realismo o dinamicità?



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Re: realismo o dinamicità?

Messaggioda Angelo Temporin » 30 dic 2011, 16:47

Premetto che parlo da ignorante di progettazione quindi potrei sbagliarmi ma non dovrebbero esserci molte differenze progettuali tra il fare una macchina che gira in raggi stretti ed un'altra molto più realistica che gira solo in ampi raggi non si potrebbero fare dello stesso modello due produzioni diverse?
saluti
Angelo
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Re: realismo o dinamicità?

Messaggioda Alberto Roda » 30 dic 2011, 16:52

Ciao Angelo, anch'io sono del tutto ignorante per quello che riguarda la progettazione ma penso che non sia proprio così semplice come pensi. Anzi penso che per poter fare quello che dici ci vogliono due progetti totalmente diversi. A meno che non si voglia giocare solo sulle carenature come nell'esempio delle Ale 601 Lima dove con o senza carenature c'era una differenza sia di realismo che di raggio di curvatura davvero notevole.
ciao
Alberto
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Re: realismo o dinamicità?

Messaggioda Andrea Chiapponi » 30 dic 2011, 20:09

Oh, finalmente un dibattito che mi riconcilia con la nostra passione, vuoi per il tono, vuoi per l'approccio ponderato, ma soprattutto per l'argomento trattato senza timori reverenziali.

Probabilmente i vari hobby (vedi anche fotografia, modellismo statico etc..) conoscono tante interpretazioni quanti sono gli individui che lo praticano. Ciò premesso, il fermodellismo appartiene comunque alla categoria del modellismo dinamico ed i nostri trenini devono comunque offrire un funzionamento dignitoso.

Per anni mi sono dedicato al modellismo statico; il ritorno al trenino (mai accantonato, ma neanche mai incrementato dagli anni dell'infanzia) fu dovuto soprattutto al fascino del movimento: le belle statuine non mi davano più soddisfazione e la ricerca del superdettaglio aveva superato le mie capacità di divertimento.
Mi sembra di rivivere quel periodo...

Movimentisti saluti ed auguri,
Andrea Chiapponi
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Re: realismo o dinamicità?

Messaggioda Marco Fornaciari » 31 dic 2011, 1:07

La dinamica dei veicoli è già complicata di per se al reale, figuriamoci in scala.
Che poi se facciamo tutto nella stessa scala le differenze sono sufficentemente minime, la maggior parte dei problemi derivano dal diverso baricentro, per via delle masse che sono sia diverse sia distribuite non allo stesso modo. senza dimenticare le leggi della fisica sulla dinamica dei corpi, ecc., ecc..
Nel caso dei nostri trenini la cosa si complica non poco dal fatto che tracciato e tutte le parti del veicolo non possono essere in scala esatta. Con i veicoli a carrelli i problemi si risolvono abbastanza facilmente, estetica a parte. Nei veicoli a più di due assi e senza carrelli il problema è molto piu complesso che nel reale. D'altra parte non ci sono particolari problemi con veicoli a due assi e passo reletivamente corto, sia al reale sia nel modellismo.
Nel corso del tempo al reale sono stati adottati diversi sistemi per articolare il rodiggio sulle locomotive a vapore e sulle prime macchine elettriche o diesel:
1- carrello italiano
2- scostamento assi
3- eliminazione bordino
4- divisione in due casse
5- ecc.
Senza dimenticare che, nel reale tolleranze o giochi di qualche decimo sulle misure sono valori invisibili e nella norma, nel modellismo sono un enormità.

Nel modellismo dinamico corrente, il carrello italiano, di fatto, non è riproducibile. Lo scostamento degli assi, invece, porta a fare scelte di compromesso, che spesso rendono troppo ciccione un modello; qui entra poi in gioco il gusto personale. Ritengo che per avere il giusto minimo compromesso bisognerebbe adottare raggi modellistici di almeno 1500 mm, e binari posati meglio che al reale. Non dimentichiamoci che la linea ferroviaria reale è elastica, quella modellistica no.
Quindi abbiamo che i cerchioni modellistici sono larghi il 175% della riduzione in scala, i bordini 3 volte, ecc..

