Trasformatori-raddrizzatori-alimentatori



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Potete utilizzare questa sezione per chiedere informazioni sul materiale fermodellistico, case che producono un particolare oggetto che vi serve e per condividere con tutti un particolare accessorio che avete trovato e che può venire utile a tutti coloro che hanno intrapreso una "avventura" modellistica.

Trasformatori-raddrizzatori-alimentatori

Messaggioda Dario Romani » 6 mag 2015, 18:19

Dal corrispondente argomento su Rivarossi-Memory:
Max 851 ha scritto:Il mio interesse c'è sempre, almeno per quanto riguarda il modo di aprire il trasformatore 4011, solo che finora non ho avuto la possibilità di scattare qualche foto dei famigerati "tappi". Massimiliano

Max 851 ha scritto: OK, grazie dei consigli che proverò a seguire appena avrò tempo. ---OMISSIS---Massimiliano

FNM600 ha scritto:Anzi sarei tentato di scrivere un e-mail direttamente alla Bu"hler [lupe.gif] riguardo come aprire i RT8 e RT11 ! :smile: ;-) .
Dal loro sito sono orgogliosi del fatto che producono sia prodotti standard, prodotti modificati che prodotti su richiesta e disegno dei clienti... come potrebbero essere stati i nostri RT8 e RT11!


Alla Buehler avevo scritto insistentemente per chiedere quale fra i loro numerosissimi motori fosse il motore sostitutivo del modello LGB della loco-tender austriaca serie U, ma niente da fare.
E il proprietario è un grande appassionato, non di treni, ma di cavalli (non da corsa, ma da passeggio).
Lo dico con grande ammirazione per Lui!
Comunque consiglio di non aprire gli alimentatori.
Se si usura la pista del regolatore, non resta che metterlo al massimo in un verso, ed utilizzare un regolatore elettronico esterno, più invertitore di marcia.
Ultima modifica di Dario Romani il 7 mag 2015, 11:04, modificato 3 volte in totale.
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Messaggioda FNM600 » 6 mag 2015, 21:27

E' da un po' che non ti sentivo, ma si hanno anche altri impegni! -4- di nuovo.
Dario Romani ha scritto:
Alla Bu"hler avevo scritto insistentemente per chiedere quale fra i loro numerosissimi motori fosse il motore sostitutivo del modello LGB della loco-tender austriaca serie U, ma niente da fare.

Ho il sospetto che non trattano direttamente con il pubblico :-( ma solo con acquirenti di oem come la LGB che ordinano all'ingrosso, magari la LGB avrà ordinato qualche motore in più ma poi ce lo venderebbero con molto profitto a prezzi da modellismo e non non da componente elettrico se hanno comprati in più per ricambi!
In ogni caso il loro sito sembra solo in Deutsch al massimo in Englisch! (la c in più è un'aggiunta Deutsch! Yellow_Flash_Colorz_PDT_02 )!

Dario Romani ha scritto:E il proprietario è un grande appassionato, non di treni, ma di cavalli (non da corsa, ma da passeggio)! Lo dico con grande ammirazione per Lui!

Questo è un inuendo magari vero che può crearci grane legali, ma dubito che lui legga Ferramatori in Italiano! Ma di nuovo è ovvio che malgrado la pubblicità sul sito internet di essere verde non penso che s'interessa molto del umwelt ossia ambiente e di clienti al dettaglio come noi, solo grosse vendite!.
Dario Romani ha scritto: Comunque consiglio di non aprire gli alimentatori.

Caro Dario,
concordo con tè soprattutto se detti alimentatori sono usati da giovani fermodellisti soprattutto figli altrui, date le attuali implicazioni legali odierne in questo clima di pubblico considerato assolutamente irresponsabile ma pronto a fare richieste facili di danni veri e presunti!
Veramente l'alimentatore riparato dovrebbe essere risigillato in modo sicuro a prova di bambino e sottoposto a prova d'isolamento ad alta tensione secondo norme vigenti CEI/IEC richiedendo apparecchiature non facilmente disponibili in casa.
Personalmente proverei a ripararli solamente per uso personale e se uno veramente capisce praticamente di circuiti elettrici/ronici!
Penso che negli alimentatori elettronici, il regolatore agisce con un cursore su una resistenza del tipo il controllo del volume nelle radio. Temo che sarà di qualità assai andante da consumer electronics e magari peggio ancora di dimensioni fatte su ordine (oem) e non standard da negozio di componenti elettronici. Tipico!!

