Massimo ha scritto:per Giorgio:
"...quindi per l'Italia che voleva la scala 1:87 producevano in scala 1:80 circa.
Per l'Inghilterra dove volevano la scala 1:76 realizzarono modelli in scala 1:87, mentre la classica scala RR 1:80 sarebbe stata più gradita..."
si... ricordo la rabbia dei fermodellisti del tempo (me compreso!...) eravamo inascoltati (è strano che un'azienda che dialoga con la sua clientela non sappia - o non voglia- accontentarla) ma ricordo anche l'arroganza nel mantenere la vecchia scala, giustificandola con una serie di osservazioni da lasciare allibiti. Persero una grossa fetta di mercato, tra cui un intero popolo di fedelissimi, tra cui il sottoscritto ...
Spesso penso che certi fabbricanti vogliono tenere lo "status quo" a causa enorme investimenti in stampi esistenti e per accontentare i modellisti esistenti che vogliono la scala esistente per compatibilità con i trenini del papà, ecc. Ma spesso è da parte delle ditte per tenere lealtà alla ditta esistente! Non è così?
Penso che faccendo plastici e composizioni di treni in Italia soprattutto al Nord vicino ai valichi Alpini vuol e voleva dire anche avere realisticamente molti modelli non Italiani e quindi non in scala Italiana Rivarossiana 1:80 spesso incogruenze erano ovvie. Vedi carrozze UIC-X Tedesche a 1:87 e UIC-X Italiane a 1:80 e lo stesso per le vetture CIWL a non parlare dei merci!
Siccome la presenza di carrozze e vagoni esteri in GB accessibile solo per ferry-boat sostituiti da un solo traforo sottomarino è minore a confronto di paesi continentali così in GB dette incongruenze succedono di meno e così i grossi fabbricanti (una volta Triang e Hornby e oggi Hornby e Bachmann) possono continuare con la loro scala 1:76!! Negli anni 70 la Triang Hornby faceva carri G UIC sia British Rail che Transfesa in 1:76!
I fermodellisti preoccupati dell'incogruenza del binario scala 1:87 e treni scala 1:76 ricorrono ad un binario a scartamento più largo 18.83mm, ecc. cambiando gli assi e ruote del materiale rotabile anche approfittando di mettere ruote molto fini e realistiche della produzione commerciale. Vi sono molti standards e società come la Protofour, EM society ecc.
Tornando all'Italia l'abbandono della scala Italiana 1:80 fù incorraggiato e riusci con modelli d'alta qualità (realistici, fedeli e ben funzionanti) senza essere troppo costosi come il E.626 della Roco non esistenti da fabbricanti indigeni. Cosa che non avvenne per la GB dove ad eccezione della Royal Scot RR e Warship (la V200 in versione GB) della Fleischmann ci fù un'inondazione di roba assai andante cortesia della Lima.