Motorini?...Chi li produce.



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Motorini?...Chi li produce.

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 21 gen 2020, 22:23

berto75 ha scritto: (LOCO OLD WEST LIVREE PER MERCATO USA)
.. gli stampi proprio delle loco "western" di cui .. si parla, erano di "ideazione" Rivarossi…..
E ..relativamente al nuovo motore…. di cui sono dotate sia le loco old west IHC che le loco old west RR anni 90, su ebay è in vendita uno di questi motori ... è di fabbricazione Rivarossi :? ? ALMENO A GIUDICARE dalla confezione sembrerebbe di sì … allora le loco IHC montano un motore ITALIANO RR?
0000 w motori%20confronto.jpg

berto75

berto75 ha scritto:analogo motore in vendita su e bay di un altro venditore anche questo è made in italy quindi RR ?
Mi prenda un colpo :shock: se non è il motore per le EMD E 8 IHC …. allora sono motori italiani !!??

Max 851 ha scritto:… Il motore in vendita sembra proprio quello della mia Reno, ovviamente non sono in grado di dire se è "made in Italy" o no, … il motore raffigurato sembrerebbe proprio quello lì, ma naturalmente non viene specificata la provenienza!
Il fatto poi che il ricambio venisse venduto in scatoline con il marchio Rivarossi non significa nulla. Butto lì un'ipotesi: in quegli anni mi pare che i motorini che andavano per la maggiore erano i Buehler, … potrebbe essere tale anche quello delle loco "western"?
Massimiliano

Riassumo qui e ribadisco alcuni concetti che avevo espresso in altra sede. Ma per introdurre l'argomento mostro prima alcune foto:
Come si può vedere nella foto successiva il motorino montato su questa Dockside Mehano, appare identico al motore montato sulla "Old West" IHC, mostrato da Berto75:
001- Mehano loco e motore.jpg
Il motorino Mehano è identico a quello IHC ed ambedue sono uguali ai due motorini tipo Mabuchi mostrati nella foto

Ma gli stessi motori li troviamo sulla maggior parte di modelli di auto slot 1:32 prodotti in Europa (Spagna, G.B. Germania ed Italia) ovvero su modellini: Scalextric, Ninco, Pro-Slot, S.C.X. Carrera, Fly, Polistil, ecc, ecc...
002 Slot 1-32.jpg
Il motorino di questa Ferrari (1:32) della Fly pare proprio identico a quello delle loco Mehano e IHC. Questo motore funziona a 12 volt

Ma anche molti modellini slot in scala 1:43 (di produzione cinese) montano motorini simili:
003 Slot 1-43.jpg
Un modellino slot in scala 1:43 di produzione cinese: è previsto per lavorare a 4,5 - 6 volt

A quanto pare quel tipo di motore sembra "universale" effettivamente ho trovato motorini del tutto simili anche all'interno di comuni giocattoli a batteria e persino in piccoli ventilatori portatili, sempre a batteria.
004- Motorini vari.jpg
Questi motorini sono molto comuni ma sebbene abbiano tutti dimensioni ed attacchi standard in realtà sono prodotti in versioni molto diverse

Sebbene siano tutti compatibili per forme e dimensioni in realtà sono prodotti in versioni molto diverse per voltaggio, numero di giri, assorbimento e quindi potenza. Anche i prezzi variano in proporzione: si parte da un minimo di un paio di euro a modelli che possono costare alcune decine di euro!
Ma cerchiamo di capire perchè sono uguali all'esterno e diversissimi all'interno e chi li produce.
005 motorini tanti.JPG
I motori smontati mostrano le principali componenti: Le casse metalliche e le calotte in plastica che sono tutte molto simili. Le componenti che fanno la differenza sono gli indotti (con differenti avvolgimenti) i magneti (di diversa qualità) e le spazzole che possono essere dotate di carboncini o sono semplici, economiche linguelle metalliche. Inoltre i motori pregiati sono dotate di boccole di bronzo e persino di microcuscinetti a sfere mentre gli economici ne sono privi.