Dario Romani ha scritto:
Se si usura la pista del regolatore, non resta che metterlo al massimo in un verso, ed utilizzare un regolatore elettronico esterno, più invertitore di marcia.

Giusto, ma solo se fa ancora contatto sicuro, ma se non lo fa, si è lasciati con utilizzare l'uscita ausiliaria in ca che va raddrizzata nel regolatore esterno. Inoltre una collezione di scatole e fili.


A proposito di sicurezza, mi hanno detto ultimamente a Novegro (Linate Milano) che le ultime norme vietano la vendita di nuovi alimentatori con cordone a tensione di rete. Così l'abbassamento ed isolamento di tensione deve essere fatto con un apparecchio costruito insieme alla spina, il tipico monoblocco nero inserito nella spina, così nel cavetto al regolatore ed il regolatore stesso che oggi è sempre di tipo elettronico sono presenti solo tensioni bassissime da trenino per la sicurezza dei giovani fermodellisti.
E vero?
-4-
Ultima modifica di FNM600 il 7 mag 2015, 11:09, modificato 3 volte in totale.
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Messaggioda Dario Romani » 7 mag 2015, 9:30

l'amico Omar ha scritto:...si è lasciati con utilizzare l'uscita ausiliaria in CA che va raddrizzata nel regolatore esterno...

L'uscita in CA nei piccoli alimentatori è condivisa per la trazione in CC, ma nei grandi alimentatori è addirittura su un altro avvolgimento secondario indipendente da quello per la trazione in CC.
l'amico Omar ha scritto:...le ultime norme vietano la vendita di nuovi alimentatori con cordone a tensione di rete...

Una grande cavolata! Forse si tratta di una ulteriore intromissione della UE, come sostiene Mr Farage e lo UKIP, per rovinarci la vita di tutti i giorni?
(La decisione è stata se mai della IEC: International Electrotechnical Commission).
Mi è preso un colpo quando un paio di anni fa sul catalogo novità Maerklin era spiegato che in base alle nuove norme gli alimentatori devono essere con spina e SOLO USCITA CC ! Pertanto i loro regolatori per trazione CA includono un inverter DC/AC, magari a 400 Hz per utilizzare poi un piccolissimo trasformatore di isolamento ! Questo è il mio ragionamento.
Diciamolo chiaro che i loro alimentatori non montano più normali trasformatori ma circuiti integrati a tecnologia "switching", ormai più economici .
E comunque i computers lap-top hanno degli alimentatori, sempre a tecnologia "switching", contenuti in scatole nere a parallelepipedo con tanto di cavetti in entrata e in uscita. Ma questa loro uscita 12 Vdc sarebbe improponibile per un plastico, a pena "ELETTROCUZIONE"!
Quindi la semplicità di una volta: "trasformatore + raddrizzatore + regolatore + inversore" non c'è più !
Tutto più complicato ma maledettamente semplice da costruire in una fabbrica asiatica.
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Re: trasformatori-raddrizzatori-Commento Dario Rom. aprire

Messaggioda FNM600 » 9 mag 2015, 2:32

FNM600 ha scritto: ---- OMISSIS -----
A proposito di sicurezza, mi hanno detto ultimamente a Novegro (Linate Milano) che le ultime norme vietano la vendita di nuovi alimentatori con cordone a tensione di rete. Così l'abbassamento ed isolamento di tensione deve essere fatto con un apparecchio costruito insieme alla spina, il tipico monoblocco nero inserito nella spina, così nel cavetto al regolatore ed il regolatore stesso che oggi è sempre di tipo elettronico sono presenti solo tensioni bassissime da trenino per la sicurezza dei giovani fermodellisti.
E vero?
-4-


