FLEISCHMANN & POND'S

[Dario Romani]

Ricordate anni fa quella mezza (o intera) bufala della "fusione fredda" ?
Mi sono sempre chiesto se si basava sullo spargimento della famosa crema di bellezza sulle rotaie dei binari prodotti dalla premiata casa Dubito che la cosa potesse aver efficacia
Nella costruzione di questo plastico per un mio amico però il titolo FLEISCHMANN & POND'S ci azzecca: l'armamento PROFI della premiata casa e lo stagno (POND) come parte del paesaggio.

[Dario Romani]

Alcuni Dati del Plastico NERI
Dimensioni 2,50 x 1,50 m
Scala H0 1:87
Ambientazione Italia da Epoca Terza (fanno fede i paracarri sulle strade) fino ad oggi
Progettazione di Dario Romani
Costruzione: Mario Cimino, Marco Longobardi, Massimo Pettinari, Dario Romani
Armamento: FLEISCHMANN PROFI con massicciata incorporata (eccetto ponte metallico), e linea scartamento ridotto H0e 9 mm
Raggio minimo 420 mm eccetto ramo interno deviatoi in curva 356 mm (la 740 HR "regge" senza intoppi")
Tecnologia "COMMON RAIL" Rotaia di Sinistra, Sezionamenti sulla Rotaia di Destra.
Circuiti: 4: A B C D ognuno con alimentatore analogico dedicato, + Centralina DCC inseribile con spinotti che staccano l'analogico
Circuito A esterno senso orario
Circuito B interno senso antiorario e traversata interna in galleria per "racchetta"
Circuito C per asta di manovra raccordo merci fuori sede ferroviaria e Miniera H0e
Circuito D linea secondaria "supernove" a "racchetta" per zona collinare con raccordo per carico dei carri tramoggia dalla Miniera.

Treno su Circuito A

Treno su Circuito B

Circuito C Raccordo merci fuori sede ferroviaria

Circuito D "SUPERNOVE" in zona collinare

[Dario Romani]

LOGICA DI ESERCIZIO
Domanda Come si gioca con i treni?
Risposta Con 4 circuiti separati sono possibili i movimenti di 4 treni, uno per circuito.
I due anelli Circuito A esterno e Circuito B interno sono paralleli e senza interferenze.
Una locomotiva da manovra può manovrare i carri merci nel raccordo fuori sede ferroviaria Circuito C, altresì se un treno da qui deve essere inoltrato sul Circuito A il controllo può essere commutato all' alimentatore A, mentre l'alimentatore C può movimentare il treno a scartamento ridotto H0e in Miniera.
Il Circuito D "SUPERNOVE" per la zona collinare prevede l'esercizio con treni navetta dal Primo Binario della Stazione Principale. Esso ha la forma del numero NOVE adagiato sulla sinistra.
Un primo treno affronta la salita e continua per la via diritta fino a fermarsi sul binario esterno della stazione secondaria. Il FV sorge in zona collinare ed è accessibile tramite scale dalla banchina centrale.

Binari della stazione secondaria

Raccordo H0e con Miniera e Binario di carico dei carri tramoggia sulla destra

Adesso si girano i deviatoi estremi dei binari della stazione secondaria.
Il deviatoio destro in curva che si affaccia sul davanti del "SUPERNOVE" permette la verifica della posizione degli aghi dei deviatoi.

Deviatoio della stazione secondaria

Adesso si gira pure il Deviatoio di "SFIOCCAMENTO" posto subito dopo il ponte di ferro verso sinistra.

Il casello in fondo a destra controlla il deviatoio di SFIOCCAMENTO sul Circuito D SUPERNOVE

Mandiamo su una automotrice sul SUPERNOVE e la immaginiamo percorrere il tratto di binario interno in senso orario fino ad attestarsi sotto al FV. Giriamo di nuovo i due deviatoi di stazione e facciamo ripartire il treno navetta continuando il suo giro prima in senso antiorario che diventa senso orario in discesa verso la stazione principale.

