Carlo, Mauro,
oggi mi sento sarcastico e un pò polemico, ma qundo ci vuole (a pranzo ci vado adesso ... un buon brodino con gnocchetti, i cappelletti son finiti, il brodino con manzo e cappone è opera mia
).
Anche perchè basta mettere gli occhi dove si hanno le mani che i problemi si risolvono brillantemente.
Io è dagli anni '70 che devo intervenire su gran parte dei miei modelli per farli girare correttamente, quando avevo il plastico ad ogni nuovo modello c'era bisogno di qualche intervento al plastico, non per questo ho mai scomodato gli dei dell'Olimpo.
Giusto per,
in questo periodo stiamo restaurando il plastico modulare sociale del SAFRE nato negli anni '90 (più volte all'anno lo portiamo anche a manifestazioni locali), con banali: pezzi di plastica, chiodini, viti, saldatore, colla, pulizia, eliminazione di qualche piccolo particolare, stiamo riuscendo a far circolare di tutto. Anche su qualche veicolo è necessario qualche piccolo intervento, in particolare per capire il problema (ad esempio il bilanciere di un carrello F24 RR che su uno scambio in curva fa deragliare una carrozza, è leggermente piegato verso l'alto, ma basta girare la carrozza di 180°).
Ad un galleria abbiamo dovuto togliere la simulazione del rivestimento, lo rifaremo. Ecc.
Prossimamente riferemo i cappi di ritorno e alcuni moduli con curve, porteremo le curve a raggio almeno 600 mm, ma lì prima di tutto è un problema di spazio nei locali.
Il problema più difficile sarà rifare tutto l'impianto elettrico con la modifica ai sezionamenti (esistono il blocco automatico e l'indipedenza di alcuni binari delle stazioni), adesso la locomotiva deve essere sempre in testa, il problema più grosso è che poi la posizione dei moduli diventa fissa e non ci va bene, ora possiamo montarlo a partire da un minimo di 6 moduli fino circa 20 in ordine +/- casuale.
Tutto questo cosa significa: che con un minimo di pazienza e attenzione i problemi si risolvono facilmente. Poi per la curve raggio 360 mm bisogna rassegnarsi.
Anche le ferrovie reali si aggiornano continuamente: 80 anni fa le rotaie FS46 permisero velocità di oltre 100 km/h e pesi oltre le 17 t/asse, oggi siamo alle rotaie UNI60 in LRS e traverse in cemento ogni 600 mm e velocità di 220 km/h con 22,5 t/asse, ovvero 350 km/h e 17 t/asse.
La mia delusione verso i fabbricanti è solo quando un modello è troppo difforme da quanto annunciato o/e scritto su cataloghi e manuali, oppure quando il prezzo è palesemente esagerato o/e giustificato con argomantazioni dubbie.
P.S. Odino e Valkirie non sono stati citati a caso. Anche i più recenti e "perfetti" modelli d'oltralpe vengono tolti dal plastico dalla disperazione, in particolare quando c'è pubblico.