La scala di Rivarossi: una gatta da pelare



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Già da tempo in contatto con loro, abbiamo insieme deciso di creare una sezione del forum dedicata al loro sito.
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La scala di Rivarossi: una gatta da pelare

Messaggioda Giorgio » 29 set 2009, 18:43

bisoglio ha scritto:Concordo poi senz'altro sulla necessità di aprire un nuovo thread (post, sezione,... come si dice? boh!) sull'argomento, come indicato nel precedente intervento di Massimo... visto che in questo si è parlato di altre cose che ben poco c'entrano con la Rivarossi...
Lo vuoi aprire tu, Giorgio, come "referente" del lavoro di aggiornamento del sito? Grazie, Paolo

Massimo ha scritto:Potrebbe essere un'indicazione per le produzioni più recenti e limitando solo a questi la definizione di scala corretta. Ma da una mia analisi ho scoperto che la corrispondenza alla scala esatta corrispondeva non sempre alla totalità del modello ma solo per le quote più delicate. La carrozza letti tipo P era esatta in lunghezza ma non in altezza ed in larghezza. Ma naturalmente la definizione "scala esatta HO" dovrebbe riguardare tutte le dimensioni del modello.
E' sicuramente una gatta da pelare ma credo che prima o poi bisognerà affrontarla.

Sicuramente è una gatta da pelare, ma va bene.
Con i "benefici di inventario" dovuti anche a quanto sopra citato da Max.

Questa è una nota sulle scale già presente sul sito: http://www.rivarossi-memory.it/Tecnica/Rivarossi_H0.htm

Devo dire che in questo campo (rapportare i modelli alla scala reale) sono estremamente scarso. Quindi per questa partita è più che mai necessario l'aiuto di tutti.
Mi ricordo che Italmodel misurava le scala dei modelli testai ... e bocciava sistematicamente Ruvarossi.
Giorgio

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Re: La scala di Rivarossi: una gatta da pelare

Messaggioda bisoglio » 29 set 2009, 19:19

Do' senz'altro la mia disponibilità a collaborare!! Mi sembra ne valga davvero la pena di spelare questa gatta!
_____

Come suggeritomi da Giorgio al quale avevo posto la domanda specifica, la giro a tutti voi e così intanto entriamo in tema...
Secondo voi i carri bisarca tipo Laekks e Sitfa realizzati da RR nel 1985 circa nei colori blu, arancio e mattone (quelli senza vetture!) sono ancora in scala 1:80 o già in 1:87 ?!

Paolo
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Re: La scala di Rivarossi: una gatta da pelare

Messaggioda Massimo » 30 set 2009, 7:48

Ecco il primo incastro: i carri sono in scala 1/87 in lunghezza ma la larghezza è alterata per coerenza verso tutto il resto della produzione RR. Chi mi spinse ad abbandonare la casa di Como fu l'uscita sul mercato dell'e626 Roco. A confrontare il nuovo modello austriaco con la produzione RR mi venne un coccolone. Non solo tra le motrici ma anche nel materiale rimorchiato la differenza era notevole e non più accettabile (almeno per un fermodellista come me, diverso dal ruolo di collezionista).

Dopo questa premessa lancerei il primo punto fermo:

UN MODELLO VA CONSIDERATO IN ESATTA SCALA 1/87 SOLO SE RISPETTA TOTALMENTE LE QUOTE PRIMARIE (altezza- larghezza-lunghezza). Si possono tollerare leggere alterazioni (ad esempio la lunghezza dei respingenti, gli spessori dei mancorrenti, il passo e l'interperno dei carrelli, ecc...)

Dunque i carri portaauto RR non sono da ritenere in scala; è da osservare che la stessa RR non considererà in scala esatta le sue stupende carrozze CIWL per una leggerissima differenza (a memoria mi pare circa 1mm in altezza dal pf).
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Re: La scala di Rivarossi: una gatta da pelare

Messaggioda bisoglio » 30 set 2009, 8:20

Molto interessante, Massimo..
Ma la stessa cosa secondo te vale per quelli degli anni 60/70 Art. 2048 in colore grigio chiaro con sopra le macchinine Fiat 500, 850 etc...? O lo stampo è cambiato in quelli più recenti?

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Re: La scala di Rivarossi: una gatta da pelare

Messaggioda Massimo » 30 set 2009, 9:24

Gli stampi sono gli stessi; solo che dall'85 furono commercializzati senza auto e nelle livree rosso ferro e arancio (SITFA) e blu e grigio (Ausiliare SpA).
Questi carri erano corretti anche in altezza (basta confrontarli con le auto Wiking) purtroppo la larghezza...
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Re: La scala di Rivarossi: una gatta da pelare

Messaggioda Giorgio » 7 ott 2009, 12:50

Andiamo avanti e approfiodiamo il discorso o restiamo sul generico?
Cioè rotabili italiani fino al 1985 sempre in scala1:80 (circa) e dal 1986 in 1:87 ma solo per gli stampi nuovi.
Rotabili americani sempre in scala 1:87 (circa)
Rotabili europei ... mah.

