l'alternata RR



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"E' il link del bellissimo sito dedicato alla storia della vecchia Rivarossi.
Già da tempo in contatto con loro, abbiamo insieme deciso di creare una sezione del forum dedicata al loro sito.
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Vi aspettiamo numerosi!!!
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Messaggioda 3-nino » 10 mar 2022, 15:17

Ringrazio gli amici Andrea, Berto, Massimo , Max per gli apprezzamenti. Ma questi vanno agli oggetti - se piacciono- ; io ho solo avuto la fortuna e la possibilità di averli e di mantenerli in buone condizioni. Max, ha introdotto un argomento che penso meriti un minimo di approfondimento: la CA in RR, nei primi anni della sua esistenza. Questa è stata una meteora dal punto di vista tecnico con RR che già nel 47 era affascinata dalla via Americana alla CC. In tutto 8 anni circa di cui gli ultimi tre in evidente declino. Ho postato alcune foto dei relais di RR, compreso uno sgangherato di Marklin, per evidenziare le evoluzioni di un ottimo relais ( migliore a mio avviso di marklin) e apprezzarne le caratteristiche di lavoro. Il corpo in bachelite e le parti metalliche in ottone naturale come tutta la minuteria RR del 46/47, del primo tipo di relais, dispone di soli 4 contatti annegati nella basetta di bachelite su cui poggia e ruota il tamburo azionato dall' elettromagnete. Il piede del tamburo, mobile e premuto sui contatti da un molla robusta, dispone di due denti diametrali che garantiscono un ottimo collegamento elettrico con due dei quattro contatti. La stella che comanda la rotazione ha 8 raggi falcati, dalla prima produzione alla fine, e divide la basetta con i contatti in 8 settori. Il primo tipo accende le luci e inverte la marcia alternativamente ogni due impulsi, perchè 4 dei settori sono sprovvisti di contatto, quindi niente luci accese a macchina ferma. Questo fino al 48 quando i contatti annegati diventano otto. La minuteria metallica ormai è nichelata ma il relais e strutturalmente lo stesso. Quindi le macchine saltano ancora. Però gli otto contatti consentono di riempire il primo impulso con le luci funzionanti a macchina ferma. Al secondo, salto e via di corsa. La B&O e la Hiawatha di questo periodo , ovviamente , fumano anche da ferme. Dal 52 arriva il super inversore che finalmente elimina il salto ( peccato) ma anche la funzione "luci accese - macchina ferma". Le foto del trasformatore (49) e le sue indicazioni di utilizzo dicono chiaramente : due impulsi per invertire la marcia, uno per le luci accese a macchina ferma. le foto delle batterie dei contatti e i loro collegamenti evidenziano dove il relais si installava. Locomotore, locomotiva, etc. Il tamburo del sistema Marklin ha direttamente annegati nella bachelite i contatti. Saluti 3-nino
Allegati
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Istruzioni d'uso del Trasformatore a CA RR
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Bella la Spiona Rossa dell' accensione del trasformatore, peraltro perfettamente funzionante
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Ecco le bassette con annegati i contatti nei relais : 4 per il vecchietto del 47, 8 per quello già del 52 senza salto
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In alto 2 RR ultima versione: uno per locomotiva, l'altro per locomotore; spotto a destra il vecchietto in ottone naturale e lo sgangherato Marklin
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Il vecchietto con i suoi accessori originali nelle bustine. Non essendo riuscito ancora a trovare l'ancorina in ottone naturale non mi viene voglia di rimontarlo.
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Il braccetto a sinistra in basso serve a portare corrente al motore quando il relais è a riposo. Con l'impulso l'elemento mobile del contatto ( solidale con l'ancorina) si discosta interrompendo il contatto per il motore.
3-nino

