Cosa ne pensate...

[Talgo49]

Insomma il venditore mi sembra affidabile

Attenzione: nessuno ha messo in dubbio l'affidabilità del venditore, si stà solo chiacchierando tra amici su un pezzo decisamente inusuale ed ognuno stà liberamente esprimendo le sue opinioni in tal senso. Il venditore ha easurientemente descritto, sia a parole che con immagini, ciò che intende cedere proponendo il proprio prezzo. Ciò non toglie a noi spiluzzicatori di cataloghi il piacere di discuterne la fattura e di fare ipotesi sulla sua realizzazione.

Massimo, hai descritto esattamente il modo classico con cui si costruivano le ambientazioni dei plastici una volta (l'ho fatto anch'io), mi sembra solo strano che tale procedura, che richiede un sacco di tempo, possa essere stata usata per prudurre un prodotto di serie o quasi.
Forse se il venditore ci legge potrebbe, con le dovute precauzioni, dare un'occhiata, e magari postare un paio di foto, anche al di sotto del plastico; sarebbe veramente curioso se si potesse ancora leggere qualcosa da quei vecchi ritagli.

Gianni

[Massimo]

suppongo che la produzione sia stata limitatissima...già nelgli stessi cataloghi RR lo offriva prima di tutto per plastici da vetrina (dunque in un numero molto limitato, dato il basso numero dei punti vendita, e tra questi solo coloro che avessero voluto esporlo così). Il mio punto vendita di allora (Sabbadin - Venezia) si limitava ad esporre un ovale di binari con il treno che correva intorno ad altri giocattoli.
Immagino comunque che chi lo avesse prodotto per RR sarebbe stato disposto a fare anche pezzi unici e a richiesta, una volta prodotta la matrice in creta/gesso.

[Grunt]

Posso sbagliarmi, ma mi risulta che sotto le spoglie di lommi23 si "celi" il famoso Michele Lomolino, autore del famosissimo "Catalogo Guida al Modellismo Ferroviario di Arnaldo Pocher". Si tratterebbe perciò di persona di grande cultura sull'argomento e degna di fede.
Saluti.

[Gabriele]

Ho letto con attenzione i vostri interventi ed avendo tirato io oggi il sasso nello stagno, non posso esimermi da una opinione.
Parto dal fatto che il venditore (sicuramente onesto, come ci dice Quirino e come testimoniano gli oltre 1000 feedbacks positivi al 100%) richiede il ritiro a mano stante la fragilità del pezzo: ciò mi lascia intendere che si tratti effettivamente di cartapesta artigianale (e il particolare evidenziato da Gianni è sintomatico).
D'altro canto dobbiamo tenere conto della descrizione del catalogo del 1954, laddove viene descritto come "stampato su un solo pezzo in materiale speciale molto solido": quel materiale poteva essere la cartapesta industriale di cui si è detto.
Queste due considerazioni mi lasciano pensare ad una replica artigianale e mi confortano due riscontri:
1) Manca la chiesetta sulla collina e non perchè si è staccata o andata persa, proprio non ce ne è traccia;
2) Per RR era predisposto per un ovale di 80x140 (binari standard) mentre per il venditore occorre dotarlo di un ovale di 75 (mai realizzato da RR) x 130 (che presuppone improbabili tratti diritti di cm 55).
Una replica quindi, realizzata da qualcuno che aveva sbagliato le misure!

[Massimo]

ineccepibile la contestazione...tuttavia qualcosa non mi quadra nelle tue deduzioni, Gabriele.
Non riesco a darmene una ragione precisa...ed ho la netta sensazione che si tratti di originale, da tutto quell'insieme, dal modo un pò sempliciotto di stendere i colori, dalla bassa qualità della stesura del prato erboso e relativi fiori, dai portali, grossolani ma molto precisi nelle linee generali, dal grado di ingiallimento della carta di giornale...
E a proposito della chiesetta: se uno deve fare una replica perchè non prevederla?; sarebbe bastato così poco! e poi nella foto del catalogo 1952 non mi sembra di vederla.
Se fosse così si potrebbe addirittura datare il plastico tra il '54 ed il '58
Per le misure: un errore di valutazione dei diametri? in fin dei conti i portali sono ben grandi e lasciano notevoli tolleranze. E poi fino al 1954 i diametri delle curve erano di 75cm e le sezioni dritte erano di 18cm!...il che farebbe corrispondere le misure indicate!

