riduttore ad ingranaggi 740 233 RR motore tender



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riduttore ad ingranaggi 740 233 RR motore tender

Messaggioda claudio_62 » 1 set 2017, 17:46

Sono Claudio, di Milano, iscritto da poco al sito, perché modellista "risuscitato" dopo quasi 15 anni di stop.
Sul web (ovvero, la baia), mi sono imbattuto in più di una macchina RR 740 233 (740/R o 1113) da restaurare.
Qualche anno fa (sarà stato il 1999 od il 2000) ho aiutato per ben tre volte dei proprietari di 740 233 vintage per "spantanarli" dal problema del telaio del tender disintegrato, ricorrendo alla realizzazione ex novo di nuovi telai in plastica presso un officina della quale conoscevo il proprietario.
Al tempo, le attuali ristampe dei telai in zama non esistevano ed anche i pochi ricambi originali ancora in circolazione non erano "sicuri".
In pratica, ebbi modo di guardare "dal vivo" la 740/R e la 1113 e notai che l'unica differenza tra le due macchine è il modo di montaggio della vite senza fine nella locomotiva: sfere per la 740/R e boccole per la 1113, con relative lievi differenze nel telaio.
Spulciando le schede dei pezzi di ricambio pubblicate su RR Memory ho avuto la conferma definitiva di quanto avevo già notato.
Tuttavia, ho trovato anche, nella presentazione dei modelli, un articolo 1113/1 datato 1964, per il quale non ho trovato la scheda ricambi corrispondente.
Inoltre, "sbirciando" le caratteristiche del ricambio in zama SFN 1474 ho notato che accetta solo ingranaggi ELICOIDALI A PASSO FINE aventi diametri ben precisi (pignone 5,33 mm e corona 12,15 mm).
Gli ingranaggi elicoidali a passo fine me li ricordo bene da quando avevo effettuato le riparazioni (da modellista, mi apparvero subito come irrealizzabili senza un divisore professionale da montare su un tornio "vero").
Una delle macchine viste sul web, mostra in bella vista il motore con calettato un ingranaggio CILINDRICO CON DENTI GROSSI (mi sembra un modulo 0,5 o 0,6 e non uno 0,3) ed anche un telaio del tender in plastica, con solo 1 cassetta batterie (lato dx).
Il telaio ha una spiegazione, è un ricambio attuale, non ufficiale, ma l'ingranaggio NO.
Non sono nella condizione di affermare che la macchina sia, in effetti, un bel "cocktail" di pezzi vari, ma, sulla scia dei dati indicati in precedenza, mi resta il dubbio che l'articolo 1113/1 sia stata la semplificazione del riduttore ad ingranaggi della 1113, passati da elicoidali a cilindrici e, forse, anche con un nuovo telaio per il tender da 29 mc.
Tutto ciò per poco tempo, perché le prime 740 233 1121 (tender 3 assi) sono comparse nelle confezioni complete già dal 1966.
La modifica ha una logica, nella 740 233 la coppia di riduzione con ingranaggi elicoidali è superflua, perché le reazioni assiali originate dalla vite senza fine non vengono trasmesse all'alberino della corona per la presenza del giunto telescopico.
In pratica una riduzione con ingranaggi cilindrici offre le stesse prestazioni ad un costo industriale ridotto.
Se qualche Rivarossiano DOC ha qualche notizia in merito alla 1113/1 e su quanto ho ipotizzato sulla variazione alla trasmissione ne sarei grato.