Riquoto il mio ultimo intervento dove ho quotato un mi hanno detto però da parte da uno che non solo vende ma è un piccolo fabbricante che deve occuparsi in persona di anche questioni di sicurezza della sua mercanzia.
E' modellista e non molto addentro, come mi confida, ai misteri dell'elettricità. Però per stare sul sicuro soprattutto in un luogo pubblico come Novegro, usava per il suo ovale di dimostrazione solo tale tipo di alimentatore con monoblocco nero inserito nella spina e cordocino a bassa tensione.
Mi confermò che tutte le ditte sia grandi che piccole forniscono oggi alimentatori con questa tipologia. Penso spesso forniti da ditte tipo Bu"hler ma Asiatiche per ragioni di costo ossia... sfruttamento della manodopera in paesi totalitari, ecc. :evil: :cry:
Purtroppo si entra nel campi di politici, sociali, morali, ambientali ma non si può essere solo ciechi al solo immediato gretto interesse da hobby a spese altrui. Infatti non è così?

Poi detti una sbirciatina per esempio al catalogo RR-Hornby del 2013 ( Boo!) mi conferma tale situazione dove descrive gli alimentatori più grossi per centraline digitali come trasformatori elettronici.
Ci sono varie centraline per DCC con nomi commerciali come Digital Elite, Digital Select, Select Walkabout oltre a regolatori analogici. Ma per tutti questi vi sono alimentatori separati. Si vedono illustrazione di parallepipedo nero simile a quello usato per i nostri computer portatili, mentre per impianti di avvio al hobby c'è il monoblocco con spina almeno con spina Italiana e non la solita Schuco.
Sbirciando anche il catalogo Hornby GB 2014, si notano le stesse centraline con gli stessi codici ma gli alimentatori con le spine di tipo GB. Gli alimentatori sono chiamati trasformatori elettronici.
Penso di scrivere un prossimo messaggio una volta che scannerizzo diagramma semplificato di detto trasformatore per il beneficio dei non tecnici.

Non penso che sia proibito ancora vendere scatole di controllo con tensione di rete presente dentro come si faceva.

Il fatto è che richiedono un cordone con isolamento spesso di buona qualità ed robusti involucri isolanti con i circuiti interni ben progettati e costruiti per evitare il più possibile che la tensione di rete sia accessibile anche in caso di guasto o abuso da potere essere anche certificati da enti che appongono marchi come il IMQ o VDE, ecc.
Ma ma mi sà che tecnicamente costa meno eliminare ogni presenza di tensione da rete confinandola a monoblocchi sigillati come si fà con i computer portatili (lap top) e altri dispositivi elettronici come telefonini, ecc. per ottenere lo stesso grado di sicurezza per l'operatore.

Inoltre, un modo per semplificare la certificazione di sicurezza e non necessariamente affidabilità di funzionamento di parti con la presenza di tensioni pericolose è di sigillarli, allo stesso tempo abbassando costi di costruzione, in modo permanente. Così per aprirli per ripararli bisognerebbe usare forza bruta come segare plastica saldata con solventi, ecc. !!
Da qui il consiglio precedente del nostro compagno Dario di non cercare di aprirli.
Insomma usa e getta! Sperando che non si rompano troppo presto! Certamente non verde!
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Re: Trasformatori-raddrizzatori-alimentatori

Messaggioda Dario Romani » 9 mag 2015, 15:32

Quando ho scritto di non cercare di aprire gli alimentatori, mi riferivo intanto a quelli Buehler, Titan, ecc marcati anche in altro modo, che ancora incorporavano veri trasformatori.
Quelli attuali senza cavo a tecnologia "switching" sono addirittura pericolosi se usati nelle case italiane, in quanto sono normalmente installate prese bipasso 10A/16A in sviluppo verticale. I trasformatori hanno una spina da 10A a due pin adattata sopra quella che era progettata per una presa cosiddetta Schuco o Siemens da 15A. Inserisci questo aggeggio nella precaria presa italiana a muro e crolla tutto sul pavimento!
Pertanto bisogna procurarsi una ciabatta, meglio se con prese Schuco a 45° dall'asse longitudinale o latitudinale, meglio ancora con interruttore generale luminoso.
+ Ciao da Dario Romani
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Re: Trasformatori-raddrizzatori-alimentatori

