La scala N



Re: La scala N

Messaggioda FastFranz » 10 gen 2013, 17:37

Conosco (solo modellisticamente) Carlo Mercuri, e so come lavora: la 636 (ex C.I.L.) da Lui pesantemente "manipolata" e presentata su uno degli ultimi numeri di TTM è una, vera ed autentica, "cannonata"!!!

Quanto alla mancanza di dettaglio e/o comportamento dinamico impreciso invito i dubbiosi ad andare a vedersi (e magari a veder "andare") un prodotto Kato/Tomix e poi se ne potrà riparlare. Hanno un livello di finizione/ingegnerizzazione/affidabilità da far impallidire fior di realizzazioni in altre scale ... Piaccia o meno!

Un Nozomi 500 (Shinkansen, appunto) in configurazione completa consta di 16 unità sono (in 1:160) circa 2,5 metri di convoglio, io lo uso in versione semi-completa (10 pezzi, insomma manca di un "add-on"): essendo come tutti treni veloci a "configurazione bloccata" - ad un certo punto deve, per forza di cose, andare "in spinta" (l'unità motorizzata non è quella di testa ma quella immediatamente successiva a beneficio della migliore economia produttiva) e questo significa, "spingere" otto, ma anche quattordici, carrozze! Eppure lui ... GIRA, GIRA, GIRA, GIRA, GIRA. Veloce, silenzioso ed efficiente ... ;-).

Senza parlare di prezzi (io ho alcuni pezzi comprati laggiù quindi non oberati da trasporti internazionali e balzelli vari di dogana) costano - anche da noi - una cifra ragionevole, sono realizzati con cura certosina (sono illuminabili con led, digitalizzabili e dotati di un bel corredo di aggiuntivi) e, come detto ... VANNO, VANNO, VANNO!!!

Poi esistono le passioni e/o le preferenze individuali (io seguo americano e giapponese in ENNE oltre al RR "vintage" in H0/1:80) ma credo che molti, ma molti, giudizi (posso ardire di pronunciare la parola pregiudizi o offendo qualcuno?) sulla ENNE vadano - e profondamente - rivisti!

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Re: La scala N

Messaggioda luigi voltan » 10 gen 2013, 17:41

Rotaiedel75 ha scritto:Cari tutti,
si in effetti la mia opinione negativa arriva dalla poca chiarezza di dettaglio che offre la scala N in se... e Sopratutto la difficoltà per le elaborazioni fai da te:

Qui in seguito nella foto volevo mostrare alcune irregolarità, oltre alle chiodature troppo grandi, che sicuramente nella scala H0 potevano essere risolte in modo molto più risoluto. :smile:

Immagine

-4-



Credo che sia sbagliato profondamente il termine di paragone.

Io parlo sia da accazerista che da ennista, in quanto coltivo entrambe le scale (si aggiunga anche un pochino di zero.....).

Quando ho approcciato alla N in via definitiva (circa 4 anni fa) mi sono prefissato di realizzare dei modelli FS semplici, puliti e a costo contenuto. E penso di riuscirci via via, senza investire capitali e con risultati rispettabili. Il motivo? Forse la simpatia che da sempre covavo per questa scala. Nelle mie elaborazioni (e qui nel forum se ne possono vedere più di una.....) ho privilegiato senz'altro i costi, che come dice Carlo, vanno analizzati per bene, di modello in modello e di elaborazione in elaborazione. Se si spende qualcosina e ci si applica, si possono ottenere modelli di pregio nonostante la scala. Fa parte delle aspettative e delle capacità di ciascuno. Indubbiamente la N permette di realizzare un bel plastico in 2 metri quadri, che con la HO non si può certo realizzare, con buona pace del dettaglio.....

Ma procedendo per confronti, anch'io ho realizzato la E 428 partendo dalla DelPrado, e con settanta euro (SETTANTA......) ho ottenuto un affidabilissimo modello che funziona benissimo e , vista la scala, per i miei gusti ha comunque un discreto dettaglio (anche le scalette...). Ma se mi gira storta e voglio vedere una E 428 semiaerodinamica superdettagliata....guardo il corrispondente Rivarossi in HO e lì ci trovo tutto e al massimo dettaglio. La differenza? Altri 70 Euro almeno, e se avessi problemi di spazio in casa anche l'impossibilità di fare un plastico decente, a meno di non usare curve....tranviarie. Ne vale la pena? E' soggettivo....

Non sempre poi l'accostabilità in termini di dettaglio regge; magari i modelli industriali sono in linea di massima paragonabili a quelli della scala maggiore, fermo restando il fatto che di industriale FS c'è ancora molto poco. Ma se prendiamo ad esempio i carri FS di MW Modell di recente realizzazione, si può affrontare in tranquillità macro e lenti di ingrandimento.

Io in questo periodo sto realizzando una 685 in N; non ho nessunissima speranza nè pretesa di arrivare al dettaglio di una 685 Os.Kar; so già che è impossibile. Mi costerà meno di un terzo di quanto ho pagato per il corrispondente modello HO e potrò farla correre sul tavolo di casa......mentre la sorella più grande starà per sempre parcheggiata in vetrina.

Dunque, penso che se la discussione procede sul sentiero di guerra e non per obiettivi concreti, non porti a nulla...
...nel vano tentativo di imitare Dio, l'uomo costruì la E.444....

Il mio canale Youtube: E.444.107
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Re: La scala N

Messaggioda FastFranz » 10 gen 2013, 17:59

luigi voltan ha scritto:... la N permette di realizzare un bel plastico in 2 metri quadri, che con la HO non si può certo realizzare, con buona pace del dettaglio ...