Claudio Gariboldi - Milano

Post scriptum
Per i moderatori: non ho inserito la foto della macchina per non incorrere in errori, attendo vostre istruzioni per una eventuale pubblicazione
Per i puristi RR: è vero che ho "alterato" 3 modelli (una 740/R e due 1113), ma la "punizione" mi è arrivata direttamente durante la realizzazione dei telai: troppo lavoro. Ora, non lo rifarei più!
claudio_62

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Re: riduttore ad ingranaggi 740 233 RR motore tender

Messaggioda Massimo » 2 set 2017, 19:19

per inserire foto (...leggere... attorno ai 100-120 kb)

1) nella pagine del messaggio, in basso a sx, trovi: "invia allegato"
2) successivamente "scegli file" andando a sceglierlo nella cartella o nel luogo dove abitualmente lo tieni
3) puoi inviare più di un file mediante "aggiungi file"
4) infine "invia"

nelle apposite finestrine potrai anche nominare il file ed aggiungere un piccolo commento
Massimo

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Re: riduttore ad ingranaggi 740 233 RR motore tender

Messaggioda claudio_62 » 2 set 2017, 20:55

Detto fatto.
Ho stralciato la foto col MAC per lasciare in bella vista tutto quanto ho scritto.
Allegati
Senza titolo.jpg
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Re: riduttore ad ingranaggi 740 233 RR motore tender

Messaggioda GianPiero » 18 set 2017, 16:53

(46) Complimenti Claudio, da quanto scrivi sei un tecnico raffinato e un provetto "chirurgo"!!! :shock: applause1 Ogni mio tentativo in tal senso è sempre stato frustrato da risultati a dir poco scadenti....Non saprei rispondere al tuo quesito perchè ne ho compreso solo una parte :lol: ma sarei curioso di sapere se hai effettuato altri interventi e su quali macchine.Peccato per tanti anni di assenza ma l'importante....è ripartire!!!! ;-)
GianPiero

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Re: riduttore ad ingranaggi 740 233 RR motore tender

Messaggioda claudio_62 » 19 set 2017, 19:48

X Gian Piero
Ti ringrazio comunque per aver "sbirciato" quello che a me è apparso un dubbio amletico.
I tre elementi raccolti (foto e-bay, elenco articoli prodotti su RR memory e specifiche tecniche dell'attuale ri-edizione del telaio in zama art. 1474) mi hanno fatto pensare che la Gr 740 233 "old fashion" avesse, come articolo 1113/1, una riduzione primaria con ingranaggi di tipo differente da quella della 740/R e 1113.
Di tale 1113/1, indicata nell'elenco articoli RR memory, non ho trovato riscontro nei cataloghi ricambi pubblicati.
Tuttavia, non posso escludere la presenza di un foglio integrativo, allora usavano così.
Del resto, ho avuto l'occasione di avere tra le mani, ovviamente smontate, solo poche macchine della vecchia produzione RR con la motorizzazione su cuscinetti a sfere e la 740 233 art. 1113/1 non l'ho mai vista.
Avevo lanciato un grido di aiuto destinato a qualcuno che ne sa più di me.

Per il capitolo degli "interventi" devo tranquillizzare tutti i filo-Rivarossiani del forum, perché sono stati numericamente pochi e tutti finalizzati a rimettere sulle rotaie macchine, principalmente "ordinarie" o "serie economica" altrimenti destinate all'accantonamento.
Mi capitò anche una persona che aveva una Aln 772 (bombolone) ed un Le 626 (bello, forse del 1960, serie collezionisti) con rotture importanti sulle carrozzerie, ma, dato l'allora già notevole valore (in lire) dei modelli, preferii declinare l'invito dicendo "non me la sento".
Gli interventi sono stati tutti realizzati, a titolo di favore personale, per miei conoscenti, sottraendo tempo prezioso ai miei hobby (non ho solo il fermodellismo, ma qui parlo solo di questo).
Il più impegnativo è quello del tender motorizzato che ho descritto.
A seguire, in ordine di impegno decrescente sono:

- inserimento di un telaio metallico nel sottocassa di una calimero con telaio in plastica, aveva le sedi degli assi talmente allargate che scalettava in breve tempo l'asse motore ogni qual volta veniva sostituito.
Era di mio cugino e l'ho "rattoppata" credo nel 1995 giù di lì, almeno smise di spender soldi per cambiare ruote.

