Parliamo un po' dei ganci Rivarossi...



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"E' il link del bellissimo sito dedicato alla storia della vecchia Rivarossi.
Già da tempo in contatto con loro, abbiamo insieme deciso di creare una sezione del forum dedicata al loro sito.
Naturalmente per prima cosa, per chi non l'avesse ancora fatto, vi consiglio di andare a visitare il sito http://www.rivarossi-memory.it e di studiarlo per bene visto che contiene buona parte della storia del fermodellismo Italiano per poi venire qui e parlarne con noi e con loro!
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Re: Parliamo un po' dei ganci Rivarossi...

Messaggioda Max 851 » 24 gen 2015, 9:40

Per le locomotive elettriche non saprei, ma per esempio nel caso della 851 il passaggio dal gancio metallico a becchetto a quello in plastica avvenne con l'introduzione dei ceppi dei freni, quando il carter inferiore di metallo venne sostituito da uno in plastica che comprendeva in un unico pezzo i ceppi e, appunto, anche i ganci.
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Re: Parliamo un po' dei ganci Rivarossi...

Messaggioda Dario Romani » 29 gen 2015, 10:05

Allego il foglietto giallo per montare i ganci RR compreso il "dispositivo per pre-sganciamento".
gancirr.jpg
Istruzioni per montaggio ganci

[lupe.gif] Mia nota per il passo 3 : senz'altro avete dei carri trenHObby con i ganci montati male, [ops.gif] con la coppiglia "attaccata" al coprigancio, vanificando il pre-sganciamento. Prova: se con un dito alzate l'occhiello, si alza pure il coprigancio (x)
Fate attenzione al modo in cui sono divaricate le estremità della coppiglia; è meglio divaricare LA SOLA ESTREMITA' PIU' LUNGA della coppiglia e tenendola "lasca" in modo che lasci libero il coprigancio ;-)
Smontate la coppiglia, raddrizzate le estremità riducete un pochino l' occhio della coppiglia, e ricominciate il montaggio, poi controprova: con un dito alzate l'occhiello, e il coprigancio non si deve muovere. Ci siete riusciti! applause1
+ Ciao da Dario Romani
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Re: Parliamo un po' dei ganci Rivarossi...

Messaggioda 844 » 2 feb 2015, 0:29

Eccovi l'ultimo frutto delle mie fatiche... [lupe.gif]

4.- Gli anni ’60

Nel periodo dal 1960 al 1970 Rivarossi introdusse una notevole serie di nuovi modelli, nonché diverse migliorie e modifiche anche strutturali ai modelli già a catalogo.
Naturalmente la volontà di perseguire l’accuratezza, la precisione ed il realismo portò a delle innovazioni anche relative ai ganci.

4.1.- I ganci dei carri merce
Se ancora nel 1963 erano in produzione (e dunque comunemente utilizzati) i ganci già visti precedentemente, appena due/tre anni dopo venne introdotta una significativa novità: il presganciatore.
Questo dispositivo permetteva finalmente di realizzare manovre di composizione e di scomposizione dei convogli raggiungendo una verosimiglianza ed un realismo fino allora impensabile. Il merito è anche dell’apposito sganciatore elettromagnetico, che era stato introdotto nel 1965.
Mentre il vecchio binario munito di magnete (RD/SG/10) permetteva di sganciare indistintamente tutti i rotabili che vi si facevano transitare sopra, il nuovo dispositivo elettromagnetico consentiva di selezionare il rotabile o i rotabili da sganciare. Inoltre, con il vecchio binario se si spingevano i carri (ad es. per una manovra a spinta) era certo che gli stessi si sarebbero riagganciati, mentre con il nuovo dispositivo presganciatore questo inconveniente non si sarebbe più verificato, permettendo, come proclamato dai cataloghi, di realizzare non solo le manovre a spinta, ma anche di realizzare nel proprio impianto una sella di lancio a servizio del parco merci.

