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E della FMV cosa mi dite?

MessaggioInviato: 27 mag 2013, 12:20
da Giorgio
L'amico Giovanni mi ha fatto avere un catalogo della FMV di Pero (MI) che nel 1952 realizzava rotabili americani in scala H0 e zero con morori RR.
Qualcuno ha altre notizie?
Una pagina sul Sito è doverosa!!!!

Re: E della FMV cosa mi dite?

MessaggioInviato: 31 mag 2013, 11:31
da Giorgio
Ributto su il tread sulla FMV.
Su questo forum ci sono i maggiori esperti in treni elettrici vintage italici (e credo di non esagerare), possibile che nessuno l'abbia mai sentita?

Re: E della FMV cosa mi dite?

MessaggioInviato: 31 mag 2013, 16:57
da Massimo
no, mai sentita (x)

E' interessante notare come, al tempo, si vendessero fin da subito i ricambi. Forse per rinvigorire il catalogo, o per rassicurare la clientela o per permettere elaborazioni fermodellistiche. Interessante notare come l'intera produzione fosse concentrata solo sul mercato americano (...nel 1952); forse per accontentare i militari americani di stanza in Europa.

Comunque, Giorgio, la FMV merita sicuramente una pagina sul sito!

Re: E della FMV cosa mi dite?

MessaggioInviato: 31 mag 2013, 17:52
da adria express
Giusta considerazione...si giustificherebbe così la presenza di un negozio a Trieste che se non vado errato all'epoca era ancora sotto la amministrazione militare alleata.

Re: E della FMV cosa mi dite?

MessaggioInviato: 31 mag 2013, 18:23
da Gabriele
Non credo.
La F.A.V. (che fino ad oggi ignoravo) aveva sede a Pero, alle porte di Milano, e lì venivano certo fatte le scelte produttive.
Sarebbe stato strano che impostassero una strategia commerciale su una situazione di fatto (l'occupazione alleata di Trieste) che ormai era in via di soluzione, che infatti arrivò l'anno successivo.
Quel negozio di cui al timbro non doveva essere altro che uno dei distributori.
Leggo che utilizzava motori RR: forse negli accordi era previsto che non producesse motrici e vagoni italiani così che avrebbe dovuto cercarsi un mercato di nicchia in Italia o rivolgersi a quello americano (ma sarebbero occorsi massicci investimenti..).
Certo è strano!

Re: E della FMV cosa mi dite?

MessaggioInviato: 31 mag 2013, 18:56
da hiawatha
Premesso che le mie sono solo considerazioni, dubito molto che la FMV fosse fosse un vero costruttore. Ritengo piuttosto fosse un importatore/assemblatore di materiali in stile americano. Anche le illustrazioni del catalogo sembrano provenire direttamente dal catalogo di qualcuno dei numerosi fabbricanti statunitensi dell'epoca. Casualmente sono in possesso dello stesso pieghevole postato,con il timbro dello stesso negozio triestino.

Re: E della FMV cosa mi dite?

MessaggioInviato: 2 giu 2013, 10:54
da massimo.ciarapica
poche le cose che posso aggiungere sulla F.M.V. Costruzioni Miniature Ferroviarie, Pero - Milano

1947
non compare nel numero 5 della Rivista del Giocattolo - Speciale Fiera di Milano 14/29 VI 1947
1948
non compare tra i nomi compresi ne “l’industria del giocattolo in Italia - Annuario Guida 1948/49”
1952
Catalogo 1952 che dovrebbe essere di otto pagine

F.M.V. potrebbe essere l’acronimo dei cognomi dei soci, come per la P.V.Z. (Passerella-Visentin?-Zanier) di Milano

Massimo

Re: E della FMV cosa mi dite?

MessaggioInviato: 2 giu 2013, 11:19
da hiawatha
Confermo, sono otto facciate compresa la copertina.

Re: E della FMV cosa mi dite?

MessaggioInviato: 2 giu 2013, 12:41
da Giampaolo
Esaminado il catalogo mi sono balzate agli occhi due "stranezze"

1) Tutti i carri pur essendo di tipico stile americano hanno i respingenti !!!! (la locomotiva e le carrozze no).
2) Non si vede alcun organo di aggancio.

Non riesco a capire il perchè.

Giampaolo

Re: E della FMV cosa mi dite?

MessaggioInviato: 4 giu 2013, 10:16
da Giorgio
E' vero!!
non avevo notato l'incongruenza carri americani-respingenti!
O che FMV era piuttosto "ignorante" sulle ferrovie reali, ma non dimentichiamo che all'epoca il "mercato" accettava di tutto di più senza curarsi troppo della rispondenza al reale.
Forse la produzione non si è mai materializzata e il catalogo è stato fatto per saggiare le risposte del mercato?
Probabilmente non è un caso che i due soli cataloghi di cui abbiamo traccia portino il timbro di un negozio di Trieste, in cui c'erano molti militari americani.
Ma sono solo ipotesi