- ricostruzione della parte in pvc interna del carrello motore E 424/626/636, quelli della 1° serie, con il pvc "sottile".
Di queste devo averne fatte circa una quindicina. E' abbastanza facile perché le "battute" del telaio metallico interno sopravvivono anche in caso di perdita completa della plastica sottile. Ho usato mattoncini lego e/o plastic city, segati ad arte ed incollando il tutto con gli sfridi della plastica sciolti nel toluolo.
Per i soli carrelli con le sfere, allo scopo di rinforzare il punto di frattura principale, sul lato del gancio, ho realizzato, con una mascherina, delle mini-piastrine metalliche con saldati spinotti da 1 mm lunghi circa 5 mm. Forando il fronte del carrello con la mascherina ho ottenuto le sedi per gli spinotti.
Con una simile "inchiavardatura" la plastica "grossa" non tende più ad aprirsi in mezzo per l'affaticamento trasmesso dalla vite senza fine attraverso il carter di chiusura. L'unico "neo" è la perdita dell'isolamento elettrico del gancio, ovviamente concordata con i proprietari prima dell'intervento.
L'unica macchina che mi è tornata indietro era cascata per terra ed aveva un assale disintegrato. Il carrello aveva retto il colpo, ma il proprietario spese un capitale ad un mercatino per recuperare un'altro assale e mi chiese di montarlo.

- ricostruzione di elementi laterali per pantografi a croce, usando lamierino di ferro da 0,25 mm (ex coperchio stadio di sintonia di un vecchio TV).
Basta saldare il lamierino su di un pezzo di lamiera più spessa, tracciare, forare e "scatenare" l'archetto del traforo.
Realizzato il primo elemento si ottiene anche una mascherina da usare per altre realizzazioni.
Ho scelto il lamierino di ferro perché consente la ripetizione della piega in caso di errore. L'ottone no.

- completamento di una Gr 940 art 11114 trenhobby, con tecnica artigianale.
Anche questa l'ho sistemata per mio cugino.
In effetti, nel 2002, fece un ottimo affare ad un mercatino dell'usato.
Notando una crepa sulla carrozzeria, trattò il prezzo sino a 20 euro e la portò a casa.
La crepa era facile da aggiustare, con cianoacrilato ed un listino di plastica sottile all'interno.
Per le parti mancanti mi sono sbizzarrito, utilizzando un motore ex mangianastri, con rifatti il collettore ed il portaspazzole, per montare spazzole "da trenino".
Gli altri componenti mancanti li ho "scopiazzati" dalla mia Gr 940 (sempre art 11114, con motore a sfere ed ingranaggi riduttori "al vento").
E' risultata meno veloce e potente della mia, ma ciò è logico perché il motorino utilizzato è da 0,45 A/12V a rotore bloccato e non da 1,2A/12V come "the engine" che equipaggia la macchina originale.
Impostando un rapporto di trasmissione primaria "più agile" sono riuscito a farla andare senza troppi problemi.
Di questa operazione ricordo il "mugugno" di mio cugino quando tornò da un negozio di modellismo dove l'avevo spedito per comprare le lampadine.
Avevo stabilito che, dopo il calimero "gratis", stavolta la mia parcella era pagare al posto mio il set di ruote grandi di una Gr 685 che avevo ordinato per "farmi una mucca" (mai iniziata, le usai per un altra riparazione).
Spese 3 euro per le lampade e 18 euro per le ruote.
Dopo quella non tornò più alla carica con idee strane.

Per il resto, ricostruzioni di minutaglie metalliche varie (es. perni bielle smarriti), ricalettamenti di ruote (max 18 mm, con attrezzini fatti in officina), scalette sistemate (in parte rifatte), riavvolgimento motori (quelli fattibili senza scalettare la vite senza fine), toppe varie su carrozzerie "non prezzolate", ricostruzione de telai del tender per Gr 691 022 (art 1118) e Gr S685 587 (art 1119) (entrambi erano zamac, ma, col motore in cabina, restano molto più semplici) li ritengo tutti interventi da hobbista comunemente fattibili.
Il "grosso" dei "numeri da circo" l'ho riservato ai miei modelli.
Scusa la lunghezza del testo.