Il mio tracciato (che affettuosamente chiamo il "plastichetto") misura cm 125*52 (quindi molto meno di 2 metri quadrati): è ambientato, grossolanamente, nell'ovest statunitnense (anni 50, con qualche "licenza"): ci faccio andare i "trenini", ci faccio un pò di modesto "esercizio". E' ubicato (ed esce "a scivolo") sotto la mia scrivania.

Prescindendo da quest'ultimo dettaglio con quelle dimensioni (cm125*52) che ci faccio in H0?!?! Un diorama statico, forse ...

NON tutti hanno a disposizione "ettari quadrati" da dedicare al fermodellismo, io - ad esempio - ci tengo gli acquari. ;-)

luigi voltan ha scritto:Dunque, penso che se la discussione procede sul sentiero di guerra e non per obiettivi concreti, non porti a nulla ...


QUOTONE A MANETTA!!! Non intendo guerreggiare con alcuno (ho già visto altri forum bruciare di ... "flame"). Ogni "opzione" del modellismo (non solo ferroviario) è interessante e permette di fare le proprie scelte ... NON è una gara a chi è più "fico", credo!!!

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Re: La scala N

Messaggioda carlo.mercuri » 12 gen 2013, 19:26

FastFranz ha scritto:Conosco (solo modellisticamente) Carlo Mercuri, e so come lavora: la 636 (ex C.I.L.) da Lui pesantemente "manipolata" e presentata su uno degli ultimi numeri di TTM è una, vera ed autentica, "cannonata"!!
Francesco


Ti ringrazio molto Francesco.
Ho abbandonato per un attimo le fotoincisioni e ho cercato di proporre qualcosa che poteva essere ancora di più alla portata davvero di tutti e spero di esserci riuscito. I materiali di base non costano molto, gli aggiuntivi tutto sommato neanche tanto, e procedendo per gradi si riesce ad avere un modello più che dignitoso. Il fermodellismo è anche questo: adattare, elaborare, incollare, limare, saldare, ecc...!!!
Per quanto riguarda le motorizzazioni e i modelli giapponesi, non posso dirne che bene. Ho un amico che ha tantissimi modelli e sono veramente perfettamente funzionanti con dettagli fantastici, scorrevolezza inarrivabile e movimento realistico e il costo è sempre abbordabile. Io ho usato spesso motorizzazioni giapponesi o parti di esse nelle mie elaborazioni e sono sempre perfettamente funzionanti.


luigi voltan ha scritto:... ho privilegiato senz'altro i costi, che come dice Carlo, vanno analizzati per bene, di modello in modello e di elaborazione in elaborazione. Se si spende qualcosina e ci si applica, si possono ottenere modelli di pregio nonostante la scala. Fa parte delle aspettative e delle capacità di ciascuno. Indubbiamente la N permette di realizzare un bel plastico in 2 metri quadri, che con la HO non si può certo realizzare, con buona pace del dettaglio.....


Infatti Luigi, è proprio così. La cassa di un modello CIL costa poco più di 10€ e che si usi la base Arnold o qualcosa di diverso come ho fatto io permette di avere un locomotore di tutto rispetto. Poi sta a chi elabora avere più o meno dettagli a seconda anche delle proprie capacità. Si ottiene comunque qualcosa di buono per muovere i nostri treni sul plastico.
Concordo anche sul fatto che i modelli in H0 (a fronte comunque di una spesa ben più importante) spesso rimangono relegati in vetrina con l'impossibilità di applicare ciò che il fermodellismo vero richiede e reclama, il movimento dei treni in spazi casalinghi e, ripeto, casalinghi. Oggi si tende troppo spesso a vivere i proprio treni solo in occasione di mostre e manifestazioni, cosa bellissima ma anche frustrante. Io voglio vedere continuamente i miei treni e voglio vederli in ogni momento che ne ho voglia e a casa mia. Non posso aspettare di andare, per esempio, a Prato con il mio treno e farlo girare per il tempo che mi spetta, ho bisogno di una situazione stabile fra le pareti domestiche. E l'N permette tutto ciò. Non solo, ma permette anche, (vista la carenza di materiale pronto, perchè in kit ormai ci sono diverse cose, e diverse sono anche quelle da poter elaborare), di esercitare le mani ed applicare le tecniche che ogni buon fermodellista dovrebbe avere e che in troppe persone ormai in Italia sono sopite e dimenticate.

Carlo
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Re: La scala N

Messaggioda MAGO MERLINO » 21 gen 2013, 15:42

Cosa affascina della scala N?
In primis la possibilità di avere un plastico credibile cioè meno giocattolesco dell’ HO .
A livello di modello HO offre piu’ dettagli e la marcia dei rotabili e’ probabilmente più godibile è più semplice l’istallazione del DCC viste le dimensioni .
Però il fascino della N è particolare permettendoti di costruire paesaggi più credibili (insomma mi fanno sognare di più )Senza considerare che se piace l’italiano ti da l’opportunità di auto costruire quasi tutto rotabili edifici segnaletica ecc. Cosa che in HO non ha senso perché oggi troviamo di tutto in italiano basta poter disporre di danari sufficienti ad acquistare i materiali desiderati.
Con questo amo anche la cosi detta scala regina HO in particolare la RIVAROSSI fuori scala a cui sono legati molti ricordi della mia infanzia . E poi non ci dimentichiamo che Rivarossi è stato anche scala N vi ricordo la meravigliosa Tartaruga dal meraviglioso funzionamento anche per l’epoca di cui si parla che è ancora oggi competitiva con i modelli attuali .
Comunque come tutti gli amori ciò deve scaturire dal cuore a cui in molti casi sono legati anche i nostri ricordi che ci accomunano alle varie vicende della nostra vita. Per cui è molto soggettivo amare l’una o l’altra scala.
Un saluto a tutti da
MAGO MERLINO

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