Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra



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Re: Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 8 giu 2018, 0:45

Osserviamo la scatola originale della loco dell'amico Gp.M. comprata in Italia:
Z3#b-SCATOLA (rid.).jpg
Scatola originale (prima metà degli anni Cinquanta) della Dockside RR col telaio in lega metallica

Commentiamo l'illustrazione stampata sulla scatola:
Partiamo dal presupposto che il modello base (senza luci, campana, mancorrenti e biellismo completo) dotato di telaio metallico, abbiamo verificato che era un modello che costruttivamente non prevedeva l'applicazione di accessori per completarla (mancanza fori per i mancorrenti, mancanza vano lampadina sulla zavorra, carter e telaio non predisposti per biellismo completo) ed inoltre vite di blocco telaio avvitata direttamente nella plastica del fumaiolo. L'illustrazione presentata sul catalogo del 1955 mostra il modello completo effettivamente messo in vendita.
Invece il disegno sulla scatola mostra un modello ancora indefinito che ancora prende spunto dal modello Varney (frecce rosse) e con particolari errati (gancio e biellismo).
Z92#confronto disegni.jpg

Questa scatola era quindi stata preparata molto tempo prima del catalogo. Sappiamo che per realizzare un catalogo a quell'epoca impiegavano molto tempo. Facciamo due conti: il catalogo con la foto corretta è pronto per il 1955 quindi deve essere stato impaginato e stampato qualche mese prima (diciamo settembre/ottobre del 1954?) - la scatola del modello completo deve essere precedente di almeno qualche mese (diciamo verso la metà del 1954?). Nel catalogo parti di ricambio del 1954 c'è già la scheda del modello col telaio in nylon e abbiamo dimostrato che quando hanno realizzato la Dockside col telaio in metallo ancora non avevano "pensato" al modello completo. Se ne deduce che questo modello doveva essere pronto già (almeno) nel 1953.
Ma se era pronto nel 1953 come mai viene mostrato in America solo a novembre del 1955 insieme col modello completo commercializzato in Italia nello stesso anno?
Saluti da Oliviero
CONTINUA
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Re: Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 14 giu 2018, 16:21

Come ho puntualizzato più volte non ho prove documentate ma solo indizi e supposizioni su cui formulare ipotesi (tutte da verificare). L'argomento da definire è la data di nascita della Dockside RR col telaio metallico e l'anno in cui è stata proposta da Rivarossi al mercato americano e le ragioni della convivenza dei modelli col telaio metallico con quelli col telaio di nylon.
Riassumendo.
Anno 1954: il nuovo modello è presentato in catalogo ma sia in Italia che in America i magazzini sono ancora pieni delle vecchie Dockside in bakelite da smerciare quindi si temporeggia alla pubblicizzazione del nuovo modello (venduto singolarmente).
Anno 1954: è già pronto il modello col telaio metallico ma sul catalogo parti di ricambio viene sostituita la scheda della suddetta con un diverso modello col telaio in nylon.
Ma c'è da chiedersi: dove esce fuori questa "strana" idea del telaio in nylon? Da quanto ne so questo è l'unico modello RR che impiega (almeno per il telaio) questo materiale. I materiali di RR erano Zamac e bakelite e poi lamierino e polistirene....ma il nylon? Nota: invece in America era un materiale frequentemente usato soprattutto nelle ruote dei carri.
Nonostante RR abbia mostrato che il suo impegno prioritario fosse il mercato americano il suo convoglio (Dockside + gondola (copia Varney)+Bobber Caboose (copia Mantua) + binari (marca Atlas) sembra debba attendere il settembre del 1955 per essere pubblicizzato (assieme al nuovo modello di Dockside completa di luce, biellismi, mancorrenti e tampografie).
Anno 1954: dal catalogo si vede chiaramente che i carri (gondola e caboose) sono pronti e lo sono anche i nuovi binari