MA CHI LI PRODUCE?
Se osserviamo le calotte troviamo una miriade di costruttori.
006-ASSORTIMENTO CALOTTE.jpg
1 e 2 sono Mabuchi. n.3: Jackson JF-1. n.4: Cren Japan. n.5 Best Motor FG 3. n.6: Chiap-Lee CL 12. n.7: Mabuchi FA 13. N.8: Sun Motor

Naturalmente quella della foto sopra è solo una parte dei modelli in circolazione che sono moltissimi: essenzialmente sono varie versioni di modelli Mabuchi e una miriade di cloni dei Mabuchi prodotti da ditte di Hong Kong, Taiwan e vari alti produttori Giapponesi, Cinesi e generalmente asiatici.
Quindi nessun "Made in Italy" ma nemmeno "Made" in Europa e quasi certamente nemmeno in America. Sono tutti prodotti asiatici (generalmente a basso costo) commissionati dalle ditte europee (ed americane) di modellismo e giocattoli che poi le inseriscono nei modelli e nei cataloghi, contrassegnandole col proprio marchio.
Basta farsi un giretto su Internet:
010 Pubblicità.jpg
Pubblicità sul Web 1

011 pubblicità.jpg
Pubblicità sul Web 2

013 pubblicità.jpg
Pubblicità sul Web 3- questi motorini sono talmente versatili ed universali da essere impiegati anche per movimentare gli specchietti retrovisori elettrici delle automobili (a 12 volt come trenini e micropiste!)

CONTINUA
Saluti da Oliviero
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Re: Motorini?...Chi li produce.

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 21 gen 2020, 22:44

Naturalmente non tutti i motorini montati sui treni elettrici (oppure sui modellini slot-car) sono del tipo che abbiamo illustrato ma certamente il suddetto è il modello più diffuso e più ampiamente utilizzato.
Come ho detto i modelli di miglior qualità sono i Mabuchi ma diffusissimi sono i prodotti nati a Hong Kong e in Taiwan:
007 - CASSE ''orientali''.jpg
Casse identiche ma di diversa provenienza

In realtà se osserviamo tutti questi motori, sebbene perfettamente intercambiabili, presentano tante piccole differenze nelle aperture della cassa e in particolari secondari della calotta che nei motori di maggior pregio è dotata di boccola metallica (o di cuscinetto a sfere) mentre nei motori economici l'asse del rotore gira nella plastica
Ma la differenza di qualità tra motori simili ma affatto uguali, stà principalmente nell'indotto (rotore) e nel collettore.
Per produrre un motore (potente) ad alto numero di giri l'avvolgimento deve essere composto da filo di rame di buon spessore e avvolto in modo ordinato. L'assorbimento aumenta ed il motore scalda: il collettore deve essere robusto quindi con i settori in rame di buon spessore, ed annegati in una materia plastica (o ceramica) ad alta resistenza al calore. Le saldature fonderebbero quindi il collettore è dotato di robuste linguelle che vengono piegate sul filo di rame per trattenerlo.
008- Indotti (rotori).jpg
L'indotto a destra è di un motore Plasma di Tamija, ad altissimo numero di giri e forte assorbimento: si noti la qualità del collettore e l'indotto verniciato a caldo con resine epossidiche (di colore verde) per assicurare l'isolamento delle spire. L'indotto all'estrema sinistra è elaborato.

Naturalmente nel caso di motori per treni elettrici bisogna invece avere un assorbimento basso e la potenza è determinata dalla qualità dei magneti.

Saluti da Oliviero
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Re: Motorini?...Chi li produce.

Messaggioda berto75 » 21 gen 2020, 23:55

Ottima idea (13) (13) Oliviero ;-) quello di aprire un thread a parte per approfondire l'argomento motorini universali !!
Ti eri già spiegato benissimo e condivido pienamente tutte le tue interessantissime osservazioni [09.gif] , ma ciò che mi ha fatto pensare al fatto che potevano essere potenziali motori RR non era tanto il marchio RR (è logico che ogni produttore apponga i suoi codici e marchio sulle confezioni relativamente ai motori universali importati da chissà dove ) quanto il fatto che su entrambe le confezioni dei 2 motori in questione c'è scritto MADE IN ITALY quindi, almeno teoricamente , i 2 motori dovrebbero essere made in italy. (sempre ammesso che le 2 confezioni RR da me mostrate su e bay siano effettivamente quelle REALMENTE corrispondenti AI 2 tipi di motore ! ;se così infatti non fosse ,la mia obiezione/riserva non avrebbe più alcun senso per questo cercavo un riscontro a livello codicistico su un catalogo ricambi anni 90 che purtroppo ancora non è disponibile) .

