una sorpresa Pocher



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Re: una sorpresa Pocher

Messaggioda Massimo » 1 mar 2021, 12:10

Tento una prima conclusione:
Pocher, in funzione della sua ricerca di qualità, preferiva modificare gli stampi :cry: laddove era strettamente necessario (ad esempio i montanti in rilievo).
Per le superfici in incavo (sulla stampata) applicava una prima tampografia (con una bassissima retinatura per portare molto colore) e della stessa tonalità del fondo del carro.
Sovrastampava poi a registro il logo Findus in bianco, sempre a bassissima retinatura (era coprente anche il bianco!...) e a registro della prima.

Ma si trattava allora di tecnologia all'avanguardia.
L'applicazione industriale di tampografia si sviluppa attorno al 1956 (i quadranti degli orologi in svizzera - e i nostri trenini, aggiungo io).
La prima macchina "ufficiale" tampografica è datata 1965
La sostituzione del tampone in gelatina con tampone in silicone (databile dal 1968) che, grazie ai solventi contenuti negli inchiostri, permetteva una stampa "bagnato su bagnato"). Dunque senza attesa per la prima asciugatura e con una notevole precisione del registro di stampa.
Immagino che prima di allora però si potessero eseguire stampate con macchine tampografiche costruite "in casa" e artigianalmente (come ho visto fare anch'io).
Allegati
stampoSpianato.jpg
intervento sullo stampo
sequenza-stampa.jpg
come probabilmente si procedeva in Pocher
anche il bianco è coprente.jpg
la bassa retinatura permetteva apporto di molto colore, rendendo coprente perfino il bianco
Massimo

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Re: una sorpresa Pocher

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 1 mar 2021, 13:20

Molto interessante! Quindi ricapitolando: in parte sono modifiche allo stampo (per il levare) ed in parte sono tamponature di riempimento (per il mettere) che creano anche le "vaste" superfici piane per le piccole scritte delle caratteristiche del carro (tara,volumi, ecc).
ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ.jpg
In questo carro potrebbe esserci una integrazione di decalcomanie e tampografie (?)

Va da se che dovendo modificare lo stampo approfittavano per aggiungere particolari (come nel citato caso del carro INTERFRIGO)
Grazie a Massimo per le interessanti notizie
Oliviero Lidonnici

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Re: una sorpresa Pocher

Messaggioda Massimo » 1 mar 2021, 13:54

no, io escluderei la presenza di decalcomanie. Troppo lunghe da applicare e da posizionare rispetto al processo industriale della tampografia. (provate ad allineare e ad intervallare le lettere "F, I, N, D, U, S, dalle due parti del carro, sia per il bianco che per il rosso... E poi nel tempo sarebbero rovinate, come Oliviero ben sa. La tampografia è praticamente "eterna" (è solo un modo di dire!).
Resto ancora stupito però dalla modifica agli stampi che (avevo imparato) risultavano costosissimi e praticamente intoccabili. E' che ne capisco poco di stampi; forse questi erano composti dalle 4 pareti che magari, essendo intercambiabili, potevano essere eventualmente ripristinate a seconda delle richieste del mercato.

Ricordo una frase che ci disse Alessandro Rossi: "...Arnaldo Pocher? Un artista! ma avevamo idee diverse..."
Probabilmente si riferiva a costosi processi industriali che Pocher trattava artigianalmente mentre Rivarossi cercava di semplificarli e renderli il meno costosi possibili a parità di resa fermodellistica.

Guardate però che classe! siamo in RR nel 1965 e come le tampografie di Como coprano perfettamente le superfici i rilievo, il bianco è perfettamente coprente ed il registro perfetto.
Allegati
BMrivarossi.jpg
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Re: una sorpresa Pocher

Messaggioda GianPiero » 1 mar 2021, 14:28

Amici, l'argomento é molto interessante! Spero di non cadere in sciocche ripetizioni ma se ho ben compreso i passaggi di stampa tampografica pare assodato che la base della scritta sia anch'essa tampografata.. a me sembra proprio plastica, identica a quella della cassa. E' possibile che l'inchiostro di base possa essere cosí spesso, resistente nel tempo e identico nel colore? :shock: -4-
GianPiero

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Re: una sorpresa Pocher

Messaggioda Massimo » 1 mar 2021, 14:38

"...E' possibile che l'inchiostro di base possa essere cosí spesso, resistente nel tempo e identico nel colore?..."
Sicuramente si!
Massimo

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Re: una sorpresa Pocher

Messaggioda GianPiero » 2 mar 2021, 0:52

Bé... un effetto straordinario, davvero all'avanguardia per l'epoca e una gran bella scoperta che ce ne svela le tecniche nascoste! applause1 -4-
Allegati
BMrivarossi_resize_62.jpg
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Re: una sorpresa Pocher