METTIAMO IL CASO CHE.....(ipotesi fantastorico modellistica) :shock: (x) :shock:
Supponiamo che RR abbia mostrato il suo modello di preserie (vite avvitata nella plastica del fumaiolo e niente fori per mancorrenti né alloggiamento per lampadina né biellismo completo ma telaio in lega di zinco)...lo abbia mostrato a Polk (nel 1953) e questi gli dice più o meno così: "Molto bello ma non hai i carri e i tuoi nuovi binari non sono ancora pronti. Quindi scegli due semplici carri tra quelli che vendo, magari ci accordiamo con le varie case con cui ho comunque già accordi commerciali e te li copi: per i binari devi utilizzare quelli di Atlas con cui ho altri accordi da rispettare e facciamo una confezione completa. Appena pronta me la porti ma prima di proporla ufficialmente sulle riviste importanti, iniziamo a fornire i rivenditori con qualche scatola, stabiliamo un prezzo che sia competitivo e vediamo come gira il mercato, vediamo quanti pezzi si possono produrre e iniziamo in "pompa magna" la vendita ufficiale. Poi magari aggiunge: "il telaio metallico costa troppo, qui da noi già possiamo utilizziare il nylon, ma i nostri vari Varney, Mantua e Co, continuano ad usare il metallo per tradizone, contatta questa ditta (di amici miei che ti faranno un buon prezzo) e fatti fare il telaio in naylon. Poi vendi le loco di nylon in Italia (tanto quelli sono di "bocca buona") e le prime loco che mi mandi le fai col telaio di zinco (altrimenti qui non le vendi) poi se hai successo, venderai quelle di nylon pure qui in America........"
Qui finisce il romanzo e qui comincia la Storia. Chi ha obiezioni da fare le faccia.....o taccia per sempre laught16 laught16 laught16
Saluti da Oliviero
Allegati
varneydocksideswitcher1941pg1.jpg
istruzioni di montaggio Dockside Varney (1941)
Caboose Mantua Pennsylvania.jpg
Caboose Mantua
HO SCALE VARNEY GONDOLA 2463 B &O.2.jpg
Gondola Varney
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Re: Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 16 giu 2018, 14:09

Zx5. Dockside Varney ELAB.jpg
Dockside molto elaborata su base Varney (fine anni '50 inizi anni '60)

Zx6 Dock RR1962.jpg
Modello "di serie" Rivarossi della Dockside (1962)


INFLUENZA DELL'INGRESSO DI RIVAROSSI SUL MERCATO FERMODELLISTICO AMERICANO

Nel 1955 il modello completo (luce, mancorrenti, biellismo e tampografie) della Dockside RR era offerto a 12.50 $ mentre il kit base (da montare e verniciare e con biellismo semplificato) di Varney, costava 15 $ - inoltre la finitura dei particolari stampati in polistirene (RR) era più raffinata della fusione di zama (di Varney).
Varney corre ai ripari e presenta un nuovo modello (montato e pronto a girare!) ma dotato di nuova carrozzeria pressofusa in plastica (nera!) e agganci automatici (che non aveva mai avuto!) stranamente somiglianti al sistema europeo Fleischmann, allo stesso prezzo del kit precedente.

zx7. TAVOLA varneycatalog1950 vr 1955.jpg
zx8. TAVOLA varneyTESTO'55.jpg

Ma evidentemente non basta a contrastare la concorrenza di RR che continua a migliorare il suo modello (1961/62) con nuovo telaio e biellismo più coerente al reale
E Varney è costretto a ridurre drasticamente i prezzi:
zx9. TAVOLA CALA il PREZZO varneycatalog1962.jpg
Dockside quasi a metà prezzo! Anche la F3 diesel, sebbene fosse un modello diverso dalla FM di Rivarossi ne subiva la concorrenza e viene deprezzato.


Ora non posso pretendere di dimostrare che con l'arrivo di RR tutti (o almeno molti) produttori americani abbandonano il metallo a favore della plastica ad imitazione di Rivarossi. Sarebbe quantomeno eccessivo, forse RR si trova nel posto giusto al momento giusto, ovvero il tempo di cambiare materiali era arrivato per tutti.... però resta il fatto che le maggiori ditte iniziano a convertire gran parte del loro prodotto da metallo a plastica:
zz1 KIt Hopper Varney.jpg
Kit Varney (esclusi i carrelli) interamente realizzato in materiali plastici (prima lo faceva in metallo)


FINE

Saluti da Oliviero
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Re: Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra

Messaggioda Marco Fornaciari » 17 giu 2018, 18:09

Un po a memoria, un po in rete (dove c'è veramente il minimo), mi pare che che le materie plastiche utilizzate nel modellismo: ABS e Polistirene, abbiano origini, quindi brevetti, europei.
Pertanto è plausibile che in Usa siano arrivate dopo.
Rivarossi fin dall'inizio utilizzava la bachelite.
Fermo restando che si iniziarono ad utilizzare questi materiali nei primi anni '60.
Saluti
Marco Fornaciari
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Meglio essere folli per proprio conto, che saggio con le idee degli altri.
F.W. Nietzshe
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Re: Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 18 giu 2018, 9:37

Marco Fornaciari ha scritto:Fermo restando che si iniziarono ad utilizzare questi materiali nei primi anni '60.