Non dico fossero fatti direttamente da RR che anch'io di questo dubito fortemente , ma magari da qualche terzista o azienda italiana che all'epoca li produceva e riforniva RR , AZIENDA che poi in seguito abbia ceduto/delocalizzato all'estero la sua produzione.
Non so se poi sia legittimo o lecito ,da un punto di vista commerciale/giuridico marchiare SULLA CONFEZIONE Made in italy un prodotto fabbricato e proveniente altrove ( esempio dall'estremo oriente ).
insomma come consumatore se vedo che un prodotto riporta sulla sua confezione originale la dicitura made in italy (o quel che è) è ovvio che penso sia fatto in italia, poi magari così non è … (I)
non per essere pignolo , ma la mia era solo una perplessità legata appunto a quel " made in italy " sulle (presunte) confezioni di entrambi i motorini.
azzeccagarbuglistici :lol: -4- berto75
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Re: Motorini?...Chi li produce.

Messaggioda Max 851 » 22 gen 2020, 9:18

Mi pare che Oliviero abbia spiegato in maniera più che esauriente l'argomento. Quanto al mio intervento, volevo solo spiegare che negli anni 80-90 leggendo le recensioni dei nuovi modelli pubblicate sulla rivista I Treni Oggi si parlava spesso di motori Buehler, che è una ditta tedesca con sedi anche in Cina oltre che in USA, Messico e Repubblica Ceca (letto su Wikipedia), quindi è probabilissimo per non dire certo che i motorini in questione fossero prodotti in oriente.
Del resto anche quando ero bambino i motorini dei giocattoli che ho regolarmente distrutto erano tutti made in Japan oppure Hong Kong, non made in China perché allora ovviamente non c'erano scambi commerciali tra l'occidente e Pechino. Ricordo però, a titolo di curiosità, il motorino che recuperai a casa di mio cugino da una locomotiva INGAP, con la carcassa in ottone marchiata INGAP, che all'epoca pensai di provare infilando i due fili in una presa di corrente Immagine !
Ebbene, nonostante la "botta" presa, quel motorino funziona ancora oggi!
Max
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Re: Motorini?...Chi li produce.

Messaggioda berto75 » 22 gen 2020, 12:19

Max 851 ha scritto:... volevo solo spiegare che negli anni 80-90 leggendo le recensioni dei nuovi modelli pubblicate sulla rivista I Treni Oggi si parlava spesso di motori Buehler, che è una ditta tedesca con sedi anche in Cina oltre che in USA, Messico e Repubblica Ceca (letto su Wikipedia), quindi è probabilissimo per non dire certo che i motorini in questione fossero prodotti in oriente.
Del resto anche quando ero bambino i motorini dei giocattoli che ho regolarmente distrutto erano tutti made in Japan oppure Hong Kong,
Max

