hiawatha ha scritto:Alla fine del 1966 AGFA cominciò a produrre auto per lo slot racing con il marchio Unicar. Dato che il boom delle piste in scala 1/24 durò solamente un paio d'anni
è possibile che gli ingenti investimenti necessari per gli stampi delle carrozzerie e dei telai abbiano causato qualche problema di liquidità.
( Le auto slot Unicar erano decisamente meglio dei treni..)
Ecco la prima Unicar "slot" prodotta:
.... e questa è la terza:
- La Dino Ferrari 1/24 dell'UNICAR
Hiawatha ha ragione: Favero (ovvero Agfa) con Unicar, certamente si rovinò, cercando di contrastare la concorrenza. Nel giro di due anni progettò e produsse almeno quattro tipi di telai 1:24, sempre più sofisticati, per cercare di rendere i suoi modellini più competitivi delle vetturette americane importate, pur mantenendo prezzi inferiori del 40-50% rispetto alla concorrenza.
Il primo telaio era in alluminio stampato (anodizzato blu) e tondini di acciaio e montava motori D36 Mabuci (giapponesi). Era snodabile ma pesante e alquanto fragile.
Il secondo (leggerissimo) era di alluminio dorato con braccetto in lamierino di acciaio avvitato e montava motori più piccoli (D26). Era indeformabile ma poco performante.
Il terzo aveva il pianale in nylon, elastico e quasi trasparente con l'attacco del motore in alluminio, incastrato senza viti (.......una pena!!!)
Il quarto, del tutto diverso, era abbastanza competitivo: in polipropilene nero (Moplen) completamente snodabile e regolabile ma comunque non all'altezza della Cucaracha americana, delle varie Carrera tedesche e nemmeno della Mini A italiana.
Unicar non fu competitiva nemmeno nel prezzo a causa dell'importazione giapponese (Kogure, Plamo Tokio, ecc) che costava la metà.*
Es: Cucaracha COX: 14.200£ - Scarab Monogram: 10.500£ - Ferrari P3 Unicar: 6.500£ - Corvette Kogure: 3.500£ (prezzi 1966-67)
Oliviero (vecchio slottista del '65)