Gergo Fermodellistico



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Re: Gergo Fermodellistico

Messaggioda Dario Romani » 14 gen 2015, 9:26

Io ripeto che ci sono voluti 40 anni per redigere la norma NEM 351 che indica anche la terminologia in Italiano.
Ho pure già scritto che sono in favore della "de-rivarossi-zzazione" della terminologia e delle mistificazioni storiche riguardo ai rotabili presi a prototipo (per esempio le D341: secondo Rivarossi: I serie = OM, II serie = FIAT. Non è vero, le due commesse erano condivise dai costruttori).
Riporto questa basilare Norma Europea di Modellismo Ferroviario.
Alceo Manino-Traduttore in Italiano ha scritto:NEM 351 Agganci Generalità e Terminologia (edizione 1994 - Copyright MOROP -FIMF)
1. Generalità

Gli agganci servono a congiungere i veicoli. Due agganci che di volta in volta agiscono insieme
formano una coppia d'agganci. Entrambi gli organi hanno di solito la stessa forma. Se diversi,
l'agganciamento è possibile solo se vengono correttamente appaiati.
Riproduzione l'aggancio a vite dei prototipi europei risulta poco adatto per l'esercizio nelle ferrovie
modello, poiché esso trasmette soltanto le forze di trazione e può essere accoppiato e sciolto solo
a mano.
Nelle ferrovie modello vengono di solito utilizzati agganci che trasmettono sia le forze di trazione
che quelle di spinta.
L'agganciamento avviene di solito automaticamente spingendo i veicoli uno contro l'altro. Lo
sganciamento avviene a mano o tramite un dispositivo sganciatore situato in punti determinati del
binario. Lo sganciamento in qualsiasi punto a piacere dell'impianto è anche possibile, nel caso
siano presenti sul veicolo appositi dispositivi meccanici o elettromagnetici,
Gli agganci possono essere provvisti di dispositivi supplementari, che tramite il dispositivo
sganciatore solamente predispongono lo sganciamento. Solo cambiando il senso di marcia oppure
con manovra a spinta i veicoli si separano. Tali agganci sono denominati "agganci con presganciamento".

aggruppi.JPG
Gruppi funzionali

Alceo Manino-Traduttore in Italiano ha scritto:2. Gruppi funzionali
1. Testa con stelo
2. Sede
3. Timone
4. Supporto
I succitati gruppi funzionali da 1 a 3 possono venir realizzati
nella forma rappresentata nello schema, in gruppi fissi,
oppure con dispositivi regolabili in altezza e in lunghezza.
Se il timone è guidato da un cinematismo, p. es. secondo la
NEM 352, è possibile l'agganciamento corto. Gli agganci corti consentono la marcia in rettilineo
con i respingenti a contatto. Essi fanno sì che le testate dei veicoli si allontanino entrando in curva.
Per l'aggancio corto sono adatte solo quelle forme d'aggancio che in posizione accoppiata
formano un legame rigido.
3. Designazione dei tipi d'aggancio
Gli agganci prendono il nome dall'organo mobile e dal tipo di movimento della testa dell'aggancio
medesimo.
3.1 Agganci a staffa (Mia Nota: esempi: Maerklin e Rivarossi)
Gli agganci a staffa hanno una staffa mobile ed un uncino fisso. La staffa è di solito ribaltabile
verso l'alto e cade sull'uncino dell'altro aggancio. Se entrambi gli agganci sono provvisti di
staffa, le due scivolano una sull'altra.
Gli agganci a staffa possono anche venir realizzati in modo che gli uncini sporgano oltre il
bordo anteriore della staffa e durante l'agganciamento si dispongano uno accanto all'altro. In
posizione agganciata le staffe di questa variante non si sovrappongono. (Mia Nota: esempio: LGB)

3.2 Agganci a uncino (Mia Nota: esempio: Fleischmann)
Gli agganci a uncino hanno un uncino mobile ed una staffa fissa. L'uncino è di solito ribaltabile
verso l'alto e cade dentro la staffa dell'altro aggancio. Se entrambi gli agganci sono provvisti
di uncino, i due scivolano uno accanto all'altro.
Gli agganci a uncino possono anche possedere una staffa che sporge oltre l'uncino; durante
l'agganciamento queste staffe scivolano una sull'altra.
3.3 Agganci a ganascia (Mia Nota: esempi: Agganci americani NMRA/X2F e KADEE e Agganci corti Roco e Fleischmann)
Gli agganci a ganascia sono realizzati o con ganascia fissa o con ganascia mobile, che si
aggancia alla controganascia spingendo i veicoli uno contro l'altro. Nello sganciamento automatico
le ganasce vengono sollevate oppure divaricate da un apposito dispositivo sul binario.
3.4 Agganci a ribaltamento (Mia Nota: esempi: Aggancio per Scala N)
Gli agganci a ribaltamento sono agganci in cui la testa oppure il complesso testa e timone
possono essere ribaltati verso l'alto. Spingendo i veicoli uno contro l'altro, una testa scivola
sull'altra, ricade dietro l'altra testa e forma così un accoppiamento rigido in trazione e spinta.
3.5 Agganci particolari
In questa categoria sono compresi tutti gli agganci che non possono essere inseriti nelle
categorie da 3.1 a 3.4.
(Mia Nota: esempi: Aggancio tipo Scharfemberg proposto da Hornby, e già adottato da Roco sull'Autotreno TEE/DB)

Quanto alla attesa di aspettare l'inclusione nelle Norme UNI questo non avverrà mai.
Gli americani non sono mai riusciti a far incorporare le Norme NMRA in quelle istituzionali, ma gli australiani sì.
La Southern Cross Model Railway Association ha ricopiato quelle americane come norme SCMRA e le ha fatte incorporare in quelle istituzionali australiane.
Saluto Oliviero e gli altri forumisti che hanno contribuito alla discussione.
E comunque mi sono detto d'accordo per utilizzare la vecchia terminologia, eccetto staffa che sostituisca occhiello, nella trattazione sugli agganci Rivarossi.
Allego un'illustrazione relativa ad un aggancio in opera fra due rotabili.
aggancio.JPG
+ Ciao da Dario Romani
Dario Romani

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