Messaggioda FNM600 » 10 mag 2015, 22:14

Dario Romani ha scritto:Quando ho scritto di non cercare di aprire gli alimentatori, mi riferivo intanto a quelli Buehler, Titan, ecc. marcati anche in altro modo, che ancora incorporavano veri trasformatori.
Veramente anche negli alimentatori che chiami switching con trasformatorini ad alta frequenza (kHz) vi sono presenti tensioni letali di rete addirittura nei piccoli circuiti stampati se aperti.

Quelli attuali senza cavo a tecnologia "switching" sono addirittura pericolosi se usati nelle case italiane, in quanto sono normalmente installate prese bipasso 10A/16A in sviluppo verticale. I trasformatori hanno una spina da 10A a due pin adattata sopra quella che era progettata per una presa cosiddetta Schuco o Siemens da 15A. Inserisci questo aggeggio nella precaria presa italiana a muro e crolla tutto sul pavimento!
Pertanto bisogna procurarsi una ciabatta, meglio se con prese Schuco a 45° dall'asse longitudinale o latitudinale, meglio ancora con interruttore generale luminoso.



Caro Dario,

concordo pienamente!
Hai toccato un'argomento assai controverso del quale mi sorprende che il nostro Ordine locale degl'Ingenieri (con tanto iscrizione obblicatoria per esercitare solo se si ha un titolo di studio indigeno Italiano per tenere fuori gente con altre esperienze) non abbia mai fatto pressione per mettere un po' d'ordine nell'interesse della sicurezza effettiva e non burocatica sulla carta.

E' ovvio che i fabbricanti di apparecchi elettrici sono obbligati da enti stranieri a pensare seriamente alla sicurezza dei prodotti da esportazione, ma per ragioni commerciali i fabbricanti a cominciare da quelli nostrani molti dei quali residenti nel futuro 27° Cantone Svizzero laught16 installano spine Sch"uco solo perché è il tipo più diffuso in Europa (ugualmente ci sono varianti Francesi, Tedesche ed altre ma compatibili) dimenticando che la Schu"co non è universale in Europa a cominciare dall'Italia oltre ad altri paesi. Solo per paesi con standards locali presi sul serio, come la GB e la vicina piccola Svizzera i fabbricanti installano la spina giusta.
Vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Spina_elettrica per illustrazioni.

Per esempio in GB le norme in materia che non sono obbligatorie ma volontarie però universalmente osservate sono redatte... proprio dalll'Ordine degl'ingenieri. Infatti sono le famose IET (ex-IEE) Wiring Regulations ormai nella 17a edizione (note anche come BS7671). E le ditte nostrane si adeguano! Lo stesso devono fare anche i Cinesi anche se fanno di tutto per aggirarle per profitto immediato! Mi scuso per il razzismo!

Gli alimentatori monoblocco noti volgarmente in Inglese anche come foruncoli murali (wall warts) presupongono grosse spine che sono ben appoggiate anche con incasso come nella la Schu"co oppure piccoli in confronto alle grosse spine GB da 13A da bollitore elettrico.
Non ci sono prese bipasso, solo grosse prese e spine che non si scaldano mai anche con 3kW di carico da stufone elettriche e bollitori non importa quanto siano ossidate e sporche. Infatti le loro ciabatte e prese sono bestioni con tanto spazio per alimentatori monoblocco ed anche contatti decenti che non si scaldano collegando un bollitore da 3kw per l'acqua calda per il tè. C'è anche il fusibile locale per evitare di collegare più d'un bollitore!
Anche quelli economici tipicamente Empire made" (quale impero? ...eufemismo per Hong Kong fino al 1997), oggi semplicemente Chinky made devono conformarsi!
Anche le piccole prese Svizzere con stesse spine e passo di quelle Italiane ma con la spina della terra sfalsata per polarizzazione fase(Live)/neutro(neutral) sono incassate per incastro meccanico e protezione da contatto con dita. Gli apparecchi senza terra con spine Italiane si possono inserire nelle prese CH con sicurezza. Malgrado il mercato un decimo di quello Italiano per grandezza è obbligatorio vendere apparati elettrici con la spina giusta CH! Certo che costano di più di quelli venduti dall'altra parte della frontiera, come si lamenta il pubblico CH con i negozi Svizzeri, ma pochi soldini per sicurezza effettiva non sono ben spesi?

