dispositivo misterioso Mallet 2-8-8-2

[3-nino]

Tentativo intelligente, quello di Trix, ma purtoppo non risolutivo. Il ponte girevole è lungo 35 cm e la mallet vecchia lo occupa per intero con il passo che va dal primo asse motore all'ultimo asse del tender. Non avanza un mm. L'asse del carrello anteriore smargina dal ponte di 2 cm abbondanti e l'unico modo per girare macchina e tender è sollevarlo dai binari con il chiodo: anche così trovo veramente problematico fare la giratura per gli spazi ridottissimi entro cui occorre centrare sul ponte la macchina. Il tender Vanderbilt è più corto di circa 1/2 cm che non bastano a consentire la giratura senza l' accrocco. Provare per credere! Aggiungo che nella versione Vanderbilt il carrello anteriore ha una struttura completamente diversa dalla precedente versione che ha il fondo metallico che chiude il telaietto in plastica riproducente boccole e spensioni e trattiene l'asse inserito al suo interno. Il chiodo agisce sulla sporgenza ricavata nella parte anteriore del telaietto e che grossomodo è all' altezza dell'asse, appena sopra la sua mezzeria. C' è spazio sufficente per sollevare di quanto serve l'asse dal binario. Nel modello Vanderbilt il carrello perde il telaietto in plastica e il carrello è ricavato da un elemento metallico che nella sua parte terminale si alza, piegando ad " S", e forma una culla con ai lati due asole che trattengono l'asse. Il cielo della culla occupa lo spazio immediatamente sottostante il fondo del pancone anteriore. Ho l'impressione che non vi sia lo spazio sufficiente e le condizioni meccaniche per riproporre il chiodo. Poi non so dire se la semplificazione del carrello sia dovuto al rispetto modellistico del prototipo, oppure a un risico sui costi, che ha tra le sue vittime assieme alle sospensioni del carrello, anche il chiodo. In ogni caso pace all'anima sua. Cordiali saluti 3-nino

[Tricx]

...Ohibò, mi scuso se ho detto castronerie.... francamente non ho mai provato la "Norfolk & Western sulla piattaforma girevole Rivarossi e non immaginavo che debordasse così tanto dai limiti, anzi per la verità neppure in concreto, prima di questa discussione, come già detto, avevo ben capito in che cosa consistesse il "dispositivo"....sicchè ora avevo creduto che bastasse rialzare leggermente la ruota del carrello anteriore, per ovviare a ( quella che credevo essere ) una lieve differenza dimensionale....
Dal che, l'equivoco sull'altro modello leggermente più corto...

Grazie, "3-nino", della chiarissima spiegazione...
Saluti. Riccardo.

[Talgo49]

3-nino ha già esaurientemente risposto, in effetti la N & W è solo 5 mm più lunga della B & O.
Per pura curiosità aggiungo che il tender tipo Vanderbilt non era concepito per l'uso dell'olio pesante come combustibile ma solo per contenere una maggiore capacità d'acqua. Il carbone continuava ad essere caricato nella "gobba" sul lato anteriore del tender. Nella realtà il tender Vanderbilt risultava più lungo di un tender classico di pari capacità; la cosa buffa è che questa eccessiva lunghezza portava proprio a difficoltà nel girare la locomotiva su piattaforme standard e questo difetto fu la causa della scarsa adozione di questo tipo di tender.

Talgo49