Messaggioda berto75 » 2 mar 2021, 1:14

Anche io come Giampiero ho l'impressione che la base rossa della scritta sia in plastica , secondo me le spianate sono semplicemente zone liscie già presenti nello stampo del carro e sopra la spianata liscia veniva spruzzata di rosso verniciando di rosso il carro e poi sopra veniva applicata la tampografia bianca , ma è solo una mia impressione , posso benissimo sbagliarmi e Massimo aver ragione .
Posto sotto foto dei 2 carri findus uno è pocher D.O.C in scatola Pocher (non so l'anno esatto non avendo il libro di Arnaldo Benetti ) per sistema a 3 rotaie molto pesante , l'altro invece è leggerissimo ed è l'ultimissima versione rivarossizzata di questo carro (comprato senza scatola).
Da notare la notevole diversità delle tonalità di rosso tra le 2 versioni e la diversa tonalità di grigio dei 2 imperiali cosa naturale del resto , essendo i carri di due diverse generazioni .
me gustano molto i bastoncini findus :mrgreen: :lol: -4- berto75
Allegati
DSCN5711 (2).JPG
pocher art. 328/3 PER SISTEMA A TRE ROTAIE CON GANCI TIPO MARKLIN
DSCN5697 (2).JPG
CONFRONTO TRA 2 VERSIONI SOPRA IL FINDUS RIVAROSSIZZATO SOTTO QUELLO POCHER PER SISTEMA A 3 ROTAIE
DSCN5703 (2).JPG
DSCN5705 (2).JPG
particolare del carro pocher
DSCN5706 (2).JPG
particolare del carro pocher rivarossizzato ultima versione (anni 70?)
DSCN5699 (2).JPG
A SINISTRA L'IMPERIALE GRIGIO CHIARO DEL FINDUS POCHER D.O.C. A DESTRA QUELLO GRIGIO SCURO DEL POCHER RIVAROSSIZZATO
DSCN5701 (2).JPG
DSCN5698 (2).JPG
A SINISTRA IL FONDINO DIPINTO DI NERO DEL POCHER D.O.C. A DESTRA QUELLO DEL POCHER RIVAROSSIZZATO
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Re: una sorpresa Pocher

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 2 mar 2021, 3:07

La logica mi dice questo: se devo avere uno stampo privo di alcune parti in rilievo perchè non aggiungere, in contemporanea, nuove zone in rilievo dove serve?
Ribadisco: ammesso che si possano riempire le fessure del doghettatto con un sistema tampografico, c'è da togliere comunque i rilievi che disturbano la stesura delle scritte; se per fare questo occorre rifare (o almeno modificare lo stampo) perchè inventarsi un diverso complicato sistema di riempimento anzichè modificare semplicemente lo stampo anche per le parti in mettere?
Insisto: anzichè soffermarsi sulla scritta FINDUS, io studierei meglio le zone piane a rilievo su cui sono tampografate le piccole scritte delle tabelle dei pesi, misure e capacità, in cui si nota chiaramente l'uniforme rilievo della plastica. E non vi fissate solo sul carro Findus, guardate pure tutti gli altri!
Qui poi non vorrei sbagliarmi ma non mi pare che ci siano altri carri con lo stessa identica cassa del carro Findus. Se non sto sbagliando allora il problema non esiste: lo stampo è fatto in maniera da ospitare quelle scritte. .......stop! :mrgreen:
Saluti da Oliviero.
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Re: una sorpresa Pocher

Messaggioda GianPiero » 2 mar 2021, 11:33

Oliviero.. ci siamo addentrati in meandri tecnico-filologici mica da poco!! [lupe.gif] :mrgreen: Io non m'azzardo neppure a fare ipotesi, che lascio volentieri a voi ma da totale profano, riesaminando il mio carro noto effettivamente che tutte le parti con scritte piccole sono perfettamente liscie (mentre sotto la scritta "Findus" traspaiono le scanalature) e nella foto che allego ho visto solo ora che sulla F é saltato il riempimento e la scanalatura é netta quindi come fosse riempita.... E' possibile, dunque, che abbiano ritoccato lo stampo in mettere e levare con maggior cura nei riquadri piccoli e meno nella scritta grande che poi veniva doppiamente tampografata? (x) :mrgreen: -4-
Allegati
IMG_20210302_101224_resize_0.jpg
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Re: una sorpresa Pocher

Messaggioda balboni gian luca » 2 mar 2021, 12:34

Mi sembra che la tua foto dia ragione ad Oliviero, Infatti si vede benissimo che la lettera F bianca è spostata rispetto il fondo e che il fondo evidenzia la chiusura delle linee verticali dove dovrebbe esserci il bianco. La vernice bianca si è staccata perchè la tomografia, spostata, batte dove non c'è il riempimento. Pertanto credo di più alla modifica dello stampo che ad un riempimento con vernice. Saluti Gian Luca
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