Giustissimo MAX è vero che nei primi anni 90 alcune motrici e loco a vapore italiane montavano i famosi motori buhler CHE CERTAMENTE venivano prodotti in gran parte in oriente ,e anche perfino motori giapponesi (l'ho letto su una rivista i treni anni 90 non ricordo il numero, devo controllare, dove veniva mostrata la foto di tale motore giapponese ben diverso dai buhler alloggiato nel tender di una loco RR italiana ), quindi non credo che tutti i modelli RR in produzione fossero dotati solo dei motori buehler .
In teoria può essere che i modelli americani fossero dotati di un altro tipo di motore del genere che però non era un buehler .
Se le 2 confezioni RR dei motori di ricambio fossero veramente quelle originali e quei motorini fossero realmente fabbricati e provenienti dall'oriente (o comunque importati da chissà dove) allora Rivarossi non avrebbe dovuto apporre sulla confezione la scritta Made in Italy , ma piuttosto la dicitura "distribuito da Rivarossi ", o "IMPORTATO da Rivarossi " ma non made in Italy perché da un punto di vista legale sarebbe una illiceità/scorrettezza commerciale nei confronti del consumatore cioè non puoi spacciare o vendere per italiano un prodotto che non è italiano.
Ma ripeto ,bisogna verificare se le confezioni sono veramente quelle originali realmente attinenti ai motori in questione o se invece riguardavano altro tipo di ricambio realmente made in italy e che quindi nulla avrebbe a che vedere con i motori . in questo caso dicevo il mio discorso non avrebbe alcun senso quindi come non detto .
Max 851 ha scritto:. Ricordo però, a titolo di curiosità, il motorino che recuperai a casa di mio cugino da una locomotiva INGAP, con la carcassa in ottone marchiata INGAP, che all'epoca pensai di provare infilando i due fili in una presa di corrente Immagine !
Ebbene, nonostante la "botta" presa, quel motorino funziona ancora oggi!
Max

incredibile!! :-o :shock: INGAP si che li sapeva fare i motori :lol: altro che i buehler che si bruciano (x) per niente (me l'han CONFERMATO dei conoscenti che lamentavano si sono bruciati con fumo sui modelli di loco svizzere, ma forse la colpa in quei casi era del famigerato grasso torrone che bloccava gli ingranaggi surriscaldando di conseguenza il motore )
elettrizzanti -4-
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Re: Motorini?...Chi li produce.

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 22 gen 2020, 18:05

berto75 ha scritto:.. ciò che mi ha fatto pensare al fatto che potevano essere potenziali motori RR ......(é).......che su entrambe le confezioni dei 2 motori in questione c'è scritto MADE IN ITALY .....
.... Non so se poi sia legittimo o lecito ,da un punto di vista commerciale/giuridico marchiare SULLA CONFEZIONE Made in italy un prodotto fabbricato e proveniente altrove .... berto75

Tocca che te ne fai una ragione.... :lol: ....Tanto per fare un esempio quasi tutti i motorini delle slot europee sono Mabuchi (anche chiaramente marchiati MABUCHI MOTORS Pat. sulla calotta) ma venduti come ricambi delle slot europee, sono confezionati col marchio della ditta di slot e accompagnati da: Made in Spain o Made in U.K o in Made in VATTELAPESCA....
Il fatto è che non dobbiamo confondere il modello completo con l'accessorio del modello. Quando AHM iscatolava le loco RR ci scriveva sopra "Made in Italy" perchè l'intero modello veniva dall'Italia. Ma se Rivarossi (o Mehano) ti vende il ricambio di una sua loco non ti stà rivendendo un motore Mabuchi ma ti fornisce un ricambio di una sua loco, completo di staffa, viti, cavetti e ingranaggio e/o attacco cardano, in cui c'è "una parte" del kit che è stato commissionato a Mabuchi il quale ha fabbricato il pezzo apposta per RR. Quindi il "pezzo di ricambio" è comunque Made in Italy. Ed è importante che sia scritto perchè chi compra il ricambio, deve essere certo che sia un ricambio originale, perfetto per la sostituzione necessaria.
014 La scritta Mabuchi.jpg
Se vi fossero ancora dubbi, basta leggere le calotte dei motori, anche se l'immagine è sfocata e parziale si capisce che c'è la scritta a rilievo MABUCHI MOTORS

Cambiando discorso ma restando in tema motori:
Non mi sembra che il motore R29034 che hai mostrato qui:
download/file.php?id=34687&mode=view
Sia dello stesso tipo dei Mabuchi di cui abbiamo parlato in precedenza. Mi sembra che sia più largo e corto. Le spazzole mi sembra siano disposte in modo diverso e comunque il piccolo Mabuchi "corto" suppongo sia troppo piccolo per una locomotiva delle dimensioni di una EMD E8. Anzi per dirla tutta non credo neppure che il suddetto motore R29034 sia lo stesso della EMD E8 IHC. Insomma stiamo parlando di tre motori diversi (x)
Saluti da Oliviero
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Re: Motorini?...Chi li produce.