Claudio - Milano
claudio_62

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Re: riduttore ad ingranaggi 740 233 RR motore tender

Messaggioda GianPiero » 19 set 2017, 23:35

Apperó ,hai detto nulla!! :shock: Torno a complimentarmi non sei uno che resta in panne e con le mani in mano!!! :lol: Grazie per le ulteriori delucidazioni data la mia scarsa dimestichezza con materiali idonei e interventi mirati. Oltretutto hai fatto interventi notevoli su bei modelli e relativi motori! Qui di valenti tecnici e storici con cui scambiare pareri ce n'è tanti e sicuramente qualcuno potrá chiarire i tuoi dubbi! -4-
GianPiero

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Re: riduttore ad ingranaggi 740 233 RR motore tender

Messaggioda 844 » 19 set 2017, 23:41

Buonasera a tutti.
Innanzitutto complimenti a claudio_62 per la sua maestria.

Tornando in argomento, provo a rispondere alla domanda iniziale.
Se ho ben compreso, si tratta di stabilire se sia mai esistito un modello di 740 catalogato con il codice 1113/1 e, in caso affermativo, quali siano le differenze rispetto al modello codice 1113.

Come giustamente osservato, i primi modelli della 740 (codice L 740/R) avevano la trasmissione (sul telaio della loco) montata su cuscinetti a sfere.
Per la precisione, i cataloghi parti di ricambio parlano di "trasmissione nel telaio con supporti reggispinta a sfere". Questo sistema era mutuato dalla L SP e analoga "cugina" L 221, oltre che dalla L 442.

Tale sistema però comportava dei costi e degli oneri di manutenzione in caso fosse necessario aprire la scatola di trasmissione per lubrificare (non a caso RR consigliava di farlo da sotto, togliendo il carter di chiusura del telaio); da qui la scelta di sostituire il sistema con quello più semplice ed economico delle boccole autolubrificanti.

Questa sostituzione, però, non comportò un cambio di codice. La 740 era catalogata come L740/R tanto nella versione con supporti reggispinta a sfere quanto nella versione con boccole autolubrificanti. La differenza si nota solo spulciando i cataloghi parti di ricambio. Da un loro esame mi sentirei di azzardare che il cambio sia avvenuto dopo il 1960, perché nel catalogo ricambi 1960 la loco è presente solo come L 740/R, senza ulteriori specificazioni, mentre in quello del 1963 è già presente la distinzione.

Con il passaggio ai codici numerici, la loco fu catalogata come art. 1113 (o 11113 per la serie trenhobby, sostanzialmente identica a quella modello, per quanto qui di interesse).
Nei cataloghi continua ad essere indicata con la doppia referenza del codice catalogo (art. L 740/R - 1113), fino a quando diventa solo art. 1113.
Almeno fino al 1970, però, rimane sempre l'ulteriore specificazione della differenza della trasmissione (se su sfere o su boccole), ma sempre indicando il codice 1113 (o al massimo 11113 per la serie trenhobby).

Fino a qui i dati ricavabili dai cataloghi.
Adesso incominciano le mie illazioni, spero fondate...

Prendo ad esempio di loco con postfisso -1 la 940, che della 740 condivide molto. Sul suddetto catalogo ricambi del 1970 la 940 (mi riferisco all'art. 1114) è presente in ben tre versioni, classificate come 1114-1, 1114-2 e 1114-3.
La differenza sta tutta nella trasmissione per i primi due codici: l'art.1114-1 e l'art. 1114-2 montano due differenti trasmissioni, con conseguente differenza nel motore.
Rimando alla scheda per maggiore chiarezza

http://www.rivarossi-memory.it/Cataloghi_pubblicati/Ricambi_1970/Ricambi_1970.htm

Il modello 1114-3, invece, monta un motore differente rispetto a quello "a pallini" (fate riferimento alla scheda successiva del catalogo sopra indicato).

