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Re: I.N.G.A.P.

MessaggioInviato: 6 ott 2021, 20:40
da berto75
Per curiosità documentaria riporto il confronto diretto [lupe.gif] tra la versione della comune loco ingap con funzionamento a pila (che doveva essere inserita nel vano della caldaia) e la sua successiva versione , la ben più rara 69001 che prende la corrente direttamente dai binari .
lo stampo è sostanzialmente lo stesso ma modificato in alcuni dettagli

Re: I.N.G.A.P.

MessaggioInviato: 6 ott 2021, 22:50
da erregiesse 55
Grazie Berto sei stato proprio puntuale e gentilissimo.
Tenuto conto che hai precisato che la carrozzeria è uguale a quella in versione batteria (ne possiodo una ) non mi sara' difficile copiare le misure precise per il vano carbone
Poi guardando le foto, secondo me, anche la tua ha la zavorra anteriore con lo stucco per finestre. Lo si intravede nella fessura indicata dalla freccia.
012 (2).JPG

:lol:
Grazie di nuovo e buona serata.

Gianni

Re: I.N.G.A.P.

MessaggioInviato: 7 ott 2021, 0:02
da berto75
erregiesse 55 ha scritto:Poi guardando le foto, secondo me, anche la tua ha la zavorra anteriore con lo stucco per finestre. Lo si intravede nella fessura indicata dalla freccia.
012 (2).JPG

:lol:
Grazie di nuovo e buona serata.

Gianni

figurati Gianni grazie a te per i contributi documentari e utili consigli che dispensi a tutti noi sul sito.
Riguardo lo stucco per finestre è presente nella mia 69001(ricoperto di vernice nera) che ho evidenziato nelle mie prime 2 foto da me postate ,ma ciò che tu HAI evidenziato con la freccia (sotto il portellone della camera fumo della mia loco versione con pila ) non è una fuoriuscita di stucco ,come potrebbe effettivamente sembrare, ma sono 2 linguette metalliche per il contatto della pila .
Non ho aperto la versione con pila e non so se presenti il riempimento di stucco pure lei , ma non credo proprio che ce ne fosse bisogno, perchè la zavorra naturale di questa versione era costituita dalla stessa lunga pila che andava inserita all'interno della caldaia .
mentre la 69001 non avendo il peso della pila risultava probabilmente molto più leggera di qui la necessità di zavorrarla in modo così insolito nella parte anteriore della carrozzeria con stucco per finestre.
stucchevoli saluti berto75

Re: I.N.G.A.P.

MessaggioInviato: 7 ott 2021, 0:32
da erregiesse 55
Chiedo scusa Berto non avevo visto che la risposta iniziava a pagina 11 e sono passato subito alla 12.
Graie di nuovo

Gianni

Re: I.N.G.A.P.

MessaggioInviato: 7 ott 2021, 23:18
da berto75
Su e bay ,a titolo puramente documentario ,segnalo che è in vendita questa bella confezione con 6 carri MERCI INGAP assortiti [lupe.gif] certo che presentati così i carri ingap erano veramente attraenti variopinti -4- berto75

Re: I.N.G.A.P.

MessaggioInviato: 22 ott 2021, 22:19
da berto75
IN VENDITA SU E BAY QUESTO OPUSCOLO INGAP DEL 1967a dire il vero l'avevo già segnalato in precedenza su questo stesso tread ,ma le foto postate dal venditore in quell'occasione erano piccole e non si leggeva la descrizione degli articoli, mentre in queste si vedono bene i dettagli dei trenini [lupe.gif]
secondo me il compositore dell'opuscolo non sapeva proprio nulla :mrgreen: di treni dato che pone addirittura il caboose americano come primo vagone dietro il locomotore olandese azzurro, l'ultimo carro poi è anch'esso un box car americano della New Haven (x)
inorriditi :lol: saluti berto75

Re: I.N.G.A.P.

MessaggioInviato: 6 nov 2021, 16:02
da erregiesse 55
INGAP 69001
Ho provato a ricostruire la carboniera in uno dei due giocattoli.
In questo ho usato il lamierino piegato e verniciato.
La biella è fatta a stampo sull'unico originale esistente.
Risulta al contrario ma fa ugualmente la sua funzione.
100.jpg

102.jpg

101.jpg

Sull'altra proverò ad usare del materiale plastico.
Buona giornata.

Gianni

Re: I.N.G.A.P.

MessaggioInviato: 9 nov 2021, 20:17
da berto75
Magnifico lavoro erregiesse !! (13) (13) la biella poi a me sembra perfetta applause1 applause1 questo modello aveva la biella in plastica estremamente semplificata e liscia nessuno capirebbe se è originale o meno talmente l'hai riprodotta bene !!
Questa loco Ingap è una copia :-o di un modello di una locomotiva giocattolo prodotta dal tedesco KONRAD DRESSLER che ho visto sul sito del cucciolo azzurro .
Resta da capire chi ha copiato chi ? è stata la Dressler che si è ispirata al modello Ingap o è invece Ingap che si e ispirata al modello Dressler ?
amletistici e dubbiosi saluti berto75

Re: I.N.G.A.P.

MessaggioInviato: 11 dic 2021, 17:32
da berto75
su e bay di recente era in vendita a 99 euro questa confezione ingap pari al nuovo confezione destinata alla standa come dimostra il logo rosso S impresso sulla confezione .
s-l1600 (3).jpg

s-l1600 (4).jpg

La cosa curiosa è che i carri ingap contenuti nella confezione per la standa (almeno da quello che si può vedere in tale scatola ) risultavano semplificati nel senso che sono totalmente privi di decorazioni e iscrizioni :? . il carro cisterna argentato è privo della decals Esso , mentre il carro chiuso non riporta nessuna scritta e l'imperiale non è nemmeno verniciato di grigio è un carro totalmente ANONIMO in plastica verde scuro (o blu ?) nella massa .
ma che senso aveva semplificarli cosi per la standa ? Voglio dire cosa poteva mai costare mettere un paio di decals o una tampografia mah ? perplessi saluti berto75

Re: I.N.G.A.P.

MessaggioInviato: 12 dic 2021, 13:01
da Coccobill 62
Scriveva Berto “… Ma che senso aveva semplificare così… Cosa poteva mai costare una decal Sui prodotti per la Standa …“
Non mi stupisce affatto che i prodotti destinati ai grandi magazzini fossero semplificati al massimo e venisse eliminato ogni accessorio per ridurre al minimo i costi ed i tempi di fabbricazione. Dobbiamo tenere presente che questi prodotti nei supermercati venivano venduti a dei prezzi veramente bassi, ma ancora di più il grande magazzino quando acquistava grossi lotti di prodotto dalle case produttrici imponeva dei prezzi assolutamente miseri, approfittando della grande forza di contrattazione di cui disponeva.
Dall’altra parte le case produttrici si accontentavano the margini estremamente ridotti perché attratte dai grandi volumi… Un circolo vizioso che spingeva il prodotto verso una semplificazione eccessiva buona solo per i giocattoli economici.
Forse l’unica eccezione a queste dinamiche sì è vista nelle produzioni italiane destinate alle catene di grandi magazzini americani o inglesi, dove la strategia di penetrazione nei mercati più ricchi spingeva le case produttrici italiane a curare il prodotto forse persino meglio di quanto non facessero per il mercato nazionale.
Almeno così mi sembra perlomeno negli anni 50, 60,70 aiutato questo sforzo dai cambi favorevoli tra dollaro e lira e sterlina inglese e lira a. Saluti Paolo