Dedicato al compagno Max 851



Dedicato al compagno Max 851

Messaggioda FNM600 » 29 apr 2015, 2:20

Foto prese dal sottoscritto di esemplare monumentato di locomotiva Gr.851.

P1040156r.JPG
Vista anteriore

P1040157r.JPG
Vista posteriore


Originariamente negli anni 70, diciamo intorno nel 1972, si sperava di avere 2 locomotive:
Una ex-FS ed una ex-FNM come rapresentanti delle 2 companie ferroviarie presenti a Como.
Quindi una Gr.851 o Gr.835 da FS e Gr.270 da FNM.
Entrambe locotender a 3 assi 0-3-0 e anche riprodotte da Rivarossi.

Solo che mentre le FS dette la sua in comodato, la FNM volle venderla a prezzo di rottame e malgrado che Como sia città prospera il Comune era tirchio e non accettò di comprare la loco ex-FNM. Così solo una loco a Como infine :-( .
Poi scandalo della Gr.851 lasciata alle intemperie e vandali dal Comune anche se in commodato gratuito. Poi eventualmente intorno al 2006 il comune di Como con imbarazzo :oops: decise di comprare dalle FS la locomotiva a prezzo simbolico eppoi decidere di restaurarla cosmeticamente. Il lavoro fù fatto dopo indugi e polemiche, ecc. dalla Ralfo vicino a Lecco ed una ditta di Erba fece i trasporti e immagazzinamento nel frattempo naturalmente tutto a pagamento.

E' sempre visitabile ! :smile:

A proposito è lontana dal sito dell'ex-stazione ferroviaria portuale nei giardini pubblici vicino al Tempio Voltiano in riva al lago.
Si può vedere il tracciato della vecchia linea da Como San Giovanni FS fino al lago con viadotti e passaggio a livello in diagonale all'incrocio di via Rosselli e via Cavallotti anche su Open Map ecc.. La linea era assai acclive e circa semicircolare.

Infine: ci sono altri esemplari di Gr.851 esistenti?
-4-
FNM600

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Re: Dedicato al compagno Max 851

Messaggioda Dario Romani » 29 apr 2015, 8:28

Scusami, caro Omar, se mi sono permesso di spostare il tuo post in Locomotive, dove comunque è giusto che sia.
Quanto ad altre loco gr. 851 preservate, ho trovato l'esemplare 113, e allego il link del sito che ne dà notizia.
http://net-unotv.com/index.php/palagian ... -cassandro
Palagianello si trova vicino a Taranto.
Quanto alla preservazione di locomotive/aerei/carri armati/autobus ecc in piazze, io non sono d'accordo e vorrei che ogni cosa fosse conservata nel suo ambiente.
+ Ciao da Dario Romani
Dario Romani

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Re: Dedicato al compagno Max 851

Messaggioda FNM600 » 2 mag 2015, 1:57

Questo è stato tratto da sito menzionato sopra:

LOCOMOTIVA A VAPORE FS 851 già RA 27O

STORIOGRAFIA E CARATTERISTICHE TECNICHE

ANNI DI COSTRUZIONE: 1898 – 1911
QUANTITA PRODOTTE: 207
QUANTITA’ ESISTENTI MUSEALI: 12, nelle seguenti località:

- 851 – 043: a Bologna;
- 851 – 110: museo FS di Pietrarsa (NA);
- 851 – 057: Gruppo Ale883 a Tirano (SO);
- 851 – 066: Fossalta di Portogruaro;
- 851 – 074: Museo Ferroviario Piemontese Torino;
- 851 – 103: Nizza Monferrato;
- 851 – 105: Faenza;
- 851 – 112: Mestre;
- 851 – 113: monumento storico museale a Palagianello (TA);
- 851 – 130: Rapallo;
- 851 – 186: Como;
- 851 – 203: Guastalla.

Nel 2013 la locomotiva 851.113 fu spostata da Bitonto a Palagianello per volontà dei proprietari, famiglia Cassandro, che la donarono a quel Comune in memoria dell'ing. Giuseppe Cassandro.


DIMENSIONI: 9.000 mm. (lunghezza tra i respingenti);
MASSA IN SERVIZIO: 43 tonnellate;
MASSA ADERENTE: 43 tonnellate;
RODIGGIO: 0-3-0;
DIMENSIONI RUOTE MOTRICI: 1510 mm.
DISTRIBUZIONE: Walschearts
VAPORE : saturo;
ESPANSIONE: semplice;
POTENZA ORARIA: 294 Kw.
VELOCITA MASSIMA OMOLOGATA: 65 KM./h;
ALIMENTAZIONE : carbone;
AUTONOMIA: acqua: 5.700 litri; carbone : 1.400 Kg.