A proposito personalmente io proibirei la fabbricazione ed installazione di prese bipasso perché francamente le superfici di contatto sono esigue ed incerte con seri problemi di sicurezza dovuto a surriscaldamento sotto carico. Compromesso ingegnoso ed elegante per salvare spazio ma poco affidabile!
Poi a pensarci, gli elettrodomestici con forte assorbimento da richiedere prese grosse sono veramente pochi come la lavatrice, lo scaldabagno, lavastoviglie e stufe elettriche grosse ed in genere poco portatili giustificando linee e prese dedicate che potrebbero avere delle decenti Schu"co o anche connessioni fisse come per le cucine.
Aparte che nella tipica casa Italiana, non importa quanto grande e signorile, il prelievo massimo consentito ancora nel 2015 limitato a... 3kW tramite protezione di sovracorrente al contatore (oggi elettronico da Energia che ti ascolta!), così un innocente bollitore elettrico per fare il tè serale farebbe piombare la casa nel buio! Non parliamo delle saghe di non potere fare il bucato e lavare i piatti contemporaneamente!
Insomma, noi colleghi nell'ordine degl'ingenieri diamoci da fare per metter un po' d'ordine, convenienza e sicurezza negl'impiantistica incivile(?!) nostrana! Magari qualche collega con esperienza estera potrebbe aiutare se non fosse boicottato solo perché ha una laurea conseguita all'estero in lingua decente e non maccheronica come usa adesso in Italia con corsi in English medium come dicono gl'Indiani nel loro accento!
Ultima modifica di FNM600 il 12 mag 2015, 5:47, modificato 3 volte in totale.
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Re: Trasformatori-raddrizzatori-alimentatori

Messaggioda Dario Romani » 11 mag 2015, 8:28

Sono sicuro che tutti gli ingegneri, gran parte degli architetti e geometri, e tutti gli elettricisti installatori sarebbero d'accordo con noi due. NON I PRODUTTORI, NON I NEGOZIANTI.
Non si capisce perché in Italia non si sia deciso 20 o 40 anni fa o oggi di proibire le spine 16A italiane a passo largo, per le quali si richiede l' inter-operabilità di tutte le prese installate ovunque nel Paese in casa, e uffici, officine, negozi, ecc. E poi tutte le Multiprese (="ciabatte") in vendita hanno la spina 16A italiana a tre pin grossi. Un controsenso.
Eppure anche in Italia lo standard ufficiale è la presa/spina tonda Schuco/Siemens.
E' vero poi che le prese bipasso/tripasso sono meccanicamente deboli.
multipresa.jpg
multipresa commerciale con spina 16A, int. e 9 prese brevetto GBC
multipresa.jpg (77.15 KiB) Osservato 4373 volte

Prima risoluzione da prendere: non costruire Più alimentatori integrati con spine di massa superiore a 50 grammi (praticamente neanche per i telefonini) ma solo con cavo di almeno un metro (quanto può costare di più?: un euro?).
Non capisco questa grande ipocrisia, ma ritorno alla mia convinzione che in Italia niente di scritto ufficiale sia valido, neanche la Costituzione, ma solo quello scritto a penna o pennarello su un pezzo di carta attaccato con nastro.
PS
Omar ha scritto:...Non parliamo delle saghe di non potere fare il bucato e lavare i piatti contemporaneamente!...