Un discorso più complesso riguarda poi le bielle: al reale trainano, nel modellismo sono quasi sempre trainate; pertanto a livello modellistico occorrono fori asolati, che complicano ulteriormente le cose. Quindi nel caso di vaporiere non bisogna tralasciare che i glifi della distribuzione dovrebbero assumere un'adeguata posizione in funzione della velocità delle ruote.
Saluti
Marco Fornaciari
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F.W. Nietzshe
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Re: realismo o dinamicità?

Messaggioda Mario De Prisco » 31 dic 2011, 8:05

Andrea Chiapponi ha scritto:...i nostri trenini devono comunque offrire un funzionamento dignitoso...


Come dignitoso deve essere il binario che i nostri trenini calcano... vabbè fammi tornare a completare la progettazione dell'ultimo modulo della stazione di Rende: una curva da 3448mm di RAGGIO corrispondenti ai 300m esistenti al vero!

Auguri a tutti
Mario
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La mia stagione dei trenini è iniziata negli anni '60 del secolo scorso con la prima confezione Lima, oggi si parlerebbe di start set, ricevuta quando ero bambino. Non è ancora finita!
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Re: realismo o dinamicità?

Messaggioda Andrea Chiapponi » 31 dic 2011, 18:34

Mario, come ho già detto gli approcci sono tanti quanti i modellisti... ognuno di noi avrà una sua sfumatura preferita anche per ciò che ritiene "dignitoso".
Da bambino abitavo all'estero, il mio primo trenino fu un Maerklin (ovale raggio 36cm + uno scambio manuale), erano le manovre a "prendermi" e quella "roba" (camminava anche sui sassi) sembrava fatta apposta per quello. Si sviluppò in un piccolo distretto di raccordi, poi venne riposto (ma mai ceduto, ogni tanto li rifaccio sgranchire...) per cedere il posto al due rotaie italiano: RC50... è rimasto il mio standard minimo, accetto anche i modelli che esigono il 60cm ma i modelli limitati ai raggi superiori mi lasciano un po'freddo, per questi l'aggettivo "dinamico" lo sento un po' - come dire - meno appropriato.
Come ho detto, non cerco le belle statuine: è il mio gioco, ho scelto le mie regole (con ampi strappi - la carne è debole.. :oops: :oops: ) e gioco con quello che vi rientra.

Eh, se ci fossero più modelli FS classe Piko (uno c'è)... gusti personalissimi, sia ben chiaro.

Buon Anno,
Andrea Chiapponi
Ultima modifica di Andrea Chiapponi il 31 dic 2011, 20:32, modificato 1 volta in totale.
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Re: realismo o dinamicità?

Messaggioda Mario De Prisco » 31 dic 2011, 20:04

Andrea Chiapponi ha scritto:Mario, come ho già detto gli approcci sono tanti quanti i modellisti... ognuno di noi avrà una sua sfumatura preferita anche per ciò che ritiene "dignitoso".


Sono pienamente d'accordo e mi fa piacere sottolineare che ho il massimo rispetto per tutte le forme di modellismo. Per tutti i livelli che ciascuno riesce ad esprimere e per tutti i raggi di curvatura!

Solo che alcune volte noto una fastidiosa dissonanza fra quello che si chiede al modello in termini di precisione/dettaglio e quello che si richiede al binario/tracciato. Ecco... mi piacerebbe una maggiore coerenza da parte dei modellisti!

Auguri a tutti
Mario
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Re: realismo o dinamicità?

Messaggioda Andrea Chiapponi » 31 dic 2011, 20:49

Mario, hai ragione in merito al binario!