CENNI STORICI
Le locomotive a vapore del Gruppo FS 851 a tre assi accoppiate, furono ordinate alla fine dell’ottocento dalla Rete Adriatica ed inserite, con la denominazione RA 270 nel loro parco di trazione.
Ciò si rese necessario in seguito al completamento delle linee ferroviarie Sulmona – Isernia e Candela – Potenza che presentano pendenze del 28%o, all’aumento della composizione dei treni e quindi delle masse delle carrozze viaggiatori. Pertanto, la Società Ferroviaria denominata RETE ADRIATICA, fece progettare dal suo Ufficio Tecnico di Firenze, una nuova locomotiva a vapore in grado di soddisfare tali esigenze ed anche di sostenere lo sforzo di trazione delle locomotive titolari, specialmente sulle linee ferroviarie acclive, ponendole in testa o in coda ai treni ( doppia trazione ).
A partire dal 1898 furono consegnate 18 unità destinate sulle linee Sulmona – Isernia ; Potenza – Candela; Terni – Ancona e Pescara – Avezzano. Gli ottimi risultati di esercizio indussero la Rete Adriatica a far costruire un secondo sottogruppo di 24 unità che fu consegnato fra gli anni 1901 e 1904 e di cui faceva parte la 851 – 113 ( già RA 270 ) qui esposta come monumento storico e costruita dalla Breda di Milano appunto, il 1904.
________________________________________________

Altre notizie si trovano in https://it.wikipedia.org/wiki/Locomotiv ... ne_museale per esempio.

Pare che ci siano varie locomotive (ben 12) preservate anche se poche funzionanti.
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Re: Dedicato al compagno Max 851

Messaggioda FNM600 » 2 mag 2015, 2:18

Dario Romani ha scritto: ---- Omissis ----
Quanto alla preservazione di locomotive/aerei/carri armati/autobus ecc in piazze, io non sono d'accordo e vorrei che ogni cosa fosse conservata nel suo ambiente.


Concordo pienamente con Dario Romani, anche perché detti mezzi usati come monumenti sono esposti alle intemperie, vandali, ecc.
Certamente Oltralpe detti mezzi sarebbero più curati e tenuti normalmente al coperto, ed anche tenuti in efficienza. Però qui si tocca tutto un'aspetto sociale e di priorità verso la memoria storica.
Se si ha difficoltà a preservare monumenti come le rovine di Pompei figuriamoci artifatti più recenti.
Inoltre vedo che a differenza di oltralpe è difficile reclutare volontari a fare lavori manuali di restauri soprattutto tra persone istruite. All'estero, passare il fine settimana a dipingere, o pulire una locomotiva come distensivo alla routine sedentaria d'ufficio è cosa normalissima anche per fare esercizio, ma qui non succede ed è cosiderato umiliante a non parlare di scarso sostegno ed incorraggiamento da genitori e partners. Invece poi i ragazzi vanno invece a bighellonare o peggio ancora fare i graffitari!
Poi c'è la faccenda di anche gestire grosse risorse di materiali e soldi di gruppi senza cercare di magna-magna personale.
Eppoi pochi membri spesso bisticciano tra di loro.
infatti i pochi casi di preservazione sono spesso di individui come con il compianto Avv. Ogliari.
Per il caso Gruppo Ale883, essi sono Tirano (SO) capolinea meridionale della Ra"tische Bahn dal vicino canton Grigioni.
Ci sono anche altri casi di successo come la Associazione Torinese Tram Storici.
A dire il vero in Piemonte sono più in avanti a confronto della più prospera vicina Lombardia in preservazione anche se per normale trasporto sono peggio con molte chiusure.

Personalmente ho scoperto preservazione in GB lavorando sulla locomotva gruppo 5MT N° (4)5305 per esempio. Vedo che è lo stesso in Germania e nella vicina Svizzera.
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Re: Dedicato al compagno Max 851

Messaggioda Max 851 » 28 ott 2022, 17:12

Ho riletto solo oggi, a distanza di tanti anni, questa interessante discussione. A proposito, FNM600, ci segui ancora? Devo dire che mi mancano i tuoi interessanti interventi.
Quanto alla conservazione di rotabili storici da parte di privati e/o di associazioni di appassionati, ho sempre pensato che il nostro problema sia quello di non sapersi accontentare. Mi spiego: che io sappia, per esempio in GB esistono associazioni che hanno come fine la conservazione di un unico rotabile, sia esso tram, locomotiva o altro. Da noi no, vogliamo tutto e tutto insieme, poi le forze non bastano, la buona volontà finisce e ci fermiamo a mezza strada. Mi viene in mente la c.d. "ferrovia museo di Colonna" e qui qualcuno troverà certamente da criticarmi: l'obiettivo (lodevolissimo) era quello di preservare un angolino dell'indimenticabile ferrovia a scartamento ridotto Roma - Fiuggi -(Frosinone), poi, strada facendo, sono stati aggiunti binari - mai esistiti - a scartamento ordinario sui quali sono stati ammassati rotabili ex Roma - Lido e Roma - Viterbo, perfino le aste delle bandiere sono vecchi trolleys dei tram di Napoli. Tutto materiale interessantissimo e senz'altro meritevole di essere salvato, ma che qui c'entra - come si dice a Roma - come i cavoli a merenda. Risultato, passata la prima ondata di entusiasmo e la prima mano di vernice, il tutto sta lì sul piazzale esposto alle intemperie e alla ruggine.
Molto poi ci sarebbe da dire anche sul fatto di preservare qualche rotabile funzionante, quasi mai le esigenze di un restauro "filologico" sono compatibili con la funzionalità, ma anche qui ognuno ha i suoi gusti.
Massimiliano
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