era, vedi la finezza delle chiodature del 428, per dire, ergo dev'essere una scelta dettata proprio da motivi tecnici, ovvero più luce, più scenici anche al buio, e forse anche per dare maggiore "importanza" al frontale. Pensate ai marklin coevi (anni '50), con le lampadine direttamente in bella mostra, quelle si davvero esagerate e giocattolesche, ho due motrici in versione hamo fatte in questo modo, le adoro comunque, ovviamente. Anche il 428 fleischmann aveva (tra le altre cose) dei fari troppo grandi. Direi quindi che i fanali a petrolio sono più vicini al vero che i fari dei locomotori, tutto sommato, parlando sempre di 1/80. L'unica cosa che si potrebbe dire è che la collocazione temporale
è diversa rispetto alle locomotive dotate di fari elettrici, che si prestano maggiormente a circolare insieme a locomotori e carrozze di epoche relativamente più recenti, ma sulle vecchie RR non si poneva il problema, non c'era scelta. Bisogna vedere come s'intende il fermodellismo, ognuno lo interpreta a suo modo, c'è chi è più attento alle composizioni e chi fa dei fantastici "mischioni", io mi reputo una via di mezzo, mi piace la coerenza, ma non spacco il capello in quattro, il bello è anche questo, ognuno gestisce le proprie ferrovie come ritiene più opportuno, appagante. Buona giornata a tutti. Andrea
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Re: L B&O /V

Messaggioda Massimo » 30 ago 2020, 12:14

per Andrea_fs: "Peraltro la prima versione, quella con la maniglia metallica a parte da inserire nei fori, era la più bella, se non erro era tutta trasparente e poi verniciata in nero..."

non ne ho mai sentito parlare, nè visti. Li ricordo con il vetrino da aggiungere ma erano in plastica nera
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Re: L B&O /V

Messaggioda Max 851 » 30 ago 2020, 16:22

Ragazzi, ma...li leggete gli articoli pubblicati su RRM?
Nei due articoli sulla 835 pubblicati da Oliviero e da me c'è anche una descrizione dell'evoluzione dei fanali a petrolio delle vaporiere RR. Comunque, per riassumere:
1954-58 fanale interamente in plastica trasparente verniciato di nero tranne la parte anteriore che imitava il vetro
1959 fanale in plastica nera con vetrino riportato
dopo il 1960 fanale come il precedente ma con la maniglia non più riportata in metallo, ma in plastica facente parte dello stampo.
Buona serata
Massimiliano
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Re: L B&O /V

Messaggioda andrea_fs » 31 ago 2020, 14:34

(13) vero, ho la 835 con i fanali del primo tipo, la 740 e 940 con quelli del secondo (così come la bustina di ricambi) e le altre con il terzo (nell'articolo li colloca dal '62/'63). Andrea
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