Per cui, sembrerebbe che l'art. 1113-1, se effettivamente esistito, presentasse delle differenze nella motorizzazione, ma mi sentirei di escludere tale evenienza, sia perché nei cataloghi ufficiali non ho visto un art. 1113-1, sia perché nei cataloghi ricambi tale differenza, che poteva sfuggire nel catalogo generale, sarebbe certamente stata registrata, per le inevitabili differenze nei ricambi che comportava.
Secondo me, per dirla in breve, si potrebbe trattare di uno di quei codici presenti sul libretto dei 50 anni della RR ma in realtà non corrispondenti ad alcun modello (la versione con tender a tre assi e motore in cabina della 740 aveva un altro codice, 1121 mi pare).

Passando infine alla foto del tender, il motore secondo me non è di una 740, ma potrebbe essere di una 0-8-0 IHB.

Domani (devo cercare nella scatola dei ricambi :mrgreen: ) vi farò vedere a confronto le tre corone di rinvio usate da RR.
Una, la più piccola, è quella usata sulla 740. Le altre due sono state usate sulla 0-8-0, e differiscono per il differente passo. Purtroppo non ho i tre motori corrispondenti, ma vedrò cosa esce fuori dalla scatola dei ricambi...

-4- a tutti da 844 (alias Giorgio V.P.)
844

 
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Re: riduttore ad ingranaggi 740 233 RR motore tender

Messaggioda claudio_62 » 20 set 2017, 21:38

Devo ringraziarvi TUTTI per la pazienza che mi avete dedicato, ma sopratutto 844 che ha illuminato lo scenario con una sola frase.
Anche senza fotografie, ormai il caso è risolto.
La macchina che mi ha "incuriosito" è una 740 (forse 1113) per la parte locomotiva, ma il tender mi sà che è una "palettata" di elementi difficilmente assimilabile in modo completo.
Il fatto che il motore possa essere di una 0-8-0 IHB è in accordo con il luogo dove è avvenuta la vendita (venditore professionale USA).
Personalmente credevo che l'unica macchina simile alla 740 era la 280 (tender simile, anche lei con ingranaggi "elicoidali" ma con il motore posizionato più avanti) ed ignoravo la 0-8-0 IHB.
D'altronde, non si smette mai di imparare, specialmente sulle macchine americane, mai adocchiate per quello strano "campanilismo" che affligge buona parte dei fermodellisti (me compreso, anzi in prima fila!) facendo dimenticare che il treno è stato il primo vero veicolo di comunicazione tra popoli di nazioni differenti.

Grazie di tutto

Claudio
claudio_62

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Re: riduttore ad ingranaggi 740 233 RR motore tender

Messaggioda paolo64 » 22 set 2017, 9:10

Per claudio 62. Ho letto il tuo intervento e ho visto bene la foto che ritrae il riduttore smontato. Secondo me si tratta di un cocktail di pezzi messi assieme a casaccio. Ho avuto tra le mani diverse locomotive 740 / r montate e della serie trenHobby sia per riparazioni che anche per montaggio ma non ho mai visto un ingranaggio a denti diritti e con un modulo così come nella foto. Mi riferisco al pignone montato sul asse del motore. Tutti i motori della 740 normale e serie trenHobby montano un pignone Z 15 a denti elicoidali con modulo 0.3.
Quello che si vede in foto è a denti diritti e ad occhio mi sembra che abbia un modulo 0.5 . Quindi si tratta di un ingrananggio non originale che è stato adattato all'occorrenza. Del resto anche la ruota condotta collegata al giunto di trasmissione e alla vite senza-fine ha il modulo 0.3 a denti elicoidali con Z 36 denti. L'unica variante che fece la Rivarossi è stata nella locomotiva consolitation 2-8-0 che avendo la stessa motorizzazione nel tender montava la ruota condotta di Z 41 anziche Z 36. In conclusione la Rivarossi in queste locomotive Gr. 740 con motore nel tender non ha mai montato ingranaggi a denti diritti.
Saluti
Paolo
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Re: riduttore ad ingranaggi 740 233 RR motore tender

Messaggioda thedoctor » 22 set 2017, 11:51

....Aveva ragione la bonanima dell'ing.Caldarella: "Paolo cci ha la mano ffelice!" -2- (3)
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