trasformatore RT2



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Re: trasformatore RT2

Messaggioda Karolus » 17 set 2018, 8:55

thedoctor ha scritto:Ma la seconda uscita "treno"(...835!)12 Vcc dell'RT3,era solo in un senso di marcia-come indica la freccetta-ma non regolabile,mi pare???


La regolazione (che veniva fatta variando il numero di spire inserite sul secondario del trasformatore) era unica per ambo le uscite in c.c.
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Re: trasformatore RT2

Messaggioda 844 » 17 set 2018, 11:53

Massimo ha scritto:si, hai ragione 844, ma io mi riferivo ai disegni di Dalla Costa sulle scatole. Probabilmente di tratta dello stesso disegno (senza fori per le resistenze) con l'aggiunta delle due sigle (RT2 e RT3), fatte in modo empirico e un pò grossolano per diversificare i disegni e in fase di stampa.


Hai ragione Massimo. Scusami, avevo frainteso.

In effetti sul disegno del trasformatore sulla scatola del mio RT3 non sono presenti le spie... non me ne ero mai accorto... (x) (x)

DSCN4499.JPG


-4- a tutti da 844 (alias Giorgio V.P.)
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Re: trasformatore RT2

Messaggioda Massimo » 17 set 2018, 15:37

bè, è molto semplice: visto che Dalla Costa era pagato per ogni disegno era giocoforza comperare un unico disegno, un "trasformatore tipo" (tanto le caratteristiche estetiche erano pressochè uguali) ricondizionando però il disegno, con un piccolo intervento a penna grassa sulla lastra offset o sulla stessa fotolito, per poterlo identificare con un RT2 o RT3.
Peccato venialissimo per la grafica ma che mi fa pensare come, in fase di progetto dei due TRAFO, non fossero previste spie di corto.
Ma questa è solo una mia illazione
Massimo

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Re: trasformatore RT2

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 17 set 2018, 17:16

Max 851 ha scritto:Per una volta mi permetto di dissentire da Oliviero: ......l'RT2 tra il 1960 e il 1970...... i cataloghi, aveva una semplice resistenza .....
Massimiliano

Ed hai ragione a dissentire. Chiedo scusa ma avevo dimenticato l'ottimo intervento dell'amico FNM600 (però del lontano febbraio del 2015)
download/file.php?id=18329&mode=view
Argomento 2
thedoctor ha scritto:Ma la seconda uscita "treno"(...835!)12 Vcc dell'RT3,era solo in un senso di marcia-come indica la freccetta-ma non regolabile,mi pare???

Il reostato era comune ad ambedue le uscite mentre l'invertitore era applicato solo a quella principale quindi si poteva avere una motrice (ad esempio il filobus) che girava sempre nello stesso verso mentre un treno poteva manovrare indipendentemente. Il problema è che la velocità dei due non era indipendente e per fermare (ad esempio) il filobus occorreva azzerare anche la velocità del treno. In verità era un sistema ben poco utile a meno di inserire un commutatore (INV) sull'uscita secondaria.
Quando per il troppo uso i comandi del vecchio RT3 del 1958, dopo ripetute e alla fine inutili riparazioni, andarono definitivamente in frantumi, pensai bene di sostituire il commutatore con un comune interruttore a tre posizioni per elettronica e approfittai del doppio ponte di diodi per dotare di commutatore anche la seconda (inutile) uscita. In questo modo potevo comandare due treni indipendenti sullo stesso binario (A: 2 rotaie - B: rete aerea e rotaia) senza timore di corto circuito (per la presenza dei due diversi ponti di diodi. [Comunque alla stessa velocità!]
Dato che ho già perso la faccia colla topica della resistenza incandescente, ho la spudoratezza di mostrarvi l'accrocco (comunque tuttora pienamente funzionante):
RT3 rattoppati alla buona.jpg
Circa 30 anni fa mi interessava solo che la cosa funzionasse indipendentemente dall'aspetto estetico