Ma perché io mi ricordo che in Australia le lavatrici e le lavapiatti non avevano il riscaldamento elettrico ma due ingressi acqua fredda e CALDA, ed in Europa quante tonnellate di CO2 stiamo producendo per questa inadeguatezza?
Ultima modifica di Dario Romani il 11 mag 2015, 14:18, modificato 5 volte in totale.
Motivazione: Inserite precisazioni ed illustrazione
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Re: Trasformatori-raddrizzatori-alimentatori Ciabatte

Messaggioda FNM600 » 27 mag 2015, 19:12

Comincio con l'ultimo argomento con meno attinenza al fermodellismo tirato in ballo di passaggio:

Veramente l'industria Italiana è capace di produrre lavatrici predisposte per acqua calda , ma per evidentemente per il mercato Italiano le vendono con solo ingresso per acqua fredda con riscaldamento interamente elettrico con resistenza interna!
Vedasi foto
P1040195.JPG
Retro della mia lavatrice

della mia Candy prodotta a Brugherio MI (Milano) o MZ (Monza Berlusconi) e acquistata nel 2003.
E' ovviamente predisposta per H & C ma per economia solo Cold .
Una delle ragioni date è che non c'è controllo sulla temperatura d'ingresso dell'acqua calda che rovinerebbe i tessuti delicati. Non sarà mai più di 60/70 °C ...eppoi i primi litri sono di solito quelli raffreddati nella tubazione dalla caldaia al bagno.
Ho avuto molte litigate con negozianti locali anche su questo argomento. I peggiori sono quelli piccoli che dovrebbero essere più informati mentre capisco comessi/e per lo più giovani e carini non molto informati della grande distribuzione!
In Svizzera invece la lavatrice è spesso condominiale di tipo industriale con marche strambe tipo Zug ! Ossia Treno!
A dire il vero se l'acqua calda è scaldata in uno scaldabagno elettrico conviene solo acqua fredda, ma non se scaldata con legna, carbone o gas come usa oggigiorno!
________________________________________________________
Riguardo i Wall Warts ossia i foruncoli murali penso che erano progettati per grosse prese in uso in certi paesi come la Gran Bretagna, anche le Schu"co incassate.
P1040216.JPG
Vecchio alimenentatore da 400 grammi con trasformatore tradizionale con nucleo di ferro per segreteria telefonica a 2 nastri a cassetta.

Notare la spina di terra in plastica essenziale per azionare gli schermi per bambini oltre che per stabilità!
P1040215.JPG
Notare la spina di plastica di terra per aprire gli schemi di sicurezza
.

Però detti affari sono troppo grossi per le eleganti presine nostrane! :?

Qui Telecom Italia si merita un cappello da asino per fornire un Wall Wart invece d'una spina. :shock:
P1040198.JPG
Presa con 3 postazioni e Wall Wart fornito da Telecom Italia per il loro ultimo modello di router.

Questo è per alimentare il loro ultimo modello di router dal quale tutta la mia attività con voi del Forum dipende! ;-)
E' ovvio qui perché la presa Italiana da 6A è più pratica e compatta delle grosse Schu"co a non parlare dei mostri Britannici da bollitore elettrico e quindi popolare nelle case nostrane :smile: !
_________________________________________________________
Riguardo ciabatte e prese:
Dario Romani ha scritto: --OMISSIS--
Non si capisce perché in Italia non si sia deciso 20 o 40 anni fa o oggi di proibire le spine 16A italiane a passo largo, per le quali si richiede l' inter-operabilità di tutte le prese installate ovunque nel Paese in casa, e uffici, officine, negozi, ecc. E poi tutte le Multiprese (="ciabatte") in vendita hanno la spina 16A italiana a tre pin grossi. Un controsenso.
Eppure anche in Italia lo standard ufficiale è la presa/spina tonda Schuco/Siemens.