18 - Catalogo_Ricambi_1966_Pagina_096.jpg


Naturalmente, i cataloghi illustravano con dovizia di particolari le varie fasi in cui si sarebbero dovute articolare le manovre con i rotabili:

19 - RR - Catalogo 1966_1967 pag. 62.jpg


Tutto questo fu possibile grazie ad un piccolo coprigancio. Nell’immagine seguente, possiamo vedere i vari elementi che compongono il gancio con presganciatore (grazie a Dario Romani):

20 - Istruzioni presganciatore.jpg


Ulteriore novità introdotta in quegli anni riguardò i rotabili americani: il c.d. gancio NMRA.
Come si accennava nell’introduzione del presente articolo, agli albori delle ferrovie gli agganci reali erano costituiti da veri e propri ganci e da catene. Successivamente, in Europa, venne introdotto l’aggancio con tenditore ed ai respingenti fu affidato il compito di assorbire parte delle sollecitazioni provenienti dal moto.
Negli Stati Uniti, invece, fu introdotto il c.d. aggancio automatico, composto da una unità che integrava le funzioni dell’aggancio di trazione e dei respingenti.
Quando, negli anni ’60, Rivarossi decise di riprodurre questo particolare per dotare i rotabili americani di un gancio più realistico di quello precedentemente utilizzato il risultato fu questo:

21 - Catalogo_Ricambi_1966_Pagina_097.jpg


Il gancio in questione era venduto separatamente, e poteva essere sostituito a quello standard montato in fabbrica.
Non possiamo al momento escludere che anteriormente al 1966 fossero venduti sul mercato americano rotabili che già montavano questo tipo di gancio.

4.2.- I ganci delle carrozze

Analogamente a quanto esposto per i carri merce, anche per le carrozze fu previsto l’utilizzo del presganciatore. La vera novità, tuttavia, fu l’introduzione dell’arredamento interno e dell’illuminazione costante, che comportò, per quei modelli che ne erano dotati sin dall’origine, delle modifiche nei ganci.
Fino al 1965 circa, chi voleva dare un maggiore tocco di realismo illuminando le carrozze doveva ricorrere, il più delle volte, a soluzioni tecniche che prevedevano la captazione della corrente necessaria per le lampadine dai binari, a scapito della regolare marcia del treno, per tacere del fatto che fino a quella data le carrozze (salvo rare eccezioni torinesi) erano senza arredamento, con conseguente effetto finale scarsamente realistico.
Rivarossi sin dai primi cataloghi dichiarava che le proprie carrozze erano munite di illuminazione automatica, ma fu solo dal Catalogo 1965/1966 che presentò come novità le quattro carrozze della confezione 2526, che erano dotate di arredamento interno e, appunto, di illuminazione.
Per non influire sul corretto funzionamento del motore della locomotiva fu escogitato un sistema del tutto peculiare: nel bagagliaio erano alloggiate due pile, che fornivano la corrente necessaria per l’alimentazione delle carrozze al seguito.
Queste ultime erano agganciate mediante un particolare sistema: il bagagliaio presentava un normale gancio ad una estremità, quella che avrebbe dovuto essere agganciata alla locomotiva, mentre all’altra presentava un gancio costituito da una lamella di ottone che presentava all’estremità un piccolo foro nel quale si impegnava un cilindretto, anch’esso di ottone, che costituiva l’aggancio di una delle testate della carrozza. Dalla parte opposta della carrozza era nuovamente presente la lamella di ottone.


4.3. I ganci delle locomotive
Gli anni ’60 videro una evoluzione anche dei ganci delle locomotive.
Quando Rivarossi introdusse, nel 1959, il TEE, data la composizione bloccata, utilizzò un apposito gancio, che fu usato anche nelle triple A FM, il c.d. gancio a becchetto e gola (art. 3367 e 3368, per le FM):

22 - Catalogo_Ricambi_1963_Pagina_33.jpg


Altra novità fu la (re)introduzione del gancio standard nelle locomotive elettriche italiane intorno alla metà degli anni '60.

Ritengo che il ritorno a questo gancio, già utilizzato sui modelli dei primi anni ’50, sia da collocare intorno al 1965/1966: nel 1966 fu messo in commercio il modello della seconda serie delle E 646:

Catalogo_1965-66_15.jpg


Nel Catalogo Ricambi 1966 possiamo notare che il modello doveva montare quei ganci, che dovevano essere realizzati ancora in metallo, data la presenza della piastrina isolante:

23 - Catalogo_Ricambi_1966_Pagina_069.jpg


Il nuovo gancio, tuttavia, ebbe vita breve: fu presto sostituito da una nuova versione del classico gancio a becchetto, quella utilizzata sulle locomotive dagli anni ’70 fino agli anni ’90.