La cosa avvenne in estate nella casa al mare e rimediai con quei pochi strumenti che avevo a disposizione. La manopola perduta dell'RT3 venne rimpiazzata dal manico di un rastrello-giocattolo da spiaggia ritrovato in cantina :lol: (x)
Comunque anche il più recente 4003 è stato similmente "rabberciato" anche se in maniera lievemente più dignitosa.
-4-
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Re: trasformatore RT2

Messaggioda Max 851 » 18 set 2018, 8:34

Devo dire che quel manico di rastrello è degno di essere esposto al Metropolitan...Immagine
Comunque, per chi fosse interessato, oltre all'intervento dell'amico FNM600 (è un po' che non si sente...Immagine), sul manuale dei tracciati edizione 1966 il tutto è descritto molto chiaramente con tanto di schemi.
Massimiliano
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Re: trasformatore RT2

Messaggioda Giampaolo » 18 set 2018, 11:53

Per quello che rigurda la funzione della doppia uscita del T3, se mi ricordo bene, era finalizzata alla gestione dei cappi di ritorno, secondo lo schema che allego.
Era cosi possibile far tornare il treno agendo solo sulla levetta dell'inversione mentre il convoglio percorreva cappio.
Come sempre Rivarossi era alla ricerca di soluzioni originali !!!!!
Allegati
Scan1.jpg
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Re: trasformatore RT2

Messaggioda 3-nino » 22 set 2018, 12:56

Credo che il sito disponga già di un'ampia documentazione e di informazioni rilative all' RT2 e all'RT3. Voglio solo dare qualche riferimento attinto direttamente dagli oggetti. I due trasformatori compaiono nel catalogo del 57. L'RT3 dispone dei 2 disgiuntori con lampada spia. L'RT2 non ha alcun dipositivo di protezione o segnalazione in caso di corto e pertanto non dispone di nessuna finestrella. L' immagine riprodotta sulla scatola è coerente con l' oggetto e salvo la stampigliatura della diversa referenza , viene utilizzata anche per l'RT3. La cosa singolare che voglio segnalare è che nella descrizione dell'RT3 sia in catalogo che nella rivista Ho di aprile 57, si citano i due avvolgimenti, i due disgiuntori , ma si omette di parlare delle due uscite in CC per i treni. Evidentemente si dava scarso rilievo a questa particolarissime caratteristica del trasformatore. Nello stesso catalogo (57) appaiono altre novità importanti come i dipositivi per automatizzare la condotta degli impiantini, comprese le sezioni di binario con pedale per azionare scambi e posti di blocco. Novità questa lontana dalle esperienze dei più e dalla conscenza, spesso empirica, delle implicazioni elettriche, che l'utilizzo di questi dispositivi avrebbe comportato. Implicazioni luttuose visto gli RT2 cotti che negli anni ho ritrovato, diversamente dagli RT3 che per quanto rovinati sono elettricamente a posto. RR corre ai ripari , e già nella rivista Ho di giugno 57 pubblica un ricco articolo sui due nuovi trasformatori, evidenziandone le diverse caratteristiche funzionali, e sottolinendo che un impianto automatico è veleno mortale per l'RT2. Nel catalogo del 58 appare la soluzione - il DRT - disgiuntore termico con lampada spia preso pari pari in prestito dall' RT3. Questo viene presentato come complemeto utile ( necessario ?) dell' RT2 per proteggerlo dai corto, applicandolo stabilmente all'uscita della CC. Il DRT verrà mantenuto in catalogo fino ai primi anni 60. Nel catalogo del 60 appare le resistenza di segnalazione del corto, con l'apertura della finestrella. A riguardo segnalo che la cassa metallica nasce con i due fori per ambedue i tipi. Sarà il cartoncino giallo con le stampigliature del frontale dei trasformatori ad avere o meno i fori spia cui viene applicato sul retro un dischetto di pellicola rossa. Due fori per L'RT3 nessuno per l'RT2 fino al monocolo del 60. I cartoncini vengono fissati e protetti dalla piastrina di plastica trasparente applicata con rivetti sul frontale dei trasformatori. La deformazione delle piastrine all'altezza della spia racconta che gli Rt2 del 60, nonostante la resistenza , il DRT, e le dotte spiegazioni , non se la siano comunque passata bene. Gp
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