Rivarossi Art. 1206

[andrea_fs]

Ciao a tutti, non essendo molto soddisfatto del mio lavoro (avrete notato che quello che sembra un buon risultato ad occhio nudo, quando viene invece visto tramite fotografia, specie sul pc, rivela impietosamente tutte le sue pecche), ho chiuso il foro precedentemente creato sul duomo per alloggiare il fischio con una punta di stecchino (mi sono accorto ieri sera che lo stucco lo avevo portato in campagna), ho carteggiato levando le tracce di colla che il precedente proprietario aveva lasciato, suppongo nel vano tentativo di riattaccare il fischio, accorgendomi peraltro che il duomo è realizzato in plastica rossa, ho creato un nuovo foro più centrato (nemmeno questo è perfetto, la plastica è dura e col mini trapanino è facile fare danni) e riverniciato la parte superiore del duomo, nonché il fischio e l'asta di comando, il risultato ora mi soddisfa di più e lo condivido. Adesso si apre ufficialmente la caccia alla J.W. Bowker, l'ultima delle americane d'epoca che manca all'appello. Saluti old wild west. Andrea
P.S. Come tutte le American 4-4-0, la corrente viene presa dalle ruote del tender e soltanto da quelle del bissel, non dalle motrici, il ché provoca inevitabilmente degli impuntamenti sugli scambi, vista la vicinanza delle ruotine anteriori, e il minuscolo peso del bissel stesso. Se avessero messo i consueti dischetti il problema sarebbe risolto. Ora vedo, ma almeno a una delle due motrici, quella posteriore senza ingranaggi, vorrei aggiungere una presa di corrente, vedremo. Una domanda ai possessori della Bowker. Oltre al tender, l'altro polo da che ruote viene captato? Perché se fosse solo dal bissel, che su questa locomotiva ha un asse solo, la situazione sugli scambi sarebbe davvero critica. Guardando le immagini in rete vedo che non ha dischetti prendi corrente. Ha mica le ruote motrici metalliche? Saluti curiosi. Andrea

[3-nino]

Andrea, andrea, tutte le america hanno le ruote motrici in presa. Le Pocher tramite un baffo in bronzo fosforoso nascosto dal fregio tra le due ruote, le RR dai pulsantini che si intravedono anche nella tua. Capita che dopo anni il contatto con il telaio dovuto alla sede dove alloggia il pulsante si interrompa. occorre smontare il carter e inserire una piccola lamina metallica tra il corpo del pulsante e il telaio. saluti 3-nino

[andrea_fs]

Oh, non ricordavo più, grazie 3-nino, mi sembrava strano, le diottrie sono quelle che sono. Devo controllare la Genoa e la Reno, entrambe Pocher ma già prodotte a Como, e la più recente Inyo, ma suppongo che abbiano tutte i pulsantini. Probabilmente una bella pulita è più che sufficiente per ripristinare il contatto, grazie ancora 3-nino, distratto dal fischio non ho guardato con attenzione. Saluti... pulsanti. Andrea

[andrea_fs]

Ciao a tutti, questa mattina, rimettendo a posto il foglietto nella scatola, l'ho aperta dall'altra parte, evidentemente per la prima volta, perché mi è immediatamente caduto l'occhio sulla patelletta laterale che reca impressa la data. Direi quindi che è una primissima edizione dell'American, visto che compare per la prima volta sui cataloghi nelle novità 1976. Saluti western a todos! Andrea

[andrea_fs]

Ciao a tutti, bazzicando sulla Baia mi sono imbattuto in queste locomotive, gli art. 5422 e 5423, ovvero le American 4-4-0 degli anni '90. A parte le modifiche alla meccanica, balzano all'occhio diverse differenze. Ovvero l'assenza dei bordini bianchi sui parafanghi delle ruote motrici, le ruote del tender e soprattutto del bissel brunite (prima rosse), il finestrino anteriore della cabina che anch'esso non è più rosso, così come sono assenti le fasce rosse sui duomi (in realtà come ho avuto modo di vedere erano fatti in plastica rossa), anche il cilindro della distribuzione è completamente dorato, mentre nella mia lo sono solo le estremità. Le due versioni, AT&SF e U.P. sono identiche, tranne il numero di serie e ovviamente il nome della compagnia. Queste poche differenze estetiche (non so dire di quelle meccaniche, ma non amo gli ingranaggi in plastica) la rendono meno attraente, soprattutto l'AT&SF, che per evidenti economie di scala non hanno differenziato dalla U.P. Saluti Andrea