Linea secondaria Circuito D SUPERNOVE esterno a tutto

[Dario Romani]

Dal quadro sinottico di comando si ha una chiara situazione di controllo del plastico.

QUADRO SINOTTICO

Sul quadro sono ben evidenti gli interruttori dei deviatoi, che si muovono in senso verticale. Sono utilizzati interruttori a due posizioni perché i motori dei deviatoi Fleischmann hanno i contatti fine-corsa che staccano la corrente. Predisporre gli itinerari è intuitivo.
Un caso particolare è il deviatoio-incrocio, dove la posizione marcata X indica la funzione intersezione, l'altra è per la doppia deviazione.
I pulsanti rossi sono per gli sganciatori.
I 4 Circuiti A B C D sono evidenziati dal nastro colore nero A e C, bianco per B, e rosso per D il "SUPERNOVE".
Tre interruttori a slitta collegano gli alimentatori A, B e D. L'interruttore sull'asta di manovra ha tre posizioni: A - spento - C .
I sezionamenti di binario sono con interruttori a tre posizioni (neutro centrale). Un caso particolare è il terzo binario. E' qui che ho concentrato tutta la complicazione del famigerato "ANELLO DI RITORNO".
Seguite il ragionamento e non dite che facendo tutto col digitale all'inizio mi sarei semplificata la vita, perché sarebbe servito il modulo automatico di commutazione che costa più di un semplice interruttore.
Come ho specificato la Tecnologia COMMON RAIL significa che una rotaia è sempre a massa, mentre gli isolamenti sono concentrati sull'altra rotaia. Sul circuito A (senso orario: in Italia i treni tengono il senso di circolazione a sinistra) la rotaia esterna è la COMMON RAIL e quella interna è quella isolata. Tutto a rovescio sul circuito B. Questo perché dal circuito A potrei dare ad un treno transitante a "ORE TRE"

il comando di SFIOCCAMENTO a destra per la traversata in galleria, dentro alla quale c' è un deviatoio di CONFLUENZA che poi mi riporta il treno in senso antiorario sul circuito B sul quarto o sul terzo binario. Il terzo binario è pertanto doppiamente isolato a destra e a sinistra e alimentato sui due poli dal relativo interruttore.

[GianPiero]

Trovo questo dettagliato "reportage" eccezionale e molto utile! Per l'aspetto tecnico e per quello costruttivo (davvero complimenti, bel lavoro) ma soprattutto unico nello spiegare gli obiettivi ,gli eventuali compiti e programmi ferroviari da svolgere e quindi a quali fini è stato concepito. Questo aspetto del modellismo ferroviario mi ha sempre intrigato moltissimo (tempi in scala, orari ,grafici di circolazione)e qualcosa ho letto nel mio libriccino "treni in miniatura" di mondadori in cui questa filosofia è ben espressa.Mi piacerebbe se ne parlasse di più per capire come ognuno ha concepito il proprio impianto e come giochi con i propri treni perchè secondo me è un'aspetto ,generalmente, un pò trascurato.Comunque ,grazie!!

[Dario Romani]

Grazie, Giampiero, dell'apprezzamento al mio lavoro e alla sua presentazione sul forum.
Lo so che ci sono specie all' estero dei patiti per l'esercizio ad orario, ma per un plastico così casereccio è meglio far circolare a "capriccio" i treni a cui uno tiene di più.
Ho trovato le istruzioni di montaggio dei motori dei deviatoi e ritengo utile condividerle, per studiarle insieme.

Pagina 1 - Istruzioni di montaggio meccanico

Commenti a pagina 1 : Ritengo molto importante la praticità di poter montare e smontare un motore mentre è "in opera" senza dover smontare il deviatoio e compromettere il funzionamento dell'impianto. Ho ritenuto più pratico il montaggio a "sbalzo" che quello rovesciato a "filo" che avrebbe comportato lo scavo nel legno di base.

