Vi prego di posizionare questo intervento ove ritenete più opportuno.
Ho passato molto tempo a pensare se rendere pubblico o no il mio modo di essere fermodellista, anche per il fatto che a confronto con moltissimi di voi sono un fermodellista di bassa macelleria, però sono riuscito a far correre il “trenino” H0 all’aperto, in giardino, in uno spazio riservatomi dal generale Annarella (la donna che mi ha sposato) ai confini con l’orto.
Ho deciso di estremizzare il contesto perché così le soluzioni che ho sperimentato e adottato fin qui (il progetto è un “work in progress”) saranno utilizzabili a maggior ragione nelle nostre “banlieue” nelle quali siamo confinati.
Per ottenere quanto sono riuscito a realizzare, ma non ancora a completare nella sua interezza di progetto, le loco sono radiocomandate in analogico (al momento) e tra poco tempo in digitale.
Ma sono solo all’inizio di un lungo percorso che porterà gli attuali 6/8 metri di binario a circa 40 metri in una “lochescion” montana. I tempi saranno molto lunghi, non è comodo e facile lavorare con il caldo e con il freddo. Considerate che, compresi i lavori preparatori, la parte costruttiva è iniziata a metà 2009.
P.S. scrivere“lochescion” è come cantare “aicheghennosatisfescion”, per chi ha memoria e ricorda i Rolling Stones.