Scrivero su altro messaggio su qual'è lo standard Italiano (ammesso che ci sia uno?) di presa in fabbricati civili residenziali .
Ho notato la foto postata Dario il 10 Maggio 2015 d'una ciabatta con ben 9 prese tutte bipasso e 3 anche Schu"co ( un primato! :-o ) che considero un pericolo pubblico!
Non c'è fusibile di protezione perché è possibile collegare contemporaneamente una stufa elettrica e bollitore per fare la tazza di tè oltre ai consueti alimentatori per i trenini e altre utenze del plastico! Situazione molto plausibile nella stanza del plastico spesso un locale (sottotetto, cantina, box, ecc.) non raggiunto dalle tubazioni dei caloriferi e lontano dalla cucina. Benché in case alimentate dall'ENEL e concorrenti ci pensa l'interruttore del contatore dell'Energia che ti ascolta a mettere in sicurezza con blackout generale anche in scala HO o N o altro ! :lol:

Riguardo le prese e spine, se un fà il censimento di tutti gli elettrodomestici ed apparecchi utilizzatori di energia elettrica in casa comprese le nostre ferrovie modello :smile: si noterà che solo una piccola minoranza assorbono più di 6A ossia 230x6=1380VA. Quindi la richiesa di prese da 10A è esigua. In casa mia è solo la lavatrice e così è essa l'unica presa Schu"co installata in casa mia. Tutte le altre 6A con terra. Tornerò su altro messaggio su cosa uno che dovrebbe sapere meglio mi affibio! :-x :evil: :cry:

Storicamente penso che le ciabatte sono state inventate in tutto il mondo penso negli anni 70 per i cultori del HI-FI con una moltitudine di scatole (amplificatori principali e pre-, giradischi, sintonizzatori, ecc. ognuna con il suo alimentatore e spina. Poi negli anni 80 con i sistemi di PC con le varie periferiche. Certamente che a noi fermodellisti le ciabatte sono venute utili per la varietà di trasformatori ! :smile: Ci sono però varietà nazionali purtroppo! :oops:
In tutti questi casi il carico totale per ciabatta è sempre da esperienza meno di 1kW e spesso meno di 6A così con inpunità alle mie ciabatte Italiane ci metto una spina piccola da 6A con l'aggiunta di avviso!
P1040236.JPG
Ciabatta stile Italiano da 6A

Anche a quella Britannica da 13A ho sostituito la spina da 13A BS1363 con una da 6A (un po' difficile infilarci conduttori da 2.5mm2 e doppio isolamento) ma con il fusibile della ciabatta da 5A invece dei consueti 13A. Questa è per il mio BBC Acorn http://it.wikipedia.org/wiki/BBC_Micro con spine sigillate in fabbrica.
P1040288.JPG
Confronto tra ciabatta GB e IT.
Entrambe modelli economici senza interruttore di produzione orientale.


Penso che una ciabatta stile Italiano da 10 postazioni sarebbe fattibile e sicura anche completa di fusibile, interruttore e luce spia a neon con lunghezza max. di 400mm! :smile: Cosa impossibile se di stile Tedesco (Schu"co) o GB (13A BS1363) :cry:
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Re: Trasformatori-raddrizzatori-alimentatori (switching)mk d

Messaggioda FNM600 » 2 mar 2018, 12:59

Scusandomi per il lungo intervallo, mi rifaccio vivo sull'argomento alimentatori:

Visto che è parlato di nuovi alimentatori "switching" ed elettronici con circuiti integrati oggi di moda:

Allego foto di schemino generico disegnato dal sottoscritto di tale alimentatore sperando che sia comprensibile a chi non è molto tecnico, ma almeno capirci dietro alla confusione generata da produttori e rivenditori che è prevalente tra gli utenti.

PSUswitching.JPG


Spiegazione:
Faccio anche riferimento a questo messaggio su argomento simile viewtopic.php?f=53&t=4444&hilit=alimentatori&start=30 datato merc. 25 feb. 2015, 2:49 su come funziona un trasformatore.