 
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Re: l'alternata RR

Messaggioda andrea_fs » 10 mar 2022, 16:58

Eh, caro 3-nino, la fortuna c'entra, così come la possibilità. Ma la passione ce la metti tu, quindi i complimenti non possono che andare anche a te, che condividi con noi questi oggetti meravigliosi (in realtà "oggetti" non è il termine giusto, sono molto di più). Sull'alternata non metto becco, m'incuriosisce, tecnicamente, ma ancor di più m'incuriosisce come abbia fatto Marklin a sopravvivere, continuando ostinatamente nel suo credo tecnologico, che certamente ha affinato assai negli anni, risolvendo alcuni peccati originali e sfruttandone gli indubbi pregi. Mi dirai, gli inglesi (e pochi altri) hanno tutt'ora la guida a destra, e quasi tutte le case automobilistiche devono predisporre i loro modelli anche per questi mercati. Saluti continuamente alternati. Andrea
Ultima modifica di andrea_fs il 11 mar 2022, 13:57, modificato 1 volta in totale.
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Re: l'alternata RR

Messaggioda Coccobill 62 » 10 mar 2022, 17:06

Ciao Nino, bellissimo questo corso di elettrotecnica per principianti ferrovieri… Mi fai tornare in mente quando, nel 1978 mi ero iscritto ad un corso per corrispondenza di elettronica. Stavo frequentando la seconda o terza classe dell’istituto tecnico industriale e avendo scelto la specializzazione meccanica ero però interessato anche all’elettronica. Ricordo le buste di componenti elementari, resistenze, condensatori, transistor e diodi Per fare i primi esperimenti ed imparare qualcosa sul loro funzionamento.a questo punto sono curioso ed impaziente di leggere la seconda puntata…! Saluti elettrici Paolo
Coccobill 62

 
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Re: l'alternata RR

Messaggioda Max 851 » 11 mar 2022, 8:50

Ha scritto andrea_fs:
non m'incuriosisce come abbia fatto Marklin a sopravvivere, continuando ostinatamente nel suo credo tecnologico

Ciao Andrea, da vecchio marklinista mi sento in dovere di rispondere, anche se non ho ben capito se la questione ti incuriosisce oppure no.
Il sistema Maerklin di una volta (oggi con l'avvento del digitale è cambiato tutto) presentava innegabili vantaggi: binario M indistruttibile, che poteva essere montato e smontato un'infinità di volte e praticamente non necessitava nemmeno di essere pulito, dato che i punti di contatto erano in pratica "autopulenti" e il ritorno della corrente avveniva su tutte e due le rotaie tramite le ruote di tutto il convoglio; era possibile realizzare qualsiasi tracciato, anche a racchetta o a triangolo, senza problemi di sezionamenti o pericolo di corto circuiti, con la linea aerea era possibile avere due treni "veramente" indipendenti al 100%, senza badare all'orientamento dei locomotori sul binario. Inoltre le locomotive erano robustissime e potevano essere maneggiate senza particolari precauzioni, avevano una forza di trazione eccezionale e, anche dopo un lungo periodo di fermo, una volta messe sul binario non davano mai problemi, richiedendo al massimo qualche goccia d'olio ogni tanto. Anche l'offerta di accessori era completa: vasta gamma di segnali semaforici e luminosi, sistema completo di linea aerea, piattaforma girevole, rimesse, gru, passaggi a livello, ponti. Ti pare poco?
Massimiliano
Max 851

 
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Re: l'alternata RR

Messaggioda Coccobill 62 » 11 mar 2022, 11:23

Anch’io come Massimiliano ho un debole per la nota casa tedesca. Sottoscrivo tutto quello che ha scritto ed aggiungo:
L’approccio alla produzione industriale di trenini della Marklin direi che si può definire tipicamente tedesco: si sceglie un progetto iniziale di buona qualità, non necessariamente il migliore, e su questo si lavora per decenni con miglioramenti continui che possono essere anche piccoli o piccolissimi ma portati avanti con costanza per lunghi anni. Ne deriva un prodotto tecnicamente e meccanicamente sempre molto affidabile magari senza grandi slanci di fantasia ma che può piacere a molti. Tanto per fare un parallelo la stessa cosa è avvenuta nell’industria dell’auto tedesca dal 1945 al 1970 con il maggiolino… Un’auto apparentemente sempre uguale a se stessa ma che cambiava in continuazione.
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Re: l'alternata RR