[Gabriele]

Hai ragione circa le misure e devo fare ammenda.
Effettivamente nel catalogo del 1952 si parla di un ovale 75x130 e tre binari diritti da 18 cm danno appunto 54.
Sempre in quel catalogo del 1952 si parla di una "cappella di montagna" che dovrebbe essere la S 034.
Nel catalogo del 1954 l'ovale diventa 80 x 140, ma la cappella resta nella descrizione e la si intravede sulla montagna in fondo.
Come giustamente dicevi le montagne del 1952 appaiono più "aguzze" che si addolciscono nell'edizione del 1954 (e nel pezzo in vendita).
Parrebbe quindi che il venditore abbia usato la descrizione del 1952 per un esemplare del 1954 che ha le montagne rifatte e (forse) le curve allargate, ma resta il mistero della cappella che "deve" esserci ma non c'è e non c'è mai stata (come invece l'osteria).
Se consideriamo ora che nel catalogo 1952 la chiesetta S 034 è piccola, quasi una cappella, ma nel catalogo 1954 sempre col cod. S 034 diventa una chiesa con tanto di porticato si potrebbe desumere che nel plastico del 1954 veniva inserita una chiesetta "tipo 1952" non più presente in catalogo come pezzo sciolto.
Questo potrebbe spiegare perchè chi in quegli anni ha copiato il plastico non l'aveva potuta inserire.

[Talgo49]

Forse la chiesetta non c'è semplicemente perchè chi ha fatto il plastico non l'aveva ; comunque guardando bene le foto le differenze tra i plastici sono molte.
Ciò che continuo a non capire, sarà l'età , è la forte discordanza nella descrizione del materiale con cui il plastico è costruito, una cosa è cartapesta fatta con giornali e gesso ed un'altra è lo stampato in un solo pezzo in materiale speciale molto solido.
Anche il cartellino non mi sembra proprio nello stile Rivarossi, sia per il testo sia per la mancanza di un logo.
Mi piacerebbe proprio vedere una foto presa dal sotto.

Gianni

[Massimo]

non mi formalizzerei più di tanto sulle chiesette.
Con il codice S 034 appaiono due chiese completamente diverse (cg 1952 e 1954); una addirittura di stile molto poco "italiano" rispetto agli altri edifici prodotti da Modital, impresa che caratterizzava una produzione artigianale aleatoria ed incostante.
Dunque la cappellina montana (tipo la Faller di pochi anni dopo!...grande RR!...) che vedo nella foto avrebbe potuto benissimo essere stata tolta, anche perchè mai apparsa nei prodotti singoli.
L'addolcimento delle "vette" delle montagne lo imputo al fatto di una migliore estrazione della cartapesta dallo stampo negativo.
Nei cataloghi appare anche una "montagna in curva" S 026 che pare fatta proprio con lo stesso materiale del plastico. E a proposito di materiale...non poteva altre che essere cartapesta...quale altra materia plastica si conosceva in quegli anni oltre la bachelite?...

Nel cg 1954 vengono date le misure non solo della sola montagna ma anche del plastico completo di rotaie (100x160)

per il cartellino: in così basse tirature (penso alle dita delle mani) era impensabile pagare un clichè solo per riprodurre un logo e poi non è detto che sia stato di RR ma forse semplicemente del commerciante che (forse) lo espose in vetrina

..infine una stramberia...la montagna in curva pesa su un catalogo 1700g e sul successivo 2450g

[Giorgio]

Se qualcuno pratico dell'argomento vuole scrivere due righe su questo plastico e su quelli a catalogo anni '50, sarebbe un'ottima cosa e poi lo mettiamo sul sito.
Le foto non mancano!
Giorgio

[Massimo]

D'accordo con Giorgio... mi offro volontario!
Non è per eccesso di protagonismo ma semplicemente perchè la sezione dedicata ai plastici RR l'avevo iniziata io e ci pareva logico continuare sullo stesso tono discorsivo.

...ma la faccio tanto volentieri!...