La formula fondamentale è:
Tensione ai capi d'avvolgimento trasformatore:
V= k N F Bmax A [V]

dove N= numero di spire [-]
F= frequenza [Hertz]
Bmax=Densità di flusso magnetico massimo [Weber/m2] o [Tesla] Notare che questo deve variare periodicamente nel tempo!
A= Area della sezione trasversale del nucleo magnetico [m2]
K= costante data da 1.41= radice quadrata di (arrotondato a 2 decimali) moltiplicata per 3.14= Pi greco costante della circonferenza.

A partità di tensione indotta, se la frequenza aumenta il flusso magnetico richiesto è minore e visto che la densità massima dipende dal materiale del nucleo per evitare saturazione vuol dire che l'area del nucleo è minore e si può anche ridurre il numero di spire.

In altre parole trasformatori ad alta frequenza sono più compatti e leggeri con anche meno spire dell'avvolgimento. Però bisogna convertire la corrente alternata di rete di solito 50Hz in Europa e 60Hz in America ad una frequenza molto più alta che è dell'ordine di migliaia di Hz . Più è alta e più piccolo è il trasformatore ma questo richiede circuiti elettronici per generare l'alta frequenza.

Seguendo il diagramma, la tensione di rete è:
dapprima raddrizzata da diodi al silicio, poi livellata con filtri come condensatori per essere periodicamente interrotta da un transistor o tiristore a frequenza che arriva anche a 50kHz per ottenere una tensione variabile per alimentare il primario del trasformatore.
La tensione periodica alternata indotta sul secondario dipende, come di consueto, dal rapporto spire dei due avvolgimenti Ns/Np.
E' di nuovo raddrizzata ma con diodi da bassa tensione per correnti più alte date da Np/Ns e livellata con un filtro con anche condensatori.
E' sempre il trasformatore che dà l'isolamento tra entrata ed uscita per sicurezza.

Se la tensione d'uscita non è stabilizzata si ha ciclo aperto (open loop), ma se si desidera stabilizzazione la tensione d'uscita è confrontata con una tensione di riferimento ottenuta tipicamente con diodo zener e la differenza di tensione pilota il rapporto del periodo di conduzione o interruzione della tensione raddrizzata variando il valore suo valore medio della tensione. Questo compensa per le cadute di tensione nei circuiti come negli avvolgimenti del trasformatore ed anche variazione della tensione di rete.
Il percorso di reazione può essere tramite coppia LED e fotodiodo o trasformatore ausiliare o avvolgimenti ausiliari del trasformatore principale.

I dettagli dei circuiti variano ma il principio è più meno lo stesso.

Come si vede dal diagramma: il raddrizzatore, filtro e il semiconduttore di commutazione (switching) devono essere tipi per sopportare alta tensione di rete (valore di picco più sovratensioni) di alta qualità frutto di R&D lungo gli anni. Innalzare la frequenza causa aumento delle perdite di commutazione dissipate in calore oltre ad induttanze e capacità in circuito che limitano la frequenza. Inoltre il trasformatore per ridurre le perdite parassite proporzionali alla frequenza deve avere il nucleo di ferrite e non più in ferro anche questo frutto di scoperte e sviluppo di materiali.
Dal diagramma ho omesso componenti di protezione per smorzare sovratensioni anche transienti d'origine sia interna (commutazione) che esterna dalla rete o dal carico che distruggerebbero semiconduttori in microsecondi !

Conclusione: malgrado la complessità di questi alimentatori elettronici, finisce che sono più compatti e magari più economici di quelli con notevole mole di ferro per il nucleo e rame per gli avvolgimenti soprattutto se prodotti in massa con operai malpagati a montare componenti... ma ormai anche con catene di montaggio micro robotizzate!
Soprattutto se stabilizzati hanno rendimento più alto scaldando di meno perché la commutazione è digitale con onde rettangolari senza dissipare energia in cadute di tensione su restenze.

Riparazioni sono solo per chi capisce elettronica oltre a consapevolezza che ci sono tensioni letali di rete e possibilità di scariche e sfiammate su circuiti stampati miniaturizzati. Lavoro certosino soprattutto per alimentatori più piccoli e con elettronica da consumo che spesso non conviene!
E' per questo che sono sigillati per sicurezza e NON sono veramente riparabili!
FNM600

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