da Morpius » 3 dic 2014, 21:58
Vorrei tornare all'infelice battuta del baffetto. Dobbiamo purtroppo riconoscere che nel fermodellismo manca la componente di quasi tutti gli altri "giochi" (o videogiochi): l'adrenalina. Non per niente, il grande Umberto Eco in un suo scritto contenuto nel libro "Diario minimo", mentre teorizza che per sublimare l'aggressività è bene regalare armi giocattolo al proprio figlio, si lascia andare a un'affermazione del tipo: nel bambino che gioca con la sua piccola ferrovia ci vedo il futuro direttore di un campo di sterminio (gasp!). Il fascino del treno ("come sono ben organizzate le ferrovie" esclama Sergio Zavoli in una trasmissione radiofonica del 1952) non è facile da spiegare a chi non ne ha mai subìto la seduzione, dal vero e/o attraverso i modelli (chissà se vale per Train Simulator...) ma in effetti per chi è in cerca di emozioni, il mondo dei treni, regolato com'è da norme rigide e meno esposto alle intemperie di quello della navigazione marittima o aerea, può sembrare noioso e cerebrale... Riconosciamolo, il fermodellismo è più vicino alla filologia che alla lotta per la sopravvivenza.