Messaggioda Coccobill 62 » 11 mar 2022, 11:42

Per tornare ai trenini, un altro punto di forza della casa tedesca è stato indubbiamente l’offerta di prodotti e di differenti gamme di prezzo pronti a soddisfare le esigenze del bambino che gioca col trenino ma anche del collezionista più esigente e disposto a spendere. Fino dagli inizi del secolo scorso la produzione era diversificata su molte gamme di prodotto e diversi scartamenti.
Nella linea economica, anche con l’uso del sotto marca Primex , La ditta è riuscita a fabbricare e vendere volumi di prodotto impressionanti: ricordo su un catalogo di metà degli anni 90 che si diceva che erano stati raggiunti i 15 milioni di pezzi della locomotiva articolo 3000 - BR89 , E ben 40 milioni di pezzi della carrozza a due assi a balconcini articolo 4040.
E voi direte: ma quelli sono puri giocattolini senza alcun valore collezionistico! Naturalmente è vero, ma capite bene che volumi del genere generano un fatturato con il quale l’industria può finanziare qualsiasi nuovo progetto e prodotto di nicchia… Non sarà un caso se la nota marca tedesca è ancora in piedi pur avendo attraversato anche s’i suoi momenti di crisi e di indispensabile ristrutturazione.
Non conosco invece purtroppo i volumi di fabbricazione delle marche italiane RR e Lima, Sì qualche esperto vuole contribuire ad illuminarmi sarei curioso di poter fare dei paragoni e ragionamenti sulla rilevanza della produzione industriale nostrana. Saluti Paolo
Coccobill 62

 
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Re: l'alternata RR

Messaggioda Marco Fornaciari » 11 mar 2022, 12:40

Per fare il paragone, nel secolo scorso direi anni '80 e rivista I Treni, comparve un articolo a riguardo della Lima e del nuovo stabilimento, a memoria, si diceva che di sole locomotive ne venivano fabbricate 5000 al giorno: ma forse poteva essere il complesso dei veicoli, che in ogni caso è un bel numero.
Che poi tutti i produttori di: trenini, modelli e giocattoli siano andati in crisi per via dei nuovi tempi e della gestione è un discorso diverso che accomuna milioni di imprese di ogni tipo sul pianeta: quando la domanda è superiore all'offerta son tutti capaci.
Saluti
Marco Fornaciari
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Meglio essere folli per proprio conto, che saggio con le idee degli altri.
F.W. Nietzshe
Marco Fornaciari