In base alla documentazione e alle testimonianze che abbiamo riportato direi che possiamo anticipare di un lustro questa datazione che suggerisci e riassumo le documentazioni: nel catalogo 1954 di RR abbiamo già pronte (e in vendita nei negozi sicuramente almeno da settembre di quell'anno):
2 locomotive con carrozzeria in polistirolo/polistirene (Dockside "prototipo" e FS.Gr 835)
2 carri americani (Caboose e gondola)
Certamente tetti e finestre delle stazioni e altri edifici
Quasi sicuramente tutte le nuove carrozze Centoporte a carrelli e a due assi.
La rivista Model Railroader ci mostra alcuni di questi modelli in vendita in America almeno sul finire del 1955 (ma quasi sicuramente già nei circuiti di vendita già da parecchi mesi prima).
Nel catalogo Varney del 1955 viene presentata la (sua) nuova Dockside con carrozzeria in plastica nera.
Quindi desumo che dovremmo considerare questo, l'anno del passaggio (o quantomeno l'inizio del...) da metallo pressofuso a plastica stampata
Saluti da Oliviero
Iron Ore Car (kit in plastica).jpg
Il diffuso carrello da miniera di Varney. Inizialmente realizzato interamente in metallo, viene riproposto in plastica mantenendo lo stesso sistema di montaggio ad incastro e piccole viti, senza l'uso di colla.
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Re: Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 18 giu 2018, 23:06

altra documentazione del passaggio da metallo a plastica
zz2 carrello miniera.jpg
Il carro da miniera Varney montato

zz3-varneycatalog1950 e 1955.jpg
Il carro originariamente era interamente metallico (catalogo 1950). Nel 1955, esclusi i carrelli immutati, è interamente in plastica ma il prezzo è dimezzato

Saluti da Oliviero
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Re: Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra

Messaggioda Massimo » 19 giu 2018, 13:06

splendido!
Ma, Oliviero, gli stampi saranno stati gli stessi?
Potevano essere utilizzati per ambedue i materiali?
E se sì, allora i carrelli erano rimasti in metallo per aumentare il peso dato che una zavorra non era prevista dal progetto "tutto metallo", nonchè dalla particolare architettura del carro.
Che ne dici?
Massimo

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Re: Fermodellismo HO nell'America del dopoguerra

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 19 giu 2018, 17:39

Massimo ha scritto:......Ma, Oliviero, gli stampi saranno stati gli stessi?
Potevano essere utilizzati per ambedue i materiali?
E se sì, allora i carrelli erano rimasti in metallo per aumentare il peso.....

Non posso saperlo con certezza ma ti assicuro che i prodotti stampati in plastica sembrano identici (anche come spessori) a quelli in metallo: i foglietti con le istruzioni di montaggio sono immutati. Almeno per quanto riguarda Varney il montaggio prevedeva solo incastri e viti, niente saldature o incollaggi quindi compatibile a prescindere dal materiale utilizzato.
I carrelli di Varney non vennero cambiati ma non credo per problemi di zavorra. Il solo telaio del carrello è in metallo, ruote ed assi sono di nylon e un singolo carrello pesa solo circa 5,5 grammi.
zzs.Carrelli Varney.jpg
Tipica scatolina da carrelli comune a tutti i kit di carri Varney

zzx.Carrelli Varney.jpg
Carrelli in lega di zinco (ma non zama!) con molle funzionanti (come farà Rivarossi) e assili di nylon

Ho l'impressione che la qualità della plastica Varney fosse inferiore a quella che impiegherà RR nei suoi carrelli (dal 1954) quindi penso sia questa la ragione che abbia consigliato la ditta americana a mantenere i carrelli metallici.
Riguardo al fatto di avere stampi identici di plastica e/o di metallo ricordo prima di tutto che i carrelli con le mollette, Rivarossi in plastica sono assolutamente identici a quelli di metallo al punto che occorre un tester per capire di che materiale sono composti e poi che i telai delle prime (....le "seconde" :lol: ) Dockside Rivarossi col telaio di nylon hanno il telaio identico a quello di zinco del prototipo. Ovviamente "quasi identico" visto che avendo alimentazione diversa sono predisposti attacchi diversi ma forme e dimensioni generali sono identici quindi parrebbero usciti da uno stesso stampo appena modificato per aggiornare gli attacchi elettrici.
Non so se mi sono spiegato bene
Saluti da Oliviero
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