Ciao a tutti, non conoscevo la prima versione del cicalino in questione. Sarebbe interessante vedere nella prima edizione del catalogo la descrizione del Tee (e FM), ma soprattutto del binario, come nel catalogo su RM del '59, a pag. 35. Provo a fare qualche ipotesi. Vista l'esistenza dei binari RC 10/C (suppongo sia il bordino ruota ad attivare l'interruttore a pressione), si potrebbe supporre che due di questi, uno per chiudere il circuito, l'altro per aprirlo, avessero il compito di azionare e spegnere il cicalino all'interno del muretto, munito di pila, tramite un relé. Peraltro avrebbe dei vantaggi rispetto a quella effettivamente adottata, perché apri e chiudi, apri e chiudi, prima o poi le carrozzerie subiscono danni, specie una delicata come quella del Tee, senza contare che sarebbe stato molto più semplice disattivare a piacimento l'effetto, anche tramite un interruttorino. Tuttavia, se nel caso del Breda il treno ha una determinata lunghezza, nel caso della FM, con un numero imprecisato di vagoni, il posizionamento dei due binari pone dei problemi, ma non conoscendo nulla sulla gestione di questi non vorrei aver detto una fesseria. E comunque, perché mettere il binario con muretto in relazione al Tee(e FM) e non a qualsiasi altra motrice? A questo punto mi viene da pensare che la folle avesse comunque qualche meccanismo sul fondo per azionare il cicalino nel muretto e invece dei binari di contatto di cui sopra, avessero inizialmente progettato un binario con la parte centrale a pressione, con funzione di interruttore, due fili andrebbero a questo punto al muretto, qualcosa di simile a un binario sganciavagoni meccanico, con una molla per riportare la sezione in posizione, azionata da una linguetta sull'unità folle simile a quella flessibile definitiva, forse rigida, o comunque meno flessibile. Ammettendo che fosse così, perché RR avrebbe cambiato strada? Potrebbe essere che questa soluzione fosse causa di possibili deragliamenti ad alta velocità, oppure che valutando i costi/benefici, abbiano ritenuto l'opzione definitiva più semplice e conveniente o ancora che i modellisti, vista la presenza del binario, si costruissero e installassero delle versioni faidate della linguetta per l'azionamento, con conseguenze di varia natura. Ma forse il punto è che una soluzione come quella che ho immaginato, poteva interferire (oppure funzionare) con rotabili di altre marche, vedi Fleischmann con i suoi pulsantini sui carrelli delle motrici, mentre spostando il tutto sull'unità folle invece si risolve del tutto il problema, sia di compatibilità, sia di utilizzo soltanto in ambito RR. Spunto interessantissimo, chissà se qualche "memoria storica" del Forum ne sa qualcosa di più. Saluti
Andrea