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Re: l'alternata RR

Messaggioda andrea_fs » 11 mar 2022, 14:53

Ciao a tutti, ho corretto il refuso, c'era un "non" al posto di "mi" incuriosisce. Intendevo dire che la scelta ostinata di continuare sull'alternata, quando gli altri grandi produttori europei si sono convertiti uno dopo l'altro alla c.c., è particolare e m'incuriosiva, in questo senso è azzeccato il paragone con il Maggiolino, come avevo scritto, affinamenti continui, fino a cancellare (quasi) del tutto gli aspetti negativi (lasciando perdere il digitale, non ne so sulla, è un mondo a parte). Ma nel caso del Maggiolino (mio fratello ne ha uno che usa quotidianamente...), la concorrenza (anche e soprattutto in casa, vedi l'uscita della prima Golf disegnata da Giugiaro) lo ha portato ad essere obsoleto, perché la società muta sempre più velocemente, ha nuovi standard, vale per le auto ma anche per mille altre cose, salvo accorgersi che spesso il vecchio funziona meglio del nuovo, (l'altra mia grande passione sono le chitarre, vi garantisco che è la stessa cosa) non si rompe, non perde pezzi, non ti lascia mai a piedi, ma soprattutto c'è l'anima di chi questi "oggetti" li ha prima sognati, poi disegnati, progettati ed infine realizzati. Rimanere sull'alternata è' anche una scelta per tentare di fidelizzare il cliente, d'altronde ognuno a suo modo aveva creato un mondo a parte, fatto anche di accessori, il sistema Rivarossi, per dirne uno. Tenete conto, e vi chiedo scusa se sono stato frainteso, che ho diversi Marklin Hamo, metto una foto al volo, amo moltissimo questi modelli, non solo dal punto di vista meccanico, impeccabili, ma anche da quello estetico, li puoi maneggiare senza il minimo problema, aggiuntivi raus, il mio Ae 6/6 di quand'ero bambino sembra uscito di fabbrica ieri, una volta un amico di mio fratello lo fece pure cadere dal tavolo, uno scambio in curva preso alla garibaldina, nemmeno un graffio. Ma al di là della loro proverbiale robustezza, li trovo "belli", così come il 428 e la 685 della Fleischmann, per intenderci, o i primi Rivarossi, dove per "bello" intendo la capacità che queste macchine hanno nel trasmettere emozioni, maneggiandole, nel vederle e sentirle girare, imparando ad aprirle per la manutenzione e così via. Ho anche un coccodrillo Trix relativamente recente, direi che da un po' di anni a questa parte i Trix sono di fatto le versioni in c.c. dei Marklin, così come Fleischmann, Roco e altri fanno da molto tempo le versioni in c.a. dei loro modelli. Quando Rivarossi decise di abbandonare la scala 1/80, con tutto ciò che ne è seguito, ha decretato l'inizio della sua fine, mentre Marklin nonostante un grosso periodo di crisi, mi sembra verso la fine del primo decennio di questo secolo, scegliendo di rimanere fedele a se stessa, alla fine ha avuto ragione, è sopravvissuta e credo che produca tutt'ora in europa, cosa non da poco, non so se sia l'unico caso tra i grandi produttori. Un caro saluto a tutti, soprattutto agli amici marklinisti, [09.gif] Andrea.
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Re: l'alternata RR

Messaggioda 3-nino » 11 mar 2022, 20:55

Immaginavo che parlando di CA sarebbero riprese simpatiche e antiche discussioni. In particolare il fronte dei Marklinisti che posto in sonno dalle chiacchere sulla RR, riprende vigore. Peraltro sui pregi dei bellissimi oggetti realizzati da Marklin non ci sono dubbi. Belli, robusti, versatili, ingegneristicamente ben progettati e ancor meglio realizzati, capaci di evolvere senza perdere l'impronta di origine, fino alle soglie del digitale, cui Marklin è approdata tra i primi produttori mondiali. Tutto vero. Ma la domanda di Andrea non pone il problema delle qualità dei suoi prodotti ma piuttosto: Come può Marklin aver mantenuto eccellenti risultati produttivi e finanziari nonostante la CA, mai abbandonata per 60 anni prima di passare al digitale, che come tutti sanno è a CA solo nell'alimentazione? A mio parere La domanda costituisce un tipico circolo ermeneutico dove un termine spiega vicendevolmente l'altro: Marklin è Corrente Alternata perchè Corrente Alternata è Marklin, ovviamente nei trenini. Spiego questa mia opinione. RR che nasce a CA , anche in concorrenza con Marklin, Trix, Hornby, subito dopo l'esordio decide che la via di sviluppo possibile per sè e per il fermodellismo è la CC . Guarda al mercato americano che già parla in CC e per la scala HO detta criteri e norme standardizzate, rendendo più semplice scegliere il segmento di mercato migliore per le proprie possibilità. il mercato europeo nel dopoguerra è ancora un caos dove ogni azienda interpreta a modo proprio il modellismo ferroviario; dal giocattolo alle scale e scartamenti più disparati. Il passo americano è decisivo per RR fino dai suoi inizi, un mercato dove si trova a suo agio e dove Marklin non sembra interessata ad entrare, mantenendo i propriio cataloghi invariati fino al 60, quando appare una sparuta proposta per gli americani. Il mercato americano ama ricostruire i propri paesaggi , lo testimoniano le ricche e particolareggiate ambientazioni delle scatole di montaggio che ammettono solo macchine e mezzi AMERICANI. Questi viaggiano a costi molto convenienti su impianti a CC cui Marklin e del tutto incompatibile. Oltre alla CA anche i binari sono per gli standard americani incompatibili e non adattabili in nessun modo ai binari per corrente CC. Il tentativo Marklin di passare al nemico è del 53 con un bel binario dove la massicciata metallica accoglie le traversine separate in plastica su cui sono fissate le rotaie in trafilato pieno. Queste possono essere anche utilizzate in un impianto a CC perchè i binari sono isolati tra loro . I 3900 ( mi sembra) nascono e muoiono nell'arco di 1/2 anni con marklin che sceglie definitivamente il binario tradizionale ora con terza rotaia a punti . Difatto Marklin rinuncia al mercato americano; non devono ingannare le importanti rimesse dei soldati americani presenti in europa di trenini marklin, che rappresentano una porzione minima del commercializzato domestico. Giro Pagina
Ultima modifica di 3-nino il 11 mar 2022, 21:51, modificato 2 volte in totale.
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Re: l'alternata RR