Messaggioda berto75 » 23 gen 2020, 20:02

Oliviero Lidonnici ha scritto:[
Tocca che te ne fai una ragione.... :lol: ....Tanto per fare un esempio quasi tutti i motorini delle slot europee sono Mabuchi (anche chiaramente marchiati MABUCHI MOTORS Pat. sulla calotta) ma venduti come ricambi delle slot europee, sono confezionati col marchio della ditta di slot e accompagnati da: Made in Spain o Made in U.K o in Made in VATTELAPESCA....
Il fatto è che non dobbiamo confondere il modello completo con l'accessorio del modello. Quando AHM iscatolava le loco RR ci scriveva sopra "Made in Italy" perchè l'intero modello veniva dall'Italia. Ma se Rivarossi (o Mehano) ti vende il ricambio di una sua loco non ti stà rivendendo un motore Mabuchi ma ti fornisce un ricambio di una sua loco, completo di staffa, viti, cavetti e ingranaggio e/o attacco cardano, in cui c'è "una parte" del kit che è stato commissionato a Mabuchi il quale ha fabbricato il pezzo apposta per RR. Quindi il "pezzo di ricambio" è comunque Made in Italy. Ed è importante che sia scritto perchè chi compra il ricambio, deve essere certo che sia un ricambio originale, perfetto per la sostituzione necessaria.
014 La scritta Mabuchi.jpg

Saluti da Oliviero

OK Oliviero MI hai convinto -1- grazie per la spiegazione chiarificatrice (13) (13) e del resto l'esperto di motori sei tu (3) !! E che occhio di lince HAI !! non mi ero accorto di quella ISCRIZIONE sulla calotta di plastica del motore... appena posso controllo [lupe.gif] se anche il motore della Union pacific IHC per caso riporta l'iscrizione [lupe.gif] sulla calotta .
buona serata a tutti MOTORIZZATI -4- BERTO75 :mrgreen:
berto75

 
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Re: Motorini?...Chi li produce.

Messaggioda Max 851 » 24 gen 2020, 9:11

Buongiorno a tutti,
tanto per aggiungere un'informazione e correggere una (mia) informazione errata: ieri sera ho recuperato il numero 168 della rivista "I Treni Oggi" dove c'è la recensione della allora (1996!) nuova 835 Rivarossi 1:87, ebbene il motore era un Mabuchi a 5 poli, e non un Buehler come ricordavo.
Motorizzati saluti a tuttiImmagine.
Massimiliano
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Re: Motorini?...Chi li produce.

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 24 gen 2020, 14:02

Max 851 ha scritto: .....ebbene il motore era un Mabuchi a 5 poli.....
Massimiliano

La ditta giapponese Mabuchi ha iniziato ad "invadere" il mercato americano (forse dovrei dire "mondiale"? :lol: ) già nei primi anni Sessanta. Dapprima iniziò copiando i motori Pittman (e vendendoli a prezzi nettamente più bassi) poi iniziò a creare tutta una serie di motorini assolutamente innovativi, di buone se non ottime prestazioni e a prezzi assolutamente concorrenziali. Uno dei primi marchi prestigiosi di fermodellismo americano, la Varney inizio a montare i nuovi economici motorini Giapponesi che Mabuchi aveva copiato da Pittman, nel 1962.
Ricordo che ne avevamo parlato qui:
viewtopic.php?f=131&t=2875&hilit=Slot+in+Italia&start=100#p48053
Nel rispetto del proverbiale: "chi la fa, l'aspetti", in seguito una "miriade" di ditte asiatiche ma pure giapponesi, riprodussero copie (più scadenti ed ancora più economiche) dei motorini Mabuchi.
Ora vi sono in commercio tutti i tipi possibili ed immaginabili di motorini di produzione orientale, impiegabili nel modellismo di tutti i tipi e di tutte le scale e a prezzi così bassi da rendere economicamente improbabile per un costruttore europeo di prodursi i motorini in proprio.
Saluti da Oliviero
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