Pagina 2 - Istruzioni di montaggio elettrico

Commento a pagina 2 : avendo costruito un quadro di comando sinottico, per me la cosa importante era di tenere presente un codice di colori, ed essendo di matrice Rivarossiana, per me i colori relativi alla CA sono giallo e marrone, e poi la piattina a tre capi rosso/marrone/verde.
Invece per Fleischmann abbiamo bianco e nero, e la treccia a tre capi MARRONE CHIARO/ NERO / MARRONE SCURO.
Questo è particolarmente importante sotto l'impianto dove ho la "calata" dal motore con i colori Fleischmann, a cui sono andato a giuntare la piattina Rivarossi, Devo poi passare al collaudo con l'aiuto di una seconda persone dal quadro che controlla che il deviatoio funzioni come previsto, perché, se i fili sono invertiti, devo andare "sotto" e riportarli al verso giusto, pertanto ho fatto giunture solo intrecciando i fili.
IN CASO DI GUASTO
Se il Motore subisce un trauma, si blocca il fine-corsa e l'avvolgimento arrostisce, E' semplicissimo cambiarlo. Basta disintrecciare i fili sotto l'impianto, e far leva con un piccolo cacciavite fra motore e deviatoio per liberarlo, poi si inserisce il nuovo (destro o sinistro, sono uguali).

[Dario Romani]

[Dario Romani]

LA RACCHETTA DI RITORNO
Vediamo la soluzione più semplice della Fleischmann, valida soprattutto per un tratto nascosto in montagna, e che elimina cablaggi aggiuntivi.

Confezione Fleischmann 6199

La confezione utilizza due binari speciali con doppia interruzione e diodi incorporati.
A ORE DIECI sono pure inserite due scarpette isolanti come ulteriore sicurezza.
Su ogni spezzone di binario è segnata una freccia per la direzione obbligata di marcia in senso anti-orario.
ATTENZIONE: una volta entrato nella racchetta il treno non può tornare a marcia indietro !
Fase 1: se usiamo un alimentatore commerciale con la manopola di comando con ZERO centrale diamo corrente girando la manopola a destra.
Prima di impegnare il deviatoio, il treno si trova alimentato con polo negativo su rotaia sinistra e polo positivo su rotaia destra (risp. rotaie interna ed esterna della racchetta) e prosegue fino alla posizione a ORE DIECI.
Fase 2: il treno si ferma alla posizione a ORE DIECI sul tratto sezionato e leviamo corrente riportando la manopola allo ZERO centrale.
Fase 3: giriamo adesso la manopola a sinistra e il treno riparte per uscire dalla racchetta sempre con polo negativo su rotaia sinistra e polo positivo su rotaia destra (ma adesso scambiate rispetto a prima, risp. rotaie esterna ed interna della racchetta). Si intende che il deviatoio è a molla (= è tallonabile) e non ha il motore applicato.
E se avessi usato un vecchio alimentatore con l'invertitore come i vecchi Fleischmann e Rivarossi ?
Devo cogliere il momento della fase due a ORE DIECI dove la locomotiva si fermerebbe e repentinamente aziono l'invertitore e il treno ha solo una piccola scossa.
Invero l'impianto Fleischmann fa uso delle due scarpette isolanti a ORE DIECI solo come sicurezza, per non arrivare al secondo spezzone finale senza aver invertito la marcia, dove ci sarebbe un corto circuito catastrofico.
Si possono omettere le due scarpette isolanti ma bisogna girare la manopola da destra a sinistra quando il treno è fra i due spezzoni di binario.
Questo schema che segue è più generico, usa 5 scarpette isolanti e un diodo di salvaguardia, con la racchetta alimentata dall' uscita a polarità fissa e la linea tramite l'inversore di linea (per esempio risp. le uscite ausiliaria e principale dello RT3 di Rivarossi).

Racchetta generica

Per un circuito più complesso, riporto quello dal Manuale dei Tracciati Rivarossi.

Racchetta Sistema Rivarossi