Se si approfondisce, bisogna avere dati corretti e verificati, 'ché se dobbiamo scrivere senza "conoscenza di causa" è meglio lasciar perdere.
Considerate che per le loco italiane nella rispettiva pagina è già scritto se e quando diventano in scala corretta (ma sono pochissime).

Oh, per me va benissimo inserire la scala del modello, in quanto più info inseriamo migliore è il "servizio" per gli appassionati, ma ripeto, se vogliamo metterlo scriviamo il dato esatto.

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Re: La scala di Rivarossi: una gatta da pelare

Messaggioda bisoglio » 7 ott 2009, 13:24

Sì Giorgio, sono d'accordo col fatto di dover essere precisi, OVVIAMENTE!!...

Chiedo ai più esperti di me... Il metodo per capire la scala può essere semplicemente quello di misurare il modellino e rapportarlo alle dimensioni originali del modello reale?
Perché, se così fosse, credo non sarebbe così difficile trovare in letteratura e on line le misure dei rotabili veri e tirare fuori la scala RR andando a misurare appunto le misure dei modellini in nostro possesso (credo infatti che tra tutti gli utenti del forum abbracciamo quasi tutta la produzione RR, o sbaglio??...)

Oltretutto siamo avvantaggiati dal fatto che per moltissimi dei modellini esiste già adesso tra di noi una conoscenza CERTA della loro scala, ad esempio per tutti quelli vecchi in 1:80 o per quelli più nuovi in 1:87... e inoltre credo che una volta stabilita una scala per un modello, ad esempio un certo carro merci, la stessa scala vale per tutte le sue varianti di colore, con/senza garitta, con un carico o un altro e così via...

Non resta altro che iniziare con calma da quelli "incerti" e andare avanti, nessuno ci corre dietro!!

Io quindi PROPONGO DI FARLO SICURAMENTE!

Paolo
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Re: La scala di Rivarossi: una gatta da pelare

Messaggioda Massimo » 7 ott 2009, 14:19

eccoci dunque a pelar gatte...
propongo (escludendo le isterie da contachiodi) di attenerci alle quattro quote CERTE (ricavate da quotati, figurini o rilievi):

altezza della cassa
larghezza della cassa
lunghezza della cassa
altezza del telaio dal pf

resta il problema dell'altezza del telaio dal pf...in RR è sempre stato un disastro e molti carri, magari in scala corretta (per le tre quote precedenti), non lo potrebbero diventare a causa di questa ultima rilevazione.
Che si fa?
So di fermodellisti che, in carri ragionevolmente in scala corretta, ad esempio il carro coperto C MV - quello con botti per trasporto vino - sono intervenuti sull'altezza dal pf per poter far correre il modellino assieme ad altri carri 1/87 esatta.
Io escluderei dalle misurazioni la lunghezza fuori respingenti (tutti i modelli RR sono quotati così nei cataloghi ! (22) ), essendo questa quota suscettibile di svariate interpretazioni da parte dei produttori e dunque indicando per ogni modello:

SE: Scala Esatta (corrispondenza della 4 quote)
SI: Scala Ibrida (corrispondenza di alcune delle 4 quote)
SRR: Scala 1/80

che ve ne pare?
Massimo

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Re: La scala di Rivarossi: una gatta da pelare

Messaggioda Giorgio » 7 ott 2009, 15:41

Va bene!!!!!

Ma mi sorge un dubbio: mentre verificavo le loco rifatte in scala corretta 835, 428 prima serie , 428 seconda Serie, 646 seconda serie, notavo che la lunghezza del modello da catalogo (fuori respingenti) fra le due versioni è molto simile: esempio la 428 (1:80) è 22cm contro 218mm (1:87).
Come mai? rapportando la scala la differenza dovrebbe essere di circa 20 mm non solo 2mm.

A proposito la 428 seconda serie che compare nel catalogo 1998 (in scala esatta) è stata effettivamente fatta o è uscita solo sul catalogo?
Giorgio

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Re: La scala di Rivarossi: una gatta da pelare

Messaggioda Giorgio » 7 ott 2009, 16:17

Ho riordinato il menu delle loco elettriche italiane: http://www.rivarossi-memory.it/Riva_Loc ... triche.htm
Il senso è quello di mettere vicini rotabili simili.
Mi pare di più ordinato e di chiara lettura che prima. Che ve ne pare?
Ma adesso mi metto a lavorare (22)
Giorgio

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