Personalmente ci ho sempre tenuto a posarlo in modo "tecnico", in fondo è una via ferrata (mica la glassa di un pasticcino) squadra e livella le ho sempre adoperate con un fanatismo degno di un framassone.

Sono anche fanatico sostenitore delle curve a raggio variabile, banalmente in una "U" (il classico "ritorno sotto la montagna") se la metà nascosta la faccio progressivamente più stretta e la metà visibile progressivamente più ampia, sembra tutta a raggio largo ma la profondità del plastico mi cresce solo di un decimo o poco più... bisogna sempre abbinare logica e fantasia!

Rinnovati auguri,
Andrea Chiapponi
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Re: realismo o dinamicità?

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 2 gen 2012, 21:45

Mauro Terrone ha scritto:In realtà cosa vogliamo?
Quale sarebbe il giusto compromesso (come raggio di curvatura) per poter avere un modello che sia ancora da plastico e non da vetrina??

Non penso di poter rispondere a questa domanda ma ricordo che questo problema mi ha infastidito fin dai tempi della scuola media (moolto tempo fa) quando facevo girare sull'ovale interno di RC80 del plastico Rivarossi, solo carri merci e le fantasiose carrozze a due assi Ciy. Al contrario le "lunghissime" AZ37 e la carrozza con letti tipo "P" fatti pochi giri sull'ovale esterno di RC120, restavano sui binari morti o venivano tolte dal plastico. In effetti, in seguito, ho continuato a comprare quasi esclusivamente carri merci e carrozze "corte". Ho sempre amato i locomotori "col soffietto" e per molti anni ho disdegnato gli Etr, proprio a causa delle curve strette.
Una parziale soluzione al problema la forniva la solita Rivarossi negli anni Settanta-Ottanta: Treni in scatola di montaggio venduti senza motore da esporre in bacheca. Motore e luci vendute a parte per l'uso dinamico.
Mi sembra che in questi ultimi tempi il fermodellismo dinamico (stiamo parlando di H0 naturalmente) si stia stabilizzando in due (forse tre) tendenze distinte:
1) Il plastico sociale: se hai a disposizione un garage (e tanti amici disposti a pagare sostanziosi affitti) allora puoi lavorare con raggi (quasi) realistici quindi evviva i supermodelli iperrealisti!
2) Il plastico casalingo tradizionale col vecchio ovale: qui non c'è storia se non ti puoi permettere la sala hobby, già raggi di 60 cm. sono un problema.
2b) [non ho voluto mettere 3] Il diorama-plastico: i treni vanno avanti e dietro su due pareti percorrendo una sola ampia curva posta nell'angolo. Può essere una soluzione (ma non per i miei gusti).
Quelli che sono nel caso 2 (penso siano ancora molti ed io sono tra questi) si dovrebbero rassegnare.
Per concludere penso che non si possa stabilire un compromesso per un raggio minimo, universalmente accettabile, ma (ove possibile) le ditte dovrebbero produrre modelli dotati di accessori intercambiabili a seconda dell'uso che l'acquirente intenda farne, per non perdere una sostanziosa fascia di mercato. Cosa che in passato penso sia già stata tentata.
Oliviero
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Re: realismo o dinamicità?

Messaggioda zug77 » 8 gen 2012, 13:49

vorrei aggiungere una cosa a tutto ciò cha avete sin'ora detto: personalmente, al di là dei modelli iperdettagliati e delle curve di raggio amplissimo (cose sempre gradite ovviamente!), ciò che a me dà gusto (e quindi "realismo") nei modelli è un ottimo funzionamento dinamico, con inerzia progressiva, regolarità, sufficiente "pesantezza" dei modelli. Il digitale oggi aiuta molto, ma anche con esso la differenza tra un modello meccanicamente ben progettato ed uno no si vede eccome! essendo plasticista per vocazione (e scatolaro per costrizione! :-( ) sono molto più attratto da un modello con ottima dinamica che da una scaletta o da un corrimano in più che poco aggiunga al colpo d'occhio
alb
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