Messaggioda 3-nino » 11 mar 2022, 21:44

Guarda caso , proprio nel 53, RR esce dalla CA , cessando la produzione dei binari con la terza rotaia e mettendo in produzione i nuovi binari in fibra e profilato per la CC. Allo stesso tempo i modelli RR a CA sostituiscono il pulsante con il pattino , per poter circolare anche su binari di altre case come dichiarano i cataloghi del tempo . Fleischmann nasce nel 52 in HO e viaggia già in CC e Hornby è poco presente sul mercato continentale . RR , il concorrente con un prodotto sicuramente capace di mettere in difficoltà Marklin , decide di togliere le tende dalla CA e si getta a capofitto nell'avventura americana a CC. La B&0 in plastica Ha avuto tirature impressionanti, da quello che si dice decine di migliaia di pezzi già nel 53/54, per arrivare alle centinaia di migliaia delle mallet fino alla Big Boy e alle Old America, vendutissime assieme ai carri e carrozze. Il buon prodotto di Marklin, in europa, dal 53 in poi non ha più avuto un vero concorrente e RR la sua forza innovativa l'ha spesa investendo sul mercato più promettente. Va detto che i suoi sforzi destinati al mercato italiano sono stati ripagati ma in parte. il nostro era (ed è ) un mercato comunque ristretto e impoverito dalla guerra. Le vendite della 835 , un vero gioiello, furono buone ma lontanissime dai numeri delle B&O assorbite dagli USA . Ogni novità proposta al mercato italiano ed europeo negli anni 50 indossavano sempre la doppia maglia: quella italiana e quella americana. La Hiawhata argento ma anche nera e verde, La Lsp 3000 e la 221 , la 740 e la 280, la Badoni e la ADa , la stessa 835 poi fu anche mascherata da ERIE. Tutto questo immagino per allargare mercato e vendite e ammortizzare costi che un modello troppo italiano venduto solo qua non riusciva a ripagare. Marklin in europa è diventata LA CORRENTE ALTERNATA del modellismo ferroviario, senza concorrenti impegnati a farle male davvero, diventando gradualmente leader tuot -court del modellismo . Solo qualche manovra difensiva quando Marklin ha pesantemente invaso il campo con un modello eccellente come il 424. La risposta di RR è stata una toppa peggiore del buco: il 424 ritornato a CA con un raddrizzatore enorme e un relais per avere un 424 ormai troppo grosso e improbabile al confronto con quello veramente bello di Marklin. Ma ormai i buoi erano scappati. Per questo marklin , azienda ben gestita e solida ha tirato avanti abbastanza bene. Ha avuto anche lei i suoi momenti difficili, compreso il fallimento e il faticoso rilancio: Andrea anche Marklin produce in cina , pur mantenendo parte delle sue attività in germania, peraltro ancora ad un livello buono. Ma la Marklin che appreziamo non c'è più- Quindi prenditi cura dei bei bambini che possiedi. Non ne faranno più. Fatte salve le riproduzione di marca che trovo ridicolo prendere in considerazione ai fini collezionistici.
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