4.4. I ganci della Serie TrenHobby
Sin dagli inizi della sua produzione, Rivarossi commercializzò numerose scatole di montaggio dei suoi modelli. Dal 1962, queste furono collocate nella Serie TrenHobby, che dava la possibilità di acquistare ad un prezzo più basso i modelli, montarli e anche personalizzarli. Le locomotive poi, erano vendute senza motore, per cui era possibile lasciarle così, utilizzandole magari per dare vita a doppie trazioni, o per animare con modelli accantonati qualche angolo di plastico, oppure era possibile motorizzarle, avendo così un modello in tutto identico a quello della serie Modello.
Dato lo spirito della serie TrenHobby, anche i ganci dovevano essere montati dal modellista, per cui, in luogo del perno ribattuto che bloccava la staffa mobile, era prevista una coppiglia, che possiamo osservare nella foto seguente:

24 - gancio TrenHobby.JPG


Ora tocca agli anni '70.
Naturalmente, se qualcuno di voi avesse foto dei ganci, suggerimenti, consigli o qualunque altra osservazione da fare, è il benvenuto.
A proposito delle carrozze illuminate: non ho volutamente utilizzato le foto postate in questo forum perché privo dell'autorizzazione dell'autore delle stesse. Se legge queste righe, potrebbe gentilmente contattarmi per dirmi se le posso usare?
Se poi qualcun altro avesse le carrozze in questione e una macchina fotografica... [fischse7.gif]
E magari avesse voglia di fotografare qualcuno dei ganci che ho mostrato dai cataloghi ricambi... [fischse7.gif] [fischse7.gif]

Buona serata a tutti da 844 (alias Giorgio V.P.)
844

 
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Re: Parliamo un po' dei ganci Rivarossi...

Messaggioda 844 » 2 mar 2015, 21:56

Dite la verità: pensavate che fossi scomparso??? [ph34r.gif]
Ed invece rieccomi qui, con l'ultima parte.

5. Dagli anni ’70 agli anni ’90
5.1. L’evoluzione del gancio standard

Nei primi anni ’70 il gancio ad occhiello subì una ulteriore evoluzione: l’uncino non fu più realizzato in metallo, ma in plastica. Cambiò anche il sistema di fissaggio al telaio dei rotabili, realizzato con un perno di ottone brunito.

25 - Gancio standard anni '70.jpg


La giusta posizione era assicurata da una asticella in plastica, bloccata da appositi fermi nel telaio.

25a - Telaio carro P69.JPG


Questo tipo di gancio venne introdotto, molto probabilmente, intorno al 1972/1973: alcuni rotabili illustrati sul Catalogo di quegli anni mostrano il nuovo gancio, come ad esempio i carri tipo E:

26 - Catalogo 1972_1973.jpg


È significativo osservare che per diversi anni i cataloghi mostrano la coesistenza tra i vecchi ganci e quelli del nuovo tipo, dovuta probabilmente all’utilizzo delle stesse fonti. Nella realtà è probabile che, quantomeno nell’immediato, vi fossero ancora rotabili commercializzati con i vecchi ganci, ma alla prima occasione anche questi ricevettero quelli nuovi.
Una probabile variante del gancio appena descritto è quella che è possibile osservare nella seguente foto:

27 - Gancio plastica II tipo.jpg


Si nota la stessa tipologia costruttiva, ma con una differente realizzazione della parte fissa.
È probabile che questo tipo di gancio fosse utilizzato sui rotabili già in produzione al momento dell’introduzione del nuovo gancio standard (quello nella foto è un particolare del carro HGB “Motta”), onde evitare le modifiche nel telaio necessarie per il fissaggio di quest’ultimo gancio.
La tipologia appena illustrata, di fatto, e salvo quanto si dirà in seguito a proposito del sistema di fissaggio, costituisce l’ultimo esempio a me noto del gancio Rivarossi standard o “a occhiello”.
La differenza principale rispetto al precedente tipo, risiede nel materiale plastico con cui è stata realizzata la parte fissa, che era metallica nel precedente tipo.
Il differente materiale impiegato ha comportato un irrobustimento del particolare, che risulta in tal modo più massiccio rispetto al precedente tipo.
Un confronto tra i due ganci consente di cogliere immediatamente le differenze:

28 - Ganci a confronto.JPG


5.2. Il gancio delle locomotive
Nel Catalogo 1970/1971 viene presentato il modello della E 444 prima serie, che monta i nuovi ganci a becchetto, realizzati in plastica in fusione unica con il carter del carrello.

29 - Carrello E444.JPG


Questa nuova versione del classico gancio delle locomotive RR fu utilizzata fino agli anni ’90, anche se talune locomotive a vapore montavano talvolta il classico gancio “a becchetto”.
Diverse le varianti del sistema di fissaggio alla locomotiva: dalla fusione unica con il carter (come nel citato caso della E 444), alla fusione unica nell’intero telaio (come nel caso delle D225) al classico fissaggio a vite.
Questo nuovo gancio, a differenza del precedente tipo, poteva essere munito del coprigancio per il presganciamento: in taluni casi era accluso tra gli aggiuntivi della locomotiva.
Anche in questo caso il passaggio alla nuova tipologia non fu repentino, necessitando dell’aggiornamento dei carrelli, ovvero dei telai, ovvero ancora dei carter. I nuovi modelli posti in commercio dal 1970 circa ricevettero subito il nuovo tipo di gancio, mentre quelli già a catalogo lo montarono successivamente.

5.3.- Un nuovo sistema di fissaggio
Il Catalogo delle parti di ricambio del 1976 consente di datare con sufficiente approssimazione l’introduzione del nuovo sistema di fissaggio dei ganci, che comportò anche un rifacimento degli stessi. In precedenza, come visto più sopra, il gancio era fissato al telaio o al carrello mediante una vite, ovvero un rivetto. In altri casi il gancio era realizzato in un'unica fusione con il carter del carrello.
Il nuovo gancio, invece, prevedeva un sistema di fissaggio che potremmo definire “a pressione”, e che consentiva di inserire o meno il gancio.

30 - aggancio intercambiabile.jpg


In questa pagina del citato Catalogo ricambi 1976 possiamo vedere un confronto tra i diversi sistemi di fissaggio:

31 - Catalogo ricambi 1976 pag.69.jpg


Vengono mostrate due tipologie di gancio: la prima, probabilmente più risalente, è quella classica con sistema di fissaggio mediante viti. La seconda, invece, è quella più moderna, con sistema di fissaggio “a pressione”. Significativo osservare come detto nuovo tipo di gancio fosse previsto per modelli indicati con un suffisso “-1” aggiunto al codice della locomotiva, segno probabile di un rifacimento degli stampi, quantomeno dei carrelli, necessario per alloggiare il perno in plastica sul quale innestare il gancio.
Questa tipologia di fissaggio venne adottata anche negli altri rotabili, ad esempio nelle carrozze. La foto sottostante (distinta con la lettera “C”), tratta dall’articolo di Oliviero Lidonnici sulle carrozze F.S. di Rivarossi del 1957 (http://www.rivarossi-memory.it/Riva_carrozze_Italiane/Carrozze_FS_1957/Carrozze_Fs_Generale.htm) mostra chiaramente il particolare in questione:

32 - Carrelli e ruote_R.jpg


Il nuovo sistema di fissaggio fu utilizzato anche per talune locomotive, permettendo di utilizzare il classico gancio “a becchetto” in plastica ovvero quello NMRA:

33 - Foglietto ganci 844.JPG


continua dopo cena :D
844

 
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Re: Parliamo un po' dei ganci Rivarossi...

Messaggioda 844 » 2 mar 2015, 23:23

continua dal post precedente

Questo tipo di gancio avrebbe potuto consentire una compatibilità con (gl)i (ag)ganci delle altre Case modellistiche, richiesta dalle norme modellistiche che nel frattempo erano state approvate, ma era necessario un ulteriore passaggio, reso evidente nella foto sottostante (grazie a FNM600):

34 - Gancio cinquantenario.JPG


In tal modo, anche i rotabili Rivarossi, già da qualche tempo realizzati in rigorosa scala 1:87, si adeguarono alle norme NEM (che prevedono un differente codolo), permettendo l’utilizzo di materiale di varie Case costruttrici nel medesimo impianto.
L’utilizzo dei ganci a norma NEM, inoltre, era possibile anche grazie alla sede appositamente realizzata per il codolo in taluni rotabili.
Si veda, ad esempio, il foglietto illustrativo della E 428 del 1992, dal quale possiamo anche ricavare l’immagine di una delle ultime (se non proprio dell’ultima) tipologia di gancio “a becchetto”:

34a - Gancio 428 1992.jpg


6.- Le altre scale: la 0 e la N
Rivarossi produsse anche rotabili in scala 0. Negli anni ’50, nella Serie Verde, era venduto il modello in scala 0 della Gr. 685, prodotto dalla INCO e motorizzato da RR.
Come osservato nell’articolo di Alberto Fontana (http://www.rivarossi-memory.it/Scala_0/Scala_0_1950.htm), è altamente probabile che i ganci che equipaggiavano il modello venduto da RR fossero prodotti da quest’ultima ditta, piuttosto che dalla INCO, costruttrice del modello in questione.
Dobbiamo però attendere gli anni ’70 per una produzione in scala 0 prettamente Rivarossi.
I rotabili realizzati in questa scala O montavano il gancio visibile in questa pagina del Catalogo 1975:

35 - Catalogo_1975_089.jpg


Anche per i rotabili realizzati da RR in questa scala N fu adottato un apposito gancio, visibile in quest'altra pagina del medesimo Catalogo 1975:

36 - Catalogo_1975_107.jpg


7.- Conclusioni
Al termine dell’illustrazione dell’evoluzione dei ganci realizzati da Rivarossi (made in Italy) in oltre cinquanta anni di attività, possiamo osservare come anche da questi piccoli particolari emerga la sempre costante volontà di perseguire l'accuratezza, la precisione ed il realismo che hanno contribuito a rendere dei treni in miniatura dei Treni Rivarossi.


Giunto al termine delle mie fatiche, vi prego di evidenziare gli eventuali errori (e gli orrori) che mi sono lasciato scappare, al fine di correggere l'articolo prima di mandarlo a Giorgio.
Se poi avete foto migliori, o di altre tipologie di gancio che potrebbero essermi sfuggite, non esitate a postarle.
@ FNM600: se mi indichi il Tuo nome, provvedo ad aggiungerlo quale autore della prima foto di questo post (quella con il carro del cinquantenario).
Ringrazio tutti voi per l'aiuto, il supporto e la pazienza dimostrata nei miei confronti.
-4- a tutti da 844 (alias Giorgio V.P.)
844

 
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Re: Parliamo un po' dei ganci Rivarossi...

Messaggioda Max 851 » 3 mar 2015, 9:12

Ciao Giorgio,
complimenti per il bellissimo lavoro, che a questo punto dovrebbe essere raccolto in un apposito articolo. Volevo segnalarti che c'è stato un passaggio intermedio che mi pare tu abbia omesso: infatti i primi ganci di plastica non avevano l'appendice per il centraggio, ma un uncino dove era agganciata la solita molla d'acciaio a spirale. Proprio sabato scorso ho trovato un carro cisterna Mbe BP con garitta serie Trenhobby (ancora da montare!) che ha questo tipo di ganci ed ha il numero di catalogo 12053-1.
Massimiliano
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Re: Parliamo un po' dei ganci Rivarossi...

Messaggioda FNM600 » 3 mar 2015, 11:33

Complimenti a tè 844 per il trattato non facile visto che si copre dal 1946 fino in pratica al 2004 ossia 58 anni.
Interessante per me che sono stato via dall'Italia dal 1972 al 2002 così persi lo sviluppo di molte modifiche.
Infatti al 1972 vidi solo la versione che menziona Max 851. Ma in pratica l'hai menzionata di sfuggita con il messaggio da 844 » 2 Mar 2015, 21:56 dove mostri lo scorcio di un carro Hgb Motta. Quel tipo di aggancio con corpo di plastica ed uncino è l'ultima versione che richiedeva la molla di centramento sotto il vagone. D'altra parte tipico anche dei vagoni Ma"rklin coevi! Un tappino di plastica a pressione con gradino sostituì la vite e ranella sottile a gradino.

Ci sono molte state tipologie di attacchi di agganci ampiamente coperte nei vari messaggi, ma in pratica mi pare che abbiamo tutti preso come riferimento tipici carri Italiani a 2 assi attraverso i decenni dal 1947 con il Ltm a sponde alte e simili fino a circa metà anni 90 quando c'era ancora il carro F coperto anche SEFTA eppoi carri frigo tipo quelli del 50° 1995. Carri più tipicamente RR !
Per i carri a carrelli tipo Bettendorf e Archbar USA ma anche Poz1943 e Fz anni 50 per l'Italia ottima copertura da parte di Gianni Carrara su RR-Memoryhttp://www.rivarossi-memory.it/Riva_Carri_Americani/Rivarossi_Carri_Americani_Particolari.htm .

Infine il sistema di sganciamento magnetico è stato abbandonato dalla Hornby :cry: , che ha invece adottato il sistema Lima di altri fabbricanti Continentali NEM360 anche per carri come la loro versione del Trenino della Brianza. Benché sono montati con codini a rondine NEM362, quindi facilmente sostituibili!

Complimenti di nuovo per il trattato. applause1 Adesso non c'è che da estrarne l'info completa e riassumerla sistematicamente.
-4-
Ultima modifica di FNM600 il 4 mar 2015, 12:42, modificato 2 volte in totale.
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Re: Parliamo un po' dei ganci Rivarossi...

Messaggioda Dario Romani » 3 mar 2015, 22:45

Smettendo di parlare dei ganci Rivarossi e passando al tangibile. vi mostro il mio tesoretto di ricambi Rivarossi.
Certo che Giorgio Tanzi ne doveva avere di più, ma dato che ultimamente giocava solo con modelli USA DCC, dei ricambi RR aveva a portata di mano solo i più vecchi.
Certo i modellisti dell'epoca VI mi compatiranno: "questo povero scemo che ancora combatte con i modelli anni 60!"
Se c'è qualcosa di particolare che debba essere fotografato, ditemi il codice del ricambio e del rotabile relativo..
Allegati
aggancirr.jpg
+ Ciao da Dario Romani
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Re: Parliamo un po' dei ganci Rivarossi...

Messaggioda 844 » 3 mar 2015, 23:23

Max 851 ha scritto:Volevo segnalarti che c'è stato un passaggio intermedio che mi pare tu abbia omesso: infatti i primi ganci di plastica non avevano l'appendice per il centraggio, ma un uncino dove era agganciata la solita molla d'acciaio a spirale. Proprio sabato scorso ho trovato un carro cisterna Mbe BP con garitta serie Trenhobby (ancora da montare!) che ha questo tipo di ganci ed ha il numero di catalogo 12053-1


Grazie per la segnalazione. In effetti, quando ho trovato la foto del carro HGB (l'ho presa da internet), mi era venuto il dubbio. Nell'articolo ho parlato di una variante, ma in effetti credo sia come da Te segnalato. Non ho per le mani rotabili di quegli anni, per cui non ho esperienza diretta.
Se è possibile, potresti per favore fare una foto al gancio del Tuo carro così la inserisco al posto di quella che ho trovato?
Provvederò poi a correggere la parte relativa, prima di mandare la versione definitiva a Giorgio.
Grazie a tutti per l'aiuto.
-4- da 844 (alias Giorgio V.P.)
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Re: Parliamo un po' dei ganci Rivarossi...

Messaggioda Max 851 » 4 mar 2015, 9:05

OK, se hai un po' di pazienza appena posso cercherò di fare qualche foto, comunque ho citato quel carro solo perché è stato l'ultimo acquisto e per confermare che il numero di catalogo ha il suffisso "-1". In realtà ne ho anche diversi altri che hanno il gancio di plastica con l'uncino per la classica molla a spirale, mentre ne ho uno solo con il gancio con l'appendice di plastica che sostituisce la molla.
In ogni caso anche nell'articolo di Oliviero sulle carrozze a due assi FNM ci sono delle belle foto che illustrano l'evoluzione